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Autore: Lully Cullen    06/04/2012    11 recensioni
“ Ed, ma per caso ti stai affezionando a Moby Dick? “ mormorò il biondino ridacchiando e dando una pacca a Edward sulla spalla.
“ Ma che dici James, è lei che viene sempre a rompere le scatole, e appena parlo male di lei mamma mi mette in punizione. Mi tocca fare buon viso a cattivo gioco. “ rispose sbuffando quello che credevo fosse il mio migliore amico.
“ Brutta storia amico mio “ continuò James “ si sarà presa una cotta per te. La prossima volta potremmo usare lei come palla, tanto è tutta grassa, bleah “ disse accompagnando l’ultima parola con una smorfia di disgusto, scoppiarono a ridere e presero a giocare a palla. Io dal mio canto iniziai a frignare come una decelebrata. Contava davvero così tanto essere magra? Sì.
Ora ho diciassette anni, e a causa di questa convinzione, soffro di bulimia
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno ragazze!

* Canticchia Paradise *

Oggi sono magnanima e ho deciso di premiare la vostra bontà con un bel capitolo ( a mio favore posso dire di averlo già scritto ieri, ora sto scrivendo il secondo ).

Prima vorrei dirvi due cose:

1- ( la più importante credo ) Non so se il rating possa cambiare da Arancione a Rosso, questo perchè la tematica è seria, e ci sono parti che nonostante io cerchi di rendere meno dure e crude, lo sono. Quindi non so se aspettare un " qualcosa " da parte dell'amministrazione o cambiare direttamente il rating ( anche se penso che aspetterò un segnale divino da parte dell'amministrazione ), nel caso in cui la storia dovesse passare al rosso, mi scuso sin da ora con chi non potrà più seguire la storia poichè minorenne.

2- Per la tematica della storia.. " Sto lavorando per voi ", nel senso che prima di scrivere una cosa, vado ad informarmi. Quindi i repentini cambiamenti di umore, il nervosismo, la spossatezza, esistono davvero nelle persone bulimiche. Naturalmente vi sono diverse forme di bulimia,  diversi atteggiamenti ecc ecc, quindi man mano che scriverò un capitolo, nelle note in basso ci sarà una parte dedicata alle spiegazioni.

 

Per ultimo ( e non meno importante) : Grazie per le correzioni, appena avrò un secondo le andrò a correggere.

Inoltre, vi ringrazio di cuore per il vostro sostegno!

Bon, vi lascio alla storia, Buona lettura!


 

 

 

Capitolo 1.

 

 


La prima volta che avevo vomitato? Sinceramente non ricordo. Forse era stato quasi un anno fa, quando vidi nella “ Birch High School “ tutte quelle ragazze taglia 40, io ero una 44 ma a quanto pare non bastò a passare inosservata in quel maledetto posto, anche perché in quella scuola c’era colui che aveva reso la mia pre-adolescenza un inferno : Edward Cullen, capitano della squadra di basket e  mio ex migliore amico ( lo era mai stato?).

Da quando avevo undici anni ero dimagrita grazie allo sviluppo, ma a lui non sembrava importare nulla, infatti appena poteva, mi rinfacciava il mio vecchio sovrappeso. All’inizio non era un problema, ero abituata alle sue stupide battute e agli scherzi stupidi che mi faceva con James, il suo migliore amico, ma a  loro ben presto si unirono i giocatori della squadra di basket, football e persino le cheerleader. I primi due anni di liceo li passai cercando di ignorare tutto e tutti, ma poi le loro parole incominciarono ad insinuarsi nella mia mente a poco a poco, fino a che non iniziai a comparare la mia figura con quella di ogni singola persona. Appena facevo un passo sentivo risolini divertiti sfondarmi i timpani e occhiatacce perforarmi la schiena. Ricordo bene la prima volta che vomitai: ebbi per tutto il giorno un senso di nausea devastante, quando finalmente nel primo pomeriggio tornai a casa, mi inginocchiai davanti al water di ceramica.La nausea non era ancora passata.

All’inizio pensai di infilarmi due dita in gola, lo facevano tutti nei film. Ma loro lo facevano per finta, io invece, avevo una tremenda paura di farlo; non lo avevo mai fatto! Chiusi gli occhi e alzandomi mi posizionai davanti allo specchio, mi guardai e  alla mia immagine riflessa nello specchio si sostituì quella di qualche anno fa, quella della ragazzina in carne presa in giro per il suo peso. Lacrime amare iniziarono a scendere dai miei occhi e chinandomi per terra tornai alla mia posizione iniziale,  chiusi a pugno le dita della mia mano lasciando eretti solo l’indice e il medio, e li feci entrare nella bocca, le unghia sfregavano contro il palato, erano troppo lunghe. Afferrai una forbice, tagliai le unghia e  bagnai le dita con dell’acqua per facilitare lo scivolamento nella cavità orale, ripetei le azioni iniziali e quando le dita toccarono l’ugola iniziai a stimolare la parte iniziale della faringe. In pochi secondi il mio corpo venne scosso da conati di vomito.

 

 

Quando il mio corpo ebbe espulso tutto, mi alzai e mi lavai le mani con il sapone al muschio bianco che io adoravo, mi lavai i denti per circa cinque minuti per eliminare quell’odore acre che violava la mia bocca  e iniziai di nuovo  a piangere.

 

Le mie giornate le passavo a ingurgitare cibo appena mi sentivo triste, nervosa o arrabbiata, e appena i sensi di colpa mi facevano visita, mi chiudevo in bagno e mi provocavo il vomito.

 

Era un circolo vizioso, più mangiavo e più vomitavo.

 

Ma io ce la potevo fare, potevo uscire da questa situazione da sola.

“ Isa insomma ti muovi? Mi fai perdere sempre tempo! Ma che stai facendo? “ infilai quella confezione di muffin al cioccolato nella borsa e guardai mia madre sorridendo. Richiusi lo zaino e afferrai il cappotto scrollando le spalle.

 

“ Niente mamma, lo sai che ad aspettare il bus mi viene fame “ le ricordai scuotendo il capo. Mia madre e mio padre non si erano mai accorti di nulla, non erano mai in casa, o se erano a casa erano troppo impegnati per accorgersi della loro figlia che vomitava l’anima nel bagno della sua stanza.

 

O forse sei troppo furba tu, mi suggerì la coscienza. Prima di chiudermi in bagno infatti, mi accertavo che i miei stessero impiegando la loro attenzione su altre cose, poi mi rinchiudevo in bagno e accendevo la musica del cellulare per coprire i miei singulti.

 

Isabella Swan, la furbizia fatta a persona.

 

Le volte in cui Renèe mi accompagnava a scuola erano rare, di solito prendevo i mezzi pubblici, e nonostante avessi la patente la macchina per me era off-limits.

 

Arrivata  a scuola salutai mia madre, mi diressi verso il cancello e mi bloccai davanti all’entrata. Isabella, preparati per un’altra giornata all’inferno. Sospirai e mi diressi abbassando lo sguardo verso l’entrata, afferrai l’ipod e alzai il volume a palla per non sentire i vari schiamazzi che ero sicura stessero occupando l’intero istituto. Quando arrivai alle scale mi sfuggì quasi un sospiro di sollievo, era davvero possibile che stamane nessuno mi stava importunando? I miei pensieri furono interrotti da qualcosa che mi colpì la testa e che mi fece cadere l’auricolare dell’orecchio sinistro.

 

“ Hey Moby Dick, mi chiedo ancora perché i tuoi non ti diano la macchina, eppure la patente la hai! “ James il braccio destro di Edward iniziò ad attaccare briga suscitando l’ilarità di quasi tutto.

 

“ Smettila di dire cazzate James “ lo riprese Edward sorridendo malvagiamente “ per lei non basterebbe un furgone blindato. Non la vedi quant’è brutta? Causerebbe un sacco di incidenti per lo spavento che farebbe prendere agli automobilisti! “ . Come ogni giorno, come ogni mattina, come ogni volta, il magone che avevo mi impediva anche di respirare. Si sarebbero mai arresi? Ed io avrei mai trovato il coraggio di ribellarmi?

 

Abbassai gli occhi e ancora, come ogni giorno, come ogni mattina, come ogni volta, mi diressi nel bagno femminile per piangere, mangiare e vomitare.

 

--

 

Vi ringrazio per aver letto fino a qui.

Allora, per iniziare, la bulimia che tratto io è quella nervosa con condotte di eliminazione: la persona che ne soffre cerca di eliminare tutto ciò che ha ingerito tramite vomito, uso di lassativi o purghe. Alla base di questa malattia vi è sempre qualche problema psicologico, nel caso di Bella questo problema è il peso; infatti tende a paragonare la sua immagine a quella delle altre ragazze e nonostante sia di corporatura standard, si vedrà sempre come la bambina in carne che veniva presa in giro all'età di undici\ dodici anni. Inoltre a peggiorare la situazone ci sono Edward  e i compagni di scuola.

Spero di essere stata chiara :D

Aspetto con ansia le vostre recensioni ( buone o brutte che siano), un bacione!

PS: sarò ripetitiva, ma buona Pasqua in anticipo.

   
 
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