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Autore: Keyra    03/11/2006    3 recensioni
All’inizio non volevo che questa storia prendesse una piega del genere, volevo far “salvare” Fitze, come io mi sono salvata… Poi, come in ogni storia, le vicende sono andate avanti da sole, a me restava solo da scrivere quello che la mia mente comandava.
"Vedersi allo specchio e voler vomitare tutto quello che c’è in te, eliminare ogni centimetro di grasso della massa muscolare, desiderare un corpo perfetto.
PROLOGO: "Sono passati cinque mesi da quel periodo. Cinque lunghi mesi. Cinque mesi in cui ho perso 6 chili. Sei dei miei preziosissimi chili. Mangiando, ingozzandomi, e vomitando. Strappandomi i capelli, graffiandomi le unghie. Cinque interminabili mesi passati tra sofferenza e angoscia, tra la paura di essere scoperta. Ma tanto, tutti lo sapevano cosa mi stava succedendo. Cercavano solo di non darlo a vedere."
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

Sick Mind - Una mente malata

 

 

Sono passati cinque mesi da quel periodo. Cinque lunghi mesi. Cinque mesi in cui ho perso 6 chili. Sei dei miei preziosissimi chili. Mangiando, ingozzandomi, e vomitando. Strappandomi i capelli, graffiandomi le unghie.

Cinque interminabili mesi passati tra sofferenza e angoscia, tra la paura di essere scoperta. Ma tanto, tutti lo sapevano cosa mi stava succedendo. Cercavano solo di non darlo a vedere.

Dopo due mesi che continuavo a vomitare regolarmente i miei genitori se ne accorsero. Oh, se se ne accorsero… Prima di quel momento avevo fatto tutto con precisione meticolosa.

Vomitavo solamente dopo pranzo, quando loro non erano in casa, e a cena mangiavo quel poco che mi bastava.

Bevevo un sacco di liquidi, erano diventati la mia ancora di salvezza e oltre che a gonfiarmi la pancia mi aiutavano anche a rimettere meglio.

Comunque, dopo questi due mesi non riuscivo già più a mangiare un cazzo. Il mio stomaco si era completamente chiuso e ormai il vomito era involontario. Inoltre la mia pancia si stava gonfiando, seppur magrissima, a causa dei troppi liquidi che bevevo.

A volte mi capitava di chiedermi come ero arrivata fin lì, per colpa di chi. Carlo? Non poteva essere colpa sua. Dopotutto non ci avevo sofferto così molto, mi piaceva appena.

Ma essere rifiutata per l’ennesima volta mi aveva dato la botta definitiva. Avevo cominciato quella stupida dieta un anno prima, per un ragazzo che mi piaceva tantissimo. Ed ora ero arrivata a diventare anoressica per un ragazzo che mi piaceva appena.

Era diventata come la mia arma di difesa e di ribellione. Ero diventata invulnerabile, sotto questo punto di vista.

Così, a gennaio della prima liceo i miei genitori mi portarono da un’assistente sociale. Dissi a loro che non volevo andare dallo psicologo, avevo una paura matta che mi fosse fatto il lavaggio del cervello, così optammo insieme per l’assistente sociale.  

Prima che ne uscii fuori completamente passarono tre mesi. Tre mesi fra stenti e pianti, cercando di smettere di far fuoriuscire ogni parte di me dopo ogni pranzo.

E così arrivai, in fretta e senza accorgermene, a giugno. Finii la scuola, fu il momento di mettersi in costume e andare al mare.
Nonostante tutta la sofferenza, il dolore, la difficoltà dall’uscirne fuori, ero contentissima del mio fisico, ora.

Magro nei punti giusti, non troppo sano, ci avrebbe voluto ancora un po’ di tempo…

Però ero guarita.

La mia non era stata una malattia atroce e grave come quella di altre tante ragazze anoressiche, o bulimiche, però avevo avuto la fortuna di avere degli amici accanto, perché erano la causa principale per cui mi ero riuscita a salvarmi.

Anche se il mio caso non era terribile ed era una situazione ancora non troppo in bilico, senza di loro non ce l’avrei fatta.

So che il mio futuro, la mia intera vita, sarà influenzata da quello che mi è successo, da quello che ho voluto che mi succedesse. Sarà influenzata, ma cercherò di non farlo punto debole di me stessa.

Perché ora, dopo esattamente cinque mesi, con sei chili persi e tre recuperati, so di potercela fare. Con i miei amici, e senza l’anoressia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vorrei dirvi che questa non è la mia storia, ma ci ho preso spunto… Non sono anoressica, né bulimica, ma semplicemente ho avuto e forse ho ancora seri problemi col cibo, con la fissa per l’essere magri, ancora più magri di quel che si è…

All’inizio non volevo che questa storia prendesse una piega del genere, volevo far “salvare” Fitze, come io mi sono salvata… Poi, come in ogni storia, le vicende sono andate avanti da sole, a me restava solo da scrivere quello che la mia mente comandava.

E inoltre ho voluto rendere a tutti voi l’idea di anoressia, anche se probabilmente, anzi, sicuramente, non ci sono riuscita… anche perché non avendola vissuta in prima persona, mi riesce un po’ difficile…

Mi scuso con la fretta di chiudere la storia, ma mi stava diventando difficile portarla avanti…

Un bacio, Keyra

PS. Inoltre mi scuso con eventuali ragazze che stanno passando un periodo simile a questo, so quanto può essere difficile leggere le proprie vicende su carta (mi è capitato a me stessa) e mi scuso anche con chi ha problemi più seri dei miei, con il mio poco tatto, forse, di raccontare le cose... Ancora scusa. Keyra, che si firma, anche Fitze.

  
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