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Autore: yeahbuddie    09/04/2012    6 recensioni
Ok, questa è la mia seconda fan fiction (la prima è stata su Harry Potter, ma dopo aver pubblicato il primo capitolo ho scordato la password, lol), e non so, spero la leggiate in tanti anche se in alcune parti sarà un po' noiosa. Poco più di un mese fa quei cinque cretini mi hanno rubato il cuore, letteralmente, perciò ho pensato di fare ciò che amo, cioè scrivere, per qualcuno che amo, cioè i One Direction. Come si suol dire, due piccioni con una fava. E vabè, non voglio annoiarvi quindi mi dileguo qui. Spero solo leggiate questa fan fiction in tanti, che recensiate e non so, leggete e basta!
Quindi: peace, love and One Direction.(L)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non sapevo esattamente quanto tempo era trascorso da quando mi ero messa a letto, ma sicuramente non era abbastanza dato che sentii mia madre salire in camera mia per la terza volta consecutiva, chiedendomi cos’avessi che non andava.
In realtà saliva per dirmi che la cena era pronta, ma a quanto pare dopo qualche giorno aveva deciso di tornare a fare la madre, per cui tentava di preoccuparsi per me.
Per la terza volta biascicai un «non ho niente e non ho fame», prima di alzarmi definitivamente dal letto e chiudere quella benedetta porta a chiave. Mi sentivo stanca, un po’ fiacca e sentivo gli occhi bruciarmi, ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a ricordare chiaramente quel che era successo quel pomeriggio.
Forse era una cosa che succedeva quando accadeva qualcosa di brutto. Il dimenticare quel qualcosa di brutto, intendo. O forse ero semplicemente troppo stanca per pensare. Fatto sta che non mi rimisi a letto, ma asciugandomi gli occhi con il dorso della mano, raggiunsi la finestra e mi sedetti sul davanzale, guardando in alto la luna che era spuntata più o meno da un paio d’ore. Poggiai la testa sullo stipite della finestra, circondando le ginocchia con le braccia e chiudendo gli occhi, cercando di scacciare i pensieri che tentavano di entrarmi in testa.
Subito mi balenarono in testa le immagini di quel che era successo con Nicole, di Liam davanti a me, di Zayn che urlava. Non riuscivo ancora a capire il perché della reazione di Nicole per quello stupido cappello, ma la scena di quel pomeriggio mi aveva, come dire.. spaventata, in un certo senso.
Scrollai la testa, e allungando un braccio sul comodino per afferrare il mio iPod, lo accesi e feci partire una canzone a caso. Sospirai, e guardando fuori dalla finestra notai una figura familiare guardare nella mia direzione.
Che ci faceva Liam sveglio alle.. guardai l’ora sul display dell’iPod, che segnava esattamente le 9,30pm. Beh, allora era ovvio che stesse sveglio.
Lo guardai, senza aprire la finestra per urlargli chissà cosa come succedeva nei film, ma sorrisi semplicemente. Era un sorriso un po’ forzato, ma lui ricambiò lo stesso, facendo poi un segno con la mano come a dirmi di aspettare. E così feci, mentre lui si voltò – forse cercando chissà cosa – per poi tornare alla finestra.
Si poggiò sul davanzale, sicuramente scrivendo qualcosa dato il movimento della sua mano, e quando finì alzò un foglio, tenendolo piegato per bene in modo che leggessi chiaramente.
“Stai bene?”
Leggendo quella semplice domanda, su un semplice foglio, sentii lo stomaco vorticare, come se qualcuno stesse risucchiando tutto quel che conteneva. O forse.. no, non era quella sensazione per cui la gente si sveglia la mattina sorridendo, non era quella sensazione per cui quella stessa gente andava a dormire sorridendo.. non poteva essere. Non così di punto in bianco almeno. O forse.. forse era possibile?  Forse sì.
Guardando Liam così serio, dalla finestra opposta alla mia, che si preoccupava per me.. era strano. Come la sensazione che stavo provando, anche se era piuttosto piacevole. Avevo i brividi, e sentivo lo stomaco attorcigliarsi, ma in modo positivo.
Non potevo darlo a vedere però, né potevo dire a Liam quel che stavo provando in quel momento, guardandolo dalla finestra. Quindi annuii, sorridendo sinceramente.
Stavo bene, davvero. Quel che era successo qualche ora prima non era stato niente, no? Solo una semplice ‘litigata’, se così la si vuol chiamare. Ma non era successo niente, era solo un malinteso che sarebbe stato chiarito presto. Per cui sì, stavo bene. Anche – o soprattutto – grazie al ragazzo dal sorriso dolce e spontaneo, dai capelli corti e spettinati e dagli occhi color nocciola..
Nel frattempo che io contemplavo la bellezza di Liam, lui scrisse qualcos’altro sul foglio, per poi alzarlo di nuovo e mostrare un “vuoi parlare?” a caratteri cubitali.
In risposta alzai una mano davanti alla faccia, come a dire di non preoccuparsi, e poi gli sorrisi, mimando un “grazie”. Lui sorrise a sua volta, e come me, si sedette sul davanzale della sua finestra, come per farmi compagnia.
Il mio sorriso si allargò, e quando vidi Liam intento a dire – a mimare – qualcosa, qualcuno bussò alla mia porta, ed infastidita per aver rovinato quel.. momento, mi alzai lentamente, girando la chiave pronta a mandare a quel paese mia madre se fosse tornata di nuovo per chiedermi se avessi fame.
E invece no. Quando aprii, mi trovai davanti l’unica persona che non avrei mai immaginato bussare alla mia porta. Almeno non quella sera.
«Che vuoi?» Chiesi con tono neutro non appena spalancai la porta.
«Solo parlarti.»
Parlarmi? E di cosa? Non avevamo assolutamente nulla da dirci, noi due.
Come se mi avesse letto nel pensiero, rispose: «Riguardo a prima.»
Oh, beh, allora. Non che m’interessasse sapere perché Nicole aveva dato di matto, ma mi doveva almeno delle scuse, no? Anche se mandare il fratello al posto suo, non era proprio un bel modo di scusarsi.
«Taglia corto, Zayn.» Ordinai voltandomi, sedendomi poi sul letto.
Lui si chiuse la porta alle spalle, e lentamente si avvicinò fino a sedersi anche lui.
Puntò subito i suoi occhi castano-dorati nei miei, ma come era già successo, non riuscii a tenere il suo sguardo per più di tre secondi. Quegli occhi, i suoi occhi, avevano un effetto strano su di me dalla prima volta che avevano incontrato i miei.
Erano ipnotici, e bellissimi. Chiunque si sarebbe sciolta guardandoli, compresa me.
Così evitai il più possibile di guardarlo, anche se forse era “da maleducati”.
«Mi dispiace per prima..» cominciò Zayn.
«Non sei tu che devi scusarti, e poi non è colpa tua.» Risposi pronta, stringendo un cuscino tra le braccia. Non era colpa sua qualunque cosa avesse Nicole, per cui perché era dispiaciuto?
«No, hai ragione,» rispose, «Ma avrei potuto spiegarti prima e invece non l’ho fatto.»
«Diciamo che il fatto che mi sono segregata in camera non ha aiutato.» Commentai abbozzando un sorriso.
«Forse.» Continuò Zayn. «Comunque devi sapere che Nicole non l’ha fatto apposta, cioè.. è una questione..» guardò un punto lontano, fuori dalla finestra, forse per cercare le parole giuste «Delicata. Mia madre è morta, sai?»
No, ma l’avevo intuito. E davvero non capivo come riuscisse a parlarne così.. tranquillamente. O meglio, non capivo come potesse parlare della sua morte, così tranquillamente.
Mio padre era ancora vivo, eppure non riuscivo a parlarne con nessuno, non volevo parlarne con nessuno. Diciamo che non ci riuscivo e basta, e se fosse morto riuscirei a parlarne ancora più difficilmente.
Annuii alla domanda di Zayn, alzando un po’ lo sguardo per controllare la sua espressione: impassibile.
«Lei è morta cinque anni fa, quando io avevo tredici anni e Nicole dodici. Lei era.. la donna più bella che avessi mai visto, e non lo dico perché era mia madre. Ed era anche la donna più dolce e altruista che avessi mai conosciuto. Non che ne avessi conosciute tante, certo, ma lo era davvero. Metteva sempre gli altri al primo posto, che fossero familiari, amici o semplici conoscenti.» Fece un sorriso amaro, guardando prima fuori e poi me, poi continuò. «Quando eravamo piccoli ci portava sempre al parco, tutti i pomeriggi di tutti i giorni, e quando è morta.. non ci siamo più tornati.»
Ora teneva lo sguardo fisso fuori dalla finestra, e vidi un luccichio nei suoi occhi, come se stesse piangendo silenziosamente. Delle lacrime però non c’era traccia.
Lo squadrai un attimo – il che mi fece sentire davvero stupida – e notai che la sua mano tremava un po’. Ero una persona istintiva, e il mio istinto in quel momento mi diceva di abbracciarlo, di rassicurarlo. Eppure non lo feci. Non so per quale motivo mi trattenni, ma non riuscivo nemmeno ad allungare una mano per stringere la sua. Ero come immobilizzata.
«L’ultimo carnevale che abbiamo passato insieme, ci aveva portati in un negozio di maschere, o una cosa simile, e credo sia stata una delle giornate più belle della mia vita.» Sorrise, ricordando ciò di cui stava parlando.
A vederlo così, mi sembrava quasi di essere.. gelosa. Lui aveva Mike, e nonostante la madre lo avesse lasciato quando ancora guardava i cartoni animati, Zayn riusciva a parlare di lei con serenità, mentre io, per quanto forte potessi sembrare, non avrei retto neanche un istante senza mia madre. Anche se negli ultimi giorni eravamo un po’ in crisi, non avrei mai potuto vivere senza di lei. Non riuscivo neanche a pensarci a una vita senza di lei, per cui in quel momento invidiavo Zayn. 
«Ha fatto provare a me e Nicole le maschere e i vestiti più strani, mentre ci scattava foto assurde, e alla fine, in uno degli scaffali più alti, Nicole vide un cappello, quelcappello, e mia madre voleva prenderglielo a tutti i costi. Siamo rimasti tutto il pomeriggio nel negozio ad aspettare che arrivasse il turno di un altro commesso dato che quella che c’era già non era in grado di arrivare allo scaffale (e no, non aveva una scala).»
Il sorriso apparso poco prima sul suo viso, si allargò per poi spegnersi del tutto.
«Dopo aver trascorso il pomeriggio al negozio, siamo tornati a casa con quel cappello, che mia madre indossava sotto comando di Nicole, e poi.. il giorno dopo è morta.» Si voltò verso di me, che avevo alzato la testa senza neanche accorgermene, e ci guardammo per gli occhi per un attimo che parve interminabile.
I suoi occhi castano-dorati sembravano quasi spenti, ma allo stesso tempo brillavano sotto la luce della luna, il che li rendeva ancora più belli. Come la sua pelle ambrata, e il suo sorriso al momento triste. Ma forse non avrei dovuto pensare a quelle cose in quel momento.
Sospirai, abbassando di nuovo la testa, sui miei calzini a righe.
«Se n’è andata così in fretta che non abbiamo neanche fatto in tempo a salutarla.» Continuò di nuovo Zayn, dato il mio silenzio. «Si è sentita male all’improvviso, mentre era a lavoro e noi a scuola, e quando siamo tornati a casa eravamo distrutti. Nicole pianse per mesi, e sono sicuro che lo fa ancora, mentre io no. Comunque, mia madre indossava quel cappello l’ultima volta che la vidi, e così anche Nicole. La mattina usciva presto di casa per andare a lavoro, per cui si occupava nostro padre di portarci a scuola.» Sospirò, guardando di nuovo me.
«Capisci quindi il perché della reazione di Nicole?» Chiese poi. «Quando mia..nostra madre morì, Nicole indossò quel cappello ogni secondo di ogni giorno, per anni. E quando finalmente riuscimmo a farglielo togliere, ci aveva pregati di buttarlo via, ma per qualche insulsa ragione non riuscimmo a farlo, per questo l’abbiamo nascosto nella sua camera, di mia madre..»
«Ma poi io l’ho trovato.» Conclusi io, stringendo ancor di più il cuscino che tenevo tra le braccia.
Non sapevo davvero cosa dire, non ero mai stata brava con certe cose, in quanto la mia situazione familiare non era delle migliori, ma avrei davvero voluto far qualcosa per tirar su Zayn in quel momento.
Magari avrei potuto costruire una macchina del tempo che mi avrebbe permesso di tornare indietro a quando avevo trovato quel cappello. O magari potevo tornare al giorno del mio trasferimento lì, dato che sembrava esser cominciato tutto con il piede sbagliato. Forse però, sarei potuta tornare indietro fino al momento della mia nascita. Magari non nascendo avrei evitato un sacco di problemi a tutti, dato che non riuscivo a farne una giusta neanche quando ci provavo con tutta me stessa.
Continuando a guardarmi i calzini, bisbigliai: «mi dispiace» prima di alzare di nuovo lo sguardo su Zayn, che guardava fuori. La luce della luna gli illuminava la parte del viso che avevo davanti, e lo rendeva ancora più bello. Sembrava uscito da una delle pubblicità in bianco e nero di Gucci, o Calvin Klein o chiunque sia. Sembrava come un Dio, e la sua pelle di solito scura, sotto quella luce gli dava un aspetto particolare. Poteva passare per Edward Cullen, se solo non avesse avuto più l’aspetto del lupo.
Scossi la testa per scacciare quei pensieri stupidi, e tornai a pensare a qualcosa da dire.
Feci per aprire bocca, ma Zayn m’interruppe.
«Non devi dire per forza qualcosa, se non sai cosa si prova.»
«Già, non so cosa si prova, ma sai, è meglio che tua madre se ne sia andata così che nel modo in cui l’ha fatto mio padre.» Dissi tutto d’un fiato, senza nemmeno pensare alla cosa giusta da dire, che di certo non era quella. «Mi dispiace, intendevo..»
«Tranquilla,» m’interruppe, sorridendo gentilmente «Ho capito.»
Gli sorrisi, ripensando alle fotografie che avevo visto nel salotto il giorno in cui ci eravamo trasferiti lì. Ce n’era una in particolare che mi aveva colpita.
«E’ tua madre nella foto nel salotto, vero?» Chiesi.
C’erano parecchie foto di famiglia appese e non, nel salotto, ma in nessuna di quelle foto c’era la madre di Zayn e Nicole, eccetto che in una, in qui era stata fotografata solo lei. Ne ero rimasta rapita appena i miei occhi si erano posati su di essa, ed era difficile ricordare i suoi lineamenti perfetti, i capelli lunghi e un po’ mossi, dello stesso colore scuro di Zayn. Aveva anche un sorriso bellissimo, che nella foto mostrava i denti perfetti, e gli occhi castani, sotto la luce del luogo in cui era stata fotografata, sembrava quasi dorati, come quelli del figlio. La pelle era scura e liscia, segno che non era originaria dell’Inghilterra.
Nel complesso, era una delle donne più belle che avessi mai visto.
Per questo Zayn era così.. bello. Aveva preso da lei, almeno per l’aspetto esteriore. Avevo notato subito che lui e Mike non si somigliavano per niente, insomma, Mike sembrava il classico inglese, mentre Zayn sembrava più orientale.
«Non sei egiziano, vero?» Chiesi dal nulla, facendolo ridere.
«No, pakistano.» Rispose sorridendo, muovendo una gamba che probabilmente gli si era addormentata.
Quindi era per metà pakistano e per metà inglese, bello. Anche a me sarebbe piaciuto avere origini miste, magari italiane, o francesi. Ma Dio non ha accontentato tutti.
«Perciò hai un mucchio di parenti?»
Rise di nuovo, mostrando un sorriso perfetto.
«Diciamo di sì, ma non vivono qui a Londra.» Disse un po’ malinconicamente.
Forse gli mancavano i suoi parenti, o magari non avevano buoni rapporti. Avrei potuto invidiarlo se solo non fossi così acida da allontanare chiunque, perfino i parenti.
Gli unici che avevo erano i miei nonni, che vivevano anch’essi a New York, mentre i miei zii (parenti dell’uomo che un tempo chiamavo padre) abitavano in Francia da prima che i miei si sposassero. Non li conoscevo granché, ma le poche volte che li avevo incontrati, erano stati gentili e anche abbastanza simpatici, al contrario di mio padre. Almeno credevo che non fosse simpatico, in realtà non ricordavo nessun momento della mia infanzia passato a ridere con lui. Forse perché non era stato un padre così a lungo da farmi avere dei bei ricordi.
Smisi di pensarci, respirando mentalmente per non incazzarmi per colpa sua.
«E dov’è che vivono?» Ripresi il filo del discorso.
«Alcuni qui in Inghilterra, a Bradford, mentre altri sono rimasti in Pakistan.» Rispose. «La maggior parte vive ancora lì.»
Non conoscevo Bradford neanche per nome, la mia bravura in geografia si limitava a conoscere Londra ed Oxford.
«Ti mancano, vero?» Gli chiesi subito senza pensare, di nuovo. Magari non voleva parlarne..
«Sì e no.» Scrollò le spalle, facendo una smorfia. «Alcuni di quelli che vivono in Pakistan non li conosco nemmeno, ma quelli a cui sono più affezionato vivono tutti a Bradford. Mio zio, le mie cugine, i miei cugini..» concluse sorridendo, forse ripensando a qualcosa di divertente che aveva fatto con loro, oppure sorrideva semplicemente perché gli voleva bene. Come una vera famiglia.
Feci per aprire bocca per chiedergli qualcos’altro sulla sua famiglia, ma parlò prima di me.
«Sai,» disse alzandosi dal letto, «ti preferisco così.»

Così come?
«Così come?» Chiesi, guardandolo allontanarsi verso la porta.
«Così.» Rispose voltandosi. Non potevo vederlo, ma sapevo che stava sorridendo.
“Così” non era una risposta, ma forse intendeva gentile? Disponibile? Simpatica? O cos’altro..?
«Beh,» gli risposi fissando la sua schiena, mentre lui si fermò sul ciglio della porta «anch’io ti preferisco così
Abbassò la testa, scuotendola divertito, e prima che si chiudesse la porta alle spalle entrando nel corridoio buio, disse un «buonanotte» divertito.
Beh, in fondo non era così male, no? Voglio dire, non era antipatico come sembrava, né rompipalle come credevo. Era stato.. carino. Per aver sopportato le mie domande ma soprattutto per essersi scusato per Nicole.
Pensai che avrei dovuto parlarle, ma non appena mi ricordai di Liam, rimandai la ‘chiacchierata’ al giorno dopo e andai verso la finestra, che però era chiusa e con tanto di tende tirate. Perfetto. Sperai che Liam non se la fosse presa, mi bastava già aver discusso con mia madre e aver ‘litigato’ con Nicole, che aggiungere la persona più gentile che avessi mai conosciuto alla mia lista di sfighe.
Sospirai, e accendendo l’abajour sul comodino mi infilai sotto le coperte e chiusi gli occhi.
 
 
Dovevo essermi addormentata in fretta, e dovevo essere abbastanza stanca dato che non sognai nemmeno quella notte. Nonostante ciò, però, mi alzai subito infilandomi il bagno e facendo una doccia calda, prima di prendere al volo un bicchiere di succo e dei pancakes ed uscire.
Ero uscita ancor prima di vedere Nicole, perciò decisi che le avrei parlato più in là nel resto della giornata, come con Liam che quella mattina non si era fatto vivo, chissà perché.
Prima di uscire in fretta e furia da casa, avevo trovato mia madre con Mike e Zayn in cucina a fare colazione, e quest’ultimo mi aveva offerto un passaggio per andare a scuola. Ovviamente avevo rifiutato, non sarei mai salita in una macchina con Harry e quell’imbecille di Madison. Avrei dovuto trattenere l’irresistibile voglia di far sbandare l’auto per far sì che quei due uscissero fuori a capriole, finendo su qualche strada isolata o giù da un dirupo.
Okay forse era un po’ esagerato, ma comunque non avevo per niente voglia di vederli. Non prima di aver chiarito le cose con Liam e Nicole, anche se di quest’ultima alla fine non mi importava gran che. Volevo scusarmi, ma di certo non saremmo diventate amiche dopo.
Quando arrivai a scuola, trovai Niall, Louis ed Amy ad aspettarmi all’entrata, come il giorno prima, e non appena fui davanti a loro fui travolta da Amy che mi stritolava in un abbraccio da orso.
«Hey, hey, non respiro!» Risi, cercando di respirare mentre Louis e Niall si univano all’abbraccio.
Molto probabilmente sembravamo un gruppo di dementi agli occhi di.. tutti, ma ne valeva la pena per un abbraccio così, da cui però riuscii a staccarmi prima di morire soffocata. «Cos’è tutto questo affetto, oggi?» Chiesi una volta libera.
Louis e Niall si posizionarono uno alla mia destra ed uno alla mia sinistra, circondandomi le spalle e i fianchi con un braccio. «Dev’esserci per forza un motivo se vogliamo abbracciarti?» Domandò Louis accigliato.
«Certo che no, ma qualcosa qui puzza, e non è l’alito di Niall.» Risposi cercando di essere seria, con scarsi risultati e beccandomi un «hey!» dal biondo.
«In realtà credo abbia fatto una puzzetta, perché poco fa il suo didietro emanava un certo odorino.»
Anche Louis cercò di parlare con più serietà possibile, e a lui riuscì.
Niall gli diede un leggero schiaffo su un braccio, mentre io ed Amy cercavamo di trattenere le risate. Era buffo come quei ragazzi riuscivano a farmi cambiare umore così facilmente.
«Sappiamo tutti che sei tu che non ti lavi» gli rispose a tono Niall, riducendo gli occhi a due fessure.
«E allora lavami tu, trottolino amoroso!»
Louis quasi urlò, avvicinandosi di slancio a Niall e pizzicandogli le guance come facevano i miei nonni ogni volta che mi vedevano. Non volevo essere al posto di Niall in quel momento, anche se era divertito quanto me vedendo Louis con la bocca a culo di gallina che cercava di stampargli un bacio sulla guancia.
«Che idioti!» Rise Amy, prendendomi sottobraccio per avviarci tutti e quattro a lezione.
«Allora, come stai?»
«Bene.» Risposi sinceramente, sorridendole. «E tu?»
«Bene!» Sorrise a trentadue denti, spostandosi poi gli occhiali che le cadevano sul naso.
Lentamente ci dirigemmo nell’aula di chimica, in cui avevamo lezione in comune alla prima ora, e parlando del più e del meno – e soprattutto del ballo di Halloween – le ore passarono in fretta.
A pranzo decidemmo di incontrarci tutti in mensa, dato che l’ora prima avevamo tutti e quattro lezioni separate, e dopo quelle prime ore riuscii finalmente a trovare Liam che si aggirava per i corridoi tra folla diretta a pranzo. Lo raggiunsi quasi correndo, e quando gli fui vicino gli toccai un braccio istintivamente.
«Hey!»
«Ciao.» Sorrise voltandosi verso di me, per poi tornare a guardare dritto davanti a sé.
Sembrava strano.. che ce l’avesse ancora con me per ieri?
«Senti..» cominciai titubante. «Mi dispiace per ieri..»
«Non devi dispiacerti.» M’interruppe sorridendo gentilmente, come solo lui sapeva fare. «Non appena è arrivato Zayn sono andato a dormire, tranquilla.» Sorrise di nuovo, voltandosi di tanto in tanto verso di me.
Aspetta.. «Zayn?» Come sapeva che ero con Zayn?
«L’ho visto dalla finestra.»
Risposta ovvia, domanda stupida.
«Ah, già.» Dissi di nuovo stupidamente, fermandomi prima di arrivare all’entrata della mensa. «Beh, mi dispiace comunque averti lasciato lì così, sei stato.. gentile. Ieri intendo. Cioè.. hai capito, no?» Balbettai sul finire della frase, guardandomi intorno alla ricerca di una qualunque persona conosciuta da salutare per evitare quella scena alquanto imbarazzante.
Non ci sapevo fare con le parole. Anche se pensavo che il gesto di Liam della sera prima fosse stato gentile e.. meraviglioso, non sarei riuscita davvero a dirglielo.
Per fortuna lui capì al volo il mio imbarazzo, e passandosi una mano tra i capelli – gesto che mi fece morire e poi sopravvivere – sorrise di nuovo.
«Sì, ho capito, tranquilla.» 
Gli sorrisi di rimando, voltandomi verso le porte della mensa per entrare, ma mi tenne per un braccio.
«Senti… ti va se..» stavolta fu interrotto lui, dal chiasso proveniente dalla mensa che si fece più forte man mano che dei ragazzi accanto a noi spalancavano le porte per entrare. «Che succede?» Chiese qualcuno accanto a me, avvicinandosi alla folla all’interno.
Io e Liam raggiungemmo un gruppo di studenti accanto all’entrata, mentre allungavo il collo alla ricerca di Amy, Louis o Niall. O tutti e tre.
Solo quando Liam mi diede una leggera pacca sul braccio indicandomi il centro di tutto quel casino, trovai i tre. Erano al centro della folla, ma non riuscivo a capire cosa stava succedendo. Avevo parecchie persone davanti a me, e attraverso degli spazi riuscivo ad intravvedere le teste bionde di Amy e Niall, che erano di profilo rispetto a dove mi trovavo io.
C’era un buco al centro della folla, e loro erano lì.
Mi avvicinai spintonando qualcuno per riuscire a raggiungerli, seguita da Liam, e quando fui abbastanza vicina da poterli vedere tutti e due in faccia, seguii il loro sguardo verso la causa di quel casino: Madison. Ovviamente.
Lei e le sue amichette bionde tinte e decerebrate se ne stavano di fronte a loro, a uno o forse due metri di distanza, tutte e tre con le braccia incrociate sul petto cercando di sembrare intimidatorie, col risultato però di sembrare solo tre emerite coglione.
Nessuna delle cinque persone in questione mi vide arrivare, e quando con qualche passo raggiunsi i miei due amici, vidi con la coda dell’occhio Madison irrigidirsi, mentre le due bionde finte fecero un passo indietro. Bene, buon per loro.
«Che succede?» Chiesi ad Amy, che era sull’orlo delle lacrime  mentre fissava la bruna di fronte a noi.
Non avevo notato prima che non portava gli occhiali, ed era alquanto strano dato che li portava sempre per tutto il giorno. Perfino quando dormiva, l’avevo notato quando ero rimasta a dormire da lei.
Mi avvicinai di più, per cercare di capire cos’avesse Amy, e toccai qualcosa col piede: i suoi occhiali. Per fortuna non li avevo pestati, ma erano schiacciati a terra ed entrambe le lenti erano frantumate. «Ma che… » guardai gli occhiali a terra e poi Amy. Vidi le sue labbra tremare, e i suoi occhi trattenere a stento le lacrime, così mi misi davanti a lei senza pensarci due volte.
«Che diavolo vuoi?» Usai il tono più minaccioso che mi riuscì, mentre con una smorfia Madison si spostò i capelli all’indietro, lasciando così cadere gli occhi di ogni singola persona del sesso opposto, sul suo decolté.
«Cosa voglio?» Chiese con fare ovvio, avvicinandosi così tanto che se avesse aperto bocca le avrei visto l’apparato digerente. Ma come lei, mi avvicinai anch’io, senza battere ciglio. «Vorrei non dover vedere questi sfigati ogni giorno.»
Sfigati? Glieli davo io gli sfigati, dritti sui denti.
«Beh,» risposi incrociando le braccia, sorridendo amabilmente. «Mi dispiace che il tuo culo e il tuo ego siano così grandi da non lasciar entrare aria nel tuo cervello ristretto, ma alla tua età dovresti saper riconoscere ormai un gruppo di persone con un cervello» indicai il mio gruppo di amici alle mie spalle, comprendendo me «Da un gruppo di sfigate con più silicone che acqua nel corpo.» Finii indicando lei e le due oche dietro di lei.
Avrei voluto usare termini difficili e frasi da sapientona, ma non ero quel che si dice una cervellona, per cui le mie riposte arrivavano a quello, insulti e.. insulti. E comunque Madison non era stupida, per cui avrebbe capito i miei insulti anche se avessi usato un linguaggio dell’Ottocento.
«Il bue che dice cornuto all’asino, eh?» Rise falsamente, alzandosi ancor di più le tette finte.
«L’unico bue che vedo è finito nel tuo sedere,» risposi prontamente «E nelle tue gambe. E’ cellulite, quella?» Finsi una smorfia di disgusto, mentre gli studenti intorno a noi facevano la loro parte completando l’opera con svariati ‘ohh!’ e ‘ahia!’. «Dovresti stare più attenta alla linea, Maddie, altrimenti quelle tette scapperanno via.» Aggiunsi alla fine, squadrandola dalla testai a piedi con fare schifato. Non volevo usare termini offensivi fisicamente, in quanto non ero il tipo e avevo visto parecchi studenti in carne. Non che m’importasse di loro, ma non ero il tipo di ragazza che faceva caso a certe cose, e offendere una qualunque persona sul proprio peso, sarebbe stato da stupidi e superficiali.
«Se stai insinuando che queste» e si indicò le tette fuoriuscenti dal corpetto attillato «Sono finte, allora magari potresti farti un trapianto di cervello oltre che di tette.» Rispose acidamente, aggiungendo poi: «A quanto vedo madre natura non è stata così gentile con te.» facendo un cenno con la testa verso il mio petto.
Certo che era proprio senza cervello se riteneva che io non fossi dotata.
Se proprio devo dirlo, madre natura era stata piuttosto gentile con me, in quanto mi aveva donato una coppa C abbondante. Evidentemente con lei non era stata così generosa però, se aveva dovuto ricorrere ai ferri. Non risposi alla provocazione sulle mie misure però, punzecchiandola su altro.
«Sai, non ti facevo così superficiale da preferire due tette ad un cervello, ma evidentemente Dio non è stato così gentile da donartene uno.»
Non sapevo in realtà perché ci stessimo insultando così gratuitamente, ma io sicuramente non avrei smesso di farlo finché non si fosse scusata per qualunque cosa avesse fatto ad Amy e Niall.
Madison scoppiò in una risata sonora, scostandosi i capelli e avvicinandosi fino a sfiorarmi quasi.
Era poco più alta di me, per cui dovetti tenere lo sguardo alzato per affrontarla, anche perché aveva degli orribili tacchi che le avrei gentilmente rotto per infilarglieli gentilmente da qualche parte.
«Almeno, a me, Dio ha donato due splendidi occhi e un sorriso perfetto, invece che quattr’occhi e un sorriso..» guardò con faccia schifata Niall, cercando un aggettivo adatto. «Un sorriso, a dir poco orribile.» Aggiunse poi, fingendo un conato di vomito facendo ridere le due oche bionde.
Orribile? Sorriso orribile? Se osava anche solo pensare ad offendere uno dei miei amici, il suo sorriso sarebbe diventato così orribile da farla usare come spaventapasseri.
Strinsi i pugni, cercando di trattenermi dal sferrargliene abbastanza da rovinarle quel bel faccino. Stringevo così forte da sentire le mie unghie infilarsi nei palmi, ma almeno il dolore riusciva a distrarmi da prenderla a pugni o meglio, a capocciate.
Notando che non aprivo bocca, continuò.
«Non so come tu possa essere amica di questi.. questi. Voglio dire, non potevi trovare persone più sfigate di loro, eh?» Piegò la testa da un lato, sorridendo. «Forse però da oggi in poi smetteranno entrambi di recare danno a questa scuola mostrando in giro le loro brutte facce e quella bocca così oscena e.. strana da poter essere usata come cavatappi.»
Alludeva a Niall, di nuovo.
Strinsi ancora di più i pugni.
«Dai, ma l’avete visto sorridere?» Chiese guardandosi intorno, ridendo sempre più forte. «E’ una scena terrificante, dovrebbero metterla in qualche film horror.»
Strinsi ancora.
«E la sua risata? Sembra una pecora in calore, andiamo!» Rise ancora di più, mentre ancora di più, io stringevo i pugni.
Ahia, mi ero bucata un palmo.
«Biondo, spero con tutto il cuore che tu non sorrida più, altrimenti dovranno arrestarti per omicidio. E tu, poi..» Amy. No, non le avrei lasciato sputare merda anche su di lei. Non le avrei lasciato ferire ancor di più Niall né tantomeno l’avrei lasciata avvicinarsi a loro di anche solo trenta centimetri, cosa che stava per fare.
Ed è per questo che non appena mi oltrepassò andando verso di loro, la presi per i capelli facendola voltare, spingendola poi lontana dai miei amici mentre mi mettevo davanti a loro. Sul suo viso passò velocemente un’espressione di terrore, seguita subito da una infuriata.
Non fece in tempo a fare due passi però che mi avvicinai in fretta e tenendola per una spalla, le sferrai un pugno su quel che doveva essere il naso, dato il dolore lancinante che provai subito dopo. Ero stata una stupida, non avevo disteso le dita chiudendole poi in un pugno, avevo attaccato e basta. Ed era stato come dare un pugno sul cemento: duro e doloroso, molto doloroso.
Smisi di pensare al dolore però, concentrandomi sulla mora davanti a me che indietreggiava tastandosi la faccia con entrambe le mani, cercando di capire la fonte del sangue che continuava ad uscirle dal naso.
Non appena ci arrivò, si avvicinò di nuovo, quasi correndo, ma la spinsi ancor prima che si fermasse, facendola cadere a terra prima di buttarmici sopra per sferrarle altri pugni. Cosa che però non successe, dato che in neanche un secondo sentii più di due braccia afferrarmi per le spalle e per i fianchi, cercando di trattenermi.
Per mia sfortuna le braccia appartenevano a Liam e a due studenti più grandi e con parecchi muscoli, per cui non riuscii a far altro che dimenarmi, facendomi male da sola nei punti in cui quelle sei mani stringevano.
Le due finte bionde si accasciarono accanto a Madison che continuava a tastarsi il naso, guardandomi come se lei fosse un toro ed io un mantello rosso.
«Questa me la paghi, puttana! Dovrai sborsare così tanti soldi per il mio naso che quando sarai morta e decrepita in una tomba i tuoi stupidi familiari staranno ancora a pagarmi!» urlò infuriata. Oh, wow. Non sapeva che c’erano gli spiriti che vagavano allegramente sulla terra? Avrei potuto tranquillamente perseguitarla anche da morta, anzi, sarebbe stato molto più divertente che farlo da viva.
«E se tu provi anche solo ad avvicinarti ad uno di loro, finirai in una tomba ancor prima di dire plastica!» Urlai rabbiosa, smettendo di dimenarmi sperando che si decidessero a lasciarmi così da poterle completare l’opera con due occhi neri.
Non lo fecero però, neanche quando Madison si alzò correndo con le due bionde, e nemmeno quando metà della folla si dileguò impaurita. Riuscii a voltarmi verso Amy e Niall però, che avevano assistito alla scena come se avessero appena visto dei fantasmi.
Feci un respiro profondo, cercando di rilassare i muscoli senza successo. «State bene?»
Niall mi guardò per un momento che parve interminabile, mentre Amy fissava un punto davanti a sé, finché entrambi non si avvicinarono in un batter baleno, abbracciandomi. Subito ricambiai l’abbraccio – almeno per quel poco che potevo date le sei possenti braccia che ancora mi trattenevano – chiudendo gli occhi e abbassando le spalle, espirando. Qualche secondo dopo sentii Liam sussurrare «va bene così», e le sei braccia lasciarmi libera di ricambiare quell’abbraccio. Quando ci staccammo, Amy sorrise, lasciando che le lacrime che erano scese sulla mia spalla, ora scendessero sulle sue guance, mentre Niall sorrise dolcemente.
«Sei stata grande.» Disse semplicemente, mostrando il sorriso più bello che avessi mai visto.
Gli sorrisi di rimando, allungando poi una mano per asciugare le guance di Amy, che sorrise forzatamente, in imbarazzo.
Liam si avvicinò a Niall, sorridendo anche lui, per poi posargli un braccio sulle spalle come a confortarlo. Nonostante non potessero definirsi amici, in quel momento Liam lo stava facendo. C’era per lui.
Presi Amy sottobraccio, e tenendola per mano uscii dalla mensa seguita da Niall e Liam, sotto gli sguardi di alcuni curiosi che erano rimasti attorno a noi.
Sarei stata sospesa? Può darsi. Sarei stata espulsa? Forse. Ma in quel momento non m’importava. I miei amici erano stati presi di mira ed io li avevo difesi, nel modo giusto o in quello sbagliato non importava. Importava che l’avevo fatto, come avevano fatto loro con me quella mattina, perciò, che fossi stata espulsa, sospesa o che altro, l’unica cosa di cui mi importava era che Niall ed Amy stessero bene. E che quella stronza l’avesse pagata.



Myspace: SONO VIVA! Lo so, vorreste uccidermi, ma vi prego di non farlo perché lo farò io stessa per aver pubblicato questa oscenità. Avevo in mente la scena di Liam alla finestra (?), il discorso/fatto di Zayn e Nicole e la rissa con Madison da più o meno quando ho iniziato la fan fiction, e non vedevo l’ora di arrivarci eppure ora ho scritto una cagata, per cui perdonatemi, ve lo chiedo in ginocchio çç per farmi perdonare però.. il prossimo capitolo sarà quello della festa osfhgoahfsd credo. No dai, spero D: ahahahah vabbè farò il possibile, devo solo sistemare una cosa che ho in mente altrimenti non posso far accadere quel che voglio far accadere (?) che sicuramente vi piacerà uu spero. Credo. D: non lo so più. Comunque, scusate se ho postato con così tanto ritardo dopo aver detto che avrei postato con due/tre giorni di distanza dall’altro, ma davvero ero in alto mare. E’ un periodo un po’ così ed ho un po’ di problemi miei e boh, l’ispirazione ogni tanto andava a farsi fottere per cui ho scritto un po’ per volta nonostante sapessi già cosa scrivere. E vi chiedo scusa anticipatamente perché non so proprio quando posterò il prossimo. Ho già in mente delle scene, per cui non è la fantasia che mi manca, ma il tempo çç però giuro (e se giuro giuro, cioè se giuro mantengo) che aggiornerò una volta a settimana :) ogni volta che avrò un po’ di tempo libero scriverò, anche se non sono al pc. Scriverò anche dall’ipod mentre sono a correre (= camminare veloce AHAHAHAHAH) in palestra e in qualsiasi altro momento io possa, promesso è_è Spero comunque che il capitolo non faccia così schifo da lasciarmi una recensione, anche solo per dirmi ‘ciao’ o ‘il capitolo fa cagare, ma non COSì cagare da non lasciarti scritte dieci parole’ o non so. Oh, e VI PREGO, ditemi se siete team Zalex/Alyn (?) o Lilex/Aliam (mi ricorda i preservativi, anche a voi? D:) o come mi ha detto una ragazza su twitter (scusa, non ricordo come ti chiami çç) team Loulex/Alis ( Louis-Alex) AHAHAHAHAH ci tengo tanto a saperlo e forse qualche vostra coppia (?) influenzerà le mie scelte per il continuo della fan fiction uu
Ps: scusate se non rispondo mai alle recensioni, ma ho sempre tanto da fare.. no vabbè è che sono troppo pigra AHAHAHAHAHAH veramente, però giuro che vi risponderò, ma intanto vi ringrazio infinitamente per tutte le recensioni, cioè vi amo dfoshdgohdfgio poi sono tra gli autori preferiti di 16 persone *o* cioè grazie mille <3 e anche a chi ha messo la fan fiction (e anche tutte le altre) tra le preferite/seguite/ricordate. Davvero, grazie. Significa tanto per me :’)
Ps1: vi ricordo che su twitter sono 
@69withpayne, e che se volete essere aggiornati su quando aggiorno (?) basta che me lo scrivete e vi informo non appena sforno un capitolo <3 Ps2: vi ricordo, di nuovo, che ho scritto due one-shot, una su Harry ed Alex (di questa fan fiction, sì) ed una su Zayn e.. me AHAHAHAHAH mi piacerebbe molto che passaste, per cui se avete voglia, basta che cliccate sui banner sotto uu Ps3: se volete dare un volto ai personaggi, ecco uu

Madison – Tyler – Jake – Amy – Nicole – Mike – Sarah - Nora

Poi beh i One Direction li conoscete, ed Alex non so çç sinceramente io mi immagino me stessa D: AHAHAHAHAHAHAHAH credo che chiunque lo faccia quando scrive, quindi non sono anormale io, giusto? çç per cui non so, immaginate voi stesse (solo rosse di capelli uu) oppure, lei. c: Ps4: (giuro che i PS sono finiti) avete visto iCarly? Cioè AHAHAHAHAHAHAHAHAH io sono stata in piedi fino alle 4 per vedere quei coglioni, e dopo aver aspettato per mesi quell’episodio del cavolo, sarà durato 40 minuti in croce e loro ci sono stati 15-20 minuti in tutto çç poi boh, mi ha dato parecchio al cazzo che fosse Harry il protagonista, cioè c’è stato praticamente solo lui ._. e non credo di essere l’unica ad averlo notato, poi boh Niall e Louis mi sono piaciuti un sacco, Zayn avrà detto tre sillabe in tutta la puntata e Liam sorrideva e annuiva AHAHAHAHAHAH poi beh la Nickelodeon che dice che i fan di iCarly sono i migliori per i TT sulla puntata…. Giammai. Quello è merito delle Directioners. DELLE.DIRECTIONERS. Sì scusate ma devo sfogarmi in qualche modo ahahahahahah poi vabbè quella stronza di Sam/Jenette che si è portata via il mio Zayn sdoghagdihugodshf le avrei staccato tutti i peli delle ascelle e glieli avrei attaccati tipo pizzetto e poi ci avrei fatto una treccina sotto il suo cazzo di mento faghdfgadfgdhdoh sì va bene me ne vado.

ONE SHOT SU HARRY/ALEX:


ONE SHOT SU ZAYN:

   
 
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