08/04/2012
0 recensioniLa storia di Crilin.
Il primo scontro.
Sentiero d’autunno - Nei pressi del Monastero Nolight.
Crilin era partito da ormai quattro ore e il sole ormai proiettava sulla strada ombre allungate, tipiche delle prime ore dell’alba. Il giovane guerriero si guardava attorno mentre camminava e, ogni metro che percorreva, lo lasciava a bocca aperta: non era mai uscito dal villaggio sotto il Monastero fino a quel giorno. Andando avanti, inciampò su una corda tesa piazzata lì per chissà quale motivo. Crilin si alzò in modo molto goffo togliendosi la terra che era rimasta sui vestiti.
“Ma chi diavolo ha messo questa corda sulla strada?”
La sua domanda non rimase a lungo senza risposta. Da dietro un albero dal tronco molto grande, apparvero due tizi che spaventarono il guerriero al primo sguardo: entrambi erano molto alti e avevano un fisico che sembrava scolpito nella roccia.
I due si avvicinarono parlando, sotto lo sguardo perplesso di Crilin.
-Hai visto che la mia trappola ha funzionato? Che ti avevo detto! Devi fidarti di me... dopotutto sono il più furbo tra noi!-
-Ehi, non darti troppe arie. La tua trappola ha funzionato ma... ha bloccato un ragazzino con la testa pelata. Speriamo che almeno ci sia qualcosa di prezioso in quella sacca!-
Crilin scoppiò in una fragorosa risata.
-Ma... ma vi siete visti? Grandi e grossi e andate a spasso indossando canottiere strappate e pantaloni più piccoli di qualche taglia. Siete molto divertenti sapete?- E riprese a ridere.
L’avversario più alto dei due inarcò le sopracciglia e partì alla carica urlando.
“Bene... vediamo se gli anni di allenamento sono serviti a qualcosa”
Quando l’uomo sconosciuto fu ad una certa distanza, Crilin spiccò un salto e assestò un calcio diretto alla nuca dell’aggressore. Quello cadde a terra gemendo.
-E’ stato così facile metterlo al tappeto? Cos’ha i muscoli disegnati?- Disse Crilin indicando il bandito che giaceva a terra.
-No, il problema è che il mio amico si lascia trasportare troppo. Non ragiona e viene sopraffatto in combattimento. Con me non ti andrà così di lusso piccoletto!-
-Mah... sarà. A me sembri anche peggio del tuo amico-
L’uomo infilò una mano nellatasca destra dei pantaloni e prese una pistola che, senza esitazione, puntò verso Crilin.
-Mamma mia che paura!- Disse il Guerriero facendo finta di tremare.
-E va bene... l’hai voluto tu! Addio!- E sparò.
Crilin afferrò il colpo della pistola con un gesto estremamente veloce della sua mano destra. Il proiettile fumante cadde a terra, con molta sorpresa dell’aggressore.
-Ma... ma... tu chi diavolo sei?- Disse l’uomo indietreggiando.
-Beh io sono Crilin!-
L’uomo ad un tratto si girò e scappò nella fitta vegetazione. Crilin fece spallucce e si girò verso il corpo dell’uomo che aveva atterrato.
“Che strane persone... chissà perchè volevano le mie riviste...”
Poi si girò e prese la strada che portava alla spiaggia.