Capitolo
1
Erano
quasi le quattro di pomeriggio e il bar Kilton era insolitamente vuoto.
In
un angoletto appartato, c’erano due ragazzi seduti un di
fronte l’altro,
intenti in un’imbarazzante conversazione.
Harry
Styles stava comodamente spaparanzato su una sedia, giocherellando con
una
tazza mezza vuota di cappuccino, mentre un lieve sorriso era accennato
sulle
labbra.
Allyson
lo guardava rapita, affascinata per tutta quella gentilezza e charme
che
irradiava.
Non
era da tutti i giorni, d’altronde, avere davanti a se un
genere di maschio come
lui.
Il
riccio, infatti, da quel poco che aveva scrupolosamente notato la
ragazza, si
era dimostrato molto galante e gentile nei suoi confronti, offrendole
addirittura la cioccolata.
-Sei
sicura di stare bene?-.
La
mora puntò i propri occhi in quelli dell’amico,
presa in contropiede. –Mh?-.
Harry
si schiarì la voce. –Non per farmi i fatti tuoi,
ma cosa stavi facendo li, da
sola-. Calcò bene l’aggettivo, quasi
suggestivamente. –Con Bennet?-.
Ally
distolse lo sguardo dai laghetti verdi del ragazzo e iniziò
a punzecchiare con
un cucchiaino quel poco rimasto di cioccolata nella tazza.
–Niente…-. Aggiunse
vaga. Non aveva alcuna intenzione di fasciarsi la testa prima di
essersela
rotta. D’altronde non era sicura nemmeno lei di quello che
stava succedendo in
quell’aula. –Assolutamente niente-.
Dal
canto suo, il riccio la fissò di sottecchi, non credendole
appieno.
Si vedeva che la ragazza era turbata da qualcosa, ma non fece in tempo
ad
indagare oltre, che una voce forse troppo conosciuta, li interruppe.
-Che
ci fai qui?-.
Zayn
Mailk se ne stava elegantemente davanti a loro, munito di un taccuino
bianco
nella mano sinistra e una penna nella destra, con una faccia alquanto
sorpresa.
Se
prima Allyson era turbata per la faccenda del professore, in quel
momento lo
diventò ancora di più per la presenza del
ragazzo.
-Che
fai, mi pedini?-. Sbottò infatti questa, inasprendo il tono
della voce.
Zayn
sbuffò. -Non stavo parlando con te,
babe-.
Le
gote di Ally si tinsero progressivamente di rosso. –Babe?
Babe un corno! Non
rivolgerti così a me! Così ci chiami la tua
fidanzatina! Hai capito?!-
Il pakistano cercò con lo sguardo gli occhi
dell’amico, sconvolto. Mentre
questo, la fissava divertito: Era la prima a non essere caduta ai piedi
di
Malik, ed addirittura gli teneva testa, anche se forse un
tantino esageratamente.
Alla
fine Zayn scoppiò a ridere, un po’ per
l’atteggiamento restio della ragazza, un
po’ per le circostante.
-Ti
prego, dimmi che stai scherzando!-.
Allyson
lo fissò allibita.
Aveva anche il coraggio di prenderla per
il culo?
Stava proprio per ribattere con una frecciatina delle sue che
Harry la
interruppe.
-Ma allora vi conoscete?!-.
I
due ragazzi si fissarono contemporaneamente.
-No!-.
-Si!-.
Ribatterono all’unisono.
Il
riccio li guardò confuso, così Zayn
chiarì: -Mi è venuta letteralmente addosso
‘sta mattina-.
Ally
lo guardò truce. –Se è per questo,
potevi anche postarti-.
-Si,
già-. Ribattè questo aspramente, non sapendo in
che modo risponderle.
La
ragazza fece qualche respiro profondo, stringendosi un lembo dei
pantaloncini
verdi che aveva indosso.
Si stava infuriando per niente, non aveva alcun senso perdere tempo a
litigare
con uno che, probabilmente, era uno dei responsabili del buco
nell’ozono, visto
i capelli laccati.
-Comunque-.
Il pakistano si riferì ad Harry.
–Perchè sei qui? Non dovevi accompagnare Liam
a prendere gli alcolici?-.
Styles
si sistemò un riccio che gli era scivolato sopra
l’occhio
sinistro,infastidendolo.
-Si,
be’- Si schiarì la voce, imbarazzato.
-L’ho chiamato e gli ho detto di andarci
da solo-.
Zayn
lo guardò perplesso, cercando di capire il motivo per cui
Payne fosse lasciato
così miseramente solo, così quando gli
arrivò l’Illuminazione Celeste, sbottò:
-E
tu hai preferito stare con questa qui-.
Con la penna indicò Allyson. –Che andare a trovare
Linda?-.
La
ragazza si morse un labbro, cercando di tenere la bocca chiusa, per non
mandarlo a fanculo.
Quel
Zayn non le andava proprio giù, anche se un po’le
dispiaceva non andare d’accordo
con lui.
D’altronde era proprio un bel ragazzo, magari sarebbero
potuti addirittura essere
amici, se solo lui fosse nato muto. O lei sorda.
Harry,
comunque, la difese come un nobile cavaliere, rendendosi ancora
più favoloso
davanti agli occhi della ragazza. –Mi trovo bene con Ally-.
Le fece un
occhiolino, e la ragazza ringraziò la sedia che la
sorreggeva,perché le sue
gambe ormai si erano trasformate in burro d’arachidi.
–Quindi, Malik fatti gli
affaracci tuoi-.
Zayn
alzò lo sguardo al cielo, rassegnandosi. –Fa come
vuoi, è tuo il tempo che
sprechi-.
Il
riccio scosse la testa, divertito. -Con chi vieni sta sera, allora?-.
Il
pakistano scosse le spalle. –Probabilmente Kate-.
Harry
annuì, poi rivolgendosi a Ally, che li guardava con un
grosso punto di domanda
stampato in faccia: -Sei libera ‘sta sera?-.
L’amico di questo fissò il ragazzo allibito.
–Non vorrai mica invitarla alla
festa di Liam?!!..-.
Ally non diede peso alle parole del tipo, così, un
po’ per dargli fastidio, un
po’ perché effettivamente non aveva nessun impegno
quella sera, annuì.
Così
il giovane continuò: -Ci sarebbe una festa..Un nostro amico
ne organizza spesso..-.
-Harry?!
Andiamo! Lei, poi?...-. Zayn stava dando di matto, lamentandosi come un
bambinetto viziato.
Ma
nessuno dei due ragazzi gli prestò attenzione.
–Sarei felice di venire-. Concluse
la mora, interrompendo il giro di parole di Styles.
Il
riccio le sorrise, mentre un Malik furibondosi allontanò
dalla coppia, borbottando
fra se e se imprecazioni, non degnandoli nemmeno di salutare i due
ragazzi.
Allyson,
stranamente, si sentiva felice.
La faccenda accaduta quella mattina era solo un vago e deforme ricordo.
Forse
era merito di Harry, e di Zayn.
Poi
scosse la testa, imbarazzata per il proprio pensiero, Malik non
l’aveva aiutata
in alcun modo, anzi, se le fosse venuta qualche ruga sapeva a chi
organizzare
un attentato.
-Perché
ridi?-.
Solo in quel momento Ally si accorse di star ridacchiando come
un’ebete.
-Nulla…Siete
divertenti-.
Harry
le sorrise, finendo il suo cappuccino, ormai freddo, nella tazza.
-Ti
vengo a prendere alle nove, allora?-.
La mora
annuì, sentendosi un po’ su di giri; solitamente
era una ragazza molto sobria e
pragmatica, e il fatto di avere una sorta di appuntamento con un
ragazzo quasi
sconosciuto la faceva sentire terribilmente esaltata ed entusiasta come
non mai.
-E’
un appuntamento, quindi?-.
Non
sapeva da dove le veniva tutta quella perspicacia, ma si diede un
cinque
mentalmente, congratulandosi con il lato più mellifluo di se
stessa.
Styles
ridacchiò; -Perché no?-.
‘Aprile
è un mese pazzerello’.
Così le diceva nonna Beth, quando Erin strappava la pagina
di marzo dal
calendario.
Amava
particolarmente quel mese.
Non perché significava che era quasi finita la scuola, ma
perché c’era qualcosa
di così buono nell’aria, da farla sentire
tranquilla, quasi libera.
Quel
pomeriggio aveva deciso di passarlo al parco sotto casa, munita di IPod
e telo
da mare, nonostante di onde non ce ne fossero nemmeno l’ombra.
Era
tranquillamente distesa sul prato, con i capelli scompigliati dalla
leggera
brezza, ad ascoltare lietamente una canzone di Demi Lovato, quando
sentì una
leggera carezza sulla guancia.
Si
alzò di soprassalto, spaventata, sbattendo la testa contro
il petto di Louis Tomlinson.
-Woo-.
Esclamò questo divertito. –Vengo in pace!-.
Erin
si tolse le cuffiette, con il cuore ancora a mille per lo spavento.
–Che vuoi
Lou?-. Domandò stanca, ben celando la sorpresa di trovarlo
li, accanto a lei,
sapendo comunque che lui abitasse nella casa di fronte alla sua.
Non aveva alcuna intenzione di parlargli, ne di stargli vicino, e
gliel’aveva
anche detto.
-Vorrei
chiarire-. Rispose, incrociando le gambe e fissando con un lieve
sorriso la
bionda.
La
ragazza sospirò pesantemente, sistemandosi nervosamente una
ciocca di capelli
dietro l’orecchio. –Non c’è
molto da dire, a meno che tu non abbia cambiato
idea-. Ribattè risentita.
Louis
si grattò il mento, impassibile.
-Non
è facile come pensi, Er-.
A
quel diminutivo qualcosa dentro Erini si sciolse.
Le era mancato davvero tanto l’amico in quelle settimane
agonizzanti.
Le
dispiaceva non avere più accanto il migliore amico di un
tempo, soprattutto in
quel momento, visto che la salute di sua madre non era delle migliori.
-Lo
so-. Soffiò lei. –Mi hai chiesto del tempo per
rifletterci.. -.
Il
ragazzo l’interruppe. –E lo sto facendo! Te lo
giuro, è che..-.
-Diventando
il ragazzo di Cassie Stewart?-. Gli chiese amara. –Bel modo
per pensarci!-.
Tomlinson
ammutolì, si sentiva dannatamente in colpa, Erin non si
meritava di essere
trattata così, lo sapeva anche lui.
-Non
è come pensi..-.
Un
sopracciglio della ragazza si innalzò di qualche millimetro,
-Illuminami
allora!-.
Louis
osservò un punto impreciso alle spalle della bionda.
-Mi
hai confessato i tuoi sentimenti due settimane fa-. La ragazza
sbuffò, ma lui
continuò imperterrito. –E’ da tanto che
siamo amici, Er. Migliori, anzi. Quando
mi hai giurato di sentire qualcosa in più nei miei confronti
ho pensato che
fossi pazza. Ma se io ricambiassi i tuoi sentimenti, prova a pensare,
cosa
succederà dopo?-.
Erin cercò di rispondergli, ma l’amico
continuò, evidentemente era una domanda
retorica.
-Si, staremmo insieme per un po’ di tempo, saremmo felici, e
bla bla bla-. Fece
una risatina. –Ma dopo inizieremmo a litigare, cominceremmo
ad odiarci. E poi
finiremmo tutto. Tutti i bei momenti passati insieme, in tanti anni,
verranno
cancellati in qualche secondo-.
La
bionda giaceva in un silenzio assordante, almeno secondo il ragazzo.
-E’
davvero questo il problema?-. Tacque. –Hai davvero paura di
amare? Di metterti
in gioco?-.
Louis
la fissò, non capendola.
Come
faceva a non afferrare la gravità della cosa? Era
inevitabile che, se la storia
fosse iniziata, sarebbe finita in malo modo, condannando tutti quei
bellissimi
anni passati insieme alla rovina.
-Provaci
a pensare, Erin-. Sussurrò. –A tutto
c’è una fine, sempre-.
La
ragazza trattenne faticosamente alcuni singhiozzi.
L’amico la stava distruggendo.
Come poteva pensarla in quel modo?
La stava respingendo in quel momento…per salvare la loro
amicizia in un futuro?
Come poteva essere così brutalmente egoista?
-Louis,
per favore, non dire così-. Aggiunse questa,
malinconicamente. –Non puoi
pretendere questo da me-.
Il
ragazzo la guardò confuso. –Che intendi dire?-.
-Non
puoi pretendere di continuare ad essermi amico come se niente fosse!
Io..-.
Erin si bloccò un istante, come se le mancassero le parole.
–Io ti amo, Dio!-.
Gli
occhi del ragazzo si sgranarono, ma lei continuò
imperterrita. –Ti ho amato
dalla prima volta che mi hai parlato, da quella volta che mi hai
chiesto di
copiare i compiti di matematica in prima elementare, già..-.
Fece
un respiro profondo. –Mi dispiace dirlo, ma io non voglio
più essere tua amica
se le cose stanno così. Forse non capisci, ma per me
è una sofferenza vederti
con quella Cassie, e lo sarà anche più avanti,
quando avrai un’altra ragazza. Le
cose non cambieranno mai, così come i miei sentimenti-.
Disse tutto d’un fiato.
Lou
la guardava, trafitto da quei pensieri dell’amica.
Non
credeva che la loro amicizia fosse arrivata in quel punto, e si
maledì per non
sapere cosa dire.
-Non
hai niente da aggiungere, vero?-.
Delle piccole goccioline scendevano lungo le gote della bionda, il
ragazzo
allungò una mano, per poi subito ritirarla, ormai non aveva
più il lusso di
toccarla senza ferirla.
-Come
immaginavo-. Sussurrò lei, alzandosi velocemente e
afferrando prontamente il
telo su cui pochi istanti prima era seduta.
-Ciao
Louis-. I suoi occhi si posarono un ultima volta su quelli del ragazzo.
–Spero che
un giorno capirai quali sono i rischi che valgono la pena essere
fronteggiati
nella vita-.
E,
dopo quelle parole cariche si significato, lasciò solo il
ragazzo, come lei lo
era stata per tutti quegli anni di lotte continue per conquistarsi il
suo
amore.
Mia
reazione dopo aver letto le vostre meravigliose recensioni:
Sono
morta sotto
No, seriamente, sono disdoskjpoksdpkdspps *w* che la storia vi piaccia!
Questo capitolo, come vedete, è diviso in due parti.
La
prima non mi piace. .èè
Ma comunque fa da passaggio, visto che nel secondo capitolo
succederà una cosa
forse imprevista. (?) Genio chi ci arriva. .ùù
La
seconda parte, forse scritta troppo velocemente, ha come protagonisti
Erin e
Louis, e li si capisce
almeno la
situazione iniziale. (?)
Anyway:
Spero di avere ancora vostre notizie, ne sarei davvero lusingata.
Ringrazio
tutte quelle anime buone che hanno recensito, letto o messo in qualche
categoria.
Siete
la mia forza,
un
bacio e alla prossima,
Sarì.