05/04/2012
3 recensioniEpilogue.
“Mamma!” Celine si affacciò dalla cucina, guardando amorevolmente il bimbo che era seduto a terra di fronte a lei. Prima che potesse rispondere, una voce lo fece al posto suo,“Scricciolo di papà, cosa c’è?” Harry si chinò e prese tra le braccia il piccolo Anthony. La ragazza rimase incantata a guardarli, il bimbo era la fotocopia spiaccicata del suo fidanzato, l’unica differenza era il colore degli occhi, erano azzurri, come i suoi. Suo figlio prese a giocare con le guance del papà mentre sghignazzava, gli occhi illuminati da una luce gioiosa. Sorrise e tornò in cucina, voleva evitare che il pranzo bruciasse. Era domenica, aveva invitato anche gli altri quattro, che sarebbero dovuti arrivare a momenti. Nemmeno il tempo di dirlo che suonò il campanello,
“Ragazzi sono arrivati gli zii, andate ad aprire!” sentii i passi di Anthony dirigersi frettolosamente verso la porta.
“Ehi! Mister carota è qui per voi!” riconobbe la risata di Harry tra quelle di tutti gli altri, poi vide Anthony saltare addosso allo zio,
“Zio Lou!” il castano lo strinse forte a sé e gli scompigliò i capelli,
“Piccolo, ogni giorno che passa sei sempre più identico a tuo padre!” Celine sorrise tra sé, mentre una sorridente Danielle e una radiosa Eleanor entravano in cucina per aiutarla. Le abbracciò entrambe, erano diventate come due sorelle per lei. Poi si diedero da fare e la aiutarono con il pranzo, iniziarono a portare le varie portate nella sala dove avrebbero mangiato. Improvvisamente sentii un urlo, si catapultò per vedere cosa fosse successo e trovò il piccolo che minacciava Liam con un cucchiaio, sorrise senza accorgersene, come d’altronde anche Louis, Niall, Zayn e Harry stavano facendo. Povero Payne, lui e la sua fobia. Chiamò tutti a rapporto,
“Forza, è pronto in tavola bimbi!” nemmeno avesse annunciato l’acqua dopo la siccità nel deserto, vide tutti fiondarsi contemporaneamente verso il tavolo, come una mandria di bufali inferociti. Aveva preparato gli spaghetti al sugo, per Niall ovviamente, e vedere come non riuscissero ad arrotolarli alla forchetta e come si sporcassero i lati della bocca di salsa la fecero sorridere dolcemente, amava un riccio dagli occhi verdi e aveva partorito una piccola peste. Cosa volere di più dalla vita?
∞
Era ormai sera inoltrata, i ragazzi erano andati via. Lei stava finendo di mettere apposto tutto quello che avevano combinato insieme a suo figlio, aveva a che fare con dei neonati invece che con dei venticinquenni. C’era troppo silenzio in casa, guardò sul divano dove prima c’erano Harry ed Anthony, erano addormentati come due ghiri. Sorrise, il piccolo era seduto sulle gambe del papà e stava appoggiato sul suo petto, mentre nelle mani teneva un colore a pennarello. Lui invece aveva la testa appoggiata alla spalliera, la bocca leggermente dischiusa e la faccia piena di righe colorate, le lunghe ciglia gli sfioravano gli zigomi e i ricci erano tutti disordinati. Un brivido le percorse la schiena, si sentiva ancora come il primo giorno che l’aveva incontrato. Restò a guardarli ancora un po’, poi si avvicinò e sfiorò la guancia di Harry, questo aprii piano le palpebre e le sorrise,
“Amore.. che ore sono?” controllò l’orologio sulla parete,
“Mezzanotte passata, andiamo a letto dai.” Lui annuii e si alzò con il piccolo tra le braccia, salii le scale con Celine al seguito e andarono a lasciarlo nella sua cameretta. Lei gli tolse il colore dalle mani mentre il riccio lo adagiava nella culla, gli avvicinò il suo pupazzo preferito, che essendogli stato regalato dallo zio Lou, era a forma di carota. Appena glielo mise tra le mani, lo afferrò e se lo strinse contro, Harry fece scivolare le braccia intorno alla vita della ragazza.
“Ci credi?” lei scosse il capo,
“Nemmeno io, sembra tutto così perfetto..” rise piano,
“Hazza, lo è. È tutto magicamente perfetto.” Il riccio sorrise e le sussurrò nell’orecchio,
“Andiamo a letto, sono stanco.” La prese per mano e andarono in camera loro. Senza nemmeno aspettare, lui si tolse la maglia, rimanendo con il pantalone di tuta e si infilò sotto le coperte. Lei invece recuperò dall’armadio una vecchia felpa, si spogliò, lasciando una sua visione in intimo a Harry e poi si mise quella addosso e lo raggiunse sotto le coperte, il riccio l’abbracciò subito.
“Harry, ti ricordi quando ci siamo incontrati la prima volta?” lui annuii deciso,
“Ovvio che mi ricordo.” Lei sorrise,
“Quel giorno una scarica mi aveva trapassato la schiena, e continua a trapassarmi ogni volta che ti guardo negli occhi.” Il ragazzo si fece serio,
“Ti amo Celine, ti amo più di quanto tu possa immaginare. Mi hai fatto il ragazzo più felice del mondo, e mi hai dato un figlio, non voglio perderti per nulla al mondo.” Un sorriso le increspò le labbra rosee,
“Ti amo anch’io Harry, ti amo ancora come la prima volta, sei tutto per me.” Si avvicinò e poggiò le labbra sulle sue, prima di privarla di quella grande felpona che era solo uno scomodo intralcio per farla capire quanto realmente l’amasse.
The end.
Ok, è finita pure questa.
Sono depressa T.T
Scrivo questi finali diabetici e poi mi rattristo come una scema D:
Ahahahaha, no ._.
Niente da dire, mi mancherete tutte lo sapete?
Avete seguito questa storia con tanto affetto,
*abbraccia virtualmente tutte*
Siete state così triedjfwhrjeds *-*
Sposatemi u.u
Non credete che smetterò di rompervi l'anima, ehhnò.
C'è già questa questa in corso :3
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1013663&i=1
Però vi avverto, è a rating rosso, perciò se a qualcuno non piace non passi :)
Se invece lo fate, mi piacerebbe una vostra opinione.
Oh, lasciatemene una anche qua xD
Basta, è più lungo lo spazio autrice del capitolo D:
Alla prossima ragazze! Baci,
Mà.