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Autore: Lully Cullen    04/04/2012    10 recensioni
“ Ed, ma per caso ti stai affezionando a Moby Dick? “ mormorò il biondino ridacchiando e dando una pacca a Edward sulla spalla.
“ Ma che dici James, è lei che viene sempre a rompere le scatole, e appena parlo male di lei mamma mi mette in punizione. Mi tocca fare buon viso a cattivo gioco. “ rispose sbuffando quello che credevo fosse il mio migliore amico.
“ Brutta storia amico mio “ continuò James “ si sarà presa una cotta per te. La prossima volta potremmo usare lei come palla, tanto è tutta grassa, bleah “ disse accompagnando l’ultima parola con una smorfia di disgusto, scoppiarono a ridere e presero a giocare a palla. Io dal mio canto iniziai a frignare come una decelebrata. Contava davvero così tanto essere magra? Sì.
Ora ho diciassette anni, e a causa di questa convinzione, soffro di bulimia
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ragazze eccomi qui con una nuova Fic.

Lo so, ormai quando leggete il mio nome sotto le storie passate avanti, ma io non ci posso fare nulla e continuerò a tormentarvi fino alla fine dei secoli ( vi piace come idea?? :D)

Beh vi lascio al prologo, le note sotto!

Buona Lettura, Lully!

 

PROLOGO.

 

Quando si è piccoli si tende a giocare con spensieratezza, si apprezzano le più piccole cose, e ci si accontenta delle cose più banali.

Io ero proprio una di quelle bambine allegre, solari e che si accontentava di stare tra le braccia della mamma o del papà. Non posso dire di aver avuto grandi amicizie da piccola, e il fatto di essere vivace non mi aveva di certo aiutata all’asilo; perché quello che frequentavo io non era un semplice asilo, ma un collegio, dove la compostezza e l’educazione erano al primo posto. Ero educata, ma appena potevo chiacchieravo liberamente con il mio compagno di banco, che preso da un moto di libertà non si faceva pregare due volte e iniziava a parlare come una macchinetta. E ad andarci di mezzo ero sempre io, Isabella Swan, la bambina più impertinente e maleducata della classe.

A otto anni ero una bambina in carne con un piccolo difetto: la “s” sibillina, appena potevano i miei compagni di classe delle elementari mi chiedevano di fare qualche scioglilingua del tipo “ sessantasei assassini andarono tutti ad Assisi e furono tutti e sessantasei assassinati “.

A undici anni credevo di aver trovato il mio migliore amico: Edward Cullen, che si era appena trasferito a Chicago da Londra, eravamo vicini di casa e giocavamo sempre insieme, fino a quando non lo sentii parlare con il suo nuovo amico James.

Stavo attraversando il giardino di casa Cullen per andare a giocare con Edward, avevo visto la sua chioma ramata dirigersi verso il parchetto nel retro. Mi faceva un enorme piacere giocare con Edward, scherzavamo e ci divertivamo, e la cosa più divertente erano le merende a casa sua, Esme era davvero una bravissima pasticcera, adoravo la sua torta al cioccolato.

Svoltai l’angolo e sentii due risate, davanti a me c’erano Edward e il suo amico James.

“ Ed, ma per caso ti stai affezionando a Moby Dick? “ mormorò il biondino ridacchiando e dando una pacca a Edward sulla spalla.

“ Ma che dici James, è lei che viene sempre a rompere le scatole, e appena parlo male di lei mamma mi mette in punizione. Mi tocca fare buon viso a cattivo gioco. “ rispose sbuffando quello che credevo fosse il mio migliore amico.

“ Brutta storia amico mio “ continuò James “ si sarà presa una cotta per te. La prossima volta potremmo usare lei come palla, tanto è tutta grassa, bleah “ disse accompagnando l’ultima parola con una smorfia di disgusto, scoppiarono a ridere e presero a giocare a palla. Io dal mio canto iniziai a frignare come una decelebrata. Contava davvero così tanto essere magra? Sì.

Ora ho diciassette anni, e a causa di questa convinzione, soffro di bulimia.

 

 

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Eccomi qui, cosa ne dite?

E' un tema molto più serio rispetto alle mie solite fic, e dato che di solito sono molto più solare e allegra nelle altre storie, in questa ho messo da parte l'allegria per parlare di un problema che purtroppo affligge molte giovani ragazze.

Naturalmente lo svolgimento della storia non è ancora chiaro nella mia testolina, ma spero di non deludervi.

Fatemi sapere cosa ne pensate, lo apprezzerei.

Buona Pasqua in anticipo.

Lully.

   
 
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