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Autore: Temari    06/04/2012    5 recensioni
- #21 - Essere
"Non puoi essere innamorato di me: sono cinico, superficiale, ho nove anni più di te, non sono il tipo da avere una relazione seria, e poi sono un uomo—"
"Sei Kisa-san, è tutto quello che serve." -
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Kou Yukina, Nuovo personaggio, Shouta Kisa | Coppie: Yukina/Kisa
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Ecco qui le ultime 25 frasi di questa... raccolta? Lista? Quello che è, insomma. Anche qui, alcune si sono dimostrate non poco ostiche... quindi se fanno schifo, chiudete un occhio. ;)
Non ho molto altro da dire, se non che tutto sommato mi è piaciuto scrivere questi piccoli flash - ha contribuito a farmi piacere Kisa e Yukina ancora di più!

Note: vedi prima parte.

Ja ne,
Temari

50 Steps to Know You Better



I've never felt so much like I'm alive,
I wanna open my eyes and see your face.
If I have to wait a thousand days,
I'd still be right here right next to you.

- Already Home,
Thousand Foot Krutch - 



#26 - Amanti

Aveva chiesto solo una volta a Kisa-san quanti amanti avesse avuto prima di lui ma quando, arrivato a trenta, l'editore ancora non aveva aperto bocca per fermarlo, Kou decise che era meglio non indagare oltre; dopotutto, a dispetto di tutti i suoi amanti, lui era l'unico che, ad un anno da quando avevano iniziato ad uscire insieme, Kisa-san considerava il suo partner.

#27 - Segnale

Ah, era da un po' che non vedevo questo lato di Kisa, pensò Eri osservando di sottecchi il suo amico di vecchia data, e compagno di bevute, raccontarle di come il commesso che era solito stalkera
vedere per caso in libreria aveva osato baciarlo in pubblico; con un sogghigno di chi la sapeva lunga, Eri si trattenne dal ridere: i segnali erano chiari - il rossore imbarazzato che gli prendeva tutto il viso e il collo, l'irritazione verso se stesso per quella reazione 'infantile', gli occhi lucidi con le pupille dilatate - e non avevano nulla a che vedere con la birra: Kisa si stava innamorando di quel commesso.

#28 - Bandiera

Ritornato a casa, Kisa-san era partito per l'ennesima volta a lamentarsi di come Aikawa-san lo trascinasse per locali a bere e Yukina, nel bel mezzo della tirata, aveva fatto notare all'editore che avrebbe sempre potuto rifiutare... "Quella donna è un mostro di perfidia! Ricordo l'ultima volta che mi sono rifiutato di fare qualcosa che mi aveva chiesto (ordinato), alle superiori: si è intrufolata in camera mia di nascosto, ha preso un mio paio di boxer e in qualche modo li ha fatti finire su uno degli alza-bandiera davanti all'entrata della scuola!!" Fu la risposta che ricevette da Kisa-san.

#29 - Stupidità

Il tic che si era impadronito del suo occhio destro
continuava a peggiorare man mano che i minuti passavano e con esso, l'irritazione che sentiva crescere dentro nel cercare di ignorare la coppia di idioti due tavoli più in là che parlottavano, fissandoli insistentemente con occhiate sprezzanti; infine Shouta raggiunse il limite di sopportazione e, pur contrario alle dimostrazioni d'affetto in pubblico, prese Yukina per il bavero della camicia e, senza perdere tempo, fece passare la lingua oltre le labbra dell'altro: quale modo migliore di calciare la stupidità di certa gente proprio lì dove non batte il sole?

#30 - Schiaffo

La vista di Kisa-san a pochi centimetri dal baciare un altro gli aveva fatto ribollire il sangue ed il suo corpo si era mosso da sé, così come la sua mano che, senza un ordine preciso del suo cervello, aveva dato uno schiaffo all'editore; il formicolio causato dall'impatto (così come il senso di colpa) non era sparito nemmeno ora, mentre accarezzava la pelle candida di Kisa-san con quanta delicatezza ed amore gli fosse possibile trasmettere attraverso quello sfiorarsi lento ed ipnotico.

#31 - Accendere

Era alquanto impaziente, lì al buio e steso sul letto di Kisa-san, con appena un lembo del lenzuolo a coprirgli - scarsamente - l'inguine, mentre aspettava che l'altro tornasse per fargli una sorpresa e tirandogli su il morale dopo una giornata sicuramente pesante; quando si accesero le luci dell'appartamento, però, la persona che comparve sulla soglia della camera non fu Kisa-san
"Ah però! Sono sicura che Kisa apprezzerà, dovrebbe essere qui fra poco; io lascio qui la maglia che mi ha prestato e me ne vado subito, eh?" commentò Aikawa-san ridacchiando.

#32 - Velocità

Avrebbe dovuto saperlo che giudicare dalle apparenza era un pessimo errore, soprattutto quando si trattava di Kisa-san; non si era già ingannato pensando che fosse un ragazzino del liceo? Quindi perché, esattamente, aveva pensato che sfidarlo in una gara di velocità l'avrebbe visto vincere senza problemi...? Questo aveva imparato Yukina Kou, quel giorno: anche se era più basso, Kisa-san correva dannatamente veloce e come se non bastasse era il tipo da barare senza scrupoli; insomma, muovere il sedere a quel modo era sleale!!

#33 - Collo

Non poteva credere di essere veramente andato a letto con Yukina, o che per il nervosismo si fosse quasi comportato come una verginella al primo rapporto; scuotendo la testa, Shouta fece per lavarsi il viso quando, gettando un'occhiata al suo riflesso, si accorse di tre o quattro macchie tendenti al viola poco più su della clavicola, Questi sono... Succhiotti..., pensò sfiorandoli: di solito odiava che i suoi amanti gli lasciassero addosso, ma nel pensare che a farli era stato Yukina, l'unica reazione che ebbe fu sorridere appena, imbarazzato.

#34 - Meraviglia

Kisa-san gli aveva sempre proibito categoricamente di mettere piede alla Marukawa, e Kou aveva sempre obbedito, tranne una volta; ad insaputa dell'editore, Kou era andato a sbirciare come la persona che amava trascorresse il suo tempo in ufficio e... Beh, nulla avrebbe potuto prepararlo a quello che vide - il caos assoluto, persone che urlavano una sull'altra per capire e farsi capire, fogli che volavano dappertutto, qualcuno addirittura svenuto a terra sotto una pila di libri -, eppure in mezzo a tutti riuscì a scorgere Kisa-san che correggeva una bozza, parlava ad un collega e rispondeva al telefono contemporaneamente—"... Wow..." fu l'unica cosa che riuscì a dire, meravigliato ed ammirato dalle capacità di multitasking dell'editore.


#35 - Bambini

Osservando Yukina giocare con i bambini nel parco davanti casa - stavano costruendo un castello di sabbia -, Shouta si sorprese a pensare, per la prima volta in tutta la vita, a quanto fosse un peccato che lui e Yukina non potessero avere dei figli loro: aveva la sensazione che l'altro sarebbe stato un ottimo genitore.

#36 - Eclissi

Se avessero chiesto a Miwako qual era il primo ricordo che le veniva in mente del giorno in cui aveva incontrato i suoi genitori adottivi, non avrebbe risposto le terribili occhiaie di Shou-tan o l'aura accecante Kou-tan, bensì il magnifico quadro che occupava il centro della parte del soggiorno che dava sul genkan - un piccolo parco giochi, immerso nell'oscurità di un eclissi che si notava in alto nel cielo, e due figure in primo piano, una in piedi e l'altra in ginocchio con le mani protese -, che rappresentava la proposta di matrimonio che aveva legato i suoi due fantastici papà.

#37 - Stranezza

Da una parte Kou trovava strano come Kisa-san, che odiava quando lo trattavano come poco più di un adolescente a causa del suo aspetto, sfruttasse proprio quel suo viso da ragazzino per ottenere sconti da universitario ovunque andassero... Ma l'editore aveva dichiarato che "se posso risparmiare anche solo un po', perché non approfittarne?" e con un argomento tanto valido, non aveva potuto rispondere nulla se non annuire sorridendo.

#38 - Orrore

Nulla - niente, assolutamente niente a sua memoria - poteva paragonarsi all'orrore che sentì travolgerlo l'istante in cui la porta della camera si aprì, cogliendolo con i pantaloni abbassati (letteralmente) e Yukina inginocchiato fra le sue cosce, il fratello di Yukina sulla soglia e gli occhi spalancati fissi su di loro.

#39 - Miseria

Il suo primo quadro era stato venduto per una miseria ma, davvero, non gli importava poi molto; finché aveva al suo fianco Kisa-san, e finché poteva dipingere ciò che più amava, andava bene così.

#40 - Luce

Yukina probabilmente non ne aveva idea (e lui di certo non glielo avrebbe mai detto), ma quando il lavoro gli prosciugava tutte le energie o andava male per una ragione o per un'altra, quel suo sorriso così luminoso era sempre in grado di spazzare via l'amarezza e la stanchezza che lo perseguitavano.

#41 - Fine

Kou si voltò nel sentire un profondo sospiro provenire da Kisa-san, steso sul divano con un braccio che gli copriva gli occhi ed uno dei suoi libri preferiti in mano; quando chiese all'editore cosa non andasse, Kisa-san rispose sconsolato. "E' finito Jun'ai Romantica... Un po' mi dispiace."

#42 - Illuminare

Non era mai stato bravo con i bambini - non aveva la pazienza necessaria -, perciò di solito lasciava che fosse Yukina a giocare e tenere occupata Miwako (soprattutto perché dei due, era comunque l'altro ad avere più tempo libero); chi avrebbe mai immaginato che la sua
stupida proposta di andare al parco sotto casa insieme, lui e la bambina, gli sarebbe valso uno sguardo illuminato dalla pura gioia della loro figlioccia.

#43 - Richiesta

"Kisa-san... Ama solo me, per sempre."

#44 - Cristallo

Kisa-san era una persona forte, su questo non c'era dubbio, eppure a volte era fragile come il cristallo più fino; provava una punta d'orgoglio nel sapere che lui era l'unico a poter vedere quella parte così vulnerabile.

#45 - Incubo

—La corda che gli segava i polsi mentre tentava di sciogliere il nodo;
—il disgustoso sapore della colla del nastro adesivo;
—le lacrime che sentiva bagnargli il viso senza che potesse far nulla per fermarle;
—il terrore di vedere i propri vestiti strappati di dosso ed il dolore lacerante di venire penetrato senza scrupoli;
—la risata di scherno del compagno di classe che l'aveva violentato mentre si voltava per andarsene, lasciandolo lì ridotto ad uno straccio (fisicamente e mentalmente)...

Era stato il suo incubo ricorrente per tutta l'adolescenza, e quel maledetto invito era riuscito a far riaffiorare ricordi che avrebbe preferito sradicare e che lo facevano sentire sporco come quel giorno, anche fra le braccia rassicuranti di Yukina.


#46 - Specchio

Guardandosi riflesso nello specchio, in smoking e cravatta scuri, stentava a credere che Yukina fosse davvero riuscito a convincerlo ad andare a trovare i suoi genitori dopo tutti quegli anni dall'ultima volta che si erano visti.

#47 - Muro

Di fronte al cancello della modesta casa della famiglia Kisa, Kou prese per mano il suo compagno, intrecciando le loro dita in una stretta calda ed incoraggiante; seppe che il suo messaggio - "vedrai, Kisa-san, supereremo questo muro insieme, andrà tutto bene." - era stato ricevuto quando l'editore alzò lo sguardo verso di lui, accennando un sorriso nervoso, e ricambiò la stretta.

#48 - Linea

Cercava di regolare il respiro meglio che poteva, cercava di mantenersi stabile sulle braccia, ma la sensazione delle dita ricoperte di lubrificante di Kisa-san che lo preparavano meticolosamente - sfiorando con precisione la prostata ad intervalli irregolari -, non faceva che aumentare il suo desiderio di oltrepassare quella linea che prima non aveva mai messo in discussione; poter appartenere a Kisa-san, completamente, in questo modo, era come un sogno che diventava realtà.

#49 - Impressione

Il tempo sembrò essersi fermato, lì nel genkan di casa Kisa: davanti a Tetsuya e Amaya stava il figlio che da anni consideravano perduto, accanto a lui un ragazzo alto che irradiava quasi luce propria; ad una prima impressione, i due anziani coniugi pensarono solo che Shouta non era cambiato per nulla fisicamente, eppure la differenza dall'adolescente che ricordavano di aver visto l'ultima volta era evidente nel modo in cui si portava e, soprattutto, nella sensazione di serenità che sembrava emanare mentre li osservava a sua volta in attesa di una loro reazione
—"... Bentornato a casa, Shouta." disse Amaya, abbracciandolo.

#50 - Particolare

Tra i ricordi che ancora oggi potevano farlo sghignazzare a distanza di anni, c'era sicuramente il particolare della prima volta in cui i suoi genitori avevano incontrato Miwako, e con esso, la scoperta di come il severo e quasi dispotico Kisa Tetsuya in realtà non potesse resistere allo sguardo da 'cane-bastonato-in-cerca-di-coccole' di quella che era la sua nipote adottiva
—ovviamente l'anziano pensionato non poteva sapere che la bambina aveva avuto un maestro ad istruirla.

   
 
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