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Autore: NeverSurrender    23/04/2004    0 recensioni
E' una storia che ho iniziato a scrivere vorrei sapere cosa ne pensate per questo Commentate & Commentate
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inizio Cap. 2 -Al monte cuore del cielo Mi ripresi come da un lungo sonno conoscevo già quella sensazione, la prima volta mi aveva atterrito, così il mio pensiero corse subito ai miei amici. Mi stropicciai gli occhi più di una volta .E mentre mi alzavo sentii i miei piedi cedere leggermente sotto il mio stesso peso e affondare nella sabbia. Alzai lo sguardo,era la stessa spiaggia dove io ero “sbarcato” la volta precedente. Lo spettacolo era magico come al solito. Il tramonto infuocava, per quello che avevo capito quando Evelyne me lo aveva spiegato,quelli che erano i confini di quel mondo. Riflessi dall’arancione al carminio brillavano dal mare tramite i miei occhi fin dentro il mio cuore. Quel paesaggio fiabesco mi rapì per qualche istante e osservai quasi come stupidamente allibito l’infinito del mare, poi ridestandomi osservai una sagoma stagliarsi su di uno scoglio. mi avvicinai . Era Giulia , la mia sorellina ,era ancora stremata per il viaggio . Mi avvicinai e con tutto il mio amore e le mie premure tentai di svegliarla lentamente. Purtroppo non ero molto bravo in queste cose così saltò su all’improvviso, l’abbracciai dicendo: - Tranquilla sorellina ci sono io- - Non ci provare mai più – disse in tono allucinato aprendosi poi in un largo sorriso - Ora cerchiamo un po’ tutti gli altri – -Ok tu vai da i ragazzi - Va bene ci vediamo di fronte a quel boschetto così potremo arrivare a palazzo e riposarci L’idea di un bel letto caldo non mi dispiaceva affatto. Sapevo però che mi attendeva ancora il fatidico bosco dove avevo avuto il mio unico incontro con quell'entità. E i miei amici non erano ancora protetti dai sigilli. Con questa orribile prospettiva mi misi alla ricerca dei miei amici. Trovai Massimiliano appoggiato su una palma poco distante, gli diedi una bella scrollata e si svegliò sebbene ancora molto scosso. Poco distante, Marco era disteso e dormiva placidamente sulla spiaggia. Inconsapevolmente si irritò leggermente quando lo svegliai ma appena fu conscio mi chiede subito scusa,e io ci risi su. Riccardo invece era sulla battigia, e a ogni ondata si inzuppava sempre più. Mi affrettai a svegliarlo e lui appena si rese conto schizzò subito via. Ridemmo tutti e tre e io gli dissi che l’avrebbe asciugato a palazzo. Come se fossimo bambini proposi di fare una gara fino al punto in cui ci dovevamo incontrare con le altre. Tutti e tre finsero di non essere interessati e poi scattarono via come fulmini, li ripresi e finimmo al testa a testa ma eravamo talmente presi nella nostra gara che non ci accorgemmo di essere arrivati. Io riuscii a rallentare appena in tempo ma Marco finì addosso a Azzurra,Riccardo inzuppò Cassandra e Massimiliano fini sulla sabbia perché Aurora dimostrando riflessi d’oro si spostò in tempo. Tutto finì con un corale : - Scusa amore! E ridendo osservammo insieme il mare. Poi Azzurra disse: -Che ne dite di scrivere i nostri nomi su questo albero ??? - Ok -Ok - Ok - Ok - Ok - Ok - Ok Sette assensi si levarono nel cielo serale. Tutti uno dopo l’altro incidemmo i nostri nomi nel cuore dell’albero. Finito Cassandra disse: - Qui ragazzi comincia la nostra storia se resteremo uniti alla fine cancelleremo questi nomi dall’albero poiché saranno incisi nel cuore di ognuno di noi - Sono con te – dissi - Anche io, amore sarò sempre con te – disse Riccardo - Amico non ti lascio a divertirti da solo – disse Massimiliano - Bello mio non ti vorrai scordare della tua ragazza disse Aurora - Amica,ricordati che sono in debito con te e che ci sono anch’io- disse Azzurra - E io no ti lascio Azzurra sei la cosa più preziosa che ho Sette mani si distesero e si accumularono in un patto che andava oltre le parole ma ci univa come aveva sempre fatto in un solo spirito. Vidi però Giulia pensierosa dire: - Ragazzi come fate a fidarvi di me anche se non mi conoscete - Nessuno conosce veramente qualcuno tutti i rapporti si basano su una fiducia che a seconda delle persone è più forte o meno forte l’importante è dare la possibilità di dimostrarsi all’altezza di avere degli amici e per me, almeno, l’avere accettato di accompagnarmi è già una dimostrazione sufficiente - Anche per noi – dissero insieme gli altri E così anche l’ultima mano si pose sopra le altre, e in quel momento ,lo ricordo bene,vidi me e gli altri come degli eroi delle fiabe ognuno con qualcosa o qualcuno per cui andare avanti. Interrompendo lo strano misticismo che quella promessa aveva portato con se Cassandra disse : - Riccardo perché sei così zuppo? - Sono svenuto sul bagnasciuga - Sempre la solita fortuna eh?- disse Marco - Non sono fortunato come te che eri assopito tranquillo sulla sabbia - Io invece ero insieme a Cassandra –disse Azzurra - Già io ero appoggiata ad uno scoglio e lei ci stava sopra – disse Cassandra - Io invece sono atterrato su di un ramo e appena Giulia mi ha svegliata sono piombata giù - Ehm mi dispiace.... disse Giulia - Dai non ti preoccupare che ti consolo io disse Massimiliano e l’abbracciò dolcemente Mi dispiaceva interrompere bruscamente quel momento ma dovevo togliermi il peso e rilassarmi a palazzo e dissi : - Dai è ora di andare Tutti i miei compagni accettarono malvolentieri l’idea di interrompere quel momento magico ma continuai dicendo : - Lo so che non sarà facile passare questo bosco ,l’ho provato in prima persona . qui vedrete le vostre peggiori paure materializzarsi come in un orrendo incubo, il problema è che io sono stato protetto da questo sigillo- e mostrai loro il pendaglio che improvvisamente prese come al solito a sintonizzarsi e Evelyne disse: - Enrico se te la senti devi sapere che questa parte del mostro è particolarmente debole al tuo sigillo, poiché si trova vicino al luogo dove questo era custodito,così dovresti proteggerli tutti questo però ti costerà un grosso dispendio di energie e una grossa fiducia in te stesso. Per il proseguimento del vostro viaggio vi ricordo che solo la rottura di un sigillo può darvi la protezione assoluta dalla parte di entità di quel settore. Tenetelo a mente! Ci vediamo dall’altra parte del bosco! - - Ok ci proverò dimmi cosa devo fare -Volgi verso il cielo il sigillo e credi nel tuo Coraggio però dovrai sapere che ti costerà un grande dispendio di energie e dovrai avere fiducia in te stesso come non ti è mai capitato in vita tua .Sono sicura che ci incontreremo al limite del bosco. Così feci volsi verso il cielo il mio piccolo pendaglio di argento e da questo partirono fasci di luce che andarono a formare una specie di manto invisibile e brillante. Tutti quanti uno dopo l’altro entrarono nel fascio di luce, mi posarono tutti una mano sulla spalla per farmi capire tutto il loro sostegno: Il primo passo fu il più difficile da fare ma passato quello i miei piedi presero il coraggio che aveva il mio cuore. Entrato il quel bosco vidi subito quei maledetti lunioli dall’apparente aspetto innocuo ma che possono sprigionare una forza spaventosa e tremenda. Mi vidi di nuovo steso a terra ma sul mio viso si allargò un sorriso di sfida e dissi : - Ragazzi ma ci provate ancora eh..... con il coraggio di fare le mie scelte non c’è più ragione di temervi , è vero ho paura di poter finire così ma la paura è una componente fondamentale della vita,quindi lasciatemi passare- I lunioli si aprirono al mio passaggio richiudendosi subito alle mie spalle .Arrivato agli ultimi pini i lunioli non davano segno di abbandonarmi e in quel momento non sentii paura bensì una stanchezza che mai avevo provato prima, al di sopra dei sensi umani. Il manto che ci copriva si dissolse e sentii delle voci: la voce di mia sorella che mi chiedeva aiuto,la voce di Evelyne che mi incoraggiava e le grida dei miei compagni. Cercai disperatamente la forza per andare avanti, il manto si ricostruì e a fatica li ricondussi tutti fuori da quel bosco. Le ultime cosa che vidi prima di svenire furono il cielo stellato e il diadema di Evelyne. Il risveglio fu alquanto strano, le lenzuola del letto dove mi trovavo erano di un lino candido, e la stanza costituita da marmo e cristallo con alcune felci che davano colore al tutto. Mi trovai addosso dei vestiti tipici del palazzo di Trader dove ero certo di trovarmi. Sentivo una stanchezza assopita e osservando la stanza notai una vasca con quello che definii l’idromassaggio ma che dopo seppi essere una vera e propria sorgente . Mi tolsi la veste e mi infilai tra quei getti caldi che mi rilassarono e sentii le forze tornare ad abitare il mio corpo. Finito quel momento di pace e di tranquillità decisi di vedere com’era la situazione generale mi rimisi la mia veste che come magicamente si iniziò a colorare di una tonalità di rosso intenso. Era un colore a me già noto e vidi che era identico a quello della fiamma nel mio sigillo. Questa veste era costituita da una casacca non molto lunga girocollo con un leggero ricamo attorno al collo e a un paio di pantaloni che scendevano leggermente oltre la caviglia. Mi rimisi le scarpe e passai nel corridoio dove la mia veste seppure di fattura identica a tutte le altre risaltava per il suo colore. Mi accorsi di essere vicino alla sala del trono così decisi di passare lì un attimo. Aprii l’immenso portone e vidi Steven ,il re, che osservava tramite una finestra le stelle e mi disse senza voltarsi: - Enrico i tuoi amici sono in giro per il palazzo ma vi dovete incontrare tra mezz’ora nel giardino Poi apparve nuovamente e sempre più timidamente Evelyne. Ero curioso di sapere con sicurezza ciò che era successo al limitare del bosco .Le chiesi : -Evelyne mi accompagni anche tu? - Ok rispose la sua voce suadente Così attraversando una scalinata mi disse : - Così anche il tuo ha cambiato colore eh??? Beh per te è normale ma per i tuoi amici....hai splendidi amici - Ne sono sicuro ma.... Il suo sguardo tra il fiducioso e il sognante mi distrasse. Arrivammo presto in quel giardino, le stelle brillavano in cielo con una luce che non era la stessa di quella terrena. Io e Evelyne iniziammo a chiacchierare del più e del meno. Finché non arrivarono i miei amici .Li vidi arrivare e dissi ora ti vorrei presentare uno per uno i miei amici. Corsi loro incontro e dissi a tutti loro: - Ragazzi, quella è Evelyne è la figlia del regnante di qui. Verrà anche lei con noi e io vorrei che tutti ci conoscessimo per come siamo nel bene e nel male. - Enrico, però ci dovrai presentare tu! Sei stato sempre bravo in queste cose!Io ti do il permesso di raccontare tutto quello che sai su di me e non dubito che lo stesso sia anche per gli altri disse Aurora - Certo risposero gli altri Tornai con mia sorella Giulia al di là della siepe che nascondeva i miei amici e dissi a Evelyne : - La prima è Aurora. Lei è stata la mia prima amica. Da quando siamo piccoli non ci allontaniamo mai troppo l’uno dall’altra. Per come la vedo io Aurora è così: ha una fervida e contagiosa immaginazione,un ottimismo dirompente, emotivamente è inaffondabile e imbattibile, personalmente non l’ho mai vista triste. Inoltre è una di quelle persone che volano pur di ottenere ciò che vogliono. Grazie al suo ottimismo non si arrende mai e continua a lottare per quello che vuole. Lei è di origine Siciliana, ma di quel ramo di siciliani che discendono direttamente dagli antichi normanni. Si nota dai suoi capelli biondi e dai suoi occhi azzurri. Nel bene e nel male è con vero piacere che ti presento Aurora. Aurora portava una casacca simile alla mia. Era dello stesso materiale con le stesse decorazioni ma di un intenso azzurro cielo e con all’altezza del cuore c’era una nuvoletta di un azzurro più scuro. Osservai il mio vestito e alla stessa altezza e con la stessa differenza cromatica c’era la fiamma rossa di Trader. Così la frase di Evelyne iniziava a prendere forma nella mia mente -Il secondo -continuai - è Massimiliano è il ragazzo di Aurora. I suoi genitori sono greci,il suo ellenismo viene manifestato spesso nello studio. Lui ama studiare ma nelle parole spesso non trova ciò che cerca realmente. Intende la conoscenza come qualcosa di superiore a ciò che possono racchiudere le semplici parole. Infatti spesso lo incontro mentre faccio jogging che passeggia con aria assorta per le vie di qualche parco. I suoi occhi azzurri mentre si specchiano con il cielo fanno da tramite tra la natura e la sua mente. E forse è proprio questa sua simbiosi con la natura che lo porta a cercare una speranza per tutti e per tutto- Massimiliano portava i suoi occhiali senza montatura e la solita casacca questa volta però di un bel verde con il simbolo di un occhio verde - Continuiamo poi con Cassandra, lei è figlia di una ballerina parigina di origini nobiliari e di un nobile romano. I suoi genitori si sono conosciuti nella capitale francese. Anche lei come la madre ama la danza e la pratica da diversi anni. Forse a volte può divenire distaccata o fredda ma con ci la sa apprezzare è totalmente diversa. Nella sua famiglia che sia da parte di madre che da parte di padre è di origini nobili bisogna sposarsi per forza. Ma come hanno fatto i suoi genitori lei sente di doversi sposare solo per amore. Lei vive la sua vita credendo in quell’ideale nobile e antico che è l’amore. E infatti non sta con un ragazzo della sua estrazione sociale bensì con un ragazzo di un quartiere povero di Roma. Riccardo,viene direttamente dal Testaccio. La sua situazione sociale non è stata sicuramente felice ma cerca e sta cercando la rivalsa tramite lo sport. E’ un pugile semiprofessionista, tramite l’allenamento e gli incontri cerca di costruirsi la propria strada. Ugualmente capisce però che sia lo studio sia l’amicizia sono fondamentali per andare avanti. Capisce che non si possono sempre tirare pugni ma qualche volta bisogna anche tendere la mano ad un amico. Entrarono così mano nella mano i miei due amici: la prova vivente che l’estrazione sociale non conta assolutamente nulla e che vale molto di più ciò che si è realmente. La casacca di Cassandra era rosa con il simbolo di un cuore e quella di Riccardo era gialla con due mani che si stringono ricamate sul cuore. - Azzurra invece è di origine argentine. Purtroppo ha vissuto in prima persona il dramma dei desaparecido. Così si è dovuta trasferire a Roma. Cerca sempre la sicurezza della propria vita. Io stesso le assicurato che non sparirò come purtroppo sono scompari i suoi fratelli e suo padre. Anche per farsi forza a vicenda si è fidanzata con Marco. I suoi genitori sono morti per un incidente stradale che poi si scoprì essere organizzato per far smettere i suoi genitori di sconvolgere complessi sistemi finanziari. Ora deve gestire dei fratelli, inoltre studia con l’intenzione di divenire avvocato e lavora part-time per far sopravvive lui e la sua famiglia. L’una perché non sopporta le falsità di uno stato crede nella sincerità come bene inestimabile, l’altro essendo impossibilitato ad arrendersi crede nella tenacia come ciò che fa grande una persona.- I due entrarono. Azzurra vestiva la solita casacca, ma questa volta bianca con il simbolo di un sole, mentre Marco l’aveva di colore nero con il simbolo di un’onda. Ora che tutti i miei amici erano stati presentati iniziammo a chiacchierare del più e del meno: - Ragazzi cos’è tutto questo colore - Mah per quanto mi riguarda dopo che ci hanno accompagnato qua, ah a proposito grazie per quello che hai fatto nel bosco... A quelle parole dette da Riccardo che mi aveva dato il cinque, i ragazzi fecero lo stesso mentre le ragazze mi abbracciarono. Aurora quasi mi portò via mezzo collo ma fui felice lo stesso. - Dicevo...mi sono cambiato quei vestiti bagnati che avevo e mi sono messo la tunica che avevo trovato sul letto e questa ha cambiato colore ed è diventata così e nel frattempo mi si è ricamato questo simbolo. Anche gli altri affermarono e confermarono raccontando che anche loro mentre vestivano la tunica l’avevano vista colorarsi sotto i loro occhi . Un bagliore d’azzurro colpì i miei occhi e mi ritornarono i mente le parole che aveva detto Evelyne prima di arrivare e le chiesi : 30 Evelyne tu già conoscevi tutte queste cose non è vero…?? 31 Beh in un certo senso sono stata io , sotto ordine di mio padre ad assegnarvi quelle tuniche. Mio padre sa bene che nessuno di voi sarebbe stato in grado di affrontare le prove a cui sarete sottoposti per sbloccare i sigilli senza saperlo prima. Nelle altre sei città del nostro regno sono custoditi i sette sigilli che raffigurano i sei ideali che reggono il nostro mondo. Se non credevate fermamente in questi ideali dovevamo tentare di istruirvi ma queste non sono cose semplici da insegnare. Fortunatamente ognuno di voi possiede nel suo cuore il giusto ideale 32 Ma come fai a saperlo – disse Cassandra 33 Beh un po’ grazie a questo diadema che mi permette di vedere l’anima delle persone con gli occhi azzurri e verdi e un po’ grazie a voi che avete tutti bellissimi occhi 34 Grazie per il complimento – disse Massimiliano e si prese un bello schiaffo da Aurora ingelosita dalle attenzioni che il ragazzo rivolgeva ad Evelyne. 35 Continuando voglio illustrarvi i vostri ideali. La prima ad affrontare un sigillo sarà Aurora che dovrà prendere il sigillo del sogno al Monte Cuore del Cielo. Poi toccherà a Massimiliano con la Speranza nella vallata del verde infinito,Cassandra tu riceverai l’Amore nelle Grotte di Diamanti. Riccardo tu dovrai dimostrare la tua fede nell’amicizia nella Baia di Minflem. La Sincerità di Azzurra dovrà trionfare nella Piana della Luce. Lo sforzo finale toccherà a Marco nel Canyon delle Illusioni. A voi sette affido la mia come tutte le vite dei sudditi di questo regno. Riposatevi domani si partirà per il monte cuore del cielo. Ciao Così Evelyne ci lasciò per quella sera. Io decisi di seguire subitoli suo consiglio e andai di filato nella mia stanza. Chiusi la porta dietro di me alzai lo sguardo e vidi Giulia. Stranamente non aveva quello sguardo sbarazzino che la contraddistingueva,ma con occhi tristi mi disse : 36 Mi sento inutile perché mi hai portato con te 37 Eh…Cosa… - Dopo un minuto di shock dissi: - Perché avevo bisogno di te, da quando siamo piccoli che non ci separiamo quasi mai. Forse è colpa della mia indecisione ma in te ho trovato sempre una stella polare. Tu sei per me un punto fisso a cui appoggiarmi in ogni istante della mia vita. E poi non sei inutile ne di peso e nemmeno di intralcio. Sei utile anche perché finché ci sei tu avrò sempre qualcuno da proteggere e per cui lottare fino allo stremo delle forze senza arrendermi. Quindi impegnati per essermi vicina e divertiti. Ah e ora ti faccio una promessa: il desiderio che dovremo chiedere lo deciderai tu 38 Sicuro? 39 Certo sorelli….. ouch In quel momento qualcosa di soffice mi colpì dietro la nuca. Azzurra teneva in mano il cuscino incriminato e dietro di lei tutti gli altri compresa Evelyne. Così invece che riposarci continuammo a fare a cuscinate fino passata mezza notte poi ognuno tornò alla propria stanza mentre io e mia sorella cademmo in un sonno profondo e senza sogni. La mattina dopo ci svegliammo e il sole che si intravedeva tra le finestre era già alto. Sapevo di essere in ritardo così svegliai mia sorella senza troppo garbo ma quando anche lei si rese conto dell’ora si precipitò fuori dal letto. Misi la testa fuori dalla porta e vidi prima sfrecciare Evelyne bella come sempre e poi Aurora,Riccardo e Marco nella mia stessa posizione. Sorridemmo tutti e ci rituffammo nei preparativi. Trovai sul tavolo una sacca con una lettera affianco “Cari ragazzi questo zaino è magico ora è vuoto ma ogni vostro desiderio apparirà al suo interno. Vestitevi tutti con le tuniche e raggiungetemi nella sala del trono al più presto P.S. SBRIGATEVI” da Re Steven. Mi misi la tunica e così fece anche Giulia. Presi lo zaino e me lo misi in spalla e chiusi la porta. Mentre correvo il più velocemente possibile sentii altre porte chiudersi dietro di me: Lisciai di poco la porta della sala del trono poiché non ero riuscito a controllare la frenata. Spinsi i due larghi battenti della porta ed entrai. Re Steven sedeva sul suo splendido trono di cristallo. Mi guardai prima intorno e vidi che ero il primo ad entrare. Subito dopo di me entrò mia sorella e via via tutti gli altri. Re Steven inequivocabilmente contrariato x la nostra mancanza , a mio parere, di capire le cose più importanti. Disse semplicemente: “il mio popolo è nelle vostre mani non deludetelo” Evelyne apparve da dietro il trono e ci disse sottovoce: “Andiamo Ragazzi vi spiego tutto poi”. Così la seguimmo fin o alla porta principale del castello. Raggiungemmo il grande portone di cristallo che mandava lance di luce per centinaia di metri. Evelyne prese la parola e disse - Ragazzi come sapete la nostra prossima tappa sarà il monte cuore del cielo. A quelle parole il mio sguardo si levò e intercettò una strana catena montuosa con un solo unico monte che si levava oltre la coltre di nubi che si addensava solo in quel luogo. Riportata la mente a terra ripresi ad ascoltare Evelyne -... quindi ho ripreso contatto con questo piccolo villaggio che ci ospiterà una volti giunti alla cima. Comunque anche camminando di buon passo e scalando altrettanto velocemente sarebbe comunque impossibile giungere in cima entro oggi . di conseguenza preparatevi a pernottare fuori. -Pernottare,pernottare ma che paroloni altisonanti qui sei tra amici non nella tua corte- disse Riccardo con quel suo fare scanzonato - Che bello si fa campeggio – disse Azzurra. - Ma come facciamo con tutto quello che ci serve??? –si chiese Massimiliano - Leggi leggi ma la tua testa è sempre troppo in alto- gli ricordò Marco- il re ci ha detto che questi zaini ci potranno dare qualunque cosa ci sia utile - - Proprio così – continuò la figlia del re – basterà chiedere e tutto apparirà al suo interno : Cosi – Si tolse il suo zaino di spalla e guardando disse : -vorrei il mio vestito da sera - e apparve al suo interno un vestito molto simile a quello che portava Evelyne ma di un azzurro interso e con intarsi di cristallo di una luminosità incredibile - E’ troppo bello – esclamò Giulia - lo so è molto utile questa sacca- disse Evelyne - no intendevo il vestito- replicò mia sorella Evelyne si avvicinò all’orecchio di mia sorella e le disse una frase di cui io capii solo tre parole ma tutt’altro che oscure : “indossarlo” “occasione” “importante”. Così ci avviammo verso quella montagna. Camminando lungo un sentiero costeggiato da entrambi i lati da una campagna verdeggiante. Chiacchierammo a lungo del più e del meno. Ora non ricordo bene ogni singola parola ma so bene che l’immagine che potevamo dare ad un osservatore esterno era quella di una strampalata compagnia il cui unico scopo era quello di divertirsi. Forse questa è stata la nostra vera forza, quella di non esserci fatti assalire da altre paure o preoccupazione che non avrebbero fatto altro che ostacolarci. Il sole batteva forte. Massimiliano sembrava particolarmente a suo agio con questo clima, i suoi occhi azzurri specchiavano senza problemi il cielo, Aurora, portava il suo cappello degli yankees sulla tunica, un’accoppiata eccentrica ma allo stesso tempo originale. Riccardo, con quel suo fare da spaccone,sembrava uscito direttamente da un duello western, camminava un po’ più avanti . Cassandra prese il braccio di Riccardo e continuarono a camminare insieme. Mentre parlavano di tanto in tanto si scambiavano dolci baci, nei loro occhi in quei momenti si poteva vedere tutta la luce di cui è capace l’universo. Azzurra invece cingeva il collo di Marco, io invece stavo un po’ indietro con Evelyne e mia sorella . Continuammo così fino ad ora di pranzo . Ci fermammo all’ombra di un piccolo boschetto. Preparammo, con un piccolo aiuto magico, un pranzo veloce e poi riprendemmo il cammino. Verso metà pomeriggio accadde una cosa estremamente strana , mentre camminavamo un gran polverone e un turbinio di ali ci sbarrò la strada. Quando li polverone si era calmato riuscimmo ad intravedere prima quella che sembrava un’immensa aquila argentata. Raggiungeva le dimensioni di un cavallo, ed infatti proprio come questi ultimi era sellata. Era cavalcata da un ragazzo molto più grande di noi. Questo scese, si inchinò al cospetto di Evelyne e disse: - Maestà non siamo riusciti a recuperare i grifoni in tempo. E anche se riuscissimo a trovarli non faremmo più in tempo ad addestrarli per essere montati da altre persone quindi dovrete scalare tutto il monte – - Che significa - chiese Riccardo- tutto il monte ??- - C’è un tratto del monte che sole persone con esperienza di vari decenni possono scalare in relativa sicurezza- -Ah bene e ora lasciami indovinare .....- ribatté lo stesso Riccardo – noi dovremmo scalarlo da soli – - eh già ci aspetta una bella faticaccia – rincarò Marco - voi che ne dite ragazze ???- chiese Marco - è stupendo- rispose Cassandra - scusa ???-rispose un Riccardo letteralmente allibito Mi accorsi così che tutte le ragazze erano andate a guardare da vicino lo strano animale : -no intendevo lui....-disse Cassandra ,ammirando le sue splendide piume argentee – ma cos’è?? -Qui è vero per colpa del demone ogni paura prende corpo ma ugualmente anche un sogno per ogni regnante del palazzo di Trader, i grifoni furono un’idea del mio bisnonno per rendere più facili le comunicazioni con il monte cuore del cielo – Il ragazzo si congedò e come era arrivato se ne riandò seguito da una nuvola di polvere. Poco dopo fece la sua comparsa nel cielo la luna. Eravamo giunti veramente vicino al monte così decidemmo di accamparci proprio all’inizio del sentiero che l’indomani avremmo dovuto intraprendere .Mangiammo velocemente e relativamente presto poi iniziammo a pensare cosa ci potesse servire. Le sacche avevano bisogno di ricaricarsi per un ‘ora prima di poter essere usate di nuovo. Avevamo cinque sacche . Aurora e mia sorella andarono a raccogliere un po’ di legna per accendere un piccolo falò . Da una sacca tirammo fuori due tende , da un’altra nove sacchi a pelo, da un’altra dei pigiami , dalla penultima dei cuscini e infine delle torce . Montammo le tende , ci mettemmo i pigiami e ci infilammo nei sacchi a pelo. Attesi un po’ ma non riuscivo a prendere sonno. Mi misi seduto e mi guardai un po’ intorno, vidi gli ultimi bagliori del falò e mi accorsi che nessuno dei miei amici stava dormendo perché era stata una giornata troppo emozionante. Proposi di fare uno scherzo alle ragazze. Uscimmo di soppiatto dalla tenda e iniziammo a far rumore subito fuori della loro. Come previsto loro uscirono,ricordo ancora quanto era carina Evelyne in pigiama, mi stavo interessando sempre più a quegli occhi grigio blu che conoscevo così poco ma che mi piacevano già molto. Noi entrammo senza farci vedere e ci nascondemmo all’interno dei sacchi a pelo. Più preoccupate per quello che accadeva fuori non si accorsero di noi . Solo Evelyne ci vide ma resse il gioco. Appena si accorsero che non erano sole cacciarono un urlo che sono sicuro arrivò fino alla cima del monte. Poi scoppiammo a ridere, io Evelyne e mia sorella uscimmo fuori mentre gli altri si abbracciavano e si lasciavano un po’ andare sotto il calore dei sacchi a pelo. Chiacchierammo per una mezz’oretta osservando le lucciole che si nascondevano tra i cespugli e poi ci riaddormentammo tutti e tre sfiniti nell’altra tenda . Io mi svegliai quando il sole era già abbastanza alto e splendente nel cielo: Uscii dalla tenda e vidi solamente Evelyne e mia sorella chiacchierare animatamente e dissi - Voi due meno confabulate e meglio è - Ciao Enrico – mi salutò Evelyne - Ciao , fratellino – mi disse mia sorella Proposi di andare a svegliare i dormiglioni . Entrammo nelle due tende seguiti da un’ondata di luce solare, forse la cosa meno gradita di tutte per una persona addormentata. Sei occhi gonfi di sonno ci osservarono stralunati. Qualcuno dopo essersi seduto si lasciò andare di nuovo alle tentazioni del cuscino. Fu un’impresa ardua svegliarli tutti. Facemmo colazione e rimesso tutto apposto nelle sacche che avevano la capacità di miniaturizzare ogni oggetto al loro interno. Iniziammo a salire per il sentiero scosceso pieno di ghiaia che ci si parava d’avanti. La scalata continuò pressoché senza problemi fino a tardo pomeriggio quando la luna fece nuovamente la sua comparsa nel cielo. Ci trovavamo ora nel punto fatidico per la scalata. Si trattava di quello che io stesso avevo ammirato dal palazzo. Coperto costantemente da una fitta coltre di nubi. Ma ora è meglio che parli tu Aurora. Già ancora me lo ricordo, ero un po’ stanca ma mi sembrava di poter arrivare senza fatica in cima. Dalla fitta coltre di nubi iniziarono ad apparire quei lunioli dall’aspetto tanto innocuo ma che gelano il sangue soltanto a guardarli. In principio non mi apparvero chiari ma nel mio cuore iniziò a farsi strada la sensazione di non poter immaginare più nulla; nell’insicurezza che mi stava opprimendo tentai varie volte di rifugiarmi nei miei sogni, che fin da quand’ero piccola quando avevo dei problemi erano loro il mio salvagente, ma in quell’istante vedevo il buio soltanto e questo mi spaventava e per la prima volta ho avuto paura perché mi sono sentita sola . Non so perché ma abbandonai la presa sul monte e precipitai giù e fu in quell’istante che vi vidi nell’umida aria delle nuvole precipitare assieme a me ma non potevo fare nulla. Le stelle quegli esseri infiniti che racchiudevano i sogni di ogni uomo erano coperti da un muro di nuvole. Quando credevo che ogni speranza si sarebbe già infranta sul nascere e che la nostra avventura sarebbe finita lì sentii che qualcosa mi stava trascinando verso l’alto. Aprii gli occhi e vidi lo stesso ragazzo del pomeriggio e mi accorsi di essere sdraiata sulla schiena di un grifone Mi accorsi e sentii che i miei sogni risiedevano nel mio cuore ed erano l’arma più potente perché dovevo lottare per realizzarli e solo quando non avrei avuto più un sogno da realizzare sarei diventata vulnerabile. Preso conoscenza di ciò una rete di luce uscì dal medaglione che era apparso attorno il mio collo. Tutti i miei amici ormai privi di sensi per l’immenso potere del demone vi caddero all’interno. Io poi ressi con le mie ultime forze e poi appena toccata terra e viste le case del villaggio svenni.
  
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