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Autore: Aitch    08/04/2012    3 recensioni
“Shhh…” mi sussurrò vicino all’orecchio e cominciò a baciarmi il collo. Con le braccia mi aggrappai alla sua schiena, mentre il suo viso si era spostato, le mie labbra danzavano con le sue, la sua lingua, ormai padrona, abbracciava la mia. Sentivo una leggera e piacevole pressione del suo bacino sul mio. In quel preciso istante non ero più Cora, non ero più un essere umano, ero semplicemente un’anima in balia di quell’angelo riccio. Non mi importava della gente che avevamo attorno a noi, forse avrebbero potuto perfino denunciarci. Sicuramente un luogo con così tanti bambini non era adatto per scambiarsi certe effusioni, ma tra le sue braccia nulla aveva più importanza. Il vocio della gente presente era scomparso, così come la musica di sottofondo. Eravamo solo io, lui e i nostri respiri leggermente affannosi. Restammo legati così per molto tempo, anche se sapevo che mai sarebbe stato abbastanza.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Image and video hosting by TinyPic “Avanti, ci sono io con te, non hai niente da temere!” mi rassicurò alzandomi il viso, facendomi sprofondare nel suo sguardo verde smeraldo. Improvvisamente mi sentii protetta, quella luce nei suoi occhi sapeva penetrarmi a fondo ogni volta, infondendomi coraggio e speranza.
“E va bene” gli dissi sorridendo. Sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontarlo. Affrontare Matt.
Dopo aver mangiato un toast farcito ci dirigemmo verso l’università. Harry mi teneva per mano e non sembrava intenzionato a lasciarla. Quel giorno il tempo non era bello come quello dei giorni precedenti, la tipica umidità londinese presto si sarebbe fatta sentire, le nuvole grigie coprivano la città come una coperta pesante. In poco tempo arrivammo davanti al cancello. Presi un respiro ed entrai. In segreteria la ragazza che mi aveva ricevuta anche il giorno prima, disse che la preside sarebbe stata felice di scambiare due parole con me e che in pochi minuti sarebbe arrivata. La conversazione fu piacevole. La donna, probabilmente sulla cinquantina, era ben vestita con una gonna al ginocchio e una giacca nera dalla quale spuntava il colletto di una camicetta bianca. Capelli raccolti in uno chignon. Rossetto e smalto rosso. Era una bella donna, tutto sommato. Mi spiegò quante possibilità lavorative, e in quanti ambiti diversi, avrei potuto avere studiando in quello stabile: sicuramente le avrebbe fatto molto piacere che una studentessa italiana studiasse nella sua scuola. Parlammo per una mezzoretta buona mentre Harry ascoltava a qualche passo di distanza da noi. Stava andando tutto perfettamente, la preside era entusiasta, io ero a mio agio e soprattutto Matt non si era visto. Salutai la donna che mi lasciò un dépliant molto dettagliato e mi voltai verso Harry facendogli un enorme sorriso che all’istante venne ricambiato con un abbraccio,
“Visto che è andato tutto bene? Dai, ora possiamo andare” mi disse prendendomi di nuovo per mano.
Eravamo appena usciti dai cancelli dell’università quando mi sentii chiamare e il mio cuore perse un battito,
“Cora! Piccola, che fai passi di qui e nemmeno mi saluti?” mi voltai e ritrovai quel volto così dannatamente bello proprio difronte al mio. Harry si girò di scatto e fece un passo in avanti, come se volesse proteggermi da qualcosa che avrebbe potuto piombarmi addosso. Nel vedere il riccio, Matt fece un’espressione interrogativa e scrutandolo,
“E questo chi sarebbe?” disse con aria strafottente,
“ “Questo” ha un nome bell’imbusto” lo attaccò Harry,
“E quale sarebbe, di grazia?” lo punzecchiò Matt recitando una riverenza,
“A te non deve importare” rispose freddamente. Nonostante Harry fosse alto, Matt lo superava ancora di qualche centimetro e io temevo che avrebbe potuto fare qualcosa di stupido. Volevo andarmene.
“Dai, andiamocene…” dissi io tirando il riccio per la manica, ma lui non si mosse di un centimetro, continuava a fissare il ragazzo biondo che si ritrovava davanti, percepivo la tensione. I suoi smeraldi ravvivati dalla rabbia non volevano allontanarsi dagli zaffiri di Matt, e viceversa.
“Dove vorresti andare? Io volevo solo fare due chiacchiere” disse Matt prendendomi il polso per tirarmi a se, ma Harry non glielo permise e afferrò il suo braccio ghignando,
“Non provare a toccarla”. Matt istantaneamente lasciò la presa sul mio polso e si liberò da quella di Harry, avvicinandosi a lui con fare minaccioso,
“Altrimenti che fai, riccio?” lo sfidò,
“Altrimenti ti spacco quella faccia da pagliaccio che ti ritrovi” ringhiò Harry,
“Harry, non è il caso, andiamocene…” cercai di insistere inutilmente. Vidi Matt illuminarsi. Un momento, che avevo fatto? Errore Cora, errore.
“Così ti chiami Harry, eh? Aspetta…ma io lo so chi sei! Sei uno di quei cinque sfigati, di quel nuovo gruppo, gli “One…qualcosa” !” ridacchiò,
“ One Direction, si, e non ti azzarda…” cominciò Harry alzando un braccio con fare aggressivo, ma fu costretto a fermarsi,
“Hey, c’è Harry degli One Direction!” urlò Matt. Fu sufficiente ripetere quella frase un paio di volte e Harry si ritrovò accerchiato da un gruppo di fan. Per potersi fare una foto insieme a quel ragazzo, per potergli parlare, per poter avere un suo autografo, le ragazze spingevano e correvano, allontanandomi sempre più da lui. Vidi il suo sguardo preoccupato cercare il mio, ma in poco tempo i nostri occhi si persero tra la folla.
“Finalmente un po’ di pace!” mi sussurrò Matt che, approfittando della situazione, mi si era avvicinato,
“Non voglio avere niente a che fare con te Matt” gli risposi seccamente. Harry mi aveva difesa poco prima, non dovevo permettere a Matt di riguadagnare terreno. Dovevo solamente essere ferma e decisa sulle mie risposte, non mi avrebbe demolita ancora.
“E con chi è che vorresti avere a che fare, con quello?” mi disse indicando Harry con aria schifata,
“Anche se fosse, non sono affari tuoi”
“Oh andiamo piccola, ma l’hai visto bene? Spero tu stia scherzando…”
“No Matt, ho finito di scherzare con te da molto tempo”
“Piccola, guardalo! Pensi veramente che uno come lui, adorato da milioni di ragazzine possa venire dietro ad una come te?” Le sue parole mi morsero e il loro veleno cominciò a scorrermi nelle vene, infettando il mio sangue. Mi voltai, Harry sorrideva, firmava autografi, abbracciava fan, si faceva fare foto con loro, rispondeva a qualche domanda e lanciava qualche occhiata nervosa verso di me. Non poteva fare altrimenti.
“Matt, puoi dire quello che vuoi, il suo affetto nei miei confronti è sincero. Deve essere cortese con le persone che lo apprezzano, fa parte del suo lavoro…”
“E fanno parte del suo lavoro anche tutte quelle ragazze? Quanto credi che continuerà a stare dietro a te?” Quel veleno fluiva sempre di più. Quell’angelo maledetto sapeva dove colpirmi, dove mi faceva più male. Sapeva che ero debole, mi conosceva bene, sapeva che avevo paura.
“I-Io…” cominciai, ma fui interrotta,
“Senza contare il fatto che con tutti i tour che avrà in programma, quanto potrà starti vicina? Chissà quante ragazze conoscerà: americane, francesi, tedesche, spagnole…” Matt vedeva come il mio sguardo si stava appannando e quale sforzo stessi facendo per non farglielo notare. Nonostante tutto continuava, imperterrito, colpendo sempre più forte,
“Io lo so come funziona. Tu sei carina, ma aspetta che ne trovi una più carina di te, credi che ci penserà due volte a scaricarti? Quello si sta divertendo, è un passatempo per uno come lui ‘bello, ricco e famoso’ far cadere ai suoi piedi un sacco di ragazzette! Gli fa comodo starti dietro perché ti vuole solo scopare, appena si stuferà ne troverà un’altra! Invece io, io si che saprei come apprezzarti…” Disse con un tono che mi fece venire il volta stomaco. Basta, non potevo sopportare oltre.
“Taci Matt, ti prego…” dissi mentre una lacrima rigava la mia guancia.
“Non mi credi? Guarda tu stessa” Matt si avvicinò e prendendomi saldamente per le spalle mi fece voltare. Guardai la scena che mi si presentava davanti senza respirare. Il veleno di Matt bruciava sotto la pelle, ma non era niente in confronto a quello che stavo guardando. Le labbra di Harry erano incollate a quelle di una ragazza bionda e bellissima che lo teneva per i fianchi. Le mani del riccio erano poggiate sulle spalle della ragazza. La sua espressione non sembrava minimamente turbata.
“Te l’avevo detto…” sentii la voce di Matt alle mie spalle. Quella scena stava durando fin troppo per i miei gusti così recuperai le forze per lasciarmi alle spalle Matt, Harry e le sue fan. Corsi verso la strada fermando un taxi mentre sentii a malapena la voce del riccio gridare il mio nome. Diedi all’autista l’indirizzo dell’albergo tra i singhiozzi.

--Poco dopo

Scesa dalla vettura, feci per entrare all’albergo ma pensai che in quel momento non avevo voglia di vedere nessuno. Inoltre, quello sarebbe stato il primo posto in cui Harry mi avrebbe raggiunta, quindi tornai al taxi e diedi all’autista il nome di un parco che per caso avevo letto sulla cartina della città. Arrivammo in poco tempo. Scesi dall’auto e andai alla ricerca di una panchina isolata e tranquilla. Non appena mi sedetti, la mia testa cominciò a riempirsi di domande: perché Harry stava ricambiando il bacio? Perché Matt era ricomparso nella mia vita? Perché avevo vinto quel maledetto concorso? Cosa ci facevo lì tutta sola? Perché Aurora non era con me? Perché mi ero innamorata di Harry Styles?
Dopo tutto, me lo immaginavo, l’avevo sempre saputo che una ragazza come me non avrebbe mai potuto essere all’altezza di quel ragazzo, ma stavo quasi cominciando a crederci in quella strana, pazza, folle, insensata storia. Avevo ragione quando dicevo ad Aurora che io ed Harry eravamo su due piani totalmente diversi. Come avevo potuto illudermi anche solo per un secondo che potesse funzionare tra me e Styles? Anche se quello che aveva avuto era stato “solo un bacio”, come avrei potuto sapere che non sarebbe più accaduto? Io ero solo una semplice ragazza italiana, e tra tre giorni sarei tornata a casa, a chilometri e chilometri di distanza da quel posto e da Harry. Quello era stato tutto un sogno, un sogno meraviglioso, ma ora dovevo svegliarmi prima che si tramutasse in un incubo.
Il cellulare continuava a squillare. Già quattro chiamate perse, tutte effettuate dalla stessa persona. Erano solo le 14.00. Per evitare di sentir vibrare il cellulare così insistentemente decisi di chiamare Aurora. Lei e Tiffany si stavano preparando per l’uscita ma appena sentì la mia voce sconvolta, restò ad ascoltarmi. Quando finii di spiegarle tutto mi pregò di tornare all’albergo e alla fine mi convinse.
Non appena mi vide aprire la porta della camera mi accolse tra le sue braccia. Era da tanto che non sentivo quel suo dolce profumo. Mi consolò per qualche minuto, senza mai sciogliere quell’abbraccio. Dopo di che mi disse,
“E se fosse stato un malinteso?”
“Aurora, la stava baciando, che malinteso potrebbe mai essere?”
“Già, non lo so…. Ma ti va di venire all’incontro di oggi vero?” mi chiese speranzosa,
“Solo se non mi abbandoni per flirtare con Zayn” le dissi guardandola,
“Vorrà dire che flirteremo insieme con Zayn!” rispose ridendo. Mi fece ridere e quella risata mi fece davvero bene, mi sentivo sollevata, un po’.

--Nella hall

“Liam, hai visto? Questa volta siamo state puntualissime!” disse Aurora non appena vide il ragazzo,
“Siete state bravissime, apprezziamo molto lo sforzo!” ci prese lui un po’ in giro.
“Cora, allora? Com’è andata carotina mia?” mi disse Louis posandomi una mano sulla spalla e facendomi l’occhiolino. Sicuramente Harry non gli aveva detto niente. Il mio sguardo si incupì leggermente, ma cercai di non farglielo notare e risposi,
“Preferirei non parlarne, Lou”
“E’ successo qualcosa?” mi chiese con aria preoccupata,
“Qualcosa…ma ora non pensiamoci, ho voglia di divertirmi, questa è l’ultima uscita che abbiamo con voi ragazzi!” risposi cercando di cambiare discorso e per fortuna ci riuscii,
“Esatto! E ce la spasseremo carotina, vedrai! E, tu stai in squadra con me, bada che non è una richiesta, è un ordine” mi disse saltellando allegramente mentre pronunciava l’ultima frase, gettandomi addosso un sacco di curiosità.
“Agli ordini, capo!” risposi io sorridendo e portando una mano alla fronte come fanno i soldati. Squillò il cellulare di Louis che rispose continuando a guardarmi,
“Dove sei? …Si, lo vedo anche io che non sei ancora arrivato! …Liam non ne sarà entusiasta lo sai? …Ok Hazza, provvedo a salvarti il culo anche questa volta!” e riattaccò. Poi mi diede un bacetto sulla guancia e mi sussurrò,
“Il dovere mi chiama, ricordati con chi sei in squadra!” e si voltò alla ricerca di Liam.
Mi guardai intorno, erano le 15.05 e effettivamente, Harry ancora non si vedeva.
“Come ci raggiunge lì? Cos’ha combinato questa volta, Lou?” sentii sbraitare Liam con difronte un povero Louis che cercava di inventarsi qualche scusa per coprire il suo migliore amico,
“Ha avuto problemi con qualche fan a quanto pare” insisteva il ragazzo dagli occhi color cielo, lasciando Liam senza parole. Ah, con qualche fan? Perfetto.
Dopo qualche minuto Niall ci disse che potevamo salire sul bus e scusandosi, comunicò che Harry ci avrebbe raggiunti alla destinazione. Durante il tragitto mi sedetti vicino ad Aurora e parlammo un po’ dell’università, lasciando da parte l’argomento “Matt”. Anche lei era entusiasta quanto me e continuava a ripetermi che dovevo essere fiera di me stessa e soddisfatta, che quell’università mi avrebbe cambiato la vita e che non potevo lasciarmi sfuggire un’offerta del genere.
Quando arrivammo a destinazione erano le 16.00. I ragazzi avevano scelto un bel locale dove oltre a giocare a bowling avremmo anche cenato. Adoravo giocare a bowling! Nonostante fosse un po’ negata, anche ad Auri piaceva, ma a me particolarmente perché la prima volta che andai a giocarci, avevo solo cinque anni e ogni volta che ci tornavo, venivano a galla vecchi ricordi felici.
Appena entrai mi accorsi di quel ragazzo riccio seduto in disparte, in attesa di qualcosa, di qualcuno. Per la prima volta, non riuscii ad avvicinarmi al suo sguardo, quei suoi splendidi smeraldi non brillavano come al solito, fissavano un punto fisso sul pavimento mentre Harry assumeva un’espressione corrucciata. Era strano vederlo così, con quella smorfia pensierosa sul viso, non era da lui. Cercai di far finta di non guardarlo mentre in realtà spiavo come Zayn gli fosse corso incontro e lo avesse “svegliato” da quella trance in cui era sprofondato. Probabilmente Harry si stava scusando con l’amico che dopo qualche secondo gli regalò un sorriso e una pacca amichevole sulla spalla.
“Allora, sei pronta a battere tutte queste femminucce?” un braccio si era posato attorno al mio collo,
“Vedrai, li faremo piangere!” risposi a Louis, che si illuminò. Probabilmente aveva capito al volo che non mi andava di parlare con Harry perché non appena lui si avvicinò, Lou mi trascinò a prendere le scarpette.
“Grazie…” gli sussurrai appena,
“Figurati, però dovrai spiegarmi cosa è successo, mh?” mi disse con aria amorevole,
“Ma certo…” Quel ragazzo mi ispirava fiducia. Oddio, era pur sempre quel chiacchierone di Louis Tomlinson, però era abbastanza sveglio da capire quando era il momento di tenere certe cose per se.
Niall spiegò che avremmo dovuto sistemarci secondo le coppie che sarebbero state estratte. Non appena sentii la parola “estrazione” mi prese un colpo, e se fossi finita con Harry? Però le mie ansie vennero spazzate via non appena incrociai lo sguardo di Louis che sorridendo mi fece l’occhiolino.
“La coppia vincente riceverà un premio, Louis si occuperà delle estrazioni!” concluse Niall. Ah, ecco spiegato il trucco. Come volevasi dimostrare io capitai “casualmente” con quel mangia-carote troppo furbo, Tiffany con Niall, Aurora con Zayn, Harry con un’altra ragazza del gruppo. Le coppie erano sette, tutte disposte sulle corsie. Io e Lou eravamo vicini a quella di Aurora e Zayn e a quella di Harry e dell’altra ragazza.
“Qui il campione indiscusso sono io cara!” mi sfidò Zayn,
“Perché ancora non hai mai giocato contro di me, signor Malik” gli risposi per le rime divertita, facendolo ridere. Dopo di che mi voltai verso Louis domandandogli,
“Sei pronto a vincere?”



Hi.
Oggi scrivo senza sosta, mbah, sarà che non ho voglia di studiare… u.u
Non poteva filare sempre tutto liscio, no? Harry e Cora non si sono ancora parlati, anche se lei non sembra molto intenzionata a farlo, cosa ne dite? Sta facendo male? E Harry, come si è comportato?
Fatemi sapere. Volete il seguito? Recensite, mi raccomando.
Fe.

 
  
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