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Autore: MidnightShiver    08/04/2012    7 recensioni
Albus Silente, preside della famigerata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, chiede a una delle sue studentesse più brillanti, Hermione Granger, di portare a termine una missione che ha a che fare men che meno con Draco Malfoy.
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Dal primo capitolo:
- Professore... E' davvero tutto quello che vuole che io faccia? Impedire a Malfoy che... che la uccida?
- Vedo che l'aver scelto lei è stata una buona cosa. La sua perspicacia mi colpisce sempre, Signorina Granger. No, in realtà voglio che lei, sempre se accetterà, faccia in modo che Malfoy si renda conto che la "parte" da cui sta non è... diciamo... vantaggiosa.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Al ragazzo dagli occhi d'acqua.





Now and then I think of when we were together
Like when you said you felt so happy you could die
Told myself that you were right for me
But felt so lonely in your company
But that was love and it’s an ache I still remember




Decise di farsi una doccia, era distrutta: sapeva che Malfoy aveva visto e sentito solo quello che le aveva detto, però era comunque nervosa sul fatto che avesse mentito.
In effetti, anche questa era una delle possibilità.
Si spogliò e aprì l'acqua calda.
Sistemò un accappatoio sullo sgabello vicino all'entrata della doccia e in attesa che l'acqua si scaldasse si fissò allo specchio: i suoi capelli ricci per comodità erano stati domati in una treccia che adesso non aveva più quella perfetta forma di prima.
Aveva ancora gli occhi lucidi dal pianto e si sfiorò le labbra con un dito, pensando che qualche minuto prima Malfoy, anche se era quello finto, l'aveva baciata.
Sapeva che gli Horcrux potevano essere potenti e che il medaglione avrebbe fatto di tutto per non essere distrutto, ma Hermione non si era immaginata che addirittura il frammento di anima avesse preso in considerazione di metterla contro di lui.
Si sciolse la treccia e si passò le mani tra i capelli per districarli e si infilò sotto la doccia calda per rilassarsi.
Chiuse gli occhi e si spostò sotto il getto, come se l'acqua, passando per ogni centimetro del suo corpo, avesse potuto lavare via ogni pensiero e preoccupazione.
Era spaventata per la reazione che avrebbe potuto avere Malfoy nei suoi confronti dopo quello che era successo.
Un brivido freddo le pervase la schiena.
E se Malfoy l'avesse minacciata o costretta a fare qualcosa contro la sua volontà?
Se avesse rivelato la cosa ad Harry?
Se avesse visto più di ciò che aveva raccontato e l'avrebbe spifferato a tutta Hogwarts?
Il panico la pervade e per qualche momento pensò anche di rimanere sotto quel getto d'acqua per sempre, per non uscire là fuori e affrontare tutto quello che doveva affrontare.
Non sapeva per quanto tempo era rimasta sotto la doccia fino a quando qualcuno bussò dalla porta da cui non era entrata.
- Chi è? - disse Hermione, afferrando la bacchetta e puntandola verso la porta in caso qualcuno l'avesse aperta.
- La fata turchina, Granger. Volevo solo sapere se eri morta o no, è da tre ore che sei sotto quella doccia.
Guardò improvvisamente fuori dalla finestra, il cielo si era già un po' scurito.
Era tornata dalla Stanza delle Necessità all'incirca dopo pranzo e poi si era infilata nella doccia.
Ed erano passate tre ore.
Uscì dalla doccia con calma e si asciugò i capelli con un colpo di bacchetta.
Raccolse i suoi vestiti e li portò in camera sua ordinando il bagno con la magia.
Si avvicinò all'altra porta che avrebbe portato alla camera di Malfoy.
- Ho finito, Malfoy. Puoi entrare se ne hai bisogno.
Sentì un rumore dalla camera del ragazzo, una specie di sospiro, ma non ne era sicura.
Si allontanò dalla porta e tornò nella sua camera.



*****



You can get addicted to a certain kind of sadness
Like resignation to the end
Always the end
So when we found that we could not make sense
Well you said that we would still be friends
But I’ll admit that I was glad that it was over



Si distese sul letto: era davvero stanca e non aveva voglia di andare a cena e di vedere Harry, non ce l'avrebbe fatta stavolta dopo quello che era successo.
Poi ci si era messo anche Malfoy, il suo spuntare improvviso.
Dannazione...
Chiuse gli occhi per qualche minuto e fece un respiro, ma cadde nel sonno a causa della troppa stanchezza.
E fece un sogno.
No.
Non un sogno.
Un incubo.
Era in piedi nell' Ufficio di Silente, ammmirando la luna e il riflesso che questa esercitava sull'acqua. Era una serata perfetta: si sentiva la fresca brezza primaverile insinuarsi tra i rami della Foresta proibita che rispondeva agitando la chioma dei suoi alberi.
Il Lago nero era piatto e fermo nonostante quel piccolo sussurro di vento e i pesci, anche se non si vedevano a causa del buio, nuotavano felici di quà e di là esplorando le  profondità del Lago.
Non un solo rumore veniva emesso dalla ragazza: solo lunghi respiri quando la brezza si insinuava tra i suoi capelli.
Era un momento perfetto, però c'era qualcosa che non andava bene...
Un groppo alla gola, ecco che cosa impediva alla ragazza di godersi appieno quei profondi respiri.
Si sentiva male, sapeva che tutta questa bellezza non poteva durare così tanto e che c'era qualcosa di tremendemente sbagliato.
No, tutto ciò non era reale, era troppo bello per essere vero.
C'era qualcosa che non andava.
Ad un certo punto il vento venne interrotto, gli alberi della Foresta Proibita smisero di ondeggiare le loro chiome ed Hermione lì capì.
Si spostò e nel momento in cui il respiro le si accorciava si accorse che le scendevano delle lac rime dal viso.
Non le solite lacrime calde e leggere che scendono quando si è tristi o felici, ma lacrime fredde, gelide a tal punto da provare dolore ogni volta che esse ti passano sul viso.
Il petto le si strinse in una morsa così stretta che a malapena riusciva a mettere a fuoco le cose a causa del dolore.
Si piegò in ginocchio, appoggiandosi al freddo pavimento con una mano e con l'altra accostata a premersi il petto, come per evitare che un peso la spingesse sott'acqua e non avesse più avuto la possibilità di risalire in superficie.
Ma un attimo prima di morire, perché sapeva che prima o poi sarebbe morta, riuscì a focalizzare una presenza vicino a lei.
Con le sue ultime forze alzò lo sguardo e vide una figura alta, sicuramente un uomo, con il volto coperto da una maschera bianca con appena i fori per gli occhi e la bocca.
Era una maschera semplice, ma aveva qualcosa di inquietante e per Hermione non fu altro che una delle altre cose negative che la circondavano.
Questa persona aveva allungato la sua mano, coperta da un guanto bianco, nell'attesa di sorreggerla, senza però emettere un suono o spostarsi di un passo da dove si trovava.
Hermione si sentì sicura che il ragazzo l'avrebbe aiutata, così con le poche forze che aveva si aggrappò totalmente a lui che si rivelò una persona di una forza immensa.
La sollevò per un braccio come se la ragazza fosse stata fatta di carta e la mise in piedi davanti a se, apparendo un po' più alto di quello che lei si aspettava.
La ragazza notò che adesso, in piedi davanti a lui, il dolore al petto era sparito e si sentiva bene come non mai.
Come se avesse trovato il suo ricordo più felice per produrre un Patronus.
Così le scappò una risata acuta che liberò in qualche secondo tutte le emozioni che provava o aveva provato per quella che sembrò tutta la vità.
La figura si unì a lei nella risata, ridendo con una voce squillante e tagliente, quasi macabra ed Hermione si spaventò.
Capì in quel momento che quell'essere non era umano.
Una risata così macabra e piena di cattiveria non poteva essere prodotta da una persona in possesso di un animo umano, così Hermione si girò per non fissare più quell'orribile maschera e quando si voltò di nuovo a guardarla scoprì una cosa ancora più inquietante.
La maschera si stava leggermente illuminando e crepando come una lastra di vetro e pian piano ogni pezzetto si frantumava e cadeva a terra, trasformandosi in lacrime.
La risata però continuava ed Hermione si spaventava sempre di più a tal punto che cercò di allontanarsi da quell'essere, ma sembrava tutto inutile: più faceva dei passi indietro più questa figura si avvicinava e la cosa era controproducente.
Così fece l'unica cosa che era in grado di fare: fissare la figura in cui si trasformava quell'essere.
No, pensò Hermione.
Non può essere lui.
La maschera si era ormai frantumata e dal viso di quella che ormai aveva assunto un viso umano erano stati eliminati tutti i frammenti.
Rossi come il sangue erano i suoi occhi, due occhi senza pietà, che avrebbero ucciso guardando in faccia la vittima.
Lattea era la sua pelle liscia e senza imperfezioni.
Le sue labbra erano poco visibili, ma Hermione sapeva che c'erano.
Infatti quando la figura di Draco Malfoy si avvicinò di più a lei, sfiorandole la guancia con una mano, catturò le sue labbra in un bacio che però non aveva né passione né sentimento.
Era solo il venire a contatto con due parti del corpo prese a caso.
Solo un contatto, niente di più.
Eppure lei aveva desiderato quelle labbra per tanto tempo...
Ma adesso il pensiero di prolungare quel bacio di ancora un secondo le faceva venir voglia di vomitare, ma era troppo distratta per vedere che cosa invece stava facendo il ragazzo: le aveva preso il braccio sinistro e lo aveva scoperto, strappando la manica della camicia che indossava.
Si era tolto il guanto e aveva fatto passare l'indice lentamente sulla carne di Hermione e dalla sua bacchetta era uscito un fumo nero che si era posato lentamente sul braccio della ragazza.
Quando se ne rese conto era troppo tardi: adesso, sulla candida pelle di Hermione Granger era stato impresso il simbolo più impuro per qualsiasi mago o strega: il Marchio nero.
Agli occhi sconvolti della ragazza Malfoy sorrise, avvicinandosi di più a lei e facendole venire i brividi.
Lei rimase immobile e lui si avvicinò al suo orecchio, scostandole i capelli con una carezza, sussurrandole delle parole con fare ammaliante:
- Adesso sei una di noi, Hermione. Tu appartieni a me e non c'è niente che potrai fare per impedirmelo.
-
Lasciami - urlò lei.
-
Granger - ghignò lui.
-
Lasciami!
- Granger!


*****

But you didn’t have to cut me off
Make out like it never happened
And that we were nothing
And I don’t even need your love
But you treat me like a stranger
And that feels so rough
You didn’t have to stoop so low
Have your friends collect your records
And then change your number
I guess that I don’t need that though
Now you’re just somebody that I used to know


- Lasciami, lasciami! - gridò Hermione, in preda al panico.
- Granger, svegliati! Svegliati per la miseria!
La ragazza aprì gli occhi di scatto e vide davanti a sé Draco Malfoy e si allontanò da lui per lo spavento di aver davanti di nuovo quella creatura che aveva sognato.
Poi si tranquillizzò vedendo che il ragazzo aveva i suoi stessi occhi grigi e non rossi, che non c'era un ghigno malvagio sulla sua faccia e che non indossava i guanti bianchi del sogno.
Per sicurezza guardò anche a terra: non c'era traccia né delle lacrime né dei frammenti della maschera.
Poi quella era decisamente camera sua.
Si guardò intorno per decidere ancora se quella in cui stava vivendo era la realtà o meno, ma poi si decise che doveva essere per forza la realtà, quindi sospirò.
Incrociò gli occhi del ragazzo e capì che cosa era successo.
Respirò profondamente e aprì la bocca per parlare, ma il ragazzo si alzò prima di lei, uscendo dalla sua stanza e fermandosi con una mano sullo stipite della porta, girandosi.
- Tè? - disse il ragazzo, guardandola negli occhi.
Lei annuì: una tazza di tè era quello di cui aveva proprio bisogno.
- Vedi di non bruciarti - disse con fare ironico per alleviare la tensione.
Quello che a Hermione sembrò di vedere sulla faccia di Malfoy era un sorriso.
Forse.

Now and then I think of all the times you screwed me over
But had me believing it was always something that I’d done
And I don’t wanna live that way
Reading into every word you say
You said that you could let it go
And I wouldn’t catch you hung up on somebody that you used to know...



NOTE DELL'AUTRICE.

La canzone è Somebody that I used to know - Gotye ft. Kimbra.
Volevo augurare a tutti voi Buona Pasqua!
Mi dispiace, ma stavolta non posso davvero spiegarvi la dedica a questo capitolo, sappiate solo che è una cosa personale, molto personale e ci tengo che rimanga tale.
Voglio tantissimo bene al ragazzo dagli occhi d'acqua, e questo è tutto ciò che dirò.

PS: Scusate per il fatto della sorpresa, adesso invierò i messaggi a coloro che hanno recensito il capitolo 14!

Spero che vi piaccia il capitolo.
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