Per un
paio di sandali
-Insonnia-
Notte.
Una notte
senza stelle si dipinge col passare del tempo sopra
Così ci
sono le tenebre sulla Terra e si vive una grande anomalia, il capitano: non
dorme, anzi sfugge all’abbraccio di Morfeo.
“ Strano ”
si dice… forse “Ho solo fame.” Meccanicamente, decide di alzarsi abbandonando
la sua amaca; e subito deve allungare il suo fianco destro per schivare il
posto dove dormiva il vecchio Grimaud, salvo ancora per poco.
Sbadigliò
e stile mummia risalì sul ponte non prendendosela col fato per una quasi-collisione che avrebbe svegliato e turbato tutti.
Quando i
suoi piedi di gomma toccarono le tavole in legno della
Going Merry, solo allora si accorse che era ancora scalzo. Aggrottò le ciglia e
cercò di ricordare dove cavolo erano andati a finire i suoi sandali. Bho.
La sua
mente, chiamata a un degno compito, studiò quel pensiero e cercò di rivedere le
ore passate. Nami, quella ladruncola, gliele aveva prese e chissà adesso che
fine avevano fatto quelle sue povere suole… Certo che…sembrava lui lo smemorato
in quel momento.
…Sorrise,
come solo lui sapeva fare anche se al buio in mezzo al cuore dell’oceano.
I suoi
piedi, che avevano una propria volontà trattandosi di cibo, lo portarono
verso la fonte di sostentamento più vicina: il campo di mandarini… propriety of Nami.
Senza
pensarci, ne divorò subito due, fermandosi impalato al terzo frutto. Appena un
giorno fa… se avesse sfiorato una sola foglia di
quell’albero, due fanali sarebbe saltati fuori all’improvviso… facendogli venire
un infarto.
Si
riscosse a quel pensiero e dopo aver deciso che il suo stomaco era apposto, si
mise sulla sua abituale postazione.
Chissà…
quando sarebbero arrivati da quel “ Prizio … Grizio… no…Eprio…no…uf, da quello là. ” pensò rapidamente.
Direzione
nord, nord ovest… segnava il timone. Bhe, era un pirata… ma
mica sapeva esattamente cosa voleva dire nord, nord ovest!!
Si sentì
una risata nell’oscurità che si spense nella notte, il rumore delle onde che si
infrangevano sul suo legno, gli faceva abbandonare ogni sorta di pensiero. Il
sonno, in quel modo, lo raggiunse e lo fece prigioniero, proprio con l’ausilio
delle onde. L’aria dell’oceano, così frizzantina l’aveva da sempre rinvigorito.
--
Puzza di
piedi.
Una
deliziosa…puzza di piedi, si diffondeva man mano nell’aria.
E come se
non bastasse… a quel profumo si univa un rumore che era all’incirca un incrocio
tra una bomba di cannone e a dei singulti interrotti.
Perchè la
vecchioccia doveva dormire in quella stessa stanza con loro?
Due occhi
castani si aprirono nell’ombra…No. Non riusciva proprio a dormire. La vecchia
invece non si sarebbe alzata neanche tra due anni.
La mente
nel frattempo, elaborava l’ultimo dei suoi quesiti: come faceva Nico Robin a
riposare…?
Sbadigliò e
si alzò dal suo morbido letto.
I suoi
piedi l’aiutarono ad assumere una posizione eretta… e…
*SBUM!*
Inciampò
in qualcosa… niente da dire, una bella caduta con tutta la delicatezza del suo
posteriore per terra … le mancava. Come al solito: “
Gli esami non finiscono mai! ”
-Ohiohio…- si lasciò sfuggire
in un lieve sussurro.
Si
massaggiò il punto indolenzito e rimase immobile cercando di fiutare i
movimenti delle sue due camerate. La vecchia dopo un po’ riprendeva a russare e
Nico Robin…bhè era impossibile distinguere se si fosse svegliata o no…lei era silenziosa, anche quando si
assopiva.
Le sue
dita massaggiarono più velocemente la schiena longilinea, poi la smemorata,
cercò di capire in cosa era
inciampata. La sua mano agguantò quel qualcosa che se ne stava sotto il suo
regale didietro.
Del legno?! Sussultò quando le sue dita
captarono una superficie porosa.
Ah…delle
scarpe…dalla forma le sembrò di intuire che erano dei sandali… indifferente li
rimise sotto il suo letto. Provò a rialzarsi e vacillò un po’ per il continuò dondolare della nave e perché i suoi occhi non era
fatto abituati a quel buio così corposo.
Sembrava
la prima volta che se ne stava su una imbarcazione.
Le domande
allora la bombardarono. Chi era lei?
Chopper la
renna, le aveva detto che si chiamava Nami e che faceva la navigatrice…che era
stata prigioniera di un certo Arlong e che dopo si era unita a Rufy…ah! Lei
aveva anche una sorella…Nojiko…uff…si…ma
quei nomi non le ricordavano niente!! Era stata una
ladra?! Era stata prigioniera di qualcuno?!
Le venne
da piangere… Cosa provava e cosa aveva provato lei?!
Cosa c’era stato nel suo cuore??
Cosa
odiava e chi amava lei?
Quello era
l’ interrogativo più importante e a cui nessuno, neanche il piccolo Chopper o
l’ingegnoso Usop, poteva rispondere. Lei era senza passato…
Decise di
uscire sul ponte. E all’improvviso la paura le fece cambiare idea… sul ponte,
sembrava stesse suonando una tribù di stranieri! Un rumore sordo dominava il
cielo … sembrava che si fosse scatenata una tempesta…! Decise sebbene titubante
di avvicinarsi a prua…in fondo che aveva da perdere…?
…Quel
ragazzino!!
Era lui,
l’essere che faceva tanto rumore! Ma cosa ci faceva lì? Sopra quella capra, in
piena notte, e dall’espressione che aveva stampato sul volto nel bel mezzo di
un sogno? =__=
E per di
più si piazzava lì, ma non sapeva nuotare!! Assurdo!
Nami
dapprima riluttante, osservandolo meglio, cominciò a sorridere… al contrario
quello innocentemente si aggrappava un po’ di più alle corna marroni.
Si
avvicinò al capitano e con la mano destra gli sfiorò i capelli neri …poi con un
dito gli prese a
punzecchiargli il volto. Lo trovava così rilassante, era incapace di
smettere!! Da parte sua, lui sembrava corrugare il suo
splendido viso a quei leggeri pizzicotti…
Poi la navigatrice
cominciò a fargli fare delle smorfie con la faccia, paragonandolo a un pezzo
d’argilla. Così gli allungava il naso, gli occhi e poi la bocca. Ecco a voi...: Rufy versione Usop… allungando semplicemente il naso
aquilino…o se preferite Rufy il cinese…modificando la curvatura degli occhi…ed
infine Rufy l’africano con le labbra carnose e smisurate.
Si mise a
ridere silenziosamente decidendolo di lasciarlo in pace…i suoi occhi però caddero di nuovo sull’oggetto della sua ultima
mutazione.
Le labbra.
Quel grazioso e sporgente orifizio.
Ebbe la
tentazione di baciarlo. Arrossì, l’ignara Nami nella fermezza della notte ma … quel suo rosso sulle sue gote sembrava
risplendere a dispetto di quel nero. Ma chi era lei per baciare lui…si pone la
giovane donna improvvisamente triste. Con un dito gli sfiorò di nuovo la bocca.
Lui dormiva. Si…era un po’ scemo ma… a volte diceva
cose interessanti….poi se era un capitano… era anche
ricco, o lo sarebbe stato con il suo aiuto! Ma sì, perché non provare a
baciarlo? E poi era così bello in quel momento…
La
smemorata, anzi la furba, si piegò verso il volto del giovane. Sentì il respiro
di lui sul suo viso, chiuse le sue iridi scure….Il cuore le batteva da
impazzire.
Ma un rumore
sabotò i suoi piani… qualcuno stava risalendo. Nami si affacciò, coperta dal
mantello del buio.
Una figura
si inoltrava con passo insicuro e si teneva la pancia…?!.
La navigatrice entrò in panico.
-Maledetto
cuoco!! Si è vendicato…chissà cosa mi ha messo nella
cena!Che mal di stomaco!-
Zoro.
Lo
spadaccino, riconosciuto grazie alla voce profonda, sembrava dirigersi verso la
capra …probabilmente stava andando a recuperare il suo capitano… sfuggito dalla
propria amaca.
Nami ebbe
allora, la grandiosa idea di scavalcare. Si mise a cavalcioni sulla balaustra e
si abbassò cercando di reggersi con quel poco di cornicione e soprattutto
provando a non cadere in mare. Il freddo e l’umidità si fecero sentire in
contraddizione dal respiro caldo che aveva provato prima sulla sua pelle. Zoro
imperterrito avanzava, tenendosi la pancia, e borbottando varie minacce contro
il biondino del gruppo.
-quel
brutto pirata…grr…non potevamo lasciarlo dove
l’avevamo trovato..?- Zoro si piegò ancor di più
camminando –Che dolor!- esclamò
arrivando alla sua meta.
Senza
stupirsi troppo, prese il suo capitano per un orecchio naturalmente voleva
svegliarlo. Nami sbirciò le mosse dello spadaccino...lo vide impallidire,
mentre il suo stomaco si faceva risentire… Quello, pallido ma
forte si rialzò assumendo una posa elevata e aspirò l’aria. Nami trattenne il
fiato.
Zoro in
quel momento aveva la netta sensazione che era osservato, i suoi sensi difatti
era tutti all’erta.
Tirò un
pugno al capitano che matematicamente non si svegliò.
-Eppure…sai
avrei giurato che ci fosse qualcuno qui con te…- gli sussurrò puntando i suoi
occhi verso la sagoma della capra.- Solo ieri …ti avrei trovato a litigare con
la tua Nami…- aggiunse sorridendo a lui e all’ombra della notte.
–Vi innamorerete di nuovo,vedrai.-
esclamò con l’ennesima sicurezza. Un lieve rumore, una delle tavole di legno
che scricchiolava ruppe le sue elucubrazioni. Zoro sorrise sicuro che il suo
monologo aveva fatto breccia. Senza dir nient’altro, prese
di peso il suo capitano, e riprese a lamentarsi per i costanti dolori alla
pancia.
-Non
capisco come cavolo fai a dormire qui!!! Ogni sera la
stessa storia!!- borbottò poi, come se quello lo potesse sentire e risponderli
a tono.
Nami
uscita allo scoperto, guardò quel miscuglio di figure allontanarsi da lei.
Accidenti…cosa le era saltato in mente? E che insinuava Zoro all’oscurità? Ma
più di quel “ T’innamorerai” (perché forse già lo era anche
se detestava ammetterlo) …era quel “ tua ” ad averla mandata in
confusione!
--
-Protio,
vedrai risolverà il problema…non per niente è mio fratello!!-
Sandra
parlò in quei termini mentre faceva apparire il gatto
Annibale, sulle sue ginocchia. Il sole ora sembrava traboccare dal cielo e
divertirsi a illuminare solo il legno della Going Merry.
Rufy inginocchiato
davanti alla strega ascoltava assieme a Chopper.
La piccola
renna aveva l’impressione di rivedere, in quella simpatica anziana, la
dottoressa Kureha…
-Ti
assomiglia?- una domanda impertinente deriva solo dalle labbra di un giovane.
Sandra
scrutò il viso di Rufy,sorrise.-No.- disse decisa.
Grimaud
seduto al tavolino insieme a Nico Robin,borbottò che
non era vero, secondo lui i due avevano caratteri molto simili…
-Mi
ricordi molto una mia cara amica…-Chopper aveva
parlato mentre Rufy aveva una mano in testa.
-Io invece
mi ricordo un sogno che ho fatto oggi…-
Zoro pigro
e seduto come al solito si limitava ad ascoltare senza
dir niente, ma a quella affermazione aprì uno dei suoi bei occhioni,
interessato.
Nami
invece faceva delle smorfie per le mielose parole di Sanjii
prestando un’orecchio a
quella frase.
-Dunque…c’era
Zoro…che si era fidanzato con una che si chiamava Dolores… che però baciava a me…perché lui si teneva la pancia…-
Lo
spadaccino arrossì di indignazione, Nami non vista, invece girava il suo volto rossa…Dolores…ztè!
-Può darsi
perché Zoro questa notte avrà avuto veramente mal di
pancia…!-ipotizzò Sanjii sorridendo.
-Mai stato
meglio.- ribattè quello freddamente e chiudendo in quel modo la
sue entrata in scena.
Sanjii
sbuffò riportando le sue attenzioni verso la rossa.
-Cara,
quindi non ricordi proprio che io e te siamo fidanzati??-
La scena
si svolgeva davanti alla cucina. Usop che stava riparando un gradino difettoso
della scala maneggiava con chiodi e martello. Era convinto,il
figlio di Yasop che nulla potesse accadergli.
-La vuoi
finire con queste scempiaggini?- gli urlò mentre si
atteggiava a esperto riparatore.
-Nami, mia
dolce e piccola Nami? Non ti ricordi neanche la nostra canzone?!-
Questo era
davvero ridicolo. Usop gli martellò il piede destro. Il cuoco cambiò
l’espressione dei suoi occhi.
Si girò
stile robot.
-Usop…-
Quello
alzò il suo lungo naso verso la luce.
-Mi è
scappato, don Sanjii.-
-Come mi
hai chiamato?-
-Don
Giovanni…ehm Sanjii cioè…-
Il volto
del biondino sembrò scurirsi. Poi un grosso sorriso sorprese il povero Usop.
Delle stelline si illuminarono nei cavi oculari del cuoco.
-è il più
bel complimento che io abbia mai ricevuto!!!-
-zTè!!!- il commento di Zoro arrivò all
biondino.
Questo dà
inizio del caos. Sanjii e Zoro si azzuffano e Usop si
unisce al coro, volendo fare il duro. Mentre sullo sfondo La strega Sandra e il
suo gatto più Chopper e Rufy giocano a Poker.
-TU
IMBROGLI!!!- queste parole urlate dal cappello di
paglia, fecero scattare un battibecco tra quest’ultimo e Sandra.
-MA COSA
DICI GIOVANOTTO?!- Chopper invece accarezzava
Annibale, cercando di non muoversi altrimenti avrebbero coinvolto anche lui.
-MA CHE
DICI TU MEGERA!-
-AH!
GUARDA CHE TI FACCIO SCOMPARIRE SAI?!?!-
Nico Robin
riuscì a perdere il filo della sua lettura, anche perché il vecchio Grimaud si
era addormentato e ora russava di fronte a lei.
Con una occhiata guardò verso la cucina. “ Lei aveva perso solo
la memoria ma non il suo carattere. ” pensò concentrandosi su una certa figura.
La rossa
che guardava allibita quella confusione, con due pallini neri negli occhi, si
risvegliò.
-SILENZIOOOO!!!!!!!!!!!-urlò a pieni polmoni sentendosi a suo agio, non
appena, neanche una mosca le disturbava più le trombe di Eustacchio. La scena
quindi risulta bloccata, come quando tanti bambini dell’asilo vengono richiamati all’ordine.
Sanjii
con una pentola in mano non sfiora più il capo di Usop provvisto con martello.
Zoro in piedi, decide di non sfoderare più la sua spada. Il gatto non graffia più
Chopper colpevole di averlo accarezzato in verso contrario rispetto
all’attaccatura del suo pelo. Il consorte della strega, non russa più ma
indossa degli occhiali da sole per la figuraccia. Nico Robin blocca il suo
sorriso, mentre Rufy che era stato colpito
ripetutamente col bastone dalla vecchiaccia; può salvare, quel poco di memoria
che gli è rimasta.
-Ma cosa
cavolo sta succedendo?!-
Un
groviglio di voci stava ricreando di nuovo quel caos. Nami con un gesto di
impazienza dall’alto della sua postazione, zittì di nuovo tutti.
-Comunque
non vi siete ancora accorti che siamo arrivati. Ed è una destinazione bhe…..-
Rufy sorrise raggiante e pieno di energia si mise a ridere. Faceva sempre così
appena raggiungeva la sua meta. Gli altri compresa
Nami esclusi i due coniugi a bordo, non sapevano cosa pensare.
C’era…ecco
come dire?
…Come
definirla?
C’era…
C’era una
PORTA IN MEZZO ALL’OCEANO.
Una porta
molto alta, ma cosa scrivo? Quella porta era altissima spariva nel cielo addirittura,
ed era decorata con panelli dove sopra erano state incise figure femminili. Non
si vedeva una costruzione oltre questa porta, c’era solo questa specie di
cancello in mezzo al mare. Era di un bordò scuro e al posto di una maniglia
c’era un pulsante. Sì, un bottone giallo di gomma all’incirca grande come una
mano aperta.
-Siamo
arrivati!- la voce stridula di Sandra sembrò rimbombare nelle vicinanze del
portone.
-Conoscerete
mio cognato.- si alzò a malincuore Grimaud dalla sedia bianca.
-Il tuo ex
cognato!-
-Sandraa!!- le rispose lui, piccato. –è l’unico che mi sta simpatico nella tua
famiglia!-
La vecchia
lo fulminò con gli occhi.- Avresti dovuto sposare lui allora!-
-Oh si certo!-gli fece eco il marito arrabbiato.
-Tagliamo
corto!! Cosa devo fare??-
Rubber era a un palmo di naso dal bottone giallo.
-Premi il
citofono no?- La vecchietta pensava di aver detto la cosa più semplice del
mondo.
Ma si
rivelò la più difficile.
-Scusa ma
io non vedo nessun cavo…o nessuna cornetta!- esclamò Rufy svampito.
-Lìììì!!!- indicò Sandra gesticolando.
Grimaud
scese le scale e raggiunse la moglie.
Rubber
cominciò a schiacciare il viso di una donna…pensava che la maga gli avesse
indicato quella…
-Ohhh!!
Mamma…quel coso!Non LO VEDI??!- Sandra fece forza
sulle sue ginocchia e si alzò. Di prima mattina era sempre a corto di parole.
-Ma dove?!-
Nami
intervenne sembrava che non avesse mai perso la memoria.-Il
bottone giallo Rufy!!- sospirò appoggiandosi sopra la
balaustra di legno davanti alla cucina.
-AH!!- capì, quello facendo scattare una musichetta che faceva
anche illuminare il bottone.
Ohhhh…Protio….
Tutti cercano, tutti
vogliono…
Protio…
Un voce
da animale intervallata da alcuni CRONG partì da un megafono bianco che compari
apposto del pulsante giallo poi una tastiera con dei numeri appari al di
sotto..
-Chi
desidera il signor Protio?-
-Sono sua
sorella!-esclamò Sandra.
-Premete
il pulsante uno: per “
Vicina della porta accanto! ”-
-Ohcavolo!-
esclamò Grimaud –Pensavo che avesse finito col distruggerla la segreteria!-
-Premete
il pulsante due se sei : “ Nino ”-
-premete Cronk…il pulsante tre per: “Ragazze”-
-Premete
il pulsante quattro per: “invitare ad una festa!”Cronk…-
La voce
continuava a grugnire e a parlare. Usop si voltò verso la strega.
-E che
numero sarà famigliari?-
Silenzio.
–Premete
il tasto nove per “Giornali e riviste”
-Se non
sbaglio è il numero 754.- esclamò il marito con un sorrisetto compiaciuto.
Fine
quinto capitolo
Note mie (Sara^^)
Ringrazio
di cuore le persone che hanno recensito fino ad ora: (Ah potete anche mandarmi
delle e-mail sono sempre a disposizione)
Tysian: Grazie mille per i complimenti e
oggi mi sembrava d’obbligo aggiornare!!Baci!
Niksa: Si viva i runami
siccome qui è un covo di Zoro e Nami, mi sembra normale scrivere di questi due
che sono fatti l’uno per l’altro!!^^Grasias
Kampì: Ciao! Chi non salterebbe addosso
a Rufy…ehm conteniamoci! Comunque grazie di cuore anche a te!!
Continua a scrivermi!
Mirtas: Ciao Tesò!!
Allora che ne pensi?! Grazie non mi merito tutti sti
commenti^\\\^ siete voi i meravigliosi! Grazie a te ho ripreso a
scriverla…l’avevo un po’ abbandonata!Diciamo che ci siamo sostenuti a vicenda!!In bocca a lupo!!
E poi c’è Kiby912: grazie per la tua opinione…non
temete la continuo! Ah e Melatty !
E voglio
citare anche: _Elentari_,
Samychan,Cloud,Redhead Witch,Willow,Wilwarind,Runamifan, Fantina,karlasta, Ninnnop,Saterdì
Voglio regalare a tutti voi un sorriso! Un bacio
Sara