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Autore: pallina90    07/04/2012    10 recensioni
“Lasciami immediatamente” sibila a denti stretti. La accontento e lei riprende a camminare
“Fermati. Dove hai intenzione di andare?”
“Non ti riguarda” esclama
“Cazzo Bella,non posso lasciarti andare via da sola” le urlo mentre lei continua imperterrita a camminare. Sentendo le mie parole si blocca,si volta verso di me ed urla,con il viso rigato dalle lacrime, “E perché? Non sono mica tua sorella” e corre verso la strada. E’ un attimo,succede tutto in un secondo:io che urlo il suo nome e un motorino la travolge,investendola in pieno e lasciandola a terra sull’asfalto.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buon pomeriggio ragazze! Gazie mille per essere ancora qui a sostenermi e supportarmi in questa storia fuori dai canoni :)
Nello scorso capitolo tutte avete odiato Carlisle e non vi posso dare torto, ma ci voleva qualcuno che rispecchiasse un pò la realtà dei nostri giorni, perchè purtroppo queste cose succedono realmente...
Vi lascio al capitolo e alla nuova conoscenza: buona lettura!!!



Image and video hosting by TinyPic UN NUOVO INIZIO
 
Quando la campanella suona tiro un sospiro di sollievo. Mi dirigo verso gli spogliatoi insieme alle altre mie compagne.
“ Dio, menomale che per oggi è finita. ” Sbuffa Angela massaggiandosi il collo.
“ Hai ragione, quella è pazza, non può decidere di farci fare esercizi così complessi senza preparazione. ”
“ Sarà la menopausa a renderla così acida. ”
“ E che scopasse un po’. ” Scoppiamo a ridere con Angela per quella mia battuta: non sono il tipo da usare certi tipi di linguaggio, ma stavolta mi è proprio scappata.
“ Vieni con me in mensa? ” Mi chiede la mia amica dopo esserci rivestite.
“ No, passo un attimo dall’infermeria. Anzi puoi avvisare Edward se dovessi incontrarlo? ”
“ Certo. Ma stai male? Vuoi che ti accompagni? ”
“ No figurati, solo dolori mestruali. Spero abbiano una bustina di oki, altrimenti sopporterò stoicamente. ”
“ Va bene, allora a dopo. ”
Ci salutiamo all’uscita degli spogliatoi e io mi incammino verso l’infermeria.
Quando arrivo trovo un mio compagno, seguiamo insieme il corso di letteratura.
“ Ciao Nate. ”
“ Ehi Bella, anche tu da queste parti? ”
“ Già, dolori mestruali. Tu? ”
“ Mal di testa. Ho chiesto un’aspirina e la signora Cheeps la sta cercando. Anche se avrei bisogno di un estratto di cicuta. ” Dice, lasciando ricadere la testa all’indietro fino a quando non tocca il muro, provocando un sonoro tonfo.
“ Così credo che il mal di testa ti aumenti solo. Ma addirittura la cicuta? Che ti succede? Se posso saperlo…”
“ I miei voti in matematica hanno subito un crollo, quindi o mi ammazzo io o lo farà mia madre. ”
“ Se vuoi posso darti una mano. Neanche Edward, mio fratello, è una cima in matematica, così lo aiuto un po’. Se ti va puoi venire oggi pomeriggio, abbiamo un’altra lezione.”
“ Davvero posso venire? Mi salveresti Bella. ”
“ Sei il benvenuto. ”
 
POV EDWARD

Mancano due minuti alle quattro e io sto aspettando la mia insegnante privata per la lezione di matematica.  Bella è stata categorica: alle quattro devo già essere in salone con i libri aperti, non ammette ritardi o distrazioni. Spero non decida mai di fare l’insegnante, altrimenti poveri alunni!
Mentre aspetto che arrivi apro il quaderno e vedo ciò che mi aspetta oggi: equazioni di secondo grado. Leggo gli appunti ma io non ci vedo altro che x e y attaccate a dei numeri che nella vita di tutti i giorni non mi serviranno a nulla.
Sobbalzo quando suonano alla porta: strano, non aspettiamo nessuno e gli altri non dovrebbero rientrare prima di due ore. Vado ad aprire e nello stesso tempo sento la porta di camera di Bella aprirsi.
“ Ciao, tu devi essere Edward. ” Mi dice il ragazzo che ha suonato.
“ Sì, esatto. Tu sei? ”
“ Nate, sei arrivato! ” Esclama Bella alle mia spalle, invitando il ragazzo ad accomodarsi.
“ Sì, tu sei stata tanto gentile e io non potevo rifiutare un’offerta come questa. ” Risponde un po’ in imbarazzo questo Nate.
“ Bene. Edward non sarai più solo nella tua avventura: ti presento Nathan, un mio compagno di letteratura, anche lui con qualche problemino in matematica. ”
“ Piacere Edward, puoi anche chiamarmi Nate. ” Dice il ragazzo tendendomi la mano, che io prontamente afferro.
“ Piacere mio Nate. Almeno avrò un compagno di sventure, è terribile mia sorella come insegnante. ” Dico, facendogli l’occhiolino e lo vedo stranamente arrossire.
“ Visto che io sono così terribile, sedetevi immediatamente che è già tardi. ” Ci ordina Bella, con un cipiglio che ci induce a non disobbedire ai suoi ordini.
 
Il pomeriggio trascorre in maniera piacevole, Nate è più indietro di me, quindi Bella è stata con il fiato sul collo su di lui e io ho avuto un po’ più di libertà. Sicuramente lui non la pensa come me: quando vuole mia sorella sa essere veramente pesante, non mi stupirei se lui non volesse più tornare.
“ Bella che ne pensi se facciamo una pausa? Sono due ore che stiamo sui libri, credo che tutti e tre siamo abbastanza stanchi. ” Provo a convincerla, sperando capisca che ha un po’ esagerato con il suo voler fare l’insegnante.
“ Sì, hai ragione Edward. Mi sa che mi sono lasciata prendere un po’ la mano; scusami Nate, sentiti libero di fermarmi ogni volta che vuoi. So che non è facile capire la matematica e non vorrei mai arrivare a fartela odiare. ”
“ Tranquilla, mi stupisco solo che non mi esca ancora il fumo dalle orecchie. Sento le rotelline del mio cervello girare freneticamente. ” Scoppiamo a ridere tutti e tre, Nate è davvero un ragazzo simpatico, chissà se tra lui e Bella possa nascere qualcosa.
“ Benissimo. Allora voi uomini spostatevi pure sul divano, io vado in cucina a prendere qualcosa per fare merenda. ” Mia sorella si dirige in cucina, mentre io faccio segno a Nate di seguirmi in salotto.
“ Wow, chi di voi suona il piano? ”
“ Il sottoscritto. Anche tu sai suonarlo? ”
“ Sì, ma non lo faccio da una vita. ”
“ Se vuoi è tutto tuo, accomodati pure. ”
“ No, grazie. Ho perso l’interesse a suonarlo. ” Sono stupito dalla sua risposta, non sembrerebbe uno che ha perso l’interesse a giudicare dall’aria sognante con cui guarda lo strumento: deve essere successo qualcosa per cui lui non vuole più suonare.
“ Eccomi qui, ho portato un po’ di ciambella che Esme ha fatto stamattina per colazione e del succo di frutta, spero vadano bene. ” Bella è una perfetta padrona di casa.
“ Grazie, ma non dovevi disturbarti. ”
Passiamo un po’ di tempo lì nel salone, chiacchierando e giocando alla playstation e Bella si sente la padrona del mondo quando batte entrambi alla formula uno.
 
“ E’ stato un pomeriggio davvero divertente! ” Nate sta raccogliendo la sua roba per tornare a casa, abbiamo passato insieme più tempo del  previsto, infatti è quasi ora di cena.
“ Quando vuoi rifarlo Nate sappi che sei il benvenuto. ” Dico e Bella accanto a me annuisce sorridente.
“ Grazie ragazzi, per tutto. ”
Lo accompagniamo alla porta e mentre lo salutiamo, noto che una fotografia gli è scivolata dal diario.
“ Nate ti è caduta questa. ” Lo chiamo mentre lo rincorro lungo il vialetto di casa ma le parole mi muoiono in gola quando vedo cosa ritrae la foto: è un Nate di qualche anno più giovane che bacia un ragazzo.
“ Ridammela. ” Nate furioso me la toglie dalle mani. “ Non avevi il diritto di guardarla. ”
“ Nate, io… ” Tento di dire, ma non mi fa finire di parlare.
“ Non fare finta di essere dispiaciuto. Immagino che già domani tutta la scuola saprà la grande novità: Nate, lo studente asociale, è frocio. ”
“ Non lo farei mai, per chi mi hai preso? ” Sto iniziando a scaldarmi anche io e non è un bene.
“ Per un normalissimo ragazzo diciottenne che, come tutti,  avrà i suoi pregiudizi. ”
“ Caschi male, Nate, stavolta. Prima di parlare e sputare sentenze faresti bene ad informarti. ” Dico con voce fredda e tagliente che lo fa sobbalzare.
“ Che vuoi dire? ”
“ Che non farei mai una cosa del genere, visto e considerato che sono anche io gay. ”
Lo sguardo di Nate cambia immediatamente: da furioso passa in un attimo a sorpreso e poi addolorato.
“ Scusami, io non volevo dire quelle cose. ” 
“ No Nathan, non venirmi a chiedere scusa adesso. A quanto pare i pregiudizi li hai pure tu sugli etero, perché ti assicuro che non avrei detto o fatto nulla anche se non fossi stato omosessuale. Vedi di farti anche tu un bell’esame di coscienza: non si ha sempre ragioni solo perché si è diversi. ”
Senza dargli il tempo di replicare mi volto e mi incammino verso casa, ma lui mi afferra per il braccio.
“ Edward, davvero scusami. Ma il motivo se sono così scontroso con chi non conosco è quella foto. ” Mi volto nuovamente verso di lui e rimango di sasso quando vedo i suoi occhi colmi di lacrime.
“ Nate che… ”
“ Eravamo al primo anno di liceo. Sapevo di essere omosessuale già da qualche anno e non lo avevo detto a nessuno, ma non so come iniziò a diffondersi la voce che lo fossi, forse a causa della mia timidezza oppure perché più di una volta avevo rifiutato la corte di alcune ragazze. Adam si iniziò ad avvicinare a me in quel periodo, prima come amico e poi come ragazzo. Era strano, a volte sembrava avesse paura che io lo toccassi, specialmente quando eravamo in pubblico, ma credevo fosse solo per timore degli insulti che avremmo potuto ricevere. Credevo davvero tanto nella nostra storia, sai per me era la prima e come un idiota credevo potesse durare per sempre. Per i nostri tre mesi insieme avevo composto una melodia al piano: gliela suonai durante l’intervallo, nell’aula di musica della scuola che era deserta a quell’ora. Mi disse che lui non aveva pensato ad alcun regalo, ma avrebbe rimediato subito: mi baciò. Non lo aveva mai fatto prima. Fu veloce, appena uno sfioramento di labbra, come puoi vedere dalla foto, ma per me fu una sensazione meravigliosa, mi sembrava di sognare ad occhi aperti.
Il giorno dopo tutta la scuola era stata tappezzata di volantini con scritto ‘ Un frocio è tra noi’ e questa foto sotto: l’avevano scattata i suoi amici a mia iansaputa. Adam mi aveva solo preso in giro, non era affatto gay, era stata una trovata del suo gruppetto per capire se le voci erano fondate. Dopo un anno d’inferno in quella scuola i miei genitori hanno capito che era il caso di trasferirmi e così eccomi qui.
La foto che hai visto la tengo come memento, per ricordarmi della cattiveria di certa gente. ”
Sono letteralmente sconvolto, la storia di Nathan è incredibile, la gente quando vuole è davvero cattiva.
“ Nate, io… mi dispiace, non trovo le parole per spiegarti quanto schifo possano farmi quei ragazzi. ”
“ Tranquillo. Ci vediamo domani a scuola. ” Fa per andarsene, ma in quel momento mi ricordo che poco fa ha detto che i suoi sarebbero rientrati dopo cena e mi viene un’idea.
“ Ehi, Nate, perché non ti fermi a mangiare con noi? ”
“ No, avete già fatto tanto oggi per me. ” Si gira nuovamente ma io lo afferro per il braccio.
“ Andiamo scemo. ” E lo trascino con me nuovamente verso casa.



Che ve ne pare? Vi piace Nate? Ringraziate con me mikkiko78 che mi ha dato una dritta per inserire le immagini  in questo modo e passate a leggere le sue storie u.u meritano davvero!
Ragazzi vi faccio tantissimi auguri di buona Pasqua e mi raccomando, fatevi regalare tante uova di cioccolato che non si è mai troppo grandi per riceverli u.u
Un bacione e alla prossima settimana, Paola
   
 
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