Ho scritto questa
fanfiction di getto…è la prima KakaSaku che scrivo, quindi accetto consigli e
critiche ^^
I’ll be always with you
Non
riusciva a negarlo…
Se si fosse detta che il
tradimento di Sasuke l’aveva lasciata indifferente, avrebbe inequivocabilmente
mentito a sè stessa.
Neanche le parole
confortanti che Naruto le aveva rivolto appena tornato dalla fallita missione
di recupero di Sasuke erano riuscita a farla sentire meglio, a reprimere il
vuoto che la ragazza sentiva dentro di sè da quando l’amico le aveva detto che
la prossima volta avrebbe mantenuto la promessa di portare indietro Sasuke.
Sakura aveva mentito a
lui e a sè stessa, nascondendo come si sentiva davvero dietro un sorriso,
attenta a non tradire il dolore che la divorava da giorni.
Si era ripromessa che
avrebbe aiutato Naruto a portare indietro Sasuke, era riuscita a farsi
accettare come apprendista da Tsunade… aveva fatto anche dei progressi.
Eppure…
Spesso, quando si
trovava nel buio della sua stanza, sola con i suoi veri sentimenti, Sakura
soffriva terribilmente, chiedendosi se quello che stava facendo sarebbe servito
a qualcosa, a fare in modo che le cose tornassero come ai vecchi tempi, quelli
in cui Sasuke non aveva ancora incontrato Orochimaru e il gruppo sembrava più o
meno unito…
Ma non le giungeva
alcuna risposta, se non una morsa che le attanagliava lo stomaco sempre di più,
una terribile angoscia che le procurava orribili incubi e la faceva sentire… inutile.
Inutile.
Ecco cos’era diventata,
da quando Sasuke le aveva detto “grazie” prima di tramortirla e scomparire in
quella notte che, Sakura lo sapeva, sarebbe rimasta impressa nella sua mente
fino al momento in cui non avrebbe potuto abbracciare Sasuke, sentirlo di nuovo
vicino a lei e parte della squadra sette come una volta…
Si sentiva inutile… forse
lo era sempre stata… non era nemmeno riuscita a trattenere Sasuke nel
villaggio…
… e con lui, se n’era
andato lo scopo della sua esistenza, e lei non poteva fare altro che allenarsi
cercando di guardare avanti, fingendo un ottimismo che non possedeva davanti
agli altri, illudendosi che “la prossima volta” sarebbe andata come sperava e
che Sasuke avrebbe fatto nuovamente parte della squadra come se niente fosse
successo.
Sakura si chiedeva
perchè il destino aveva voluto che accadesse una cosa simile proprio a lei e a Sasuke, ma non riusciva mai a
trovare una risposta sensata.
Era successo e basta, e lei non poteva fare nulla per
cambiarlo.
Si scostò una ciocca di
capelli dagli occhi, anche se era un gesto inutile.
Soffiava una brezza
leggera che le scompigliava i capelli, e ogni tentativo che faceva per
rimetterli a posto, risultava comunque vano.
Per oggi, gli allenamenti
erano finiti.
Avrebbe dovuto imboccare
la via di casa, ma i suoi pensieri la stavano guidando verso un luogo che per
lei aveva un significato particolare…
… il luogo dove aveva
visto per l’ultima volta Sasuke.
Sollevò tristemente lo
sguardo.
“Non è la prima volta
che mi succede…”
Finiva sempre per
ritrovarsi lì, vicino alle panchine che avevano fatto da testimoni alle ultime
parole che aveva detto a Sasuke implorandolo di non andarsene… di non
cancellare la sua ragione di vita… di restare con lei, perchè lo amava da
sempre…
Che cosa sciocca, pensò
Sakura.
“Forse vengo qui
illudendomi di poterlo ritrovare nello stesso luogo dove mi ha abbandonata.”
Una lacrima le solcò la
guancia, e lei non fece nulla per asciugarla, così come quelle che la seguirono…
si ritrovò a piangere con il volto nascosto tra le mani, seduta sulla stessa
panchina dove si era risvegliata la mattina seguente alla fuga di Sasuke.
Si sentiva sola.
Nessuno si accorgeva dei
suoi veri sentimenti, e tra l’altro, nessuno avrebbe potuto capirli realmente.
Chissà, forse Naruto…?
Il ragazzo era partito
per un allenamento speciale con Jiraiya da mesi… forse, avrebbe potuto capire
il motivo del suo dolore, ma Sakura non dubitava che avrebbe cominciato a
stancarsi di vederla triste… e lei non gli avrebbe dato torto.
Non riusciva nemmeno a
farsi forza da sola.
“Sakura… ”
Qualcuno aveva appena
pronunciato il suo nome.
Qualcuno che conosceva…
Alzò gli occhi
annebbiati dalle lacrime.
“Maestro Kakashi… ”
mormorò Sakura, riconoscendo la figura che le stava davanti e cercando di
asciugarsi le lacrime.
Finiva sempre per
mostrarsi debole ai suoi occhi… perchè non riusciva a trattenere le sue
emozioni?
Era una ninja, o no?
“Sakura… è vero… un
ninja deve sempre nascondere le proprie emozioni… ” cominciò Kakashi, con
espressione impenetrabile, come se le avesse letto il pensiero. “… ma ci sono
momenti in cui anche il più forte dei ninja non può evitare di esprimerle
liberamente. Tu lo sai bene, no?”
Quelle parole fecero in
modo che le lacrime scivolassero dai suoi occhi ancora una volta, ma lei doveva
smettere di piangere, non importava quello che le aveva detto il maestro… quelle
lacrime mostravano sempre che era debole,
e lei era decisa a non sembrarlo… voleva continuare a mentire a sè stessa fino
alla fine, ma non ci riusciva.
“Maestro Kakashi… ”
Cercò di imporre un tono
fermo alla sua voce, ma non riuscì a guardarlo negli occhi.
“… non posso fare a meno
di chiedermi se… se il fatto che Sasuke se ne sia andato sia stato colpa mia… ”
Non riusciva a crederci…
stava aprendo il suo cuore al maestro Kakashi… quando per mesi non era riuscita
a farlo con nessuno.
“… mi chiedo se davvero
non potevo fermarlo, quella notte… la notte in cui… ”
Si interruppe e fu
costretta ad alzare lo sguardo. Kakashi si era chinato verso di lei, le aveva
messo una mano sulla spalla. Sembrava sorridere, sotto la maschera che gli
copriva il volto.
“Sasuke ha preso la sua
strada, questo è vero… però di una cosa sono sicuro: non è stato perchè tu non
sei stata capace di fermarlo. Semplicemente, era una cosa che andava oltre le
tue capacità… però ti stai allenando per rimediare. Non è questo quello che
conta veramente?”
Sakura rimase senza
parole. Le lacrime erano scomparse dai suoi occhi senza che lei se ne fosse
resa conto.
“Il passato non si deve
dimenticare… ” riprese Kakashi, lasciando la presa, i capelli argentati mossi
dalla leggera brezza che stava soffiando, lo sguardo rivolto verso il cielo.
Sembrava che stesse pensando a qualcosa di molto… doloroso.
Sakura lo fissò, rapita,
chiedendosi cos’altro nascondesse il suo maestro oltre al suo volto. Si rese
conto di non sapere quasi nulla di lui e del suo passato.
“… perchè è proprio
pensando ai propri errori che si può trovarvi un rimedio. Sakura, continua ad
allenarti, e non disperare: il giorno in cui rivedrai Sasuke potrebbe essere
più vicino di quanto non pensi… ”
“E per allora, io dovrò aver superato me stessa,” si disse la giovane ninja, accennando un piccolo sorriso, il primo che
qualcuno fosse riuscito a strapparle dopo tanto tempo.
Un sorriso di
gratitudine…
Un calore mai provato la
avvolse, e una nuova consapevolezza le fece mancare il respiro per un momento.
Il maestro Kakashi le
era stato sempre vicino, sempre…
Non l’aveva mai lasciata
sola… in ogni momento di difficoltà, lui era sempre comparso vicino a lei,
pronto a confortarla… con poche parole, ma colme di speranza… e soprattutto,
con un sorriso gentile, sincero, pieno di calore, rivolto a lei, soltanto a
lei…
Si alzò lentamente, le
gambe tremanti per qualche strana ragione.
Erano in piedi l’uno
davanti all’altra.
Sakura non riusciva a
trovare le parole per esprimere quello che sentiva dentro.
“Maestro Kakashi… io… ”
L’uomo la guardò, le
mani sepolte nelle tasche, con un’espressione che a Sakura parve la più dolce
che lui le avesse mai rivolto.
“… io …”
Il cuore cominciò a
batterle più velocemente. Sembrava che il tempo si fosse fermato.
“… grazie.”
Fece ricadere le mani
lungo i fianchi, abbassando lo sguardo.
Aveva parlato in un
sussurro impercettibile, ma Kakashi l’aveva colto perfettamente.
Fece un passo in avanti,
e si ritrovò vicinissimo a lei.
Sakura trattenne il
respiro, senza riuscire a impedirsi di arrossire, scossa da un turbamento
interiore simile a quello che aveva provato tante volte stando vicino a Sasuke.
Il volto di Kakashi era
vicino, pericolosamente vicino al suo… chiuse gli occhi, sentendosi frastonata,
il dolore al petto che non accennava a diminuire.
Le loro labbra si
sfiorarono brevemente, separate solo dalla stoffa della maschera che copriva il
volto di Kakashi, e Sakura avvertì un brivido percorrerle la schiena, facendole
desiderare un contatto più intimo con lui…
Non riusciva a pensare a
niente. Tutto ciò che sapeva, era che in quel momento, il resto del mondo era
come scomparso… che in quel momento, esistevano solo lei e Kakashi… il suo
maestro che mai come allora le era sembrato così
vicino.
Istintivamente, sollevò
le mani fino a incontrare il bordo della maschera, guardando l’unico occhio
visibile di Kakashi come aspettandosi una protesta…
… ma questa non venne.
Con molta delicatezza,
Sakura tolse l’ostacolo che la separava dal contatto che tanto bramava in quel
momento, per poi voltare la testa di lato, in preda a un impulso istintivo.
Un tempo avrebbe
guardato il volto del maestro Kakashi senza esitazione, ma adesso si sentiva
come se, vedendo apertamente il viso del ninja, avesse violato la sua
interiorità più profonda…
Sentì che lui le
prendeva il mento, per farle voltare lentamente la testa verso il suo volto… non
potè fare a meno di guardarlo.
Era… era come se l’era
sempre immaginato.
Un volto giovane e
affascinante… perchè allora continuava a nasconderlo sotto una maschera?
C’erano tante cose che
non sapeva di lui e che desiderava scoprire…
Le loro labbra si incontrarono
di nuovo, questa volta in un bacio appassionato, il primo che Sakura avesse mai
ricevuto, quel bacio che aveva sempre creduto che sarebbe appartenuto a Sasuke,
un bacio che fece perdere a entrambi ogni cognizione di tempo e spazio…
La consapevolezza che
qualcuno avrebbe potuto vederli li sfiorò solo per un attimo, per poi svanire
in un lampo dalle loro coscienze.
Quando si separarono,
Sakura si chiese se non fosse stato tutto un sogno. Il suo maestro l’aveva
baciata… non riusciva a crederci.
Lo guardò rimettersi la
maschera in preda a una forte emozione.
Si trattava forse di amore? Non sapeva come definire la
sensazione che provava nello stargli vicino, e si chiedeva se anche lui provasse
lo stesso nei suoi confronti.
Il maestro le voltò le
spalle.
“Io ti starò sempre
vicino… Sakura” fu quello che le disse, prima di allontanarsi e sparire dalla
sua vista.
La giovane rimase lì in
piedi, le parole che si ripetevano senza fermarsi nella sua mente.
Un sorriso le increspò
le labbra.
Ora non si sentiva più sola.