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Autore: LadyInDark    05/04/2012    3 recensioni
Questa storia era nata come una semplice one-shot, che ho deciso di continuare viste le recensioni positive.
Dal 3 capitolo:
Lui era li. Esisteva davvero, allora. L’aveva davvero baciata. A quel pensiero, le guance della ragazza si tinsero di un delicato rossore, rendendola agli occhi del vampiro ancora più bella di quanto ricordasse.
“Allora”, cominciò lui, senza smettere di sorridere. “Non sei contenta di vedermi?”.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.
Drake

 Leila lasciò cadere il cucchiaio nella tazza di cereali, rassegnandosi. Aveva davvero creduto che il suo stomaco reclamasse qualcosa da mangiare, ma evidentemente si era sbagliata. La verità era chiara: lo shock di quell’incontro inaspettato avvenuto durante la festa sulla spiaggia non le era ancora passato. Aveva trascorso l’intera domenica fra i compiti e faccende domestiche, nella speranza di dimenticare l’accaduto. Alla fine però, quando la notte era arrivata e tutte le attività che avrebbero potuto distrarla erano esaurite, si era ritrovata sdraiata sul suo comodo letto, a fissare il soffitto mentre una marea di pensieri le affollavano la mente. Consapevole ormai di non poter andare avanti in quello stato, si era decisa ad affrontarli. Una domanda sembrò sovrapporsi a tutte le altre, a dimostrare l’importanza che essa valeva. Era felice di aver incontrato il vampiro oppure no? Istintivamente, rispose che sì, eccome se era felice! Ma poi, lasciando la facoltà di decidere alla ragione e non al cuore, capì che no, non poteva esserlo! Insomma, aveva incontrato un vampiro, una creatura della notte che, per quanto ne sapeva, non aveva sentimenti e uccideva per puro divertimento! Eppure, lui non le aveva fatto del male. Lo avrebbe già fatto, se avesse voluto, vero? Altre domande, tutte senza una risposta, avevano continuato a tormentarla finché ad un certo punto la stanchezza aveva avuto il sopravvento, trasportandola nel mondo dei sogni. Ed ora eccola lì, alle sette del lunedì mattino, seduta in cucina di fronte a quei cereali che immersi troppo a lungo nel latte, si erano ormai ridotti ad un composto deforme. Quando si rese conto di essere spaventosamente in ritardo, si alzò dalla sedia lasciando perdere la colazione, e uscì per andare a scuola.

 

L’intenzione era quella di seguire attentamente le lezioni per evitare di lasciarsi trasportare ancora dai pensieri, ma non aveva calcolato la presenza di Kendra, che non appena la vide entrare in aula la raggiunse a passo spedito per poi incrociare le braccia e lanciargli un’occhiata di rimprovero. Dopo essersi allontanate dal vampiro, infatti, Kendra aveva accompagnato Leila a casa che non aveva fiatato per tutto il tragitto e quando il giorno dopo l’aveva chiamata sul cellulare più di una volta, Leila non l’aveva risposta.
“Posso, gentilmente, avere una spiegazione?”, chiese Kendra, usando più sarcasmo del dovuto. Leila sospirò facendole segno di accomodarsi nei rispettivi banchi.
“Allora?”, disse Kendra, sempre più infastidita, quando entrambe furono sedute.
“Che cosa vuoi sapere?”. Leila cercava di mantenere un tono di voce più calmo possibile e di nascondere la preoccupazione che provava nel dover parlare dell’accaduto.
“Perché te ne sei voluta andare in quel modo?”. Leila abbassò lo sguardo, incapace di rispondere. “Insomma”, proseguì la sua amica, portandosi un dito al mento e fissando pensierosa il soffitto. “Mi è sembrato che ci fosse qualcosa tra voi”.
“Ma che stai dicendo!”, urlò Leila, rossa in volto, attirando l’attenzione dei compagni.
“Beh, ti stava accarezzando i capelli!”, continuò l’altra, con ovvietà. “E poi scusa, non vedo dove sia il problema, è un ragazzo così carino!”.
“Non è questo il punto”, borbottò, imbronciata. “Il fatto è che… insomma, non lo conosco molto bene”.
“Ma come, ha detto che siete vecchi amici!”.
Leila lanciò un’occhiata impaziente verso la porta. Sperava nell’arrivo imminente del professore, così da poter porre fine, almeno momentaneamente, a quella conversazione.
“No. A dire la verità, non conosco nemmeno il suo nome”. Kendra la guardò come se improvvisamente le fosse spuntata un’altra testa.
“Che cosa?! Ma è inaccettabile! Come puoi pretendere di contattarlo se non sai nemmeno come si chiama?”. E chi aveva detto che avrebbe dovuto contattarlo?, pensò Leila. La sua amica continuava a guardarla in attesa di ulteriori spiegazioni, ma finalmente il professore entrò scusandosi per il ritardo, e per la prima volta in vita sua, Leila fu felice di cominciare la lezione.

 

Il resto della giornata proseguì tranquillamente. Leila, non avendo più lezioni in comune con Kendra, era riuscita ad evitarla e quindi ricominciare da dove erano state interrotte. Per non farla arrabbiare però, quando anche l’ultima lezione era terminata, Leila le aveva mandato un messaggio, dicendole di dover correre a casa e di non poterla quindi aspettare. La sua non era completamente una bugia, quella sera, infatti, sua madre sarebbe rientrata dal viaggio di lavoro e voleva farle trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Quando arrivò a casa però, la macchina di sua madre era parcheggiata nel vialetto e le luci di casa erano accese.
“Mamma?”, la chiamò, mentre entrava.
“Leila, tesoro!”. Sua madre le venne incontro, stringendola in un abbraccio carico d’affetto. “Mi sei mancata tanto, cara!”. Dopo tutte le preoccupazioni e le paure provate in quei ultimi giorni, Leila poté finalmente sentirsi al sicuro.
“Anche tu, mamma”. Ricambiò l’abbraccio, sorridendo.
“Allora”, disse sua madre, dopo essersi allontanata quel poco per poterla guardare in viso. “Cosa hai fatto in questi giorni?”.
Leila fece un sorriso forzato. Da un lato, voleva raccontarle ogni singola cosa, ma sapeva che sua madre non avrebbe potuto capire. Non poteva certo dirle di aver incontrato un vampiro. Era una cosa irreale, assurda, persino lei faticava a crederci.
“Le solite cose, la scuola, i compiti. Ah e l’altra sera sono uscita con Kendra”. A quest’ultima affermazione, il tono di voce l’aveva tradita, ma sua madre era troppo stanca per potersene accorgere. Infatti, si limitò a sorriderle, per poi cambiare completamente argomento.
“Che ne dici di aiutarmi a preparare la cena? Ho una fame da lupi!”. Leila aveva accettato con entusiasmo. Avrebbero sfruttato l’occasione per farsi una bella chiacchierata, parlando anche solo delle cose più futili e irrilevanti.

 
Sua madre aveva appena infornato il roast-beef, quando qualcuno suonò al campanello.
“Vado io!”, disse Leila, dirigendosi velocemente verso l’entrata, chiedendosi chi poteva essere a quell’ora. Non appena aprì la porta, per poco non le scappò un urlo. Vestito con una semplice camicia nera e un paio di jeans dello stesso colore, il vampiro le rivolse un sorriso accattivante.
“Chi è, Leila?”, domandò sua madre, raggiungendola. In quel momento era troppo scioccata per poter rendersi realmente conto che sua madre aveva appena rivelato il suo nome all’enigmatico vampiro. A meno che lui non lo sapesse già. Per quel poco che lo conosceva, aveva imparato ad aspettarsi di tutto da lui.
“Buonasera, signora”, disse in un tono gentile ed educato che non gli apparteneva. “Il mio nome è Drake e sono un amico di Leila. Posso entrare?”.

 

 

 

 

 

Salve a tutti, miei cari lettori e lettrici! ^^ Perdonate l’aggiornamento così lento, sono stata molto impegnata con lo studio, ma vi prometto che pubblicherò al più presto il prossimo capitolo J Posso finalmente dire di aver trovato un titolo per questa storia, quindi dal prossimo aggiornamento, sarà: “Il Sussurro della Morte”. Si, lo so, è un tantino ridicolo ^^’ Ma mi è piaciuto molto, spero valga lo stesso per voi ;) In questo capitolo finalmente è comparso il nome del misterioso vampiro. Cosa ve ne pare? Come sempre, colgo l’occasione per ringraziare coloro che recensiscono :D Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, mi raccomando;)

Inoltre, auguro a tutti voi una Buona Pasqua! ^^ Alla prossima!

  
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