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Autore: _Ducklinson    06/04/2012    1 recensioni
Il mio desiderio era stato esaudito : Trascorrere altri 15 giorni nella capitale più bella del mondo. Non sapevo il motivo , ma consideravo davvero Londra la città più bella del mondo, piangevo ogni volta che vedevo il Big Ben e soprattutto, ma dico soprattutto adoravo passeggiare per Westminster, attraversare il ponte che divideva il grande orologio dal london eye, l’occhio grazie al quale ogni piccolo angolo di Londra era visibile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You make me feel like I'm linving a teenage dream

 

17 Settembre 2012
 

Svegliati, svegliati
Mh, cosa?” dissi ancora assonnata “Ma che ore sono?
Sono quasi le 11, stiamo per atterrare” disse valentina.
Oh cazzo o_o le 11?, ho dormito per tre ore di fila?
Si, e hai anche russato” disse ridendo.
Io non russo mai, lo sai”.


 


 

L’aereo atterrò, prendemmo le valigie e andammo nella hall del Gatwick airport, dove ci aspettava un autista, che ci avrebbe portato nelle rispettive case. A me e val val capitò un uomo, molto scuro di pelle, probabilmente Indiano, alto e con gli occhi neri. Aveva un’aria, non so da maniaco! Il viaggio fu però piacevole. Ammirai le meraviglie del paesaggio inglese, le strade perfette, le case a due piani, i giardini ricchi di fiori e alberi,i negozi, i parchi e soprattutto i ragazzi inglesi, loro si che erano il mio paesaggio preferito. Credo che in tutta la mia vita non abbia mai visto dei ragazzi più belli di quelli inglesi, MAI. Soprattutto i Londinesi, con gli occhi e i capelli chiari, il portamento elegante, l’accento sexy. Arrivati a casa, ci presentammo alla signora, che ci fece accomodare in cucina e ci offrì un po’ di tea. Sembrava simpatica, e la casa era molto carina, a tre piani con una mansarda. Ci fece scegliere la nostra stanza, e noi decidemmo di andare proprio lì perché era molto grande, avevamo il bagno personale e vi era anche un piccolo fornellino se volevamo cucinare qualcosa. Sistemammo i vestiti nell’armadio e nei cassetti, e uscimmo. Ci dirigemmo verso scuola, The Hampstead School Of English, la scuola inglese per ragazzi stranieri migliore di tutta l’Inghilterra, a mio parere. Incontrammo lì le nostre due professore e il resto dei ragazzi e iniziammo la lezione, che ci tenne impegnate per circa tre ore, dopodiché ritornammo a casa. Qui facemmo i nostri piani per la serata, la nostra prima serata a Londra.

Abitavamo a circa 30 minuti dal centro di Londra, quindi decidemmo di incontrarci con i nostri amici a Finchley Road. Arrivati alla stazione prendemmo l’underground e ci dirigemmo a Westminster. Lascio immaginare la mia felicità nel vedere il grande orologio appena uscita dall’underground. Feci non so quante foto. Attraversammo lentamente, godendoci  ogni singola parte di Londra, il Westminster Bridge, e decidemmo di prendere un gelato al Mc Donald’s.  Fu penso una delle sere più belle della mia vita, alla mia destra avevo Il London eye illuminato,e di fronte a me vi era il Big Ben. Ma non era solo questo il motivo, quella sera ebbi una notizia, che cambiò totalmente la mia vita. Il cellulare di val val improvvisamente squillò.

Il numero sul display del suo cellulare era sconosciuto. La guardavo mentre cerava di capire di chi fosse quel numero, e con uno sguardo incerto, si decise a rispondere.

Pronto?” disse, senza troppa convinzione.
Oh, yes it’s me.” Non capii il perché di quell’improvviso cambio di lingua, quindi rimasi a guardarla interdetta, in attesa di una sua risposta.  Poi il suo sguardo all’improvviso cambiò e mi guardò con uno sguardo scioccato.
“I can’t believe it. Seriously?!” e mi guardò sorridendo.
Yes,yes, that’s a friend of mine, she’s here with me. Her name is Maria

Improvvisamente pensai “ Con chi cazzo sta parlando?

Yes we are in London. Tomorrow is perfect. At five o’clock? Ok, see you soon. And Thank you again!” terminò la chiamata.

Ancora scioccata mi guardò e finalmente ottenni la mia risposta.

 

Ber ber. Non ci posso credere.
Mi stava seriamente preoccupando . Quindi la guardai, incitandola a continuare.
“.. abbiamo vinto
Cosa?”“ Me lo chiedi anche? Abbiamo vinto il concorso, abbiamo il golden pass per il backstage
Cosa? Cosa? Seria? Scherzi? Se è uno scherzo dillo ora che ti uccido, giuro.!
No che non scherzo! Le francesi si sono ritirate, non so per quale problema, hanno rifatto il sorteggio e..indovina? Io sono stata la vincitrice! Ovviamente ho scelto te come mia accompagnatrice! Domani dobbiamo andare alle 17.00 all’O2 Arena a ritirare i biglietti!
A quel punto, nonostante fossi nella città più bella del mondo, tutto attorno a me scomparve, lasciando spazio solo all’eco delle parole di valval. Mi avvicinai a lei e ci abbracciammo commosse, urlando dalla felicità.


 

18 Settembre 2012

Quella notte non riuscimmo a dormire, ci raggomitolammo nel letto insieme ed entrambe pensavamo a cosa avremmo dovuto fare il giorno seguente. La notte passò lenta, e il mattino londinese ci accolse con la sua luce fioca. Andammo a scuola, ma eravamo troppo distratte per concentrarci su quello che la nostra prof diceva. Le ore trascorsero pigre. Non mangiammo, e alle tre in punto prendemmo l’autobus che ci avrebbe portato all’O2 Arena. Eravamo in netto anticipo, ma una volta arrivate decidemmo comunque di entrare. Ci accolse una ragazza dall’aria simpatica, dai capelli biondi legati in una coda di cavallo.

Salve”  ci accolse con tono gentile  “Posso aiutarvi?
Siamo le due ragazze italiani che hanno vinto il concorso, siamo un po’ in anticipo..
Nessun problema “ rispose sorridendo “accomodatevi” disse indicando un divano “vado a prendere i vostri pass”.
Ci accomodammo, guardandoci stupefatte. Non riuscivamo ancora  a credere di essere lì.
La ragazza ritornò.
Ragazze, ci dispiace ma c’è stato un problema con la stampa. Potete aspettare una decina di minuti? Stiamo cercando di risolvere
Certo” rispondemmo in coro. Dopotutto stavamo proprio nel luogo dove si sarebbe tenuto il concerto.

Dopo all’incirca un quarto d’ora, la porta dell’ufficio si aprì.

Ci aspettavamo una ragazza bionda e slanciata con i nostri biglietti in mano, quindi ci alzammo di scatto.
Ma ciò che vedemmo era di gran lunga meglio di ciò che ci aspettavamo.

Improvvisamente, la borsa che reggevo tra le mani cadde a terra per lo stupore.
Vidi un ragazzo dall’aria fin troppo familiare entrare di colpo nella stanza, e sentii una voce familiare chiamarlo.


 

Aww, bene bene **
Vi è piaciuto questo capitolo? Siete curiosi di sapere chi è il ragazzo dall'aria troppo "familiare"? :)
Allora leggete il prossimo capitolo. xx

  
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