Ci sono momenti in cui vorresti urlare. Sentire la tua voce rompere i silenzi, riempire il vuoto di mille parole. Un impulso che nasce nello stomaco, vibra lungo la colonna vertebrale e arriva alle orecchie, comprimendole; si blocca in gola, ma lo puoi sentire tremare teso nella tua testa. Vorresti urlare, e credere che se lo farai abbastanza forte la tua voce sbricolerà il cielo; come uno specchio frantumato, intonaco sgretolato. Spezzerà il tempo, bloccherà il cosmo in un istante, squarciando senza chiasso e senza affanno la trama del reale, come un groviglio che si scioglie all'improvviso.