Note:
So che non
si mette l’articolo determinativo davanti al nome proprio di una persona ma,
dato che io e le mie amiche lo facciamo spesso, ho deciso d’inserire
quest’abitudine nel racconto: chiudete un occhio, e pure tutti e due (;
The Girls are not Very Alright
Girls just wanna have fun
Dopo svariati tentativi le ragazze erano riuscite a staccare quell’impiastro
di Meddows-Taylor dalla loro amica, che ora era
intenta a massaggiarsi il braccio bofonchiando insulti sottovoce.
Il problema era che quel coglione non aveva ancora voluto saperne di
svegliarsi, e Cecilia le aveva già informate che non si sarebbe messa a
riflettere con loro sui recenti avvenimenti un po’ fuori dal comune
fintanto che la sua croce e delizia non avesse aperto gli occhi.
Fu così che anche la Penny dovette ingegnarsi per far sì che
ciò accadesse, nonostante il fatto che l’unica cosa che voleva in
quel preciso istante non era altro che poterlo fare a fettine per aver
importunato la sua Willie.
-Beh, gente, io vado in cerca delle altre…
Chissà che con più cervelli non ne caviamo fuori qualcosa di
buono!- sentenziò la Anna, salutandole e uscendosene
dall’appartamento.
-E ora che si fa?- chiese invece la Jules sedendosi di fianco a Mitch, intenta a sgranocchiarsi un pacchetto di patatine.
-Io e Nikki andiamo a farci una partita con la Wii…
Carmen, ti unisci?- propose la Cam, stiracchiandosi e
alzandosi dal divano su cui aveva vegetato fino a quel momento.
La diretta interessata, notando lo sguardo d’astio che Sara le stava
ancora rivolgendo per via del partner che si era scelta, accettò di buon
grado e seguì miss Sixx nel suo appartamento.
-Fantastico, faaaantastico!
Come conoscete voi la parola “solidarietà” non la conosce
nessuno!- strillò isterica la Penny accasciandosi a sua volta sul
divano, mentre una Ziggy momentaneamente riemersa
dalla sua idolatrazione per Mustaine
se ne uscì con un incerto -nome di genere femminile e numero singolare…?-
-E adesso che cazzo si fa?-
-Io un’idea ce l’avrei…-
risposero all’unisono Sara e Charlie, scambiandosi uno sguardo complice.
Tempo neanche due secondi e avevano già trasportato in salotto un
impianto stereo ipergalattico con relative cuffie,
che avevano fatto accuratamente indossare allo sciagurato svenuto.
Non appena premettero “play”, il batterista sobbalzò e
si guardò in giro terrorizzato a morte.
-Che cazzo gli avete messo per farmelo spaventare così?!-
urlò la Willie, togliendogli di dosso le
cuffie e scappando via non appena intuì le intenzioni di Roger, che
aveva preso ad osservarla col suo solito sguardo piacione.
-Mah, niente di che…- incominciò
Charlie -solo una raccolta di tutti gli acuti che ha sfoderato nel corso della
sua carriera… Il primo era preso direttamente da
In The Lap Of The Gods.-
-Almeno avere un fottuto fischietto per cani al posto dell’ugola gli
è servito a qualcosa!- precisò Sara, scambiandosi un cinque con l’alleata
di piani malefici.
-Saaalve a tutti! È
qui la festa?-
I presenti si voltarono verso la porta d’ingresso, appoggiata alla
quale stava una Claire a caso, completamente avvolta dalla vestaglia setosa che
Sara aveva avuto l’onore di vedere in anteprima e in compagnia di un
riccio che le ragazze conoscevano.
-Claireee! Vecchia marpiona!
Che fine avevi fatto?- le chiese la Nat, offrendole
una birretta che era avanzata.
-Niente di che, io e Benny eravamo impegnati, ecco. Ripeto: è qui la
festaaa?-
-Ora che è arrivato anche lui no.-
tagliò corto la padrona di casa, ancora incazzata per il fatto che tutte
sembrassero avere un partner meno che lei.
Claire ignorò il commento acido dell’amica e si sedette di
fianco alla Nat, mentre qualcun altro suonò il
campanello.
Per evitare di assistere allo spettacolo raccapricciante che gli zigomi di Cumberbratch provocavano ogni qualvolta si muovessero, Sara
andò ad aprire e si ritrovò davanti la Plantie
con tanto di Plant al seguito, Alessia e la Fra.
Quest’ultima prese
la Ziggy sottobraccio e si unì ai suoi deliri,
anche se lei non era sotto gli effetti dell’adorazione per il roscio dei Megadeth, bensì
sotto quelli del suo amato protossido.
-E Anna che fine ha fatto?-
chiese Cecilia, momentaneamente al sicuro dalle grinfie di quel cattivone di mister Taylor.
-Già, che fine ha
fatto?- chiese la Plantie alla sua dolce metà,
che mise su un’espressione perplessa e scosse la testa riccia senza saper
dare spiegazioni.
-Non era mica venuta a
cercarvi?-
-Ah, non lo so! Io ero con Percy, ti pare che mi metto a farvi da balia?-
-Effettivamente il suo
ragionamento non fa una piega…- mormorò Mitch, annuendo con il capo.
-E io invece sono venuta a
riprendermi Megaman, Jules! Col cazzo
che te lo presto di nuovo, te lo sei tenuto un secolo!- esclamò la Ale, dirigendosi a passo sicuro verso una camera da letto.
La Nat
stava giusto per ricordarle che quello era l’appartamento suo e di Sara e
che la Jules invece viveva con Anna al piano di sopra, quand’ecco che
dalla stanza provenne un urlo di puro terrore.
Sentendosi in colpa, la
Jules corse subito per accertarsi delle condizioni di salute dell’amica,
ma la ritrovò appolipata a Steven Tyler. Tutti
e tre tornarono quindi in cucina, sotto lo sguardo sbigottito degli astanti e
il commento acido di Sara, che se ne venne fuori con un -E insomma, oggi c’è
la fiera con tanto di albero della cuccagna e io non sono stata invitata…-
-Ti regalo Megaman, Jules, tanto ora non me ne
faccio un cazzo!- esclamò festosa la Ale,
appartandosi su un divanetto con mister Tallarico.
In quel momento la porta d’ingresso
si aprì nuovamente e arrivò un’Anna decisamente raggiante,
che non s’era nemmeno preoccupata di suonare il campanello.
-Ragazze, guardate chi ho
trovato in giro per il palazzo, che s’era perso…-
e, detto quello, indicò la figura al suo fianco, vestita di una tutina
decisamente attillata che riproduceva uno scheletro.
-Porca puttana, John
Entwistle a casa mia! Che giorno fottutamente glorioso!- si riprese Sara,
iniziando a stendergli il tappeto rosso e a baciare ogni centimetro quadrato
che il bassista calpestava.
-Coff, coff!
Ragazze, ci saremmo anche noi!-
A quelle parole le dirette
interessate si voltarono verso l’ingresso, dove si trovavano Silvia e
Federica in dolce compagnia.
-Vi presento il mio
fidanzato, Matt Smith!- esordì la prima, mentre la seconda prese la mano
di Jagger che se ne stava al suo fianco e tacque, ritenendo quel gesto
sufficientemente eloquente.
-Benone, propongo di aprire
un catering per matrimoni! Jules, tu che ne dici?- propose Sara all’amica,
mentre quella ridacchiò con gli occhi già a forma di banconote.
-Effettivamente io, te e la
Charlie potremmo metterci in società…
Hai idea di quanti cd potrò comprarmi?-
-Ehm, non vorrei
interrompere i vostri progetti, però mi sono ricordata di una cosa: prima
sono andata a comprarmi un po’ di pesche e ciliegie, e guardate chi ho
trovato!- annunciò la Silvia, spostandosi e mostrando un David Bowie
dietro di sé, mentre la Fra incominciava a saltare a destra e a manca
senza posa.
-Yayyyks, grazie mille!- squittì quindi,
saltando in braccio all’oggetto dei suoi desideri.
Sara alzò gli occhi
al cielo: -Mioddio, un David Bowie dal fruttivendolo…-
-Non se ne trovano tutti i
giorni, già.- sogghignò la Penny, aspettando che l’amica
nell’ordine:
1. si ricordasse della
scommessa che avevano fatto
2. sospirasse rassegnata
3. aprisse il taccuino (da
cui fuoriuscirono dei moscerini rintronati)
4. tirasse fuori svariate
banconote
Miss McCartney
intascò ben volentieri quei fogliettini
colorati e se ne tornò di fianco al proprio amato trotterellando,
già dimentica di tutta la tensione accumulata precedentemente.
-Tutto ciò non ha senso…- mormorò la Nat,
mentre Cecilia annuì con il capo.
-Qui occorre fare
chiarezza!- esclamò la Fra, rivolgendosi poi all’amichetto della
Claire -Mister Cumberbatch, tu che sei dell’ambiente… vorresti spiegarci di grazia cosa sta
succedendo?-
-Ma cosa vuoi che spieghi,
quel minchione! È già tanto se si sa trovare il culo con due mani
e con la torcia elettrica!- esclamò la padrona di casa, beccandosi una
cuscinata dalla dolce metà dell’oggetto dei suoi insulti.
-Non badare a lei, Benny… Illuminaci, dai!- gli si avvicinò la
Jules, mentre Sara le ringhiava dietro un -Lurida traditrice, considerati fuori
dalla società!-
-Ehm, a dire il vero… Non ne ho la più pallida idea.- confessò quello candidamente, mentre la
Charlie se ne venne fuori con un -Un ramarro cieco e zoppo saprebbe trovare gli
indizi meglio di te, cazzo…-
-Dobbiamo per forza
chiedere a Page, è lui l’esperto!-
rifletté la Ale, scollandosi per una frazione
di nanosecondo dal suo adorato front-man.
-Seguitemi, so io
dov’è.- tagliò corto la Mitch, trascinandosi tutti quanti a casa sua.
A quell’affermazione
la Jules non riuscì a trattenersi per l’ennesima volta: -Ma dorme
ancora da te? Occristo santo!-
-Sì, nella cuccia
del cane…-
-Ma tu non hai un c-
-Ragazze, eccheccazzo! Avete rotto con ‘sti
drammi! Qui c’è un universo da salvare, me ne fotto se la Mitch ha un alano o Plant come
animale da compagnia!- esclamò la Penny nuovamente scazzata, salvo poi
rivolgere un -Senza offesa.- alla Plantie e consorte
che la guardavano storto.
Arrivarono nel soggiorno
dove c’era Page seduto su una cuccetta per cani
con le gambe incrociate e un’espressione estatica dipinta sul volto.
-Mmm, qualcosa mi dice che non è tra noi…- osservò la Fede, indicando il cartoccetto
di fianco al chitarrista da cui fuoriusciva una polverina bianca che aveva
tutta l’aria di non essere borotalco.
-Perlomeno non sono
formiche!- esclamò un Nikki Sixx decisamente
entusiasta, appena entrato in compagnia della Cam, di
Carmen e di Alex.
-Jimmurs, sei uscito dal rehab
cinque giorni fa, non mi dire che…- incominciò
Mitch, venendo però interrotta subito dal
fondatore dei Led Zeppelin.
-Non crucciarti, cara:
è solo Valium…- la rassicurò,
rivolgendole un sorrisino tenero ma piuttosto rimbambito, mentre Sara e Cecilia
si guardarono con una certa intesa, pensando entrambe -Certo, il Valium…-
-Ok, ciancio alle bande:
mister Page, lei sa rivelarci l’arcano? Voglio dire:
non mi pare affatto casuale il fatto che tutte quante ci siamo ritrovate
impegnate con i nostri idoli…-
incominciò la Nat, mentre la sua coinquilina e
la Jules le fecero notare più o meno educatamente che a loro mancava
ancora l’accompagnatore.
-La Nat
ha ragione!- saltò fuori la Ziggy -E poi
vorrei sapere perché loro ce l’hanno in carne ed ossa mentre io mi
devo accontentare del poster… Voglio dire,
nulla in contrario, è una gigantografia magnifica, ma dopo un po’
la lingua mi s’impasta e quind-
-Zig, un bel “chisseneincula”
per il tuo poster no, eh?- la punzecchiò la Cam,
riprendendo il discorso -Page, parliamoci chiaro: son
più di quarant’anni che viaggi culo e camicia col demonio, non
è che ci daresti una dritta?-
-In effetti vi siete
rivolti alla persona giusta- iniziò il chitarrista, facendo roteare gli
occhi a Carmen -ma stavolta non sono io l’eletto…
C’è qualcuno più in alto di me che saprà
consigliarvi meglio.-
-Oooh, che meraviglia! Hai iniziato a scendere
dal piedistallo, eh Jim?- lo canzonò la ex, mentre lui si limitò
a risponderle con un enigmatico -Veramente siete stati voi a mettermici lì.-
La Fra bloccò al
volo Carmen, che era già pronta per sferrare un calcio in stile Bruce
Lee al bocciuolo di rosa, mentre le altre si
consultarono rapidamente: che fare ora? A chi si dovevano rivolgere? Chi era
che aveva la chiave, la soluzione per tutto quel parapiglia?
-Io so chi è l’uomo
giusto per voi!-
A quelle parole tutti si
voltarono verso il divano, su cui se ne stava un Lars
Ulrich decisamente sbracato.
Seguì un minuto di
totale silenzio, interrotto soltanto dal -E questo chi cazzo lo ha invitato?-
di Sara e un -Grandioso!- pronunciato dalla Ziggy,
che in realtà rivelava il gaio messaggio -Ora sì che siamo
fottuti!-
Alla fine Anna si espresse
per tutte: -Vabbè, ormai non abbiamo un cazzo
da perdere… E sia, vichingo, conducici dal
sommo!-
Fu così che l’intera
carovana iniziò a salire scale su scale, e nel tragitto la Jules
trovò un Dave Grohl
che era rimasto rinchiuso nell’ascensore bloccato, decidendo all’istante
di adottarlo.
Ad un certo punto,
però, la Claire realizzò che mancava la Charlie all’appello,
e si sentì in dovere d’informare tutto il gruppo.
Decise a non lasciare
nessuno indietro per alcuna ragione al mondo, le amiche seguirono la Fede e la Plantie, intente a fare strada, e
arrivarono all’appartamento che queste condividevano con il tassello
mancante.
Trovarono la Charlie che
dormiva sul divano sbiascicando ogni tanto qualche parola sconnessa, tipo “David
Bowie”, “coniglio”, “cosplay”
e via dicendo e la svegliarono.
Questa, in preda al coma
più profondo, le avvertì che doveva cambiarsi e, fiondatasi in camera
alla ricerca di un paio di jeans e una maglietta puliti, aprì l’armadio.
Grande fu il suo stupore
quando, tra il costume che aveva usato per il cosplay
di uno dei Saint Seiya e un vecchio cardigan,
trovò il dottor May, completo di zoccoli ortopedici e ricci indomabili.
-O, somma Athena! Sapevo che
non mi avresti delusa!- strillò entusiasta, facendo precipitare tutte le
amiche in camera sua.
A quella visione Sara fece
2 + 2 e, stranamente più rapida di una saetta, si fece duemila rampe di
scale in un sol colpo, fiondandosi davanti al proprio armadio e aprendolo con
bramosia.
Lo spettacolo desolato che
le si proiettò davanti agli occhi la gettò nel più nero
degli sconforti: -E ma cheppalle, oh!- (per l’appunto),
costringendola a fare ritorno dalle amiche a mani vuote.
-Bene, ora che siamo al
completo direi che possiamo continuare con la nostra missione, no?- intervenne
la Plantie, sventolando il pugno per aria con fare
trionfante e seguendo il batterista dei Metallica, fiero di poter condurre alla
salvezza quell’esercito interamente costituito da tronchi di figa
(testuali parole).
Finalmente giunsero davanti
all’appartamento desiderato e, una volta entrati, furono tutti accolti da
una zaffata potentissima d’incenso.
-Gente, non so voi ma quest’atmosfera
mi sa tanto di chiesa, e la cosa non mi piace affatto…-
brontolò Roger, cingendo la vita di Cecilia con un braccio e con moooolta nonchalance.
-Una volta tanto mi trovo d’accordo
con la checca qui di fianco: è proprio necessario quest’incontro?-
Sara rincarò i mugugni, ma si beccò un coro generale di -SIIIIII’!-
che la rintronarono e che la fecero desistere dal suo progetto di darsela a
gambe.
-Heeey! C’è nessunooo?
Sua Santità per caso è in casa?- come al solito la Penny si fece
riconoscere, e il diretto interessato non tardò a farsi vedere.
-Si può sapere chi
cazzo è che fa tutto ‘sto bordello e che interrompe i miei
contatti con l’aldilà?-
Lo sconosciuto si
rivelò in tutto il suo splendore, facendo inchinare Ulrich
peggio di Emilio Fede di fronte a Berlusconi e provocando un calo vertiginoso
di zuccheri nella Ziggy, che pensò bene di
lasciare questo mondo.
-O potente David Scott Mustaine, illuminaci con la tua santità e guidaci
con la tua chitarra verso lidi più sereni!-
-… Ulrich, non
hai ancora smesso di calarti acidi?- l’oggetto delle sue preghiere lo
fulminò con lo sguardo, ed era già tanto che non lo avesse
fulminato e basta.
Il batterista lo
ignorò e fece per aprir bocca, ma l’ex compagno di band lo
interruppe di nuovo: -A proposito, cos’è tutto ‘sto troiaio
che m’hai trasferito in casa?-
-Troiaio sarà quello
che gestiscono la tu’ madre e la tu’ sorella!- gli ringhiò
dietro la Plantie, mentre il gentile Roberto
provvedeva a tenerla ferma.
-Farò finta di non
aver sentito. E comunque mi stavo chiaramente prendendo gioco di voi: siete qui
per la profezia, vero? Vi manda il buon vecchio Page!-
-Beh, sul “buon”
avrei qualcosa da ridire…- obiettò Carmen,
zittita immediatamente dalla Jules, che temeva di non uscire più da
quella situazione dimmerda.
-Beeeeene… Allora direi che la cerimonia può
iniziare, ma prima devo chiamare il mio aiutante. Davey,
vieni un po’ qua!-
La porta-finestra si
aprì e ne fece capolino un David Ellefson
vestito da prete, che scatenò le reazioni più o meno stupite
degli astanti.
-Opporcavacca!- esclamò Sara -Con un prete del
genere ricomincerei a frequentare la Chiesa…
anzi, andrei a messa tutti i giorni!-
-Salve a tutte, gentili
donzelle. Sono il reverendo Ellefson e oggi sono qui
per illustrarvi il vostro cammino, un cammino che probabilmente sarà
lungo e doloroso, ma da cui dipendono le sorti di tutto il pianeta…-
-Ah-ha! Allora vedete che prima non dicevo una
stronzata quando sostenevo che non c’era un minuto da perdere? Ingrate!-
osservò la Penny con fare trionfante, mentre la Ziggy
si affrettò a tapparle la bocca per non perdersi nemmeno una sillaba
pronunciata da quel duo di figaccioni metallari.
-Come stavo dicendo prima,
avete una missione da compiere: millenni e millenni or sono, Cthulhu plasmò il nostro pianeta a suo piacimento,
ma nel farlo pose delle condizioni… Se gli
uomini non le avessero rispettate, avrebbe distrutto la Terra in un sol colpo. Diciamo
che in questo preciso istante Cthulhu è un po’
arrabbiato, diciamo pure incazzato nero, e sta prendendo in considerazione
quest’opzione: ma egli è allo stesso tempo magnanimo,
perché ci sta dando una seconda chance…
Se qualcuno riuscirà a compiere la profezia che lui stesso ha formulato,
saremo tutti salvi.-
-E quale sarebbe questa
famigerata profezia?- chiese incuriosita la Fede, ansiosa di sapere il seguito.
A quelle parole Mustaine, in piedi sul tavolino da tè da tempo
immemore, si schiarì la voce e si voltò a fissare dritto negli
occhi una precisa persona.
-Paul, tu partorirai con dolore…-
-Ehm, Dave,
guarda che stai sbagliando previsione.- lo avvertì Ellefson
tirandolo per il braccio, mentre il Macca si stava
stringendo i gioielli di famiglia con neanche troppo pudore.
-Ah, giusto…
Ehm, ehm! Allora… Quando quindici cavalieri la barriera avranno rotto e con le loro
donzelle riuniti si saranno, saran tutti pronti ad
affrontare un nuovo ’15-18 e a rimediare ad un grosso danno!-
-Mmm, bellino…
Cos’è, Pascoli?- chiese Cecilia sghignazzando, beccandosi un’occhiataccia
da parte del Mustaine.
-Biondina, ridi pure, ma
quando vedrai i casini che dovrete affrontare ti passerà la voglia…- rise maleficamente quello, venendo
però interrotto dalla Charlie.
-Quindici cavalieri, avete
detto? Ma noi siamo in diciassette!-
-Merda! Dave,
la ragazza ha ragione!- esclamò Ellefson
piuttosto allarmato, facendo riflettere Mustaine.
-Mmm, in effetti questo non era stato previsto…- osservò quello, grattandosi la
tempia -Vabbè, poco male: io mi prendo la
rossa.-
A quelle parole la Ziggy, appena ripresasi dallo shock di qualche minuto
prima, rischiò l’ennesimo collasso.
-Dave, è un atto nobile da parte tua… Infatti tutte le ragazze necessitano di un cavaliere…- Ulrich se ne
venne fuori con un’affermazione totalmente banale e assolutamente non
richiesta.
-Perché hai scelto
la rossa, scusa?- intervenne Jagger, beccandosi una stecca sul coppino dalla Fede, determinata a tutti i cosati nel
volergli insegnare il Galateo.
-Beh, vedi…-
iniziò quello, toccandosi i capelli e analizzando le sfumature della
chioma della prescelta -Ogni simile ama il suo simile!-
-Awww, com’è colto il mio Musty!- esclamò la Ziggy,
mentre i suoi occhi ripresero a modellarsi a forma di cuore e Sara rivolse al front-man dei Megadeth un dito
medio di tutto cuore.
-Ma lei non ha un
cavaliere!- rincarò la dose la Nat, indicando
la sua coinquilina.
-Qualcosa mi dice che io e
la tizia che muore subito nei film horror abbiamo parecchio in comune…- sospirò quella, sentendosi presa in
causa.
-Eh, ma che scassacoglioni che siete! Io il mio dovere l’ho
fatto, mi sono preso la briga di fare da babysitter ad una di voi e continuate
a rompere? Vedete di arrangiarvi, adesso!- ruggì Mustaine,
voltandosi dall’altra parte con fare offeso.
-Ma scusate, perché
non chiediamo a mister Smith se ci dà delucidazioni?- osservò Mitch, indicando il ragazzo di fianco a Silvia.
A quelle parole il giovane
si grattò un po’ la nuca, lievemente imbarazzato, mentre Silvia
gli si stringeva ancor di più al braccio.
-Beh, si sono formati dei
varchi spazio-temporali in seguito a queste distorsioni molecolari e, ecco… Il vostro desiderio era talmente grande che c’ha
fatto arrivare a voi.-
-Mmm, utili voi personaggi dei telefilm!-
esclamò Carmen con un tono canzonatorio, per poi tirare una guancia al
proprio ragazzo -Senza offesa, Richie-Roo.-
-Occhei, mister Dottor Chi, ma non era quello
che ti avevamo chiesto… Volevamo sapere
perché la Fonny è l’unica
zitella, qui!- lo punzecchiò la Claire.
-Niente è lasciato
al caso, miss- iniziò Ulrich, facendosi vicino
alla malcapitata -Infatti non so se hai notato che anch’io non ho alcuna accompagnatrice…-
-Ma a te non piaceva mica
la Ziggy?!- urlò schifata quella, cercando di
scrollarselo di dosso.
-Fonny, comprendilo: arrivati ad un certo punto,
qualunque buco va bene.- le spiegò serafica la Cam,
sogghignando neanche tanto velatamente.
-Vabbè, ma che schifo, per Dio! Ti accontenti
della presa della corrente, Ulry: qua non c’è
trippa per gatti.- sbottò la diretta interessata, spingendolo il
più distante possibile da lei -Piuttosto…
Ellefsy, per caso sei impegnato…
diciamo nel prossimo futuro? Perché a me non dispiacerebbe affatto
averti come cavaliere, e devo ammettere che questa tenuta ti dona un sacco e mi
sta facendo rivalutare in positivo la gerarchia ecclesiast-
-Mi spiace deluderti, Sara- le sorrise cordiale quello -Ma io devo restare qui a
monitorare la situazione, non posso venire con voi.-
-Occhei, incasso il colpo ma scordatevi di
appiopparmi questo coglionazzo qui, eh!-
strillò lei, indicando disgustata un Ulrich a
caso.
-Ma io voglio venire con
voi! Non riuscirete mai a convincermi a starmene qui!-
-Beh, allora vorrà
dire che verrai nelle vesti di mascotte/portafortuna/essere inutile,
perché io non ho alcunissima intenzione di
farmi rimorchiare da un buzzurro come te!-
-Beeeene, direi che ci siamo tutti!- il reverendo
intervenne nuovamente per risollevare gli animi -Possiamo dare inizio alla
missione!-
Guidati dall’iniziativa
di Dave Grohl, tutti i
presenti si esibirono, più o meno convinti, in un Hip-hip-hurrààà!
propiziatorio.
Ellefson recitò un paio di preghiere dal
librone impolverato che Mustaine gli aveva lasciato
in custodia e quelle ebbero subito effetto: infatti, esattamente al centro del
tappeto, si materializzò quello che aveva tutta l’aria di essere
un portale.
In fila indiana tutti vi
entrarono, mentre il bassista augurava loro di non perdere l’entusiasmo e
tantissima fortuna, perché ne avrebbero avuto decisamente bisogno.
Questa
cosa non ha senso (autocit.).
Di male in peggio, e ‘sto capitolo
è luuunghissimo: consideratelo il mio uovo di
Pasqua per voi LOL
Per chi non capisse la storia di Ellefson prete, è pregato di andare qui
LMAO
Mentre “Richie-Roo”
è un soprannome del personaggio che Alexander Arnold ha interpretato in Skins, gh <3
Come sempre dedico il capitolo alle
svitate del mio corazon <3
Dazed;