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Autore: ReaderNotViewer    08/04/2012    1 recensioni
Dieci scene tratte da un'ipotetica ottava stagione. Dieci gocce, tutte rigorosamente commestibili
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAMOMILLA



“Luke?”
‘Accidenti, proprio adesso che sta finalmente abboccando qualcosa!’ pensò Luke, che aveva appena sentito tirare la lenza. “Sì, che c’è?”
‘Che c’è?’ è un’espressione che può assumere significati diversi, e quasi opposti, grazie a un piccolo cambiamento di tono. Il ‘Che c’è?’ di Luke poteva essere aggressivo, davanti a una delle alzate di genio di Taylor; pratico, replicando a Cesar su una questione di lavoro; sollecito, se rivolto ad April o a Doula. Il ‘Che c’è’ di Luke poteva anche essere complice, sospettoso, bonario o ironico… e molte altre cose ancora, quando a richiedere la sua attenzione era Lorelai, perché lei faceva parte della sua vita in molti modi diversi e tutti ugualmente importanti.
Richard Gilmore, tuttavia, era un uomo non più giovane con seri problemi di salute, quindi Luke con quelle due parole si dichiarava innanzitutto pronto a interrompere al primo segno di stanchezza o di malessere quell’insolito pomeriggio di pesca.
Sebbene Richard, cogliendo nel tono del genero la preoccupazione, dapprima si accigliasse come sempre faceva, sentendosi trattare come un vecchio malato e ormai inutile, in fondo non fu dispiaciuto dalla sobria sollecitudine di Luke, così diversa da quella espressa dalle donne della sua famiglia. Per quanto Luke Danes non fosse l’uomo che avrebbe scelto come marito della sua unica figlia, Richard doveva ammettere di sentirsi rassicurato dalla sua solida e taciturna presenza.
“Va tutto bene, Luke” replicò, mentre appoggiava cautamente la canna da pesca al bordo della barca. “Volevo solo qualcosa da bere.”
“Te lo prendo io” si offrì Luke.
“No, tu continua a pigliare pesci o qualsiasi cosa tu stia facendo con quella lenza. Vado io.”
“Ci sono un paio di thermos là in fondo.”
“Vuoi qualcosa anche tu?”
“Sì, grazie. C’è del tè nel thermos blu.”
Tè. Richard sospirò. Nonostante la stagione avanzata, faceva abbastanza freddo perché l’idea di un ponce fosse tutt’altro che sgradevole. Inutile però farsi illusioni in quel senso, giacché Luke non avrebbe perso l’occasione, con la scusa del suo cuore malandato, di imporgli le sue manie salutiste.
“E nel thermos rosso, che cosa c’è?” indagò, sospettoso.
“Camomilla” rispose Luke, imperturbabile. “So che il tè non ti piace molto, ma non ti ho mai sentito dire niente contro la camomilla.”
“Camomilla.” Richard prese i thermos e due bicchieri di carta e ritornò a fianco del genero, che fissava i flutti, concentrato, come se offrire della camomilla a un Gilmore fosse il gesto più normale del mondo.
“Non hai portato del caffè?” si lagnò Richard mentre svitava il tappo del thermos blu e versava il tè nel bicchiere.
“Perché avrei dovuto? A me non piace e a te fa male” gli rispose il genero con logica impeccabile. Richard gli tese il bicchiere, guardandolo meditabondo. Perché sorprendersi? In fondo, quello era l’uomo che era riuscito a ottenere che Lorelai bevesse una sola tazza di caffè al giorno per tutta la durata della gravidanza. Se lo aveva invitato ad andare a pescare, doveva esserci dietro lo zampino della stessa Lorelai; e se Luke aveva accettato, poteva essere perché riteneva un dovere di famiglia che introdurre un suocero cardiopatico ai piaceri della pesca fosse un dovere di famiglia. Questo era ciò che Richard apprezzava di più in suo genero: entrambi consideravano la vita una serie di doveri più o meno piacevoli, da assolvere con stoica e virile determinazione.
O forse questa uscita di pesca era solo una sottile vendetta per la disastrosa giornata di golf di due anni prima. Sotto quell’orrenda camicia di flanella a quadri, si celava un uomo complicato, che Richard non pensava sarebbe mai arrivato a capire fino in fondo: appartenevano a mondi troppo diversi, che potevano al massimo evitare di scontrarsi, ma che non si sarebbero mai integrati.
Si versò un bicchiere di camomilla e lo bevve tutto d’un fiato, come una medicina, solo per scaldarsi lo stomaco. I pesci che aveva pescato numerosi, con la tipica fortuna del principiante, giacevano nel secchio, pronti a trovare la strada di casa Gilmore, dove avrebbero fornito i loro preziosi grassi insaturi alla ormai parca tavola. Nel frattempo, Richard non riusciva a non trovarli ributtanti. Distolse lo sguardo, pensando che quella camomilla non era poi così male.
Poi, d’impulso, gli vennero le parole.
“Luke, vorrei approfittare di questo momento in cui non ci sono le donne intorno per parlarti di una cosa.”
Luke avvolse rapidamente la lenza e staccò con un gesto brusco la sua miserabile preda dall’amo, mandandola a raggiungere l’incredibilmente ricco bottino di Richard nel secchio. Nonostante fosse abituato a sentirsi sottoporre ogni sorta di problema e la considerasse una conseguenza inevitabile del gestire da lungo tempo un locale in un piccolo centro di provincia, non si era aspettato da Richard un simile atteggiamento. Non era certo un uomo che avesse bisogno dei suoi consigli. Non solo, ma dal giorno delle nozze fino a quel momento, per fortuna di entrambi non aveva nemmeno mostrato un particolare desiderio di offrirgli i suoi.
“Dimmi pure, allora” lo incoraggiò, lasciando la lenza e appoggiandosi con i gomiti alla balaustra di metallo.
“Tu sai che sono una persona piuttosto facoltosa. Quando morirò…”
“Richard…”
“No, lasciami dire. Quando morirò, conto di lasciare Emily ben provvista. Ho già disposto per Rori e naturalmente penserò anche al piccolo.”
“Non è…”
“Sì, non è necessario. So che sei perfettamente in grado di crescere un figlio e di mandarlo all’università. Magari non a Yale, per quanto tra te e mia figlia mettiate assieme un discreto reddito, molto più di quanto avrei immaginato.
Questa volta, Luke non obiettò.
“Il problema è Lorelai.”
”Lorelai?”
“Quando le consegnai i soldi del suo fondo, li usò per ripagarmi delle spese per il liceo di Rori, senza tenere per sé un solo dollaro. Lo sapevi?”
“No, non lo sapevo. In effetti, se avesse voluto che lo sapessi, me lo avrebbe detto. Perciò…”
“Perché te ne sto parlando? Semplice: conto su di te per impedirle di rifarlo.”
“Si tratta di una decisione molto personale, non credo che…” Luke si interruppe, vedendo l’espressione scettica di Richard.
“Lorelai ti sta a sentire. Non che mia figlia sia una che si faccia influenzare, perché ha sempre fatto di testa sua, ma se c’è qualcuno che sta a sentire più di chiunque altro, quello sei tu. Inoltre, pensaci un attimo: se fossi al mio posto, non vorresti forse che la tua unica figlia accettasse con gratitudine il benessere che le puoi assicurare grazie a quello che hai costruito nel corso di una vita?”
“Lorelai ama vivere in modo semplice” obiettò Luke. Non c’era bisogno di ricordare a Richard che Lorelai aveva rifiutato il mondo agiato in cui era cresciuta molti anni prima, quando Rori era ancora piccola.
Da parte sua, Richard non ritenne necessario aggiungere che se così non fosse stato, sua figlia non avrebbe sposato il proprietario di una tavola calda, ma proseguì dicendo: “Non pretendo che Lorelai cambi il suo modo di vivere. Voglio solo che tenga per sé quello che le lascerò nel mio testamento e che non colga al volo la prima occasione per sbarazzarsene. Posso contare su di te per questo, Luke?”
Non sembrava una richiesta impegnativa, se presa alla lettera, ma ci sono molti modi per fare sparire una grossa eredità senza che si possa parlare di un piano per sbarazzarsene. Fondazioni benefiche, investimenti azzardati, donazioni a pioggia e altri sistemi ancora, comprese cose che una persona parsimoniosa e pragmatica come Luke non riusciva nemmeno a immaginare. Se Richard Gilmore avesse avuto bisogno di qualcuno che lo prendesse alla lettera, tuttavia, non si sarebbe rivolto a lui ma avrebbe chiesto consiglio al suo avvocato sul modo migliore di redigere il suo testamento. Se Luke avesse accettato di prendersi carico della questione, invece, avrebbe dovuto fare in modo che alla morte di suo padre Lorelai diventasse una donna ricca, in altre parole una vera Gilmore.
Richard aspettava pazientemente una risposta. Si versò ostentatamente un altro bicchiere di camomilla, come se gli piacesse quanto gli piacevano il caffè, un bourbon bene invecchiato o un costoso vino francese d’annata.
In effetti, Lorelai era una Gilmore. E Luke poteva accettarlo esattamente allo stesso modo in cui Richard poteva rassegnarsi a bere camomilla, cioè per amore della sua famiglia.
Perché qualsiasi cosa fosse accaduta in passato, adesso anche i genitori di Lorelai facevano parte della famiglia e Luke, proprio come Richard, non era uomo da tirarsi indietro di fronte a un dovere familiare.
“Farò del mio meglio, Richard.”
“Grazie, Luke” disse il vecchio Gilmore guardando fisso davanti a sé. “E ora, che ne pensi di tornare a casa? Per oggi abbiamo pescato abbastanza.”
“Sono d’accordo” concordò Luke, sebbene per quanto lo riguardava non si potesse certo dire che avesse pescato abbastanza. In realtà quel giorno i pesci s’erano tenuti alla larga del suo amo per gettarsi con entusiasmo su quello del suocero. Di sicuro, Lorelai non aveva preso da suo padre per quell’aspetto, cioè il talento innato per la pesca: era proprio negata, ricordò Luke.
Nonostante in quell’ultimo periodo della gravidanza lei fosse ormai costretta a restare sdraiata sul divano con le caviglie sollevate sgranocchiando mele, trangugiando bicchieri di latte e collezionando regali per il nascituro, bastava il pensiero di rivederla a far cantare il cuore di Luke. Non gli serviva prendere dei pesci per sentirsi l’uomo più fortunato del mondo.
“Pescare non è tanto male come credevo” continuò Richard “però continuo a preferire il golf.”
“Ci avrei giurato, Richard” sorrise Luke.

N.d.A: le solite annotazioni:

(1) Luke fa un ottimo caffè, ma non lo beve. La dipendenza da caffè, e da cioccolata, di Lorelai è ben nota. Nel sogno in cui è incinta di Luke di due gemelli, Luke cerca appunto di tenerla lontana dal caffè durante la gravidanza.

(2) Nel periodo in cui Lorelai e Luke formano una coppia, Richard invita Luke a una disastrosa giornata di golf; in precedenza, Lorelai aveva chiesto a Luke di insegnarle a pescare per poter accompagnare uno dei suoi fidanzati (quello che commerciava in caffè? Onestamente, non ne sono sicura… Christopher e Max Medina a parte, le relazioni di Lorelai con altri uomini sono state poche e irrilevanti. Ricordo vagamente solo Jason, il ‘nanetto’.)

(3) La faccenda del fondo di Lorelai è vera. I Gilmore sono ricchi, ma Luke non è certamente povero, anche perché non avendo gusti costosi, dobbiamo ritenere che abbia sempre messo da parte tutti i suoi guadagni.

  
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