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Autore: SaarHazza    07/04/2012    1 recensioni
Questa FF tratterà di come la vita di una semplice ragazza ferita da amori precedenti, cambierà grazie all'arrivo di una dolcissima pop star.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, mi presento.
Mi chiamo Rebecca, ma tutti mi chiamano Becca.
Sono qui per raccontarvi come la mia vita monotona e noiosa sia cambiata.
Sono una ragazza semplice.
Ho i capelli rossi, gli occhi azzurri e tante, troppe lentiggini.

Non sono quel genere di ragazza che è circondata di ragazzi.
Il contrario, anzi, sono una ragazza piuttosto difficile.
Soprattutto da quando l’unico ragazzo di cui mi ero davvero innamorata mi ha spezzato il cuore.
Sono sempre stata una ragazza timida.
Mi sono fidata di un solo ragazzo in vita mia ed è riuscito a farmi soffrire.
Mesi sono stata a piangerlo.
Mesi sono stata distrutta.

Non voglio neanche ricordarlo, mi ha fatto troppo male.
Ho creduto a tutte quelle parole che mi diceva, io come una bambina lo ascoltavo.
Era più che una semplice persona.
Questi ricordi sono difficili da dimenticare.

Eppure ci sono riuscita e non voglio vivere un’altra esperienza del genere per molto e molto tempo.
Tornando a noi, ho 17 anni e ho una sorella di 15 anni, si chiama Anna.
Io e lei siamo molto legate.
I nostri genitori per darci tutto quello che desideriamo, lavorano molto.
Non abbiamo un brutto rapporto con loro,ma sono poco presenti e io mi prendo cura di lei.
Viviamo a Milano.
Io sono al quarto anno di liceo, lei al primo.

E’ una fan sfegatata dei One Direction.
Ogni giorno passa almeno un’ora al computer a cercare informazioni su di loro per poi metterle nella sua pagina di facebook.
Si, mi ha obbligato a seguirla.
Io non li seguo ma ormai so i loro nomi a memoria, e anche qualche canzone.
Mia sorella mi dice sempre tutto su di loro, anche se a me non interessa.
Però quando lo fa sorride, e io non desidero altro, quindi l’ascolto.

Era il tre di Settembre, se non mi sbaglio, quando sentii un urlo venire dalla sua stanza.
Corsi preoccupata a vedere cosa le fosse successo.
Appena aprii la porta mi corse incontro e mi strinse talmente forte che mi mancò il respiro.
‘mi hai fatto spaventare! Cosa succede?’ – chiesi.
‘i.. i On.. i One..’ – disse cercando di respirare.
‘oh tira un sospiro profondo e parla’ – continuai.
‘I ONE DIRECTION VENGONO A MILANO IL 16 SETTEMBRE!’- urlò.
‘mm wow!’ – risposi.
‘eh dai, mostra un po’ di entusiasmo!’ – disse ridendo.
‘wooow che bello!’ – le sorrisi.
‘mamma mia aveva promesso che quando sarebbero venuti mi avrebbe portato sicuramente!’ – tornò al computer.
‘sono felice per te!’ – dissi dandole un bacio sulla testa.

Quando mamma tornò a casa quella sera, Anna non esitò un attimo a dirglielo.
Lei mantenne la sua promessa e le disse che l’avrebbe portata.
Ero felice per lei, se lo meritava.

Passarono dieci giorni.
Anna non stava nella pelle.
Non osavo immaginare cosa sarebbe successo nel momento in cui se li sarebbe trovata davanti.
Mi chiedeva consigli su cosa mettere, se stava bene.
Mi faceva tenerezza.

‘manca solo un giorno e il mio sogno si avverera’ – disse entrando in camera mia.
‘ma cosa fanno?’ – chiesi.
‘una singnin session, firmano autografi!’ – rispose.
‘divertiti!’ – dissi ridendo.

In quel momento mamma chiamò Anna che corse da basso.
Dopo quasi 10 minuti sentii mia sorella sbattere la porta della sua camera, violentemente.
Andai a vedere.
Aprii la porta e la trovai sul letto, piangeva.
‘cos’è successo?’ – dissi sedendomi accanto a lei.
‘mamma, rovina sempre tutto!’ – rispose.
‘perché?’ –chiesi.
'ha detto che non può portarmi domani, ha infranto tutti i miei sogni capisci?’ – continuò.
‘mi dispiace tesoro, ci sarà un’altra occasione’ – risposi.
‘non mi interessa, mi ero illusa di andarci!’ – urlò. – ‘e adesso vattene, voglio stare da sola.’

Uscii dalla stanza senza sapere cosa fare.
Mi dispiaceva, ma io non potevo accompagnarla, era troppo lontano per andarci a piedi o in autobus.
Così mi addormentai sentendo i lamenti di mia sorella dalla stanza accanto.

Il giorno dopo andai a scuola, come sempre, in motorino e una volta tornata a casa, trovai Anna in salotto davanti alla TV.
‘ciao!’ – dissi.
‘ciao’ – rispose.
‘che hai?’ – chiesi.
‘beh, in questo momento dovrei essere a vedere i miei idoli, cosa pensi che abbia?’ – 
‘è vero, me n’ero scordata’ – dissi abbassando la testa.

Non avrei sopportato di vederla così per chissà quanto tempo.
Sapevo quanto pesante ero stata io mentre stavo male per Matteo, quel maledetto ragazzo, e non volevo che lei diventasse come me.
Non si trattava di ragazzi, ma comunque di cuori infranti.
Così corsi in camera, presi l’altro casco e tornai in salotto.
‘forza, andiamo!’ – dissi.
‘cosa?’ – chiese confusa.
‘vuoi vedere o no quei 5 tipi?’ – risposi.
‘ma.. non puoi portarmi!’ – disse.

Io la guardai come per chiederle se stesse dicendo sul serio.
Lei non esitò, si cambiò velocemente e partimmo.
Cercai di andare più veloce che potevo ma il traffico milanese non rendeva le cose facili.
Inoltre dovevo evitare la polizia, avrei rischiato una multa enorme.

Il locale dove dovevo portarla era circondato da guardie.
Così la portai sul retro, in modo che nessuno ci vedesse.
‘grazie, davvero’ – disse scendendo dalla sella.
‘figurati, divertiti’ – risposi.
‘ti voglio bene Becca, sei la migliore’ – disse correndo verso il locale.
‘grazie! Ma a che ora devo venirti a prendere?’ –urlai mentre si allontanava.
‘ti scrivo dopo!’ – disse scomparendo dietro un angolo.

Ero voltata verso di lei ed ero così contenta di vederla di nuovo sorridere che non mi accorsi nemmeno di aver accelerato con la moto.
Il problema è che rischiai di investire una persona.
‘oddio scusa!’ – dissi voltandomi.
Era un ragazzo alto, moro.
Poi lo riconobbi.
Con tutta la gente che c’era io avevo beccato proprio lui.
  
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