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Autore: phoenix_esmeralda    08/04/2012    1 recensioni
Vera è la futura regina di Katathaylon e Allegra non vede l'ora di accompagnarla nel suo mondo, per assistere al matrimonio con il principe Alexen. Ma qualcosa di strano succede nel regno che Allegra ha sempre sognato di visitare, e la ragazza si ritroverà travolta nella grande avventura che ha sempre sognato di vivere... Un libro, un racconto, una favola... questo è "La valle dell'altro mondo", una storia fra l'avventuroso e il fantasy, tra il romantico e l'introspettivo, alla scoperta dei 4 personaggi principali, ciascuno con il suo piccolo mondo interiore da proteggere...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Nonostante Vera stesse lanciando il nostro cavallo a rotta di collo, avevo la sensazione che questo non fosse sufficiente. Incitavo l’animale con voce strozzata, cercando di scorgere fra gli alberi la figura di Edhuar.
- Dai cavallo forza! Dai, dai, dai! Dai, coraggio! Forza, ti prego!
- Allegra, stai ferma! Finirai per cadere!
I richiami di Vera non sortivano alcun effetto. Non avevo mai provato un’ansia così divorante, una fretta talmente esasperata da farmi venir voglia di urlare e piangere.
Non osavo correre troppo avanti con il pensiero, ma a tratti la mente mi si riempiva di immagini angoscianti.
Quante possibilità c’erano che Edhuar riuscisse a riunire Shiarah? E che sopravvivesse all’impresa?
Non avevo bisogno di chiederlo a Vera, avevo compreso perfettamente la situazione: non c’erano possibilità. Se fossi arrivata anche con un solo secondo di ritardo, Edhuar sarebbe morto.
Ti prego cavallo, vola!
- Sbrigati, ti prego! – gridai.
Solo poche ora prima, Edhuar mi era venuto incontro nel giardino, luminoso di gioia. Non sopportavo che questo avesse fine. Non lo concepivo.
Il cavallo scartò a sinistra e uscì dagli alberi, permettendomi di vedere, come un puntino distante, il getto di una cascata.
- È là! – mi gridò Vera.
Allora vidi il cavallo fermo sull’erba e Edhuar uscire dall’acqua risalendo la riva.
- Khail! Khail fermati!
Non mi sentì, lo scroscio dell’acqua era rimbombante.
Vidi Shia nella sua mano destra e nella sinistra una piccola ostrica opalescente da cui irradiava una luce azzurrognola.
Il cuore mi esplose.
- Non farlo!
L’avevo ormai raggiunto, ma Edhuar non si accorse di nulla. Con uno scatto secco avvicinò le mani e un’energia iridescente divampò attorno al suo corpo. Lo fece urlare, ma non gli impedì di fare un ulteriore sforzo e con un ultimo gesto infilò Shia nell’Ostrica.
Quando Shiarah si ricompose, Edhuar scomparve in una nuvola di luce. Il suo grido mi perforò le orecchie trapanandomi il cuore.
- No Khail! No!
La luce si dissolse come polvere, mentre Vera fermava il cavallo accanto alla cascata. Quando vidi il corpo di Edhuar a terra immobile, scivolai dalla sella e mi gettai su di lui.
Gli toccai il petto ma non riuscii a sentire nulla, provai a individuare il suo respiro e per un istante non ce la feci. Poi avvertii un sospiro lento, debolissimo. E poi più niente.
- Khail, svegliati! Apri gli occhi!
Niente. Nessun movimento.
Stava morendo!
- Khail! – urlai di nuovo, certa di impazzire.
Il mio grido attraversò la radura mentre un fiotto di lacrime iniziava ad accecarmi lo sguardo.
Poi mani salde  mi afferrarono per le spalle.
- Lasciami il posto Allegra!
Alexen mi scostò e si chinò su Edhuar. Gli appoggiò il palmo di una mano sul cuore e una luce chiara  si liberò dal suo corpo.
Lo fissai attonita, senza capire.
- Lascia fare a lui – disse Vera alle mie spalle.
- Sta morendo. Alexen lo può aiutare?
- Non è ancora troppo tardi. C’è un potere particolare fra quelli dell’erede al trono… che può  usare una sola volta in tutta la sua esistenza.
- Può… guarire Edhuar?
Vera annuì.
- Può guarire da qualsiasi malattia, salvare da qualunque ferita, ma solo per una volta. Mi sembra che Alexen abbia scelto.
Sentii la speranza fare capolino tra le pieghe del mio dolore.
Quando Alexen si staccò dal fratello con un gemito, mi precipitai su di lui.
- È salvo – sussurrò. Sembrava sfinito, come se quell’atto l’avesse prosciugato di tutte le energie. Prese Shiarah e dopo averla osservata un istante, la chiuse nel pugno.
- Edhuar ha salvato il mondo – mormorò.
In quel momento presi pienamente coscienza di quello che era accaduto. Khail ce l’aveva fatta, con il suo sacrificio era riuscito a ripristinare interamente l’equilibrio.
- Dormirà per qualche ora – mi avvisò Alexen – Quando si risveglierà starà bene.
Lui invece non aveva nemmeno la forza di reggersi in piedi.
- Rimani qui – disse infatti Vera – Vado a chiamare qualcuno che ci aiuti a tornare a Palazzo.
Quando si allontanò, mi sedetti sull’erba accanto a Edhuar, ancora incredula di fronte a quello che era accaduto.
Alexen si era sdraiato e teneva le palpebre abbassate, nel tentativo di recuperare le forze.
- Avrai problemi? – bisbigliai.
Lui scosse la testa senza aprire gli occhi.
- Devo solo riposare.
Spostai lo sguardo da lui a Edhuar. In quel momento erano assolutamente identici.
- Non riesco a credere che Vera abbia fallito la prova – dissi piano.
- Non è stata colpa sua.
Lo guardai sorpresa.
- Non biasimarla, Allegra. Ho sbagliato io.
Avrei voluto chiedergli spiegazioni, ma capii che non voleva parlarne.
- Non mi sognerei mai di biasimarla.
Afferrai una mano di Edhuar cercando di placare la mia agitazione. Non mi era ancora resa conto del tutto che ormai era fuori pericolo, dovevo stringere le sue dita per ricreare quel contatto che avevo temuto di perdere per sempre.
- Grazie Alexen – bisbigliai.
Lui non rispose. Eppure in quel momento lo sentii profondamente vicino.
 
 
  
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