Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: Recorded Butterflies    06/04/2012    9 recensioni
Buongiorno! Come avrete già intuito dal titolo, Sebastian e Claude sono scomparsi.
Ciel e Alois indagano, ma questo li porterà ad attraversare PRIMA un bosco (schivando alberi che attentano alla vita del conte Phantomhive) e poi un altro mondo.
Si ritroveranno così ai giorni nostri, in compagnia di una streghetta che tanto strega non è.
Riusciranno i nostri eroi (?) a ritrovare i loro maggiordomi?
Riuscirà Ciel a non tentare il suicidio dopo un'intera giornata passata con Alois?
Ma soprattutto
perchè diamine una ragazzina di tredici anni sa maneggiare così bene un Mocho Vileda?
La risposta a tutte queste domande la troverete (forse...) in questa nuova fic comica firmata Nyaa!
(Attenzione: Autrice sadica e conseguente maltrattamento dei poveri personaggi...)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nyaa: Eccoci qui con il chap 2 :3
Ash: *stappa spumante* Yeeeeh!!
Nyaa: *occhieggia male* Che diamine fai?!
Ash: Ehm…festeggio?
Nyaa: *scuote la testa rassegnata* Quando mai ho accettato che mi facessi da maggiordomo…
Ah! Per chi non avesse capito: il titolo del chap indica, rispettivamente, Alois, la strega, e Ciel ù__ù *è crudele nei confronti del nano da giardino* E sarebbe una parodia di Narnia: Il leone la strega e l’armadio. Gomen se non era chiaro ç__ç
Oka. Buona lettura ^____^




- C-cosa?- borbottò Alois, stiracchiandosi e tirandosi a sedere.
- Chi sei tu?- chiese poi, leggermente perplesso.
In effetti la ragazzina ora si era cambiata: Indossava un pijama blu e delle pantofole “fluffose” azzurre.
“Ma perché” si chiese il biondo “sono tutti fissati col blu? Perché nessuno capisce la bellezza del fucsia?”
Lasciamo un attimo il piccolo Trancy ai suoi dilemmi esistenziali sulla moda, e passiamo a vedere cosa stava facendo Ciel.
- Uhm…- mugugnò un poco, prima di alzarsi.
O meglio, di provare ad alzarsi.
- Alois…- disse lui, ancora mezzo addormentato.
- LEVATI DA SOPRA IL MIO CORPO!!!!- urlò poi, alzando di un paio di ottave la voce, e facendo cadere le piume ad un corvo che passava di lì per caso.
E vabbeh.
Ricresceranno.
Il biondo si tolse velocemente rotolando giù dal tredicenne, che si alzò spolverandosi i vestititi.
- Che stai facendo? Guarda che il mio pavimento è pulito!- fece irritata la bionda, guardando di sottecchi Ciel.
- Tu!!- la additò il conte Phantomhive.
- Io. - ripeté perplessa lei.
- Tu sei la strega che ci ha portati qui!- concluse poi.
- Complimenti, ragionamento degno del detective Conan.- ribatté tranquilla la streghetta, battendo le mani pigramente.
- E comunque non chiamarmi “strega”! Ho un nome, sai?- disse poi la bionda, lanciandogli un bagliore maligno.
- Sarebbe?- chiese quindi lui.
Alois sospirò.
In quel discorso aveva l’importanza di un cactus.
Anzi, diciamo di un ficus.
Insomma, non potevano ignorarlo così!!
Lui era Alois Trancy!
- Ciao! Che bello rivederti!- come se niente fosse si lanciò a pesce sulla ragazza, che lo schivò con innata eleganza…
Ossia compiendo una mossa alla Matrix per poi atterrare rovinosamente sul sedere.
- Dicevamo- riprese la bionda schiarendosi la voce - il mio nome non è importante. Chiamami come vuoi.-
- Uhm…ok. - rispose dubbioso Ciel.
- Allora strega…- venne bruscamente interrotto dalla ragazzina.
- No. -
- Come? Ma… va bene… Allora donn…-
- No. -
- Ma avevi detto che potevo chiamarti come volevo!- protestò il più giovane.
- Tsk, prima che io accetti di essere appellata come “Donna” Undertaker si farà pelato.- borbottò.
Ciel la osservò, stupito: come diamine faceva a conoscere il becchino?!
- Va bene… quindi moccios…-
- NON OSARE!!!- la tredicenne era già pronta ad avventarsi su di lui, quando Alois si mise in mezzo.
- Che ne dici di Mako?- chiese con un sorriso.
- Mako?- domandarono in coro Ciel e la strega, guardandosi poi in cagnesco.
- Uhm… mi piace!- esultò lei - Da ora per voi io sarò Mako!- terminò con un sorriso quella che da ora chiamerò Mako.
Sì, perché non posso mica rivolgermi continuamente a lei come “la strega”, “la tredicenne” o “la bionda”, no?
- E tanto per specificare: Non sono una mocciosa!! Sono più grande e più alta di te!- disse poi lei, facendo una linguaccia a Ciel.
Molto maturo.
- Quando sei nata?- chiese curioso Alois.
- A novembre…- rispose vagamente Mako, che non voleva far sapere troppo di lei.
- Anche io!- saltò su il biondo - E quando?-
- Il cinque…- continuò, sempre più restia nel proseguire la conversazione.
- Pure io!!- disse esaltato il quattordicenne.
- Però ho un anno più di te. - specificò dopo lui.
- Ora che vi guardo meglio vi assomigliate molto.- intervenne Ciel.
- Chi? Noi?! Ma anche no!- dissero all’unisono i due biondi, per poi lanciarsi un’occhiata irritata.
Il blu (?) ghignò, guardandoli divertito.
Alois, invece, aveva assunto un’espressione inquietante.
- Ok… prima che Questo- e la ragazzina indicò il biondo - mi salti addosso gridando qualcosa come “One-Chaaaan!!”, io consiglierei di muoverci.-
- A fare che?- domandò Shieru.
- Dovete cambiarvi.- rispose sbrigativa lei.
- Cosa c’è che non va nei nostri vestiti?- chiese ancora lui.
La ragazzina si limitò a metterli davanti ad uno specchio.
- Fai un po’ tu… I pantaloncini di Alois sono troppo corti anche per questo mondo…- e il Trancy si accucciò in un angolo, depresso - E tu non puoi andare in giro con una benda sull’occhio…- terminò squadrando Ciel.
Il conte annuì, dopotutto dovevano adeguarsi alle leggi di quello strano mondo.

Detto da uno che viene da un mondo dove ci sono tutte le possibili immaginabili creature sovrannaturali, e come giri l’angolo ti ritrovi i seguaci di Pedobear, io mi sento leggermente offesa.
Tsk, “strano mondo”… mah!
- Mi dici il tuo nome?- cominciò Alois, con il tono di chi non ha intenzione di cedere facilmente.
- No. - risposta secca di Mako.
- Dai!-
- No. -
- Dai!!!-
- No. -
- Ti prego!-
- Ho visto Death Note, non dico il mio nome in giro così facilmente.-
- Per favooooreeeee!!- la supplicò lui.
- Sssssss… NO. - mise fine alla conversazione la ragazzina.
- Ed ora a cambiarci! Indosserete gli abiti di mio cugino…- occhieggiò Ciel - forse nel tuo caso sono meglio quelli di mia cugina…- ricevette un’occhiata indignata da parte di Shieru e una risatina da parte di Alois.

Dopo circa venti minuti entrambi erano pronti.
Mako stava sfogliando pigramente una rivista, quando uscirono dal bagno.
- Come sto?- chiese Ciel.
- Una merda.- rispose in automatico lei, senza neanche guardare.
Non ci è dato sapere del perché fosse così ostile verso il ragazzino, forse sapeva cose che neanche noi sappiamo…
O forse aveva solo letto il manga.
- Non mi hai neanche guardato!!- protestò, sempre più offeso, il piccolo conte alto un metro e una cingomma.
La ragazzina alzò allora lo sguardo.
Ciel indossava una maglietta con le maniche tirate a tre quarti blu scuro, e dei pinocchietto in jeans strappati, abbastanza chiari.
Ai piedi delle semplici converse nere, con i lacci blu elettrico.
La benda era stata rimossa, e copriva il marchio con un ciuffo di capelli pettinato a dovere da Mako.
- Uhm… niente male.- concesse la bionda, agitando una mano con nonchalance.
- E ora tocca alla star!!- con un urletto anche Alois uscì dal bagno.
Per quanto riguarda Mako, nella sua testa c’era un unico pensiero:
“Ti prego, fa che non ci sia nulla con le paillettes”.
Tutto sommato l’abbigliamento del biondo era piuttosto sobrio:
Canotta verde scuro, con sotto una t-shirt bianca trasparente.
Sopra portava una felpa color prugna, fucsia, viola, o qualunque sia il colore del suo cappotto, che aveva identificato in quella felpa.
L’unica pecca erano gli shorts neri un po’ TROPPO shorts.

Dopo esser stato colpito ripetutamente con un Mocho Vileda, Alois acconsentì a cambiarsi.
Ora aveva dei semplici shorts al ginocchio, un po’ più corto di quelli di Ciel, neri.
Come scarpe delle All Star nere alte, con i lacci viola.
- Allora? Non sono una favola?- chiese il biondo sorridendo.
- Sembri Sharpay di High School Musical se parli così…- sussurrò in risposta Mako.
- Ora possiamo uscire?- domandò impaziente Ciel, che non vedeva l’ora di ritrovare il suo Sebastian.

No, aspettate a fare pensieri yaoi, semplicemente doveva rifilargli un sonoro schiaffone per averlo mollato una giornata intera con Trancy.
- Uhm… direi di sì. - concesse la bionda - Però dovete capire un paio di cose sul mio mondo… ad esempio: Alois, non puoi andare in giro ad assalire ragazze (o ragazzi) a random, perché in questo tempo oramai non ci sono più le pudiche verginelle di un tempo.- spiegò pazientemente.
- E quindi?- chiese Alois.
- E quindi non puoi perdere così la tua innocenza!- terminò, con una luce di determinazione negl’occhi.
- Alois? Innocente? Buhahaha!!- Ciel esplose in una risata, per niente consona alla sua persona.
- Oh taci, Lady Pettirosso!- lo fulminò la giovane, che si guadagnò un’occhiata sconvolta dal conte.
- E tu come fai a…?- domandò con un senso di inquietudine che gli attanagliava lo stomaco.
Quella ragazzina sapeva troppe cose per i suoi gusti.
Per tutta risposta Mako esibì il suo sorrisetto da Chesire.
- Se-gre-to ~- rispose sempre con quel sorriso inquietante.
Alois ascoltò lo scambio di battute perplesso.
Poi, con la stessa velocità di Sebastian che pulisce casa (sto finendo i paragoni n.d.A.), cambiò umore.
- Chi sei tu veramente?- chiese incupendosi in volto.
La ragazzina lo osservò pensierosa, prima di liquidare la risposta con un’alzata di spalle.
- Sono solo una diavolo di strega.- disse poi, con un occhiolino indirizzato al biondo.
Ciel mostrò un perfetto “Facepalmed”.
- Andiamo?!- domandò impaziente il lodo.
- Va bene va bene.- sbuffò annoiata la tredicenne, mugugnando qualcosa come “Per una volta che faccio la figura della strega potente e misteriosa stile Bellatrix Lestrange mi deve smontare così?!”.

Il gruppetto s’incamminò fuori dalla casa della strega.
La vista che si presentò loro davanti fu quella di una città come tante, con strade asfaltate e traffico da ora di punta.
Sporadici alberi spuntavano qua e là fra i marciapiedi e nei giardini delle villette.
I due ragazzi si guardarono intorno, spaesati.
Avevano assunto un’espressione da “WTF?!”.
Beh, chi non avrebbe reagito così trovandosi proiettato circa 200 anni nel futuro?
- Dove siamo? Non sembra l’Inghilterra.- sussurrò Ciel, ancora con gli occhi, pardon, l’occhio sgranato.
- Giusta deduzione, my lord. - lo prese in giro Mako.
- Ci troviamo in Italia, nel XXI secolo… precisamente nel 2012.- specificò accuratamente.
- Capisco…- rispose l’altro, che in realtà non capiva proprio ‘na mazza.
- Ora che ti guardo meglio… ti sei cambiata pure tu!- si intromise Alois, che è come i pesci: se non gli dai una certa dose d’attenzione crepano.
Nel caso d’Alois, invece, se non lo ascolti si limita a maciullarti i maroni finché non lo caghi.
Irritante.
Effettivamente però la bionda si era cambiata:
Indossava una maglietta a mezze maniche blu chiaro, e dei pinocchietto in jeans abbastanza stretti.
Non quanto quelli di Alois, ma comunque piuttosto aderenti.
Come scarpe delle Adidas nere con strisce azzurre e i lacci doppi, bianchi e azzurri.
Ciel ghignò.
- Non hai il fisico per indossare quei pantaloni.- disse maligno.
- E tu non hai il fisico per indossare dei pantaloni E BASTA. -  rispose con sufficienza lei.
- Stai insinuando che sono grasso?!- chiese scandalizzato e offeso il piccolo lord.
- No, insinuo che sembri una donna, e che se non erro le donne nel XIX secolo non indossavano i pantaloni.-  per poi sussurrare “Nina Hopkins a parte…”
Il ragazzino si ammutolì.
Tra “Lady Pettirosso” prima e questo adesso… il povero Phantomhive era stato miseramente battuto a parole.
- Direi di cominciare la ricerca…- propose timidamente Alois, che tentava di non scoppiare a ridere per non distruggere ulteriormente il già compromesso ego di Shieru.
- Avanti!!- urlò gasatissima Mako.
- Siamo l’armata di Branca Leone!!- continuò lei.
- Chi?- chiese il biondo.
- Branca Leone! Branca, Branca, Branca, Leon, Leon, Leon!!- canticchiò allegra.
- Mai sentito…- borbottò Trancy.
- Immaginavo.- sussurrò la strega, un po’ giù di morale.
- Ma ora il punto è: come troviamo Claude e Sebastian?- domandò ancora Alois.
- Uhm… giriamo tutta la città finche non li troviamo?- propose Mako.
- E’ l’unica via possibile…- concesse Ciel.
La ragazzina si voltò verso di lui con uno sguardo da “Ma chi te l’ha chiesto?!” prima di incamminarsi, con i due ragazzi al seguito.
- Andiam, andiam, andiamo a lavorar…- canticchiava ancora lei, probabilmente entrata in modalità X Factor.

E tu ce l’hai, l’X Factor?! *ammicca verso il pubblico a casa*
Ahem… scusate, ma certe volte anche l’autrice deve uscire dagli schemi.

- Che canzone è?- Alois si era fatto piuttosto curioso quel giorno.
Mako ghignò, scoccando un’occhiata divertita a Ciel.
- I sette nani. - rispose.
Il tredicenne, che anche se non aveva mai visto Biancaneve aveva afferrato la battuta, arrossì e si mise a braccia conserte, tenendo un broncio che tale Elizabeth Middleford avrebbe definito “KAWAIIIIII!!!!”.

Ma quest’autrice NON è Lizzy e, se non si fosse ancora capito, non ha una vera e propria simpatia nei confronti di quello che appella come “Il Nano Infame”.
Ma questo a voi non importa, vero?

- T’oh! Scorbuticolo se l’è presa.- ghignò ancora Mako.
Alla mancanza di reazione di Ciel però si fermò, avvicinandosi al ragazzino.
- Neh Shieru, ti sarai mica offeso?- chiese perplessa.
Nessuna risposta.
Ciel Phantomhive era una mummia.
La ragazzina sbuffò, pungolandogli un braccio.
- Guarda che ci servi… come facciamo a trovare Sebaschan e Crodino l’analcolico biondo che biondo non è ma che fa comunque impazzire il mondo- prese fiato dopo aver recitato il soprannome che aveva affibbiato a Claude - senza il tuo preziosissimo aiuto?- disse con un sorrisone, sperando di rallegrarlo.
Il broncio di Ciel si ridusse, e il ragazzino sospirò, passandosi una mano sul volto.
- Mi pare ovvio, sono l’unico qui che ha conoscenze come detective.- disse orgoglioso.
Mako si astenne dal commentare.
Alois, che era piuttosto stufo di venire ignorato, tirò la maglietta della bionda.
- Mako-Chan… anch’io sono triste!- disse mettendo su l’espressione più pucciosa che conosceva.
La tredicenne si voltò verso di lui, con un sorriso ancora stampato sul volto pallido.
- E t’attacchi!- rispose mutando rapidamente la sua espressione in una più dura e severa.
Doveva pur sfogare la sua cattiveria su qualcuno, no?
Il trio s’incamminò in giro per la città, cercando un paio di maggiordomi.
Era come cercare un ago in un pagliaio…
O qualcosa di grigio nell’armadio di Lizzy.

Nyaa: *ridacchia* Ed è finito anche il secondo chap! Che dite, fa schifo come il primo o è peggio ^__^  *ha un’autostima che è più bassa di Ciel*
Ash: Signorina! Deve pensare positivo! Sa come dice la canzone: “Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo!”.
Nyaa: E chi ti dice che sono viva? D:
Drocell: Scusate l’impudenza ma… *le da un pizzico sul braccio* Ecco.
Nyaa: *si massaggia il braccio* Umph! Oka ragazze/i ci vediamo al prossimo chap, me la lasciate una recensionina? *__*

 
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: Recorded Butterflies