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Autore: Lyra Snape    05/04/2012    5 recensioni
Il compleanno di Rose Weasley è ormai alle porte, e il suo ragazzo, Scorpius Malfoy, non ha la più pallida idea di che cosa regalarle.
Per questo motivo chiede aiuto a Lily Potter, senza sapere a quale disgrazia sta andando incontro...
«Sei matto?» farfugliò Lily. «Non funziona così! Quello che rende bello il regalo non è solo… Il regalo, ma è anche la fatica che hai fatto per trovarlo! Io posso solo aiutarti nella ricerca, mica farla al posto tuo!»
«Ma…» cominciò Scorpius, subito interrotto da Lily.
«Niente ma! Se vuoi che ti aiuti, dovrai rispettare le mie regole. Se non ti vanno bene, arrangiati».
«E cosa dico a Rose? “Non posso venire a Hogsmeade con te perché ci vado con tua cugina?”» disse Scorpius.
«Certo che no!» rispose Lily, scandalizzata. «Tu aspettami in Sala d’Ingresso alle dieci, al resto penserò io!»
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Salve, popolo! Dunque, che dire? Questa storia era sepolta nel pc da un sacco di tempo, non so proprio perché ancora non mi fossi decisa a pubblicarla! Credo avesse partecipato anche ad un contest, a cui era arrivata quinta, o terza, non mi ricordo....pazienza.
Non ho molto da dire, a parte questo: NON è una Lily/Scorpius. Il mio cervello non partorirà mai una Lily/Scorpius, a meno che non mi stiano minacciando di morte. Però Lily, a prescindere da certe geniali fanfiction in cui è una stronza di proporzioni epocali che cerca in tutti i modi di fregare il ragazzo alla cugina (vabbe, sì, non lo farebbe mai, ammettiamolo) è un personaggio che non mi dispiace, perciò mi fa sempre piacere darle un po' di spazio.
Spero vi piaccia!

Titolo: Il regalo perfetto
Genere: Commedia
Rating: Verde
Personaggi: Lilian Luna Potter, Rose Weasley, Rose/Scorpius, Scorpius Malfoy
Nda: Il compleanno di Rose Weasley è alle porte e il suo ragazzo, Scorpius, non ha la minima idea di che cosa regalarle. Per questo chiederà aiuto alla cugina di Rose, Lily. Ancora non sa quello che lo aspetta...


Scorpius Malfoy, per gli amici Scorp, alto, biondo e con diciassette anni di vita discretamente serena alle spalle, si poteva definire una persona tranquilla. Per questo l’intera scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts non riuscì a capire perché, quella mattina di Marzo, il ragazzo avesse deciso di percorrere sette rampe di scale di corsa con un’espressione di puro terrore sul viso, e fosse entrato in biblioteca con la stessa grazia di un Erumpent nella stagione degli amori.
Scorpius si guardò attorno disperato, e quando ebbe individuato l’oggetto della sua ricerca si precipitò a sedersi a un tavolo. «Ho bisogno di aiuto e non puoi assolutamente negarmelo» ansimò, stremato per la corsa e per l’agitazione.
«Buongiorno anche a te, Scorp» rispose Lily Potter, sollevando lo sguardo dal suo libro di Trasfigurazione. «Posso fare qualcosa per te? Uhm, sì, sono un po’ impegnata, ma sarei ben felice di aiutarti». Lily, lunghi capelli rossi, minuta ma dal carattere forte quanto l’uragano Katrina, aveva fatto del sarcasmo il suo perfetto stile di vita e non vi rinunciava in nessun caso al mondo.
«Sono nei guai» si lamentò Scorpius. «In guai grossissimi. In confronto tuo padre quando si è trovato a faccia a faccia con Voldemort stava facendo una passeggiata».
Lily lo fissò a lungo, senza dire una parola. «Il compleanno di Rose è fra una settimana e tu non sai che regalo prenderle» disse infine.
Scorpius rimase  a bocca aperta. «Come fai a saperlo?»
Lily scrollò le spalle. «Sono un genio» rispose. «Inoltre, vivo con tre uomini e ho circa un milione di cugini. Avete sempre la stessa espressione, quando non sapete che regalo prendere a una donna».
«Perciò mi aiuterai?» chiese Scorpius, fissandola speranzoso.
«Ma certo!» rispose Lily, con una strana luce negli occhi. «Domani andremo a Hogsmeade e troveremo il regalo perfetto per Rose!»
Scorpius la guardò per un attimo, interdetto. «Ma io devo andarci con Rose, a Hogsmeade!» protestò. «Speravo, non so, che tu prendessi il regalo e poi mi dicessi la spesa!»
«Sei matto?» farfugliò Lily. «Non funziona così! Quello che rende bello il regalo non è solo… Il regalo, ma è anche la fatica che hai fatto per trovarlo! Io posso solo aiutarti nella ricerca, mica farla al posto tuo!»
«Ma…» cominciò Scorpius, subito interrotto da Lily.
«Niente ma! Se vuoi che ti aiuti, dovrai rispettare le mie regole. Se non ti vanno bene, arrangiati».
«E cosa dico a Rose? “Non posso venire a Hogsmeade con te perché ci vado con tua cugina?”» disse Scorpius.
«Certo che no!» rispose Lily, scandalizzata. «Tu aspettami in Sala d’Ingresso alle dieci, al resto penserò io!»

Scorpius non era sicuro che dare buca a Rose e andare a fare shopping con Lily fosse il metodo migliore per sopravvivere alla giornata, ma il giorno dopo si diresse puntuale verso la Sala d’Ingresso, con la stessa espressione che doveva aver avuto Maria Antonietta mentre la stavano portando al patibolo.
Due minuti dopo vide Lily scivolare lungo il corrimano della scalinata e atterrargli proprio di fronte.
«Perché devi sempre fare così?» le chiese Scorpius, leggermente perplesso.
«Perché è divertente e perché Gazza mi è grato perché in questo modo non deve più spolverare il corrimano» tagliò corto Lily, spiccia. «Allora, andiamo?»
«No, un momento! E Rose?» chiese Scorpius, preoccupato.
«Non ti preoccupare, ho pensato a tutto! Non riuscirà a scendere per almeno tutta la mattinata!» rispose Lily, prendendolo per il gomito e trascinandolo fuori.

«Rose! Rose, Rose, Rose!» Albus Potter stava inseguendo la cugina  lungo il corridoio, guardandola implorante.
«Che cosa c’è, Al?» sospirò infine Rose, esasperata.
«Devi assolutamente aiutarmi con Incantesimi! Il compito è domani, non ho capito niente di niente di niente e ancora non so fare neanche il più stupidissimo incantesimo non Verbale!» la supplicò Albus.
«Proprio adesso?» piagnucolò Rose. «Ho un appuntamento con Scorpius!»
«Oh, non ti preoccupare, l’ho già avvertito che gli avresti dato buca per aiutarmi», la informò Albus. «Andiamo in biblioteca, allora?»
«Ma io…» tentò di protestare Rose.
«Grandioso! Lo sapevo che non mi avresti lasciato a piedi!» esclamò Albus, esultante, trascinando la cugina su per le scale.

«Un libro sarebbe un bel regalo per Rose, non credi?» propose Scorpius, mentre stavano passando davanti alla libreria.
«Sei matto?» strillò Lily. «Non puoi regalarle un libro!»
«Le piace leggere!» protestò Scorpius, sulla difensiva.
«Oh, Scorpius. Scorp, Scorp, Scorpius» sospirò Lily. «Sai quanti anni sta per compiere Rose?»
«Diciassette?» rispose Scorpius, guardandola insicuro.
«E tu lo sai cosa succede, quando si compiono diciassette anni?» chiese di nuovo Lily, guardandolo con l’aria paziente di qualcuno che sta insegnando a un bambino a scrivere “Uva”.
«Non so, si diventa maggiorenni?» tentò Scorpius.
«Esatto!» esclamò Lily a voce altissima, facendolo sobbalzare. «E non si può regalare un libro a chi arriva a un’età così importante!»
«Allora le prendo due libri?» chiese Scorpius.
«No!» strillò Lily. «Scordati dei libri, quelli glieli compra già sua madre! Devi trovare qualcosa di speciale!»
«Qualcosa di speciale tipo?» chiese Scorpius, ormai prossimo alla disperazione.
«Cosa ne so? Il regalo perfetto non si programma, si trova!» sentenziò Lily. «Noi dobbiamo solo cercarlo… Oh, guarda, proviamo lì!» continuò, precipitandosi verso un negozio di abbigliamento.
Scorpius la seguì, dubbioso: le pochissime volte che aveva visto Rose senza divisa per lo più indossava una tuta o al massimo dei jeans, che per lei rappresentavano il top dell’eleganza. «Sai, non sono proprio del tutto sicuro che questo sia il posto adatto per trovare il regalo per lei» borbottò.
Lily non lo ascoltò nemmeno. «Sono sicura che qui ci sia qualcosa che farà impazzire Rose».
«Sì, certo, impazzirà e me lo farà ingoiare» commentò Scorpius, sarcastico.
Lily si voltò a guardarlo, severa. «Non lo puoi sapere. Ecco, per esempio, guarda com’è carina questa maglietta! Non pensi che le starebbe benissimo?» chiese, sventolandogli sotto il naso un sofisticato top blu notte.
Scorpius ne dubitava seriamente. «Ne dubito seriamente» la informò. «Una cosa così la vedrei bene addosso a te, più che a lei…»
«Oh, davvero?» squittì Lily, deliziata. «Allora vado a provarmela subito!»
«No, non era quello che intendev…» cominciò Scorpius, ma la ragazzina era già scomparsa nel camerino.
Un’ora dopo, una Lily con una busta grossa quanto il sacco di Babbo Natale e uno Scorpius ormai prossimo a tagliarsi le vene stavano uscendo dal negozio. «In fondo, non credo che un vestito sia il regalo adatto per lei» stava dicendo Lily.
«Ma non mi dire» borbottò Scorpius. «Non ci sarei mai arrivato da solo».
«Non ti scoraggiare, Scorpius, la giornata è ancora lunga!» esclamò Lily.
«Ancora lunga? Lily, avevo un appuntamento con Rose mezz’ora fa, mi ucciderà!» le fece notare Scorpius.
«Ancora con questa storia? Ci ho già detto che ho pensato a tutto io! Guarda, proviamo laggiù!» gli disse Lily, trascinandolo verso un altro negozio.

«Al, penso che ormai tu abbia capito, no?» chiese Rose, esausta.
«No, non ancora!» la contraddisse Albus. «Cioè, tipo, questo incantesimo qua, come funziona? A cosa serve? Non è neanche un incantesimo che si possa usare in battaglia, perché mai dovrei imparare a farlo non verbalmente? E poi…»
«Oh, Signore, dammi la forza!» sospirò Rose.

«Un gioiello? Seriamente?» disse Scorpius, scettico. «Mi dici che dobbiamo fare un regalo speciale e non ti viene in mente niente di più originale?»
«Con i gioielli è più facile» spiegò Lily. «Deve esistere per forza almeno un gioiello che le piaccia».
«Stai parlando di Rose» le fece notare Scorpius. «L’unica cosa vagamente simile a un gioiello che le ho visto addosso è quel braccialetto di perline che le ha regalato sua nonna e che indossa da quando aveva cinque anni».
«In effetti non hai tutti i torti» concordò Lily. «Allora mi provo questi orecchini e poi andiamo a cercare qualcos’altro, d’accordo?»
«No! No, Lily, hai detto la stessa cosa della maglietta di prima, e siamo rimasti in quello stupido negozio un’ora!» protestò Scorpius. «Andiamo a cercare questo maledetto regalo, e poi potrai provarti tutti gli orecchini che vorrai!»
«Eddai, Scorp, è solo un paio di orecchini!» si lamentò Lily. «Ci impiegherò un minuto!»
Un’ora e mezza dopo, Scorpius era fumante di rabbia. «Lily, seriamente, credi che ti bastino tutti i giorni della tua vita per indossare tutti gli orecchini che hai comprato?» chiese, furibondo.
«Sì, tranquillo, ho tutto sotto controllo» lo rassicurò Lily.
«Sicura? Hai sotto controllo anche la mia improvvisa voglia di strangolarti?» chiese Scorpius, guardandola con sguardo assassino.
Lily sospirò. «Ok, senti» disse «è chiaro che questa cosa del “cercare il regalo” con te non funziona. Non sei abbastanza paziente».
«Abbastanza paziente?» strillò Scorpius. «Sono tre ore che mi trascini in giro!»
«Sei tu che non ti impegni» gli fece notare Lily.
«Sei tu che dovevi aiutarmi, invece di sfruttarmi per avere compagnia mentre fai shopping», protestò Scorpius.
«Ok, allora facciamo così» propose Lily. «Ora ce ne andiamo ai Tre manici di scopa, ordiniamo qualcosa da bere, e tu ti fai venire in mente tutte le cose che sai che piacciono a Rose, e vediamo se ne viene fuori qualcosa di nuovo, va bene?»
«Dovevo vedermi con Rose mille ore fa!»
«Tranquillo, ho ideato un piano che se necessario la terrà impegnata per tutto il giorno».

«Al, abbiamo provato questo stupido incantesimo non verbale per un’ora, sai a memoria tutti i capitoli del libro di Incantesimi, anche quelli che Vitious non ha spiegato, ora posso andare?» chiese Rose, stremata.
Al si guardò intorno allarmato. «Ehm… Sì, ma non credo che…» cominciò, ma fu interrotto da Hugo, che era appena entrato.
«Rose! Grazie al cielo ti ho trovato! Devi assolutamente darmi una mano con il tema di Erbologia! Neville ha detto che scriverà alla mamma se continuerò a non fare i compiti!»
«Ah, be, meno male che c’è Al qui, così può aiutarti lui» disse Rose, alzandosi, ma il cugino la precedette.
«Non posso, ho un appuntamento con Cindy! Grazie per l’aiuto!» disse, precipitandosi fuori.

«Allora, concentrati», disse Lily, bevendo un sorso dalla sua Burrobirra. «Cosa piace a Rose?»
«Le piaccio io» rispose Scorpius.
«Sì, sono sicura che se ti fai trovare nudo nel suo letto non tenterà di soffocarti con le lenzuola» gli rispose Lily, a tono. «Sai fare di meglio?»
«Le piace leggere».
«Abbiamo già bocciato i libri».
«Le piace studiare».
«Vuoi regalarle qualche ora di lezione in più?»
«Il Quidditch?»
«Quello è Hugo!» strillò Lily, scandalizzata. «Cavolo, Scorpius, è la tua ragazza! Concentrati, maledizione! Sul serio non ti viene in mente qualcosa di più intelligente?»
Scorpius chiuse gli occhi, concentrandosi. «Le piace pattinare, mi trascina sempre quando il lago è ghiacciato. Le piace disegnare, le piacciono le lunghe passeggiate…»
«Sì, tutto questo è molto romantico» lo interruppe Lily. «Ma non puoi regalarle una lunga passeggiata! Dove andreste, dalla biblioteca al campo di Quidditch?»
«Le piace la musica!» esclamò Scorpius. «Mi parla sempre di questo gruppo vecchissimo, mi pare siano i Beatles…»
«È un gruppo Babbano» lo informò Lily. «Non troverai niente di loro qui a Hogsmeade».
«Cavolo, però, stai bocciando tutte le mie idee!» si arrabbiò Scorpius.
«Non è colpa mia se hai delle idee molto stupide» si difese Lily.
«Bene, allora sai cosa ti dico?» sbottò Scorpius, alzandosi. «Io adesso esco, prendo la prima cosa che vedo, fosse anche un sasso sul marciapiede, e quella sarà il suo regalo», concluse, prima di uscire dal pub a passo di marcia. Lily lo guardò vagamente allarmata, poi lo seguì di corsa, sperando di riuscire a fermarlo prima che facesse qualcosa di molto stupido.

Quando Hugo mise nella borsa il libro di Erbologia e le chiese se poteva aiutarlo in Divinazione, Rose capì di essere giunta al limite della sua pazienza.
«Scordatelo» disse, in tono fermo. «Non so cosa abbiate in mente tu e Al e qualunque altro cugino che sta per entrare da quella porta per chiedermi di aiutarlo a studiare, ma io me ne lavo le mani. Me ne vado». Si alzò per vedere Louis che si precipitava in biblioteca, trafelato.
«Rose! Puoi aiutarmi in Trasfigurazione?»
«No. La vedi questa? È una biblioteca, qui dentro puoi cavartela anche da solo» borbottò la ragazza, avviandosi verso l’uscita.
«Rose, ti prego! Sarà la terza volta che non farò i compiti, la McGrannitt mi punirà e scriverà a mia madre, che manderà lo zio Percy a uccidermi! Vuoi davvero un cugino in meno?» la supplicò Louis.
«Non credo che noterò la differenza, siete ottomila» disse Rose, implacabile.
«Per favore, Rose! Per favore!» implorò Louis, inginocchiandosi e guardandola con gli enormi occhi azzurri da cucciolo.
«Non è giusto!» si arrabbiò Rose. «Lo sai che non so resistere a quello sguardo, stai barando! Oh, e va bene!» sospirò infine, arrendendosi. «Ma solo per mezz’oretta, ok? Poi vai avanti da solo».

«Non posso credere che tu l’abbia fatto davvero».
«Ormai è tardi, non ho intenzione di tornare indietro».
«Non so quanto lo apprezzerà lo zio Ron».
«La prima volta che Rose mi ha portato a casa per presentarmi ai suoi, tuo zio Ron mi ha appeso al soffitto per la caviglia e mi ha fatto giurare che con Rose facevo sul serio, non penso che potrà farmi qualcosa di peggio».
«In effetti hai ragione» si arrese Lily. «Quando hai intenzione di darglielo? Non è una cosa che si può impacchettare».
«Stasera? Il suo compleanno è domani» propose Scorpius, dopo qualche secondo di silenzio.
«Penso che tu glielo possa dare anche subito, non è che Rose faccia molto caso alle scadenze. L’anno scorso mi ha dato il regalo di Natale ad Halloween» gli ricordò Lily.
«Mi sembra una buona idea» concordò Scorpius. «Sei tu che hai ordito un malefico piano per tenerla bloccata a scuola, sai dove posso trovarla?»
«Tranquillo» lo rassicurò Lily. «Tu vai ad aspettarla al solito posto, sotto quell’albero, te la mando io».
Scorpius la guardò con tanto d’occhi. «Come fai a sapere dove ci incontriamo di solito?» chiese, incredulo.
«Per favore!» ridacchiò Lily. «Io so tutto».
Scorpius preferì non indagare su quello che quest’ultima frase potesse comportare e si avviò verso l’albero indicato da Lily, sperando con tutto il cuore di aver fatto la scelta giusta.

«Ora basta, Louis! Avevo detto mezz’oretta, e siamo fermi su questo capitolo da un’ora!» sbottò Rose, ormai senza forze.
«Sì, ma…» cominciò Louis, ma fu interrotto da Lily, che entrò in biblioteca di corsa.
«Rose, meno male che ti ho trovato!» cominciò, ma Rose decise che ne aveva abbastanza.
«Non ci penso neanche!» esclamò infatti. «Non mi importa un bel niente se hai problemi in Incantesimi o Divinazione o Antiche Rune o anche in tutte le materie di Hogwarts, io sono stufa, chiaro? Chiedi aiuto a qualcun altro, io…»
«Aiutarmi a studiare? Ma va, perché?» la interruppe Lily. «Sono qui per conto di Scorpius, ha detto che ti aspetta al solito posto».
Rose impallidì. «E dimmi, per caso ti è sembrato… arrabbiato?» chiese, timorosa.
«No, perché?» chiese Lily, facendo spallucce, usando la voce più innocente che riuscì a trovare.
Rose la guardò assottigliando gli occhi, e nella sua mente si fece strada un enorme dubbio. «Tu c’entri qualcosa con quello che mi è capitato oggi?»
La cugina la guardò spalancando gli occhi. «Perché, cosa ti è capitato?»
«Ogni volta che hai quella voce significa che hai combinato qualcosa» sibilò Rose.
«Se anche fosse vero, in questo momento Scorpius ti sta aspettando! Non puoi arrabbiarti dopo?» le fece notare Lily.
Rose le lanciò un’altra occhiataccia prima di precipitarsi fuori dalla biblioteca e percorse le sette rampe di scale che la separavano dal cortile in dieci secondi netti.
«Scusa» ansimò, quando si trovò di fronte al suo ragazzo. «Mi dispiace da morire! Prima c’era Albus che voleva che lo aiutassi in Incantesimi, poi c’era Hugo con Erbologia, poi c’era Louis con Trasfigurazione, e poi è comparsa Lily che sicuramente ha combinato qualcosa, tu l’hai mica vista, oggi? Ti sembrava che si comportasse in modo strano? Perché io…» non riuscì a finire la frase perché Scorpius si era alzato e le aveva dato un bacio così intenso da lasciarla senza fiato.
«Wow… e questo per che cos’era?» mormorò, con voce flebile.
«Parli sempre a macchinetta, quando sei nervosa» scherzò Scorpius. «Questo di solito per calmarti funziona sempre».
Rose sbuffò, non riuscendo però a trattenere un sorriso, e si sedette. «Perché volevi vedermi?»
«Beh, prima di tutto oggi mi sei mancata» cominciò Scorpius. Rose aprì la bocca per riprendere a elencare l’infinita sfilza di parenti che l’aveva tenuta bloccata a scuola, ma il ragazzo la precedette. «Tranquilla, non sono arrabbiato. In realtà, volevo vederti per darti questo» disse, porgendole un mantello appallottolato in modo informe.
Rose inarcò un sopracciglio. «Mi volevi vedere per darmi il mantello di Lily? Cos’è, uno scherzo?» sibilò, iniziando ad alterarsi.
«Ehm, no, non è per quello!» cercò di difendersi Scorpius. «Avanti, prendilo!» la esortò.
Rose prese il mantello, ancora indecisa se essere perplessa o arrabbiata: guardò dentro il mucchio di stoffa e vide due occhi azzurrissimi che ricambiarono il suo sguardo, leggermente diffidenti.
«Wow» mormorò, senza parole. Il proprietario di quegli occhi la osservò ancora per qualche attimo, poi decise che poteva fidarsi, uscì dall’incavo che si era formato nel mantello e zampettò verso di lei, a fatica a causa delle pieghe della stoffa.
«Questa è la cosina più carina del mondo» sussurrò, allungando una mano tremante accarezzando leggermente la testa bianca del micetto, che si accoccolò sulle sue ginocchia e cominciò a fare le fusa, soddisfatto della sua nuova sistemazione. «Come facevi a saperlo?» chiese, con gli occhi che brillavano.
«Sapere che cosa?» domandò Scorpius, perplesso.
«Che odio i gatti dei miei!» rispose Rose, senza alzare la voce per paura di spaventare il cucciolo. «Quando ero bambina c’era quel mostro rosso, Grattastinchi, poi quando è morto invece di prendere un gatto decente sono tornati dal gattile con un cosa ancora più spaventosa di colore indefinibile, che con enorme fantasia hanno chiamato Grattastinchi Junior… insomma, per loro è così faticoso prendere un gatto normale e dargli un nome normale? Ma tu come facevi a saperlo? Non volevo che i miei si offendessero, quindi non l’ho mai detto a nessuno!»
Scorpius esitò un attimo, incapace di credere a tanta fortuna. «Beh, sai…» cominciò, senza sapere bene cosa inventarsi. «Hai sempre una faccia poco convinta, quando mi parli del gatto che hai a casa… certe cose un ragazzo le capisce» sentenziò, cercando di darsi un tono solenne.
Rose lo abbracciò con tanto slancio che tutti e tre, gattino compreso, finirono lunghi distesi per terra. «Grazie, grazie, grazie!» esclamò, baciando ogni millimetro della faccia di Scorpius che riuscì a raggiungere. «Questo è il regalo più bello di tutta la mia vita!»
  
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