I ricordi fanno piangere...
Ed eccomi qui a scrivere un'altra mia fic (nooooo!!! ndlettori)...spero vi piaccia...ah delle note: questo non è il 7 libro di hp, ma è una fic riguardante le emozioni di harry quando va a frugare nella vita dei genitori...penso non durerà molti capitoli (siiiii!!! ndlettori). E ora leggete e commentate!!!! Bye!
Entro nel vialetto con un
misto di curiosità, paura e tristezza. Accanto a me Ron e Hermione non dicono
una parola, anche se avrebbero voluto confortarmi.
“Non c’è bisogno che
entriate, andrò da solo…” dico rigido.
“Ma Harry…” intervenne
Hermione…
“Niente ma, vado da solo
non preoccupatevi”
Detto ciò entro nella casa
disabitata e diroccata. L’ingresso da l’impressione di una casa dell’orrore
anche se io so che non è così. Su un muro color miele vi sono delle foto.
In una vi è mia madre
abbracciata a mio padre…entrambi sorridono e mi salutano.
Accanto a quella foto, ne
vedo un’altra più grande…vi sono sette persone che sempre sorridevano e
salutavano. Mio padre, con un abito nero, mia madre, con un abito bianco e
stretto, Sirius, con un abito verde bottiglia, Remus, con un abito marroncino,
Peter, con un abito blu, Alice, con un abito azzurro e Frank, con un abito
violetto.
Sorrido, era il matrimonio
dei miei genitori.
Avanzo lentamente e mi
ritrovo in salotto. Un’enorme biblioteca occupa spazio in quel salotto piccolo,
ma confortevole. Due divani soffici e logori si trovano sopra un bel tappeto
color turchese. Avanzo ancora, osservando tutti i minimi particolari ed entro in
cucina. Sul tavolo da pranzo giacciono ancora dei piatti sporchi. Odoro un
piatto coperto di polvere. Sa di pasta al forno. Un seggiolino vi è accanto alle
sedie. Il mio seggiolino. Tutto sporco di cibo, probabilmente lanciato quando
non avevo fame. Mi incammino su per le scale e mi giro ancora, osservando di
nuovo l’ingresso dall’alto. C’è qualcosa che non ho notato. Una piccola macchia
di sangue rossastro giace vicino al tappeto con scritto: “Welcome!”. Una lacrima
scivola lungo le mie gote. È il suo sangue. È il sangue di mio padre. Continuo a
salire le scale e noto un ciuccio sporco di polvere. Supero l’ultimo gradino e
mi avvicino a una porta spalancata e devastata.
È una stanza semplice. Un
letto matrimoniale, due comodini, un armadio.
Mi avvicino al letto tocco le lenzuola che sanno ancora di loro. Accanto al letto c’è la mia culla. Verde con dei sonaglini a forma di boccini. Un’altra macchia di sangue vi è sul letto. Questa volta non è di mio padre, è di colei che ha dato la sua vita per me. Si, proprio lei. Mia madre. Altre lacrime solcano il mio viso.
Apro il cassetto del comodino. All’interno vi è un album di fotografie. Cerco la forza per non piangere davanti alle foto sorridenti di James e Lily. Si abbracciano, si baciano. Mia madre incinta, mio padre con Sirius e Remus. Quanto vorrei che fossero ancora qui. Quanto lo vorrei…
Vado all’altro lato del letto e apro l’altro comodino. Questa volta trovo un libro con scritto: “Diary of Lily Evans”. Leggo la prima pagina. È del sesto anno ad Hogswarts. Penso che lo leggerò tutto. Mi muovo ancora e cerco di aprire l’armadio di mogano scuro davanti al letto. È un po’ duro. Alla fine riesco ad aprirlo. La cosa che mi salta subito agli occhi è una divisa. È di quidditch. Dietro alla maglietta c’è un nome: Potter. È anche firmata. Però la firma è cancellata. Cerco di leggere il nome. È firmata da Jean Krum. Sorrido ancora. Chissà se Jean Krum era stupido o è stupido quanto suo figlio. Ma perché la firma è cancellata? Forse Krum faceva il filo alla mamma? Rido. So che troverò le risposte nel diario di Lily.
Esco dalla camera con la divisa che fa odore di manico di scopa, di erba, di profumo di ragazza. Di chi è questo profumo? Vado in bagno. Lo specchio è rotto. Che Voldemort sia passato anche di qua? A questa domanda non troverò risposta nel diario. Apro un cassetto sotto al lavandino. C’è un profumo. Lo odoro. È lo stesso della divisa di papà. Sorrido pensando a mamma e papà abbracciati, contenti dopo la vittoria di una partita a quidditch di James. Continuo a rovistare nel cassetto. Trovo un medicinale magico. Si chiama “Preiros”. Ah, lo conosco. O almeno l'ho sentito dire alle ragazze di Hogswarts. È un anti-concezionale. Ancora sorrido. Però adesso è tardi. Devo andare alla Tana. Probabilmente c’è Remus, che vorrà sapere come è andata. Mi porterò la divisa, l’album, il diario e il profumo. Evoco un sacchetto e metto tutto dentro.
Allora??? Fa veramente così schifo che non potete premere quel titoletto perchè vi è venuta una voglia irrefrenabile di andare a vomitare??? Spero di no...XD!!!
By PrinceLily