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Autore: ElyTheStrange    07/04/2012    8 recensioni
La mia prima Fred/Hermione rivista e corretta sia nella forma che ne layout di pagina.
La prima parte è già pubblicata, inizialmente doveva essere una long di tre mini capitoli, alla fine è diventata una serie di long a minicapitoli e così, visto che mancherebbe ancora un'intera long ho deciso di ripubblicare tutto insieme per semplificare la vita a tutti coloro che cominceranno a leggerla solo ora. Ho raggruppato le long in uno o pochi più capitoli che risulteranno più lunghi. Beh è tutto, buona lettura.
PS: ho cercato di mantenere lIC, ma visto che non sono mamma Row per sicurezza metto OOC negli avvertimenti
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ho appena baciato Hermione. Ho. Appena. Baciato. Hermione.

"Fred caro, mi passeresti il pasticcio di carne?"

Baciato. Appena. Hermione. H-E-R-M-I-O-N-E.

"Fred? Ti ho chiesto se puoi passarmi il pasticcio di carne, per favore."

Hermione. Soffitta. Bacio.

"Fred? Fred? Ti senti bene caro?"

Sbam. Una botta in testa mi riporta alla realtà.

"Ehi! Ma sei scemo?" Domando senza troppa gentilezza al mio gemello che brandisce ancora un mestolo gocciolante di salsa al mirtillo.

"George! Metti giù quel mestolo... e Fred! Non dire parolacce a tavola, abbiamo ospiti! Scusa Remus, scusa Tonks."

Lupin nasconde un sorriso divertito, mentre Tonks sghignazza apertamente.

"Scusa mamma!" Borbottiamo in coro io e il mio gemello. Il chiacchiericcio riprende ed io posso tornare ai miei pensieri. Ho appena baciato Hermione. Ho appena baciato Hermione. Ho appena baciato...

"Hermione?!"

Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo con Lei che arrossisce fino alla punta dei capelli mentre Ron le agita una mano davanti agli occhi.

"Hermione tutto bene?"

Lei sbatte le palpebre un paio di volte e annuisce.

"Certo, ero solo sovrappensiero, mi hai chiesto qualcosa?"

Ron le lancia uno sguardo indagatore, poi scuote il capo.

"Niente, lasciamo stare."

Quell'idiota le ha messo il broncio, chissà per cosa poi! Hermione lo fissa un attimo, perplessa, poi le sue labbra -troppo, troppo invitanti- si arricciano leggermente di stizza. Adorabile. Torna a fissare il piatto, si volta di nuovo verso Ron e socchiude le labbra - morbide, calde... deliziose- per dire qualcosa, ma lui le da le spalle e parlotta fitto fitto con Harry. Hermione socchiude gli occhi, irritata e tra le sue sopracciglia si forma una piccolissima ruga. Ah, quella ruga non promette nulla di buono! Ronnie incapperà presto nella rinomata furia di Hermione.

"Hermione, cara, hai trovato Kreacher?" Domanda mia madre tranquilla, ignara di aver fatto LA domanda. Hermione si strozza con il succo di zucca e comincia a tossire.

"Oh Merlino, tutto bene, cara?"

Hermione annuisce tra un colpo di tosse e l'altro mentre Ron le batte leggermente sulla schiena ridacchiando.

"S... sì grazie signora Weasley. Non ho trovato Kreacher, non so, dove sia …"

Mia madre le sorride, senza smettere di fissarla.

"Beh, lo cercheremo domani. Tutto bene, cara? Mi sembri preoccupata."

Hermione arrossisce ancora e le si legge in faccia la tremenda lotta con se stessa per non guardare nella mia direzione. Il mio ego saltella allegramente, anche se con meno convinzione del solito.

- Io … no, non sono preoccupata.

Tutti gli sguardi sono rivolti a lei, che sembra sempre più smarrita. Mia madre, però, non demorde e le lancia occhiate inquisitorie mentre lei, se possibile, arrossisce ancor di più osservando intensamente le carote stufate nel suo piatto.

"Sei sicura di stare bene? Sembri turbata per qualcosa."

Ok, so che qualcuno mi definirebbe un bastardo, ma l’occasione è d’oro.

"Forse l’ha turbata qualcosa mentre era su in soffitta …"

Hermione continua a fissare il suo piatto, ma ho visto distintamente l’angolo delle sue labbra scattare leggermente di rabbia e i suoi occhi ridursi a fessure. Ora mi ucciderà, lo so, ma ne è valsa la pena. Con un enorme sforzo torna a guardare mia madre negli occhi e riesce addirittura ad abbozzare un sorriso.

"Sto bene signora Weasley, davvero; sono solo un po’ stanca. In soffitta non c’era nulla se non Fierobecco, qualche piuma, un po’ di paglia e tanta, veramente tanta ..." E qui il suo sguardo si sposta su di me."… cacca di ippogrifo."

Sorride beffarda e io non posso impedirmi sorridere di rimando. Torna a mangiare molto più rilassata, quasi si fosse tolta un peso. Mia madre sposta lo sguardo da me a lei, confusa dal repentino cambiamento di toni. So che non ha senso, ma quando poco più tardi incrocio lo sguardo con Hermione e lei arrossisce di poco, non è il mio ego a fare una capriola, ma il mio cuore.

 

La notte appena passata è stata una delle più assurde della mia vita. Ho faticato a prendere sonno e quando finalmente mi sono addormentato, ho fatto strani sogni su me che baciavo Fierobecco nel parco di Hogwarts mentre mia madre cuciva un abito da sposa per il mio imminente matrimonio con la Mc Granitt. Mi sono svegliato prestissimo e affamato come non mai.

Entro in cucina mollemente e la vedo. Hermione è appoggiata al lavello con una tazza di tea in mano e chiacchiera tranquillamente con mia madre, poi si volta, mi vede e ammutolisce arrossendo a dismisura. Merlino, quanto vorrei riuscire a gongolare in questo momento, ma l'unica cosa che sento distintamente è il mio stomaco che fa una capriola. Ci fissiamo in silenzio per un istante, anche se a me sembra un'eternità.

"Oh ciao tesoro! Siediti ho preparato il mio speciale pudding natalizio!" Cinguetta mia madre sorridendo, vedendomi sulla soglia. Annuisco senza muovermi di un passo. Non riesco a smettere di fissarla imbambolato come un idiota, ma che accidenti mi sta succedendo?

"Io... io vado su a chiamare Harry e Ron." Balbetta Hermione prima di schizzare fuori dalla stanza più velocemente che può. Mi siedo cercando di sembrare disinvolto ma nulla sfugge allo sguardo attento di Molly Weasley, che ora mi guarda sospettosa con le mani sui fianchi.

"Fred... cosa succede tra te e Hermione?"

Beccato. Inarco entrambe le sopracciglia fingendo sorpresa.

"Che cosa dovrebbe succedere tra me e la piccola Granger?" Replico, meno tranquillo di quanto vorrei. Lei incrocia le braccia al petto.

"Fred, sono tua madre, capisco quando sta succedendo qualcosa."

Ora tocca a me incrociare le braccia al petto.

"Non sta succedendo niente di niente."

Mamma sbuffa leggermente, abbandona lo sguardo di sfida e si siede accanto a me.

"Ascoltami tesoro, certe cose non sfuggono a una madre. Ho visto il modo in cui vi guardate, il tuo continuo punzecchiarla..."

Scuoto il capo, risoluto come non mai.

"Ti ho detto che non sta succedendo niente! Ora posso avere il mio pudding? Sto morendo di fame."

Lei sospira, annuisce, ma non demorde e continua a fissarmi compassionevole come se fossi affetto da qualche rara e incurabile malattia.

"Allora poniamo il caso che stia succedendo qualcosa..."

Sbuffo scocciato. Insiste?

" Ti ho detto che..."

Mi zittisce annuendo e stringendo la mia mano nella sua.

"Ok, tesoro, ho capito. Però ascoltami, ti prego. Poniamo il caso che stia succedendo qualcosa, ti prego: lascia perdere. Non fraintendermi io adoro Hermione, ma lei... non è per te. Finiresti per fare molto male a qualcuno e non ne usciresti per niente bene nemmeno tu."

Quante sciocchezze. Non me ne importa nulla. Ignorerò la sgradevolissima sensazione delle mie viscere che si contorcono nella lava bollente. Non me ne importa nulla. A me non piace Hermione. Annuisco tranquillo.

- Beh, allora è un bene che non stia succedendo nulla, non credi?

Mia madre mi lancia quel' odioso sguardo alla so che stai mentendo, ma farò finta di nulla nella speranza che tu dia retta al mio consiglio, anche se sono praticamente certa che non lo seguirai e farai un casino totale.

"Già, è un bene... " Ribatte tristemente, si alza e mi passa una ciotola piena di delizioso budino con canditi e panna montata.

"... ora mangia il tuo pudding."

Annuisco stringendo le labbra, non so perché, ma non ho più fame.

 

********************************

 

 

Finalmente si torna a scuola. Per quanto detesti la Umbridge è nulla in confronto allo stare nella stessa casa con Fred dopo quello che è successo in quella soffitta. Fred ha cercato di parlare con me più di una volta, come se io fossi stata in grado di affrontarlo dopo quello che mi ha fatto. Insomma, mi ha baciata! Non è una cosa così semplice. Fred mi ha baciata. Suona strano solo a pensarlo, figuriamoci a dirlo ad alta voce. Sono ancora tutta scombussolata e al solo pensiero sento un fastidioso sfarfallio al livello dello stomaco. La situazione era diventata insostenibile ed io alla fine me ne stavo ore ed ore rinchiusa in camera costringendo Ron Ginny ed Harry a fare lo stesso. Per quanto Grimmauld place sia grande era diventato veramente impegnativo evitare Fred ed io lo dovevo evitare ad ogni costo. Forse è per questo che è quasi una liberazione chiudermi la porta della casa di Sirius alle spalle. Tonks ci ha appena comunicato che torneremo ad Hogwarts con il Nottetempo e Harry non pare molto contento, Ron invece è eccitato come un bambino.

"Ho sempre desiderato salire su questo coso."

Afferma salendo a bordo. Vorrei tanto dirgli che è semplicemente un autobus, nulla di che entusiasmarsi, ma poi vedo il suo sorriso così accalorato e disarmante che il cuore mi si scioglie e la lingua mi si annoda, impedendomi di parlare. Ci siamo divisi: io, Ron ed Harry siamo saliti al piano superiore con Tonks e per me è un vero sollievo non dover affrontare questo viaggio con Fred che mi lancia occhiate strane, mettendomi terribilmente a disagio. L'autobus parte rombando e veniamo tutti catapultati all'indietro, la gabbia di Leo cade a terra, si apre e il gufetto inizia a svolazzare fischiando come un pazzo per poi posarsi sulla mia spalla. Il viaggio si sta rivelando un vero incubo, Ron sarà caduto almeno sei volte per terra e ora non sembra più così contendo di stare su questo autobus infernale. Ecco, è caduto nuovamente; lo aiuto ad alzarsi e quando la mia mano viene stretta dalla sua il mio cuore manca un battito, come ogni maledetta volta. Insomma, viviamo praticamente in simbiosi da cinque anni, com'è possibile che il suo tocco mi emozioni ancora in questo modo? E dov'è la mia cotta per Fred mentre mi perdo negli occhi così dannatamente azzurri di Ron? Anche Fred ha gli occhi azzurri. Un azzurro molto simile a quello di Ron, tra l'altro, ma se gli occhi del primo sono vivaci e furbi al limite della malizia, quelli del secondo sono dolci e sinceri in modo assolutamente destabilizzante. Riprendo il controllo di me. Sono sempre più confusa, amo Ron, ma amo anche Fred ed in modi totalmente differenti... com'è razionalmente possibile? Non lo è, ecco il punto.

Quando il Nottetempo si ferma per farci scendere ringrazio Merlino di essere finalmente giunti a destinazione. I sensi di colpa nei confronti di Ron per aver baciato suo fratello mi stavano letteralmente soffocando.

Le lezioni sono ricominciate, così come gli allenamenti di Qidditch di Ron, mentre le lezioni dell'ES riprenderanno questa sera. Tutto sembra tornato alla normalità. Persino il rapporto tra me e Fred sembra essere tornato quello di prima. Lui passa intere giornate con George e Lee a studiare chissà quale assurda diavoleria, ignorandomi almeno finché la mia carica di Prefetto non ci impone uno scambio di battute velenose ed io... studio, per la maggior parte del tempo. Sarebbe tutto perfetto, se ora, dopo averlo evitato accuratamente per due settimane ed essere fuggita a qualsiasi possibile confronto, non sentissi l'impellente bisogno di un chiarimento. So che potrà sembrare assurdo e irrazionale, ma da quando ha smesso di cercarmi, la necessità di parlare con lui è diventata un'ossessione. So anche che lui è fatto così. Bacia una ragazza, si toglie lo sfizio e passa ad altro. Peccato che IO non sia il genere di ragazza che lascia correre. Per quanto mi sforzi, non riesco proprio a far finta che nulla sia successo e questo suo ignorarmi sta diventando frustrante. E irritante.

Con questi pensieri mi dirigo circospetta alla Stanza delle Necessità per la prima lezione dell'ES dopo le vacanze. Harry e Ron mi accolgono con un sorriso, Ginny mi saluta con la mano mentre chiacchiera con Luna e Neville si sta esercitando negli Schiantesimi con Dean. Rivederli tutti qui mi fa sentire euforica, non solo perché stiamo infrangendo le stupide regole dell'Umbridge, ma perché tutti i miei migliori amici sono qui insieme a me. Abbraccio l'intera stanza con lo sguardo, persino Lavanda e Calì, che parlottano concitatamente tra loro, mi paiono meno odiose in questo momento. Un sorriso soddisfatto mi si stampa sul volto mentre osservo uno per volta i membri dell'ES, ma subito si spegne quando vedo lui. Fred se ne sta mollemente appoggiato al muro accanto a George. Come se niente fosse. Come se non avesse mai posato le sue diaboliche labbra sulle mie, mettendo in subbuglio il mio già precario equilibrio mentale. Ma guardatelo, lì in bella posa con il cravattino sfatto e i capelli leggermente spettinati, che si atteggia a grande uomo. Sembra voler dire: "guardatemi: ho baciato anche la Granger". Oh, mi ha salutato. Non ha proprio un briciolo di vergogna! Vedi questo sguardo Fred? Significa che ti prenderei a schiaffi. Lo fisso ancora un istante e sono quasi pronta ad andare da lui a dirgliene quattro, ma Harry richiama la nostra attenzione. Ci fa disporre a coppie, io sono con Luna, e iniziamo un veloce ripasso di quello che abbiamo imparato fino ad oggi.

Sono le ventidue e trenta, la prima lezione dell'ES è andata molto bene e ora sto chiacchierando con Ginny sul divano della sala comune mentre due ferri da maglia sferruzzano cappellini davanti a noi. Sto diventando piuttosto brava e di questo passo entro la fine dell'anno tutti gli elfi di Hogwarts saranno liberi. Sono soddisfazioni. Ron e Harry stanno disquisendo di qualche questione che non riesco bene ad afferrare, probabilmente stanno parlando di manici di scopa o roba simile. Sto spiegando a Ginny l'importanza del movimento di polso durante l'incantesimo per creare i berretti, quando una puzza tremenda m'inonda le narici.

"Accidenti che cos'è questa puzza?" Domando tappandomi il naso. Fred prende posto accanto a me con un sorriso sornione.

"Questo è odore di uomo, piccola Granger." Replica facendomi l'occhiolino. Inarco un sopracciglio.

"Quindi secondo il tuo modesto parere un uomo dovrebbe puzzare come un gregge di pecore?" Ribatto sardonica. George scoppia a ridere occupando il posto in poltrona.

"Visto? Te l'ho detto che quel dopobarba è disgustoso! Lo metti solo perché papà ti ha detto che lo mettono gli uomini d'affari Babbani!" Sbotta George. Fred scuote il capo con aria saputa.

"Siete troppo giovani per capire... "  Cerca di ribattere concitato.

"Devo ricordarti che siamo nati lo stesso giorno?" Lo interrompe il suo gemello. Lui fa un gesto stizzito con la mano, come a scacciare una mosca fastidiosa.

"Non capisci: parlo di giovinezza mentale, io sono di gran lunga il più maturo tra noi."

George gli lancia uno sguardo dubbioso.

"Credo che quella puzza gli abbia annebbiato quel poco di cervello che gli è rimasto..." Mi dice, facendomi ridere.

"Tranquillo fratellino, ora ti porto a dormire, vedrai che passa!" Continua sghignazzando e portando via Fred che si fa letteralmente trascinare facendo resistenza passiva e lagnandosi come un bambino.

"Uffa, ma io non sono stanco!"

Lo sento borbottare mentre si allontanano. Scoppio a ridere di nuovo e il fastidioso sfarfallio a livello dello stomaco torna a farsi sentire.

Nell'ultima settimana Fred è diventato, se possibile, più strano del solito. Passa intere giornate a confabulare con George e Lee azzittendosi di colpo appena sono nei paraggi. Poi mi guarda. Mi guarda in continuazione e questa cosa mi sta facendo impazzire. Perché continua a fissarmi? Che cosa vuole? Vuole uccidermi? Non so, per precauzione comunque ho cominciato a evitarlo il più possibile.

Mentre esco dalla sala comune per recarmi in biblioteca e trovare un po' di pace vedo George e Lee ridere come matti, ma non ci faccio molto caso. I corridoi sono vuoti, come è giusto che sia in un sabato pomeriggio di settembre in cui l'estate non ha ancora dato spazio all'autunno. Imbocco il passaggio segreto per abbreviare la strada, ma appena entrata ho un'orribile sensazione. Mi sento osservata. Aumento il passo, ma ad un tratto sento un rumore, come di un sassolino che rotola e mi devo fermare perché non vedo più niente, tutto è diventato buio.


**************************************


Sono un idiota. Sì, perché soltanto uno con veramente poco cervello si sarebbe lasciato andare a certe confidenze con la migliore amica del proprio fratello minore; e soltanto uno con la cacca di Goblin nella scatola cranica avrebbe baciato la suddetta amica, non che innamorata cronica del suddetto fratello, in una soffitta buia, sporca e puzzolente alla presenza di un ippogrifo dalla dubbia moralità. Sono un idiota, ma non di quelli che si trovano facilmente, no; sono un'idiota della peggior specie: quelli che sanno di esserlo, ma sono talmente stupidi da non capire che da certe situazioni, prima se ne esce, meglio è. Se così non fosse, non avrei passato le ultime due settimane ad assillare Hermione nel vano tentativo di convincerla a parlare con me. Domani si tornerà a Hogwarts ed io ho assolutamente bisogno di chiarire con lei. Tutto è diventato troppo strano, imbarazzante e a tratti... spaventoso. Se soltanto lei si lasciasse avvicinare, la prenderei in disparte e le direi "è stato un errore, noi siamo buoni amici, è stato un attimo di debolezza, non roviniamo tutto, fingiamo che non sia mai accaduto e... uno gnomo da giardino non fa primavera". Patetico.  Mi vergogno di me stesso, ma nemmeno sotto tortura ammetterò che quella singola unione di labbra ha significato per me molto più di qualsiasi cosa fatta con qualsiasi altra ragazza. Andiamo, qui si parla della Granger: io non m'innamoro di quelle come lei. Che parolona poi, innamorato. È troppo complicata soltanto da pensare, figuriamoci da provare. Mi guardo allo specchio e vorrei tanto schiaffeggiare quell'idiota identico a me, che mi fissa con una faccia da gatto famelico al solo pensiero di riavere la piccola Granger tra le grinfie. Che cavolo hai da sorridere? Lei non è per te. L'ha detto mamma, giusto? Patetico, scemo e balordo. So che è così, ma questo non impedisce al mio stupido cuore di accelerare bruscamente ad ogni suo sguardo, non impedisce ai miei occhi di cercarla continuamente e non impedisce alle mie labbra di desiderare le sue con tanto ardore da farmi perdere il sonno. Inspiro profondamente ed esco dalla mia stanza, è ora di tornare a scuola.

Hogwarts si staglia davanti a me come un'enorme, gigantesco gufo dallo sguardo severo. Quando l'ho lasciata, due settimane fa, il mio rapporto con Hermione era normale, semplice e chiaro. Doveva rimanere tutto così, ma adesso il solo vedere Ron che la fa sorridere in quel modo mi fa letteralmente impazzire. Io la faccio ridere, ma non mi sorride mai così.

Il ritorno a scuola è stato molto più traumatico del previsto. Speravo che, ignorandola, questi assurdi e inopportuni sentimenti sarebbero spariti, ma non è stato così. L'ho cercata in continuazione. Ho fatto di tutto per costringerla a venire a sgridarmi e lei l'ha fatto, puntualmente. Solo Merlino sa quanto mi piaccia quando si arrabbia. Le sue guance si colorano di un rosso acceso, le sue labbra si stringono e le si forma quella deliziosa ruga tra le sopracciglia. Basta. Sul serio.

I giorni passano e la situazione mi sta sfuggendo pericolosamente di mano. La Granger sta diventando una vera e propria ossessione. Perché è dovuto succedere proprio a me? Perché proprio di lei? Già, perché nonostante non lo ammetterei nemmeno sotto tortura so esattamente cosa mi è successo. No, non aspettatevi che io lo dica, non mi azzardo nemmeno a pensarlo.

La scuola è ricominciata da tre settimane, Hermione mi odia per qualche motivo che non capisco e io ora ho davvero bisogno di parlarne con qualcuno. Ma con chi?

"Hei, fratellino: si può sapere cosa fai chiuso in bagno? Ti stai rifacendo il trucco?"

George. Perché non ci ho pensato subito? Apro la porta e me lo ritrovo ad un palmo di naso.

"Dobbiamo parlare" dico serio, andando a sedermi sul mio letto. Mio fratello mi guarda stranito. "Accidenti che solennità, non vorrai mica lasciarmi, vero? Saresti un vero mascalzone: dopo tutto quello che c'è stato tra noi!" esclama fingendosi sdegnato, gli lancio un'occhiataccia. "Puoi smettere di fare l'idiota per dieci secondi?" domando secco, lui sorride avvicinandosi a me, ma rimanendo in piedi. "Certo che no!" ribatte pacato, espiro rumorosamente senza ribattere: potremmo andare avanti ore con questi battibecchi.

Rimango in silenzio qualche istante riflettendo su come esporgli il mio problema, ma George non è mai stato un tipo paziente.

"Sputa il rospo Fred, che succede?" mi domanda irrequieto. Gli lancio uno sguardo carico di significato sperando che lui capisca senza che io debba parlare, noi non siamo tipi da confidenze sentimentali e inizio a temere che dirgli questa cosa non sia una buona idea. Lui però non capisce e mi guarda sempre più stranito. Ho deciso: glielo dico. Inspiro profondamente, ma mi blocco a metà del respiro, meglio precisare un paio di cose. "Promettimi che qualunque cosa io dirò non riderai e che non lo dirai a nessuno" lui inarca entrambe le sopracciglia "per le mutande di Morgana: non ti sarà tornata la Puzzolosi!" Esclama.

Apro la bocca per parlare, mi blocco guardandolo confuso "ma che cavolo dici! A parte che non credo nemmeno che esista una malattia chiamata Puzzolosi e... oh, Merlino! Puoi prometterlo e basta?" domando stizzito, lui fa spallucce "ok, ok... non c'è bisogno di essere così irascibile, sembri Ginny quando ha le sue cose".

Inspiro profondamente, di nuovo. Ok: è il momento.

"Credo di essermi innamorato della Granger" biascico rassegnato, osservando con maniacale interesse i lacci delle mie scarpe.

Silenzio. Ancora silenzio. Mi volto verso George, preoccupato dal suo prolungato tacere e vorrei tanto non averlo fatto. Tiene entrambe le mani sulla bocca ed è di una tonalità molto vicino al bordeaux nel tentativo di non farmi sentire la sua risata. Gli lancio uno sguardo assassino proprio nell'istante in cui le sue risa iniziano a risuonare chiare in tutta la stanza.

"Oh, è molto divertente vero?" domando sarcastico. Lui continua a ridere, ma trova la forza di annuire. Sapevo che era una pessima idea e ora mi rendo conto del perché non avessi pensato subito a lui, mi alzo e faccio per andarmene.

"Dai fratellino, non fare così! Non puoi lanciarmi una Caccabomba del genere e pensare che io possa rimanere serio!" mi dice, sforzandosi di non ridere.  Mi blocco sulla porta lanciandogli uno sguardo assassino.

"Non fare quella faccia, ti sembra normale dirmi cose del genere?" Domanda, ironico.

"Fino a prova contraria sei mio fratello, a chi dovrei dirlo?" Ribatto incrociando le braccia al petto. Lui fa spallucce.

"E io che ne so? Forse a Ginny, sai magari tra ragazze vi capite..." Replica sghignazzando.

"Sei ad un passo da un vaffanculo, George"

"Oh, grazie di avermi avvisato... su dai, sto solo scherzando! Cos'è hai perso il senso dell'umorismo oltre che la mascolinità?" Domanda, retorico. Gli mostro il dito medio, andando a sedermi sul suo letto, proprio di fronte a lui. Rimaniamo in silenzio, studiandoci a vicenda.

"Quindi ti sei innamorato della Granger... " biascica sforzandosi di non ricominciare a ridere.

"Credo di esserlo, non ne sono certo" Ribatto concitato. Lui annuisce.

"Quindi fai sul serio, non mi prendi per il culo?" Domanda, osservandomi come fossi una strana creatura mai vista prima. Scuoto il capo, sentendomi improvvisamente senza forze. Non so come facciano le ragazze a parlare per ore di sentimenti, io ne parlo da due minuti e mi sento sfiancato.

"Posso darti la mia opinione?" Chiede George, all'improvviso. Annuisco.

"Lascia perdere. Potrei citarti almeno duemila motivi per cui devi lasciar perdere" espone pacato. Il mio stomaco scivola da qualche parte sotto il suo letto.

"Non credi di esagerare?"

"Ok, forse non duemila, ma almeno dieci sì... devo farti l'elenco?" Non mi da nemmeno il tempo di rispondere.

"Numero uno: è innamorata di Ron dal primo anno. Numero due: non è una che ti scolleresti facilmente se decidessi di mollarla. Numero tre: odia quasi ogni cosa che fai. Numero quattro: tra le cose che non sopporta c'è il Quidditch. Numero cinque: è innamorata di Ron dal primo anno. Numero sei: mamma sta già sferruzzando i sottobicchieri per il loro matrimonio. Numero sette: è probabilmente la ragazza più tediosa che abbia mai incontrato. Numero otto: è innamorata di Ron dal primo anno. Numero nove: è morbosamente attratta da vecchi libri impolverati. Numero dieci: ... ho già detto che è innamorata di Ron dal primo anno?"

Lo fisso tra lo scioccato e il risentito.

"Le cose cambiano, fratellino" replico cercando di non sembrare più patetico del dovuto.

"No, Fred. Questa cosa non cambierà. Lei è una 124..." Ribatte serio. Scuoto il capo, risoluto.

"Non dire cazzate, lei non è una 124! È sicuramente una 137!" Replico, quasi offeso.

"Che cosa? Sei proprio fuori strada ragazzo mio, lei non è una 137, anzi è ancora peggio! Lei è una 146!"

Lo guardo confuso.

"Una 146?"

"Sì. Una 146 è una che sa di essere una 124, ma finge di essere una 137... 146: la peggior specie." Conclude scuotendo il capo in modo drammatico.

" No, ti sbagli! Lei..."

"Ah mi sbaglio?" Si alza in fretta e va alla porta, la spalanca e fa capolino fuori con la testa.

"Lee! Lee!"

"Che cosa vuoi?" Urla l'altro dalle scale.

"Vieni su, abbiamo bisogno di un consulto!" Gli urla George di rimando. Lo guardo spazientito mentre ascolto i passi di Lee avvicinarsi.

"Eccomi, che succede?"

"Parlando di numeri... la Granger?" Gli chiede mio fratello senza tanti preamboli. Il nostro amico inarca un sopracciglio.

"Una 146, decisamente." Risponde ovvio. George mi lancia uno sguardo compiaciuto. Li squadro entrambi come fossero pazzi.

"Perché?" Domanda Lee, curioso.

"Fred crede di essersi innamorato di lei" replica, tranquillo, il mio ormai ex fratello.

"GEORGE!" sbotto, indignato dalla sua infamia.

"Hei, è Lee!" Controbatte lui, stizzito.

"Ma che cosa c'entra? Ti avevo detto... "

"Ti sei innamorato della Granger?" Mi chiede Lee sbigottito.

"Sì, cioè, no, non lo so." Biascico confuso, la situazione mi è decisamente sfuggita di mano, Lee mi guarda come se gli avessi appena detto che sono affetto da una rarissima ed incurabile malattia.

"Oh no, Fred, le 146 sono le più pericolose... " mi dice con un tono di voce orribilmente compassionevole. Sbuffo e vado a buttarmi sul mio letto. Affondo il viso nel cuscino sperando di sprofondarci o di morire soffocato. Alle mie spalle sento George e Lee che confabulano tra loro.

Sono passati due giorni dalla mia conversazione privata con George riguardante Hermione e da quel momento devo ammetter che le cose sono andate di male in peggio. George e Lee sghignazzano ogni volta che Hermione ci passa anche solamente accanto. Mi hanno assicurato, senza che io potessi replicare, che troveranno il sistema di farmi passare la cotta per lei.

"Ho trovato la soluzione." Mi dice George qualche giorno dopo, trascinandomi insieme a Lee nel nostro dormitorio.

"Sentiamo." Borbotto sedendomi sul mio baule.

"Devi baciare la Granger. Baciarla sul serio intendo: non una cosetta da niente come quella che mi hai racconto che è successa nella soffitta di Sirius. Devi prenderla con violenza e infilare la ling..."

"Ho capito! Ho capito." Lo interrompo bruscamente.

"Bene." Replica lui ammiccando nella mia direzione. Sospiro, esasperato.

"Questa è la Polvere Buiopesto" mi spiega mettendomi in mano una piccola sfera "io e Lee abbiamo modificato leggermente la formula per farla durare alcuni minuti, dovrai semplicemente farti trovare nel passaggio che porta alla biblioteca sabato alle quattordici e trenta esatte: Hermione passa sempre di lì a quell'ora. Tu sarai lì nascosto sotto il mantello che Harry non sa ancora di averci prestato e appena ti passa davanti bam! Buio completo, a quel punto la bacerai." Espone eccitato come un vero genio del male che ha trovato il modo perfetto per far fuori il buono di turno.

"Ok, ma c'è una cosa che mi sfugge"

"Uhm, che cosa?" Domanda lui riflettendo su cosa avrebbe potuto dimenticare.

"Come potrebbe tutto questo aiutarmi a farmi passare la cotta per Hermione?" Rimbecco, dubbioso. Lui mi sorride furbo.

" È molto semplice. Appena la bacerai ti lancerà una decina di fatture e quasi sicuramente perderai la memoria" Replica ovvio.

Ok, sono un idiota, ma sul serio eh. Sono nello stramaledetto passaggio segreto e sto accucciato in una piccola insenatura sotto il mantello di Harry. Fa un caldo soffocante, le mani mi tremano per l'agitazione e continuo a domandarmi come ho fatto a farmi convincere a fare una cosa così stupida. Sono sul punto di andarmene quando dei passi mi immobilizzano sul posto. Osservo il punto da cui proviene il rumore e vedo apparire proprio Hermione, puntuale come un orologio. Non posso più scappare, devo farlo per togliermi il pensiero. Appena è davanti a me faccio rotolare la piccola sfera contenente la Polvere Buiopesto e in un attimo è tutto buio, per le mutande consunte di Merlino: è persino troppo buio! Mi alzo di scatto, cercando di non perdere tempo, e sbatto la testa contro il soffitto della piccola insenatura "Ouch!" borbotto.

"Chi è là?" Esclama Hermione, spaventata.

Ok, è il momento: faccio un passo in avanti e allungo una mano cercando Hermione nel buio, dopo un paio di tentativi la mia mano si appoggia sulla sua spalla. La sento sussultare.

"Chi è?" esclama con voce tremante.

Mi avvicino ancora un po' a lei, le carezzo una guancia per avere un'immagine mentale della posizione delle sue labbra, mi chino e finalmente la bacio. Le mie labbra si sono posate sulle sue con delicatezza e come in quella soffitta una scarica di adrenalina mi attraversa il corpo. Con mia enorme sorpresa Hermione non si sposta, inizialmente rimane ferma e temo per un attimo che sia svenuta, ma mi devo ricredere: poco dopo, infatti, allaccia le mani dietro il mio collo e mi permette di approfondire il bacio. Il contatto con la sua lingua mi stordisce completamente e il cuore comincia a battermi furiosamente nel petto. Se questo bacio doveva confermare che quello che provavo per lei era solo un capriccio, non ha funzionato. Non so se sia Hermione a baciare così bene o se sono davvero giunto al punto di non ritorno, ma sento che potrei baciarla per il resto della mia vita.

Quando ci stacciamo per riprendere fiato sono talmente frastornato che fatico a fare un passo indietro. Sento le gambe molli e ho la netta sensazione di aver perso il contatto con il pavimento. Inspiro profondamente per calmarmi e appena raggiungo un briciolo di lucidità mi rendo conto che devo andarmene, l'effetto della Polvere Buiopesto non durerà ancora a lungo.

Mi allontano a piccoli passi, procedendo con le mani avanti per non sbattere ancora contro qualcosa.

"Fred..."

Mi blocco di colpo. Come ha fatto a riconoscermi? Mi volto in direzione della sua voce.

"... se vuoi rimanere nell'anonimato, evita di metterti quell'orribile dopobarba."

La sento sorridere e sento i suoi passi allontanarsi.

Sono un vero idiota.

 

 

 

 

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE* La parte con i numeretti è un riferimento ad un telefilm che adoro, il primo che indovina vince una drabble personalizzata su qualsiasi personaggio voglia *W*
   
 
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