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Autore: My Pride    07/04/2012    4 recensioni
~ Raccolta di flash fiction un po' assurda, sentimentale e multipairing ♥
» 26. A sweetnest moment (only for you, Chopper)
Sapendo quanto Chopper avesse faticato giorno e notte nel vano tentativo di trovare una soluzione a quello scambio di corpi non voluto - al quale il cuoco sembrava essersi abituato un po' troppo, secondo il modesto parere dello spadaccino -, aveva dovuto ammettere anche a se stesso che anche la piccola renna aveva bisogno di un momento di pace e tranquillità, di qualche attimo senza starsene chiuso in infermeria per cercare un antidoto e di tempo per sé.
[ Zoro/Chopper Nakamaship ~ Chopper Centric, Character Alternation ]
[ Partecipante alla challenge «Chi, con chi, cosa facevano» indetta da Kukiness ]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Mugiwara, Portuguese D. Ace
Note: Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pirates «Crack!» Game'
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Argh! Call a doctor! (that's you!) Titolo: Argh! Call a doctor! (that's you!)
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot [ 1122
parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Tony Tony Chopper, Brook [ Brook + Chopper ], Roronoa Zoro, Sanji Black-Leg [ Sanji x Zoroko ]
Situazione: #3. Chopper ha una malattia imbarazzante. Brook lo aiuterà o se ne approfitterà?
Tabella/Prompt: Bevande › 15. Orgasmo 
Celestial Sunshine 10&Lode: #02. Aridità
Genere: Generale, Vagamente Comico, Vagamente Sentimentale
Rating:
Verde / Giallo
Avvertimenti: Slice of life, Assurdità sparse, Genderswap, What if?, Linguaggio colorito
Benvenuti al banco dei prompt: Pacchetto fluff › 07. Orgoglio
Di peccati e di virtù: Carità › Genderbender


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Sollevare quei pesi abnormi con quel corpo femminile non era per niente facile, e forse era proprio quella la causa del nervosismo che aveva attanagliato l'ormai spadaccina. Dopo essersi fatto prestare da Nami una maglia che non rischiasse di mostrare per l'ennesima volta al mondo intero il suo seno - le maglie che possedeva, difatti, erano purtroppo troppo grandi per la taglia che si ritrovava in quel determinato frangente - e aver optato per un pantaloncino corto - aveva sì storto il naso, ma gli era sembrato il ripiego migliore, poiché mai e poi mai avrebbe indossato una stupida gonna, aveva ancora il suo orgoglio, dannazione - anche a causa dell'afa che aveva investito la Sunny, in quei giorni molto simile ad un deserto arido e senza oasi per chilometri e chilometri, Zoro aveva provato a scaricare la tensione accumulata con i soliti allenamenti, tentando al tempo stesso di scacciare dalla sua mente quell'assurda situazione in cui si erano ritrovati.
    A parte le solite lamentele di Nami, che non la smetteva di ripetere che essere un uomo era tutt'altro che semplice e che voleva tornare donna - come se lui si divertisse, poi, ad avere due tette enormi e un fisico mingherlino che gli serviva a ben poco -, Rufy e Usopp avevano cominciato a prendere la cosa con più calma, sebbene di tanto in tanto anche il Capitano si lagnasse perché lo stomaco del povero cecchino, per lui, era troppo piccolo e non riusciva quindi a gustarsi appieno le pietanze che venivano servite a tavola.
    Chi sembrava davvero divertito da tutto quel putiferio, invece, era proprio Sanji. Non la smetteva di volteggiare come un idiota avanti e indietro per la nave, riservando le sue attenzioni a Robin - come suo solito, d'altronde -, a Brook, che per quanto fosse uno scheletro era pur sempre donna, e a lui, anche se gli aveva più volte ripetuto che lo trovava snervante. Erano passati appena pochi giorni e Zoro già non ne poteva più di averlo intorno, difatti. Sperava solo che Chopper, rinchiusosi da ore in infermeria, si affrettasse a trovare una soluzione per tutto quel casino.

    «Marimo-chwan ~♥». Al suono di quella voce, Zoro rischiò di far cadere sul ponte il peso che sorreggeva precariamente, e fu imprecando a denti stretti che si voltò nella direzione da cui esso proveniva, fulminando con lo sguardo quello stupido damerino volteggiante e sprizzante di altrettanto stupidi cuoricini. «Ti ho portato un rinfresco, mellorine ~♥», soggiunse poi Sanji con un sorriso a trentadue denti stampato in viso, mostrandogli con fare galante il vassoio su cui troneggiava un unico bicchiere colmo fino all'orlo.
    Tutta quella teatralità, però, riuscì solo a far sì che Zoro sollevasse un sopracciglio e sbuffasse. «Solo perché adesso sono una donna, cuoco di merda, non voglio favoritismi da te», sbottò, cercando di trascinarsi faticosamente dietro il peso per allontanarsi il più in fretta possibile da lui. Detestava quel sentirsi debole, detestava quella poca forza nella braccia e detestava quel cretino d'un cuoco, dannazione. Forse adesso riusciva davvero a comprendere le preoccupazioni di Kuina, ma, nel caso in cui Chopper non sarebbe riuscito a far tornare normali tutti loro, non si sarebbe scoraggiato e avrebbe continuato ad allenarsi, anche se ci sarebbero voluti altri dieci anni a causa di quel corpo.
    «Almeno provalo, mellorine ~♥», insistette Sanji, e a quel punto la spadaccina lasciò cadere il manubrio con un tonfo, scavalcandolo per afferrare il cuoco per il colletto della camicia e fissarlo con astio direttamente negli occhi, almeno per quanto concessogli dalla statura ben più bassa del solito.
    «Se non la pianti di chiamarmi così ti sfondo il culo, damerino del cazzo», sibilò, e, sebbene il suo tono fosse cupo e minaccioso, Sanji non sembrò prenderlo esattamente come tale, poiché si limitò a sollevare un angolo della bocca in un sorriso e a poggiare delicatamente la mano libera su quella del Vice Capitano, allontanandogliela con destrezza.
    «Provalo, Zoro», disse poi tranquillamente, quasi volesse fargli il contentino.
    Zoro lo fissò difatti con fare piuttosto guardingo, e fu con altrettanta incertezza che allungò titubante una mano per afferrare il bicchiere, annusandone il contenuto con una piccola smorfia. «Che roba è?» gli venne spontaneo chiedere, e prima ancora che se ne rendesse conto Sanji annullò del tutto le distanze fra loro, passandogli un braccio intorno ai fianchi con una nonchalance inaudita. Ignorando poi la strana espressione sconcertata che si dipinse sul volto di Zoro, si limitò a chinarsi verso il suo viso e a sfiorargli il lobo sinistro e gli orecchini con le labbra, sussurrando, «Un Orgasmo, mio dolce fiorellino ~♥», prima di palpargli il sedere senza tanti complimenti. E fu a quel punto che Zoro reagì, sguainando immediatamente la sua Ichimonji per puntargli la punta lama alla gola. «Che cazzo credi di fare, cuoco di merda?!» berciò in tono isterico, correndogli dietro con la ferma intenzione di farlo a fette una volta per tutte. Non ci sarebbero stati ma, perché o come, questa volta.
    Sanji non sembrava essere dello stesso avviso, però, giacché non faceva altro che schivare i suoi colpi senza contrattaccare come suo solito, e tutto a causa di quella sua stupida galanteria. Un altro punto a suo sfavore, poiché Zoro aveva sempre odiato atteggiamenti del genere e simili favoritismi. La spadaccina gli si gettò contro con rinnovato vigore, ma si fermò ben presto, forse a causa dell'urlo disumano proveniente dall'infermeria.
    Il primo ad accorrere fu Brook, che aveva a sua volta sentito il grido e si era precipitato a vedere che cosa fosse successo. Lo scheletro spinse piano la porta e gettò un'occhiata veloce oltre la soglia, e si sarebbe anche accigliato non poco se soltanto avesse posseduto le palpebre. 
«Chopper-san?» chiamò preoccupato, e, per quanto avesse cominciato a sentire la pelle d'oca - oh, che sbadato, lui la pelle non l'aveva, yo-hohoho -, entrò in infermeria e si guardò intorno, localizzando ben presto la figura del piccolo dottore. Tremava dalla testa ai piedi e aveva qualcosa di strano, e Brook ci mise un po' a capire che non aveva più quella bella e morbida pelliccia che erano abituati a vedere.
    «La formula era sbagliata», pigolò Chopper, lo sguardo fisso sul pelo che aveva perduto.
    Brook gli si avvicinò e gli poggiò le mani scheletriche sulle spalle esili, carezzandogliele come per confortarlo. «Yo-hohoho ♪~ Ci penso io, Chopper-san, non preccuparti», cinguettò con voce tenorile, e avrebbe anche sorriso con fare rassicurante, se avesse potuto. «Ho un'idea che risolverà la cosa in quattro e quattrotto fino a che non ti ricrescerà il pelo».
    Seppur scettico, la piccola renna lo lasciò fare, rendendosi ben presto conto di aver commesso un madornale errore di valutazione. Perché s
e l'idea di Brook per aiutare Chopper era cospargerlo di miele e incollargli addosso delle piume di piccione, beh, allora aveva toppato alla grande.





_Note inconcludenti dell'autrice
Oddio, boh, non ho idea di cosa mi sia fumata, ma era troppo divertente collegare le flash fiction precedenti e scrivere una scena in cui Sanji fa finalmente la parte del pervertito con Zoro... e Zoroko dice più parolacce di uno scaricatore di porto, aye. Ma è pur sempre il marimo, dunque non dovrei meravigliarmi se poi vengono fuori cose del genere, ecco u_u
Anyway! Non so bene che cosa dire o cosa spiegare, per questa one-shot, dove il piccolo e carissimo Chopper ha purtroppo pagato le conseguenze di tutto quel casino u_u
L'idea dalla quale ero partita comprendeva solo Chopper e Brook, però, boh, alla fine ha avuto una vita a se stante ed ecco il risultato x)

Ah, ovviamente il cocktail che offre Sanji a Zoro è il famoso Orgasmo, che si prepara con amaretto, kahlua e Baileys - ed è buono un accidente 'sto coso, anche se il nome è ambiguo x) -
e ho scelto quello anche ad indicare un po' la perversione di Sanji e il suo gesto di toccare il culo alla spadaccina. Aye, potete picchiarmi u_u *Scappa*
C
ommenti e critiche, come sempre, son ben accetti :3
Alla prossima.


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