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Autore: skiyes    07/04/2012    8 recensioni
STORIA SOSPESA, ISPIRAZIONE CERCASI.
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La ragazza, infatti, alzandosi faticosamente dal lurido pavimento della scuola, lo fulminò con lo sguardo, issandosi la spallina della cartella sulla spalla, livida di rabbia.
–Primo: Mocciosa ci chiami tua sorella. Secondo: Sta attento a dove vai tu, sei tu quello che non guardava qui!-.
Il ragazzo preso contropiede, rimase qualche secondo in silenzio. Poi, riacquistando la sua solita spavalderia, assottigliò lo sguardo.
-Io? Ma se ero fermo immobile!-. Proruppe questo.
Allyson boccheggiò, non sapendo che dire. Effettivamente aveva ragione, tra i due era lei quella assorta nei suoi pensieri da non badare a ciò che le stava succedendo attorno: –Questi sono solo dettagli!-. Aggiunse alla fine, risentita. -E ora scusami, ma non ho tempo da perdere-. Disse, superando il ragazzo di qualche centimetro, prima di essere afferrata prontamente per la cartella.
-Tu non vai da nessuna parte-. La fermò lui.
Ally si girò bruscamente verso questo, incrociando le braccia al petto inviperita.
Il suo volto rosso, era in fiamme per la rabbia. –Non osare toccarmi!-.
Malik ridacchiò. –Non oso immaginare cosa mi farai se non dovessi ascoltarti-.
La ragazza si morse il labbro inferiore, cercando di richiamare a se tutto l’autocontrollo che aveva in corpo, per frenare l’istinto di mettersi ad urlare come un’isterica in un corridoio gremito di gente che li fissava incuriositi.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano quasi le quattro di pomeriggio e il bar Kilton era insolitamente vuoto.

In un angoletto appartato, c’erano due ragazzi seduti un di fronte l’altro, intenti in un’imbarazzante conversazione.

Harry Styles stava comodamente spaparanzato su una sedia, giocherellando con una tazza mezza vuota di cappuccino, mentre un lieve sorriso era accennato sulle labbra.

Allyson lo guardava rapita, affascinata per tutta quella gentilezza e charme che irradiava.

Non era da tutti i giorni, d’altronde, avere davanti a se un genere di maschio come lui.

Il riccio, infatti, da quel poco che aveva scrupolosamente notato la ragazza, si era dimostrato molto galante e gentile nei suoi confronti, offrendole addirittura la cioccolata.

-Sei sicura di stare bene?-.

La mora puntò i propri occhi in quelli dell’amico, presa in contropiede. –Mh?-.

Harry si schiarì la voce. –Non per farmi i fatti tuoi, ma cosa stavi facendo li, da sola-. Calcò bene l’aggettivo, quasi suggestivamente. –Con Bennet?-.

Ally distolse lo sguardo dai laghetti verdi del ragazzo e iniziò a punzecchiare con un cucchiaino quel poco rimasto di cioccolata nella tazza. –Niente…-. Aggiunse vaga. Non aveva alcuna intenzione di fasciarsi la testa prima di essersela rotta. D’altronde non era sicura nemmeno lei di quello che stava succedendo in quell’aula. –Assolutamente niente-.

Dal canto suo, il riccio la fissò di sottecchi, non credendole appieno.
Si vedeva che la ragazza era turbata da qualcosa, ma non fece in tempo ad indagare oltre, che una voce forse troppo conosciuta, li interruppe.

-Che ci fai qui?-.

Zayn Mailk se ne stava elegantemente davanti a loro, munito di un taccuino bianco nella mano sinistra e una penna nella destra, con una faccia alquanto sorpresa.

Se prima Allyson era turbata per la faccenda del professore, in quel momento lo diventò ancora di più per la presenza del ragazzo.

-Che fai, mi pedini?-. Sbottò infatti questa, inasprendo il tono della voce.

Zayn sbuffò. -Non stavo parlando con te, babe-.

Le gote di Ally si tinsero progressivamente di rosso. –Babe? Babe un corno! Non rivolgerti così a me! Così ci chiami la tua fidanzatina! Hai capito?!-
Il pakistano cercò con lo sguardo gli occhi dell’amico, sconvolto. Mentre questo, la fissava divertito: Era la prima a non essere caduta ai piedi di Malik, ed addirittura gli teneva testa, anche se forse un tantino esageratamente.

Alla fine Zayn scoppiò a ridere, un po’ per l’atteggiamento restio della ragazza, un po’ per le circostante.

-Ti prego, dimmi che stai scherzando!-.

Allyson lo fissò allibita.
Aveva anche il coraggio di prenderla per il culo?
Stava proprio per ribattere con una frecciatina delle sue che Harry la interruppe.
-Ma allora vi conoscete?!-.

I due ragazzi si fissarono contemporaneamente.

-No!-.
-Si!-.
Ribatterono all’unisono.

Il riccio li guardò confuso, così Zayn chiarì: -Mi è venuta letteralmente addosso ‘sta mattina-.

Ally lo guardò truce. –Se è per questo, potevi anche postarti-.

-Si, già-. Ribattè questo aspramente, non sapendo in che modo risponderle.

La ragazza fece qualche respiro profondo, stringendosi un lembo dei pantaloncini verdi che aveva indosso.
Si stava infuriando per niente, non aveva alcun senso perdere tempo a litigare con uno che, probabilmente, era uno dei responsabili del buco nell’ozono, visto i capelli laccati. 

-Comunque-. Il pakistano si riferì ad Harry. –Perchè sei qui? Non dovevi accompagnare Liam a prendere gli alcolici?-.

Styles si sistemò un riccio che gli era scivolato sopra l’occhio sinistro,infastidendolo.

-Si, be’- Si schiarì la voce, imbarazzato. -L’ho chiamato e gli ho detto di andarci da solo-.

Zayn lo guardò perplesso, cercando di capire il motivo per cui Payne fosse lasciato così miseramente solo, così quando gli arrivò l’Illuminazione Celeste, sbottò:

-E tu hai preferito stare con questa qui-. Con la penna indicò Allyson. –Che andare a trovare Linda?-.

La ragazza si morse un labbro, cercando di tenere la bocca chiusa, per non mandarlo a fanculo.

Quel Zayn non le andava proprio giù, anche se un po’le dispiaceva non andare d’accordo con lui.
D’altronde era proprio un bel ragazzo, magari sarebbero potuti addirittura essere amici, se solo lui fosse nato muto. O lei sorda.

Harry, comunque, la difese come un nobile cavaliere, rendendosi ancora più favoloso davanti agli occhi della ragazza. –Mi trovo bene con Ally-. Le fece un occhiolino, e la ragazza ringraziò la sedia che la sorreggeva,perché le sue gambe ormai si erano trasformate in burro d’arachidi. –Quindi, Malik fatti gli affaracci tuoi-.

Zayn alzò lo sguardo al cielo, rassegnandosi. –Fa come vuoi, è tuo il tempo che sprechi-.

Il riccio scosse la testa, divertito. -Con chi vieni sta sera, allora?-.

Il pakistano scosse le spalle. –Probabilmente Kate-.

Harry annuì, poi rivolgendosi a Ally, che li guardava con un grosso punto di domanda stampato in faccia: -Sei libera ‘sta sera?-.
L’amico di questo fissò il ragazzo allibito. –Non vorrai mica invitarla alla festa di Liam?!!..-.
Ally non diede peso alle parole del tipo, così, un po’ per dargli fastidio, un po’ perché effettivamente non aveva nessun impegno quella sera, annuì.

Così il giovane continuò: -Ci sarebbe una festa..Un nostro amico ne organizza spesso..-.

-Harry?! Andiamo! Lei, poi?...-. Zayn stava dando di matto, lamentandosi come un bambinetto viziato.

Ma nessuno dei due ragazzi gli prestò attenzione. –Sarei felice di venire-. Concluse la mora, interrompendo il giro di parole di Styles.

Il riccio le sorrise, mentre un Malik furibondosi allontanò dalla coppia, borbottando fra se e se imprecazioni, non degnandoli nemmeno di salutare i due ragazzi.

Allyson, stranamente, si sentiva felice.
La faccenda accaduta quella mattina era solo un vago e deforme ricordo.

Forse era merito di Harry, e di Zayn.

Poi scosse la testa, imbarazzata per il proprio pensiero, Malik non l’aveva aiutata in alcun modo, anzi, se le fosse venuta qualche ruga sapeva a chi organizzare un attentato.

-Perché ridi?-.
Solo in quel momento Ally si accorse di star ridacchiando come un’ebete.

-Nulla…Siete divertenti-.

Harry le sorrise, finendo il suo cappuccino, ormai freddo, nella tazza.

-Ti vengo a prendere alle nove, allora?-.

La mora annuì, sentendosi un po’ su di giri; solitamente era una ragazza molto sobria e pragmatica, e il fatto di avere una sorta di appuntamento con un ragazzo quasi sconosciuto la faceva sentire terribilmente esaltata ed entusiasta come non mai.

-E’ un appuntamento, quindi?-.

Non sapeva da dove le veniva tutta quella perspicacia, ma si diede un cinque mentalmente, congratulandosi con il lato più mellifluo di se stessa.

Styles ridacchiò; -Perché no?-.

 

 

 

 

‘Aprile è un mese pazzerello’.
Così le diceva nonna Beth, quando Erin strappava la pagina di marzo dal calendario.

Amava particolarmente quel mese.
Non perché significava che era quasi finita la scuola, ma perché c’era qualcosa di così buono nell’aria, da farla sentire tranquilla, quasi libera.

Quel pomeriggio aveva deciso di passarlo al parco sotto casa, munita di IPod e telo da mare, nonostante di onde non ce ne fossero nemmeno l’ombra.

Era tranquillamente distesa sul prato, con i capelli scompigliati dalla leggera brezza, ad ascoltare lietamente una canzone di Demi Lovato, quando sentì una leggera carezza sulla guancia.

Si alzò di soprassalto, spaventata, sbattendo la testa contro il petto di Louis Tomlinson.

-Woo-. Esclamò questo divertito. –Vengo in pace!-.

Erin si tolse le cuffiette, con il cuore ancora a mille per lo spavento. –Che vuoi Lou?-. Domandò stanca, ben celando la sorpresa di trovarlo li, accanto a lei, sapendo comunque che lui abitasse nella casa di fronte alla sua.
Non aveva alcuna intenzione di parlargli, ne di stargli vicino, e gliel’aveva anche detto.

-Vorrei chiarire-. Rispose, incrociando le gambe e fissando con un lieve sorriso la bionda.

La ragazza sospirò pesantemente, sistemandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio. –Non c’è molto da dire, a meno che tu non abbia cambiato idea-. Ribattè risentita.

Louis si grattò il mento, impassibile.

-Non è facile come pensi, Er-.

A quel diminutivo qualcosa dentro Erini si sciolse.
Le era mancato davvero tanto l’amico in quelle settimane agonizzanti.

Le dispiaceva non avere più accanto il migliore amico di un tempo, soprattutto in quel momento, visto che la salute di sua madre non era delle migliori.

-Lo so-. Soffiò lei. –Mi hai chiesto del tempo per rifletterci.. -.

Il ragazzo l’interruppe. –E lo sto facendo! Te lo giuro, è che..-.

-Diventando il ragazzo di Cassie Stewart?-. Gli chiese amara. –Bel modo per pensarci!-.

Tomlinson ammutolì, si sentiva dannatamente in colpa, Erin non si meritava di essere trattata così, lo sapeva anche lui.

-Non è come pensi..-.

Un sopracciglio della ragazza si innalzò di qualche millimetro, -Illuminami allora!-.

Louis osservò un punto impreciso alle spalle della bionda.

-Mi hai confessato i tuoi sentimenti due settimane fa-. La ragazza sbuffò, ma lui continuò imperterrito. –E’ da tanto che siamo amici, Er. Migliori, anzi. Quando mi hai giurato di sentire qualcosa in più nei miei confronti ho pensato che fossi pazza. Ma se io ricambiassi i tuoi sentimenti, prova a pensare, cosa succederà dopo?-.
Erin cercò di rispondergli, ma l’amico continuò, evidentemente era una domanda retorica.
-Si, staremmo insieme per un po’ di tempo, saremmo felici, e bla bla bla-. Fece una risatina. –Ma dopo inizieremmo a litigare, cominceremmo ad odiarci. E poi finiremmo tutto. Tutti i bei momenti passati insieme, in tanti anni, verranno cancellati in qualche secondo-.

La bionda giaceva in un silenzio assordante, almeno secondo il ragazzo.

-E’ davvero questo il problema?-. Tacque. –Hai davvero paura di amare? Di metterti in gioco?-.

Louis la fissò, non capendola.

Come faceva a non afferrare la gravità della cosa? Era inevitabile che, se la storia fosse iniziata, sarebbe finita in malo modo, condannando tutti quei bellissimi anni passati insieme alla rovina.

-Provaci a pensare, Erin-. Sussurrò. –A tutto c’è una fine, sempre-.

La ragazza trattenne faticosamente alcuni singhiozzi.
L’amico la stava distruggendo.
Come poteva pensarla in quel modo?
La stava respingendo in quel momento…per salvare la loro amicizia in un futuro?
Come poteva essere così brutalmente egoista?

-Louis, per favore, non dire così-. Aggiunse questa, malinconicamente. –Non puoi pretendere questo da me-.

Il ragazzo la guardò confuso. –Che intendi dire?-.

-Non puoi pretendere di continuare ad essermi amico come se niente fosse! Io..-. Erin si bloccò un istante, come se le mancassero le parole. –Io ti amo, Dio!-.

Gli occhi del ragazzo si sgranarono, ma lei continuò imperterrita. –Ti ho amato dalla prima volta che mi hai parlato, da quella volta che mi hai chiesto di copiare i compiti di matematica in prima elementare, già..-.

Fece un respiro profondo. –Mi dispiace dirlo, ma io non voglio più essere tua amica se le cose stanno così. Forse non capisci, ma per me è una sofferenza vederti con quella Cassie, e lo sarà anche più avanti, quando avrai un’altra ragazza. Le cose non cambieranno mai, così come i miei sentimenti-. Disse tutto d’un fiato.

Lou la guardava, trafitto da quei pensieri dell’amica.

Non credeva che la loro amicizia fosse arrivata in quel punto, e si maledì per non sapere cosa dire.

-Non hai niente da aggiungere, vero?-.
Delle piccole goccioline scendevano lungo le gote della bionda, il ragazzo allungò una mano, per poi subito ritirarla, ormai non aveva più il lusso di toccarla senza ferirla.

-Come immaginavo-. Sussurrò lei, alzandosi velocemente e afferrando prontamente il telo su cui pochi istanti prima era seduta.

-Ciao Louis-. I suoi occhi si posarono un ultima volta su quelli del ragazzo. –Spero che un giorno capirai quali sono i rischi che valgono la pena essere fronteggiati nella vita-.

E, dopo quelle parole cariche si significato, lasciò solo il ragazzo, come lei lo era stata per tutti quegli anni di lotte continue per conquistarsi il suo amore.

 

 

 

 

 

 

Mia reazione dopo aver letto le vostre meravigliose recensioni:

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Sono morta sotto 400000 kg di cemento armato. (?)
No, seriamente, sono disdoskjpoksdpkdspps *w* che la storia vi piaccia!
Questo capitolo, come vedete, è diviso in due parti.

La prima non mi piace. .èè
Ma comunque fa da passaggio, visto che nel secondo capitolo succederà una cosa forse imprevista. (?) Genio chi ci arriva. .ùù

La seconda parte, forse scritta troppo velocemente, ha come protagonisti Erin e Louis, e li si  capisce almeno la situazione iniziale. (?)

Anyway:
Spero di avere ancora vostre notizie, ne sarei davvero lusingata.

Ringrazio tutte quelle anime buone che hanno recensito, letto o messo in qualche categoria.

Siete la mia forza,

un bacio e alla prossima,

Sarì.

   
 
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