Capitolo 4.
Drake
L’intenzione
era quella di seguire attentamente le lezioni per
evitare di lasciarsi trasportare ancora dai pensieri, ma non aveva
calcolato la
presenza di Kendra, che non appena la vide entrare in aula la raggiunse
a passo
spedito per poi incrociare le braccia e lanciargli
un’occhiata di rimprovero.
Dopo essersi allontanate dal vampiro, infatti, Kendra aveva
accompagnato Leila
a casa che non aveva fiatato per tutto il tragitto e quando il giorno
dopo
l’aveva chiamata sul cellulare più di una volta,
Leila non l’aveva risposta.
“Posso, gentilmente, avere una spiegazione?”,
chiese Kendra,
usando più sarcasmo del dovuto. Leila sospirò
facendole segno di accomodarsi
nei rispettivi banchi.
“Allora?”, disse Kendra, sempre più
infastidita, quando entrambe
furono sedute.
“Che cosa vuoi sapere?”. Leila cercava di mantenere
un tono di
voce più calmo possibile e di nascondere la preoccupazione
che provava nel
dover parlare dell’accaduto.
“Perché te ne sei voluta andare in quel
modo?”. Leila abbassò lo
sguardo, incapace di rispondere. “Insomma”,
proseguì la sua amica, portandosi
un dito al mento e fissando pensierosa il soffitto. “Mi
è sembrato che ci fosse
qualcosa tra voi”.
“Ma che stai dicendo!”, urlò Leila,
rossa in volto, attirando
l’attenzione dei compagni.
“Beh, ti stava accarezzando i capelli!”,
continuò l’altra, con
ovvietà. “E poi scusa, non vedo dove sia il
problema, è un ragazzo così
carino!”.
“Non è questo il punto”,
borbottò, imbronciata. “Il fatto è
che…
insomma, non lo conosco molto bene”.
“Ma come, ha detto che siete vecchi amici!”.
Leila lanciò un’occhiata impaziente verso la
porta. Sperava
nell’arrivo imminente del professore, così da
poter porre fine, almeno
momentaneamente, a quella conversazione.
“No. A dire la verità, non conosco nemmeno il suo
nome”. Kendra la
guardò come se improvvisamente le fosse spuntata
un’altra testa.
“Che cosa?! Ma è inaccettabile! Come puoi
pretendere di
contattarlo se non sai nemmeno come si chiama?”. E chi aveva
detto che avrebbe
dovuto contattarlo?, pensò Leila. La sua amica continuava a
guardarla in attesa
di ulteriori spiegazioni, ma finalmente il professore entrò
scusandosi per il
ritardo, e per la prima volta in vita sua, Leila fu felice di
cominciare la
lezione.
Il resto della
giornata proseguì tranquillamente. Leila, non
avendo più lezioni in comune con Kendra, era riuscita ad
evitarla e quindi
ricominciare da dove erano state interrotte. Per non farla arrabbiare
però,
quando anche l’ultima lezione era terminata, Leila le aveva
mandato un
messaggio, dicendole di dover correre a casa e di non poterla quindi
aspettare.
La sua non era completamente una bugia, quella sera, infatti, sua madre
sarebbe
rientrata dal viaggio di lavoro e voleva farle trovare qualcosa da
mettere
sotto i denti. Quando arrivò a casa però, la
macchina di sua madre era
parcheggiata nel vialetto e le luci di casa erano accese.
“Mamma?”, la chiamò, mentre entrava.
“Leila, tesoro!”. Sua madre le venne incontro,
stringendola in un
abbraccio carico d’affetto. “Mi sei mancata tanto,
cara!”. Dopo tutte le
preoccupazioni e le paure provate in quei ultimi giorni, Leila
poté finalmente
sentirsi al sicuro.
“Anche tu, mamma”. Ricambiò
l’abbraccio, sorridendo.
“Allora”, disse sua madre, dopo essersi allontanata
quel poco per
poterla guardare in viso. “Cosa hai fatto in questi
giorni?”.
Leila fece un sorriso forzato. Da un lato, voleva raccontarle ogni
singola cosa, ma sapeva che sua madre non avrebbe potuto capire. Non
poteva
certo dirle di aver incontrato un vampiro. Era una cosa irreale,
assurda,
persino lei faticava a crederci.
“Le solite cose, la scuola, i compiti. Ah e l’altra
sera sono
uscita con Kendra”. A quest’ultima affermazione, il
tono di voce l’aveva
tradita, ma sua madre era troppo stanca per potersene accorgere.
Infatti, si
limitò a sorriderle, per poi cambiare completamente
argomento.
“Che ne dici di aiutarmi a preparare la cena? Ho una fame da
lupi!”. Leila aveva accettato con entusiasmo. Avrebbero
sfruttato l’occasione
per farsi una bella chiacchierata, parlando anche solo delle cose
più futili e
irrilevanti.
Sua madre aveva appena infornato il roast-beef, quando qualcuno
suonò al campanello.
“Vado io!”, disse Leila, dirigendosi velocemente
verso l’entrata,
chiedendosi chi poteva essere a quell’ora. Non appena
aprì la porta, per poco
non le scappò un urlo. Vestito con una semplice camicia nera
e un paio di jeans
dello stesso colore, il vampiro le rivolse un sorriso accattivante.
“Chi è, Leila?”, domandò sua
madre, raggiungendola. In quel
momento era troppo scioccata per poter rendersi realmente conto che sua
madre
aveva appena rivelato il suo nome all’enigmatico vampiro. A
meno che lui non lo
sapesse già. Per quel poco che lo conosceva, aveva imparato
ad aspettarsi di
tutto da lui.
“Buonasera, signora”, disse in un tono gentile ed
educato che non
gli apparteneva. “Il mio nome è Drake e sono un
amico di Leila. Posso
entrare?”.
Salve
a tutti, miei cari lettori e lettrici! ^^
Perdonate l’aggiornamento così lento, sono stata
molto impegnata con lo studio,
ma vi prometto che pubblicherò al più presto il
prossimo capitolo J
Posso finalmente dire
di aver trovato un titolo per questa storia, quindi dal prossimo
aggiornamento,
sarà: “Il Sussurro della
Morte”.
Si,
lo so, è un tantino ridicolo ^^’ Ma mi
è piaciuto molto, spero valga lo stesso
per voi ;) In questo capitolo finalmente è comparso il nome
del misterioso
vampiro. Cosa ve ne pare? Come sempre, colgo l’occasione per
ringraziare coloro
che recensiscono :D Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo,
mi
raccomando;)
Inoltre,
auguro a tutti voi una Buona Pasqua! ^^
Alla prossima!