Ashley

Suona la campanella. Finalmente, davvero non ce la facevo più… A che serve studiare la filosofia?! Beh, del resto, non che avessi prestato troppa attenzione al professore. Beth non è venuta a scuola oggi, mi ha mandato un messaggio dicendomi di avere la febbre, e così al suo posto oggi è stato Damian a sedersi accanto a me e farmi compagnia. Lui è un ragazzo molto particolare: è la persona più lunatica che io abbia mai incontrato e con ogni probabilità che mai incontrerò, si crede un gran figo grazie al suo bel fisico e ai suoi capelli morbidi e scuri, che creano un magnifico contrasto con gli occhi verdi incorniciati da ciglia lunghe,  e  c'è da riconoscere che ci sa fare con le ragazze. È espansivo, molto espansivo, forse un po' troppo per chi non lo conosce abbastanza… So benissimo che è il suo atteggiamento normale, so benissimo che mi vuole tantissimo bene (anche se a volte non lo dimostra.. ho già accennato alla sua lunaticità!) e che mi considera solo un'amica, perciò non mi faccio nessuna strana idea quando, come sta succedendo esattamente in questo momento, mi abbraccia o mi fa il solletico o fa commenti poco dolci e delicati su me e lui insieme.
Tuttavia, non tutti riescono a capirlo, e sono stata più volte accusata di tentare di rubarlo a qualche altra ragazza, tantissime volte mi hanno chiesto se mi piacesse o se io piacessi a lui… Non me n'è mai importato nulla; Però… più volte durante la lezione mi era capitato di intercettare lo sguardo di Alex, e non era propriamente uno sguardo amichevole. L'ultimo era stato pochi secondi fa, quando Dam mi ha portato in braccio fino al mio posto: Alex ci seguiva con lo sguardo, che aveva però distolto prontamente non appena aveva incontrato il mio. Era anche arrossito. Non che poi mi importi più di tanto, sì mi interessa ma non ho bisogno di lui, sto benissimo senza un ragazzo io! Non ho nessun desiderio particolare nei suoi confronti.
Ma che carino quando arrossisce.
 

Alex

Non ce la faccio più. Non li sopporto. Ho bisogno di uscire, credo andrò in bagno. Non si staccano un attimo! Quel Damian, cambia ragazza con la stessa frequenza delle mutande. Ma perché deve provarci così spudoratamente con Ashley? Sono ridicoli! E lei lo asseconda! Li ho visti, li ho guardati, li ho osservati… lei si abbandona tra le sue braccia con una naturalezza tale da far intuire che le sue attenzioni non le dispiacciono affatto. Non che mi importi, poi. Possono fare quello che preferiscono. Per quanto mi riguarda possono anche mettersi a scopare lì sul banco. Non mi interessa niente di lei. Niente. È solo un caso il fatto che il mio sguardo si posasse continuamente su di loro. E questa rabbia che mi è salita dentro è sicuramente dovuta ad altro. Lo stress forse.  "Tsk, non vale la pena arrabbiarsi per questo, non ha senso." esclamo dirigendomi verso la classe. Qualcuno cammina un po' più avanti rispetto a me… i boccoli biondi che ricadono sulla schiena, il modo di camminare, il suo sedere sodo e perfetto che, lo ammetto, è stata una delle prime cose che hanno colpito la mia attenzione. È Ashley. Istintivamente affretto il passo -perché poi? Mica mi interessa camminare affianco a lei!- e in breve la raggiungo.
"Hey! Anche tu fuori?" esclama sorridendo. Quant'è bello il suo sorriso, così solare e caloroso…
"…Già." rispondo, con un attimo di ritardo.
"Yaaawn, sono staaanca! Dai Alex, facciamo un giro, non ho voglia di tornare in classe!" mi prende a braccetto e mi trascina verso l'uscita laterale. So che non dovrei farlo, ero arrabbiato con lei fino a pochi secondi fa! Eppure non riesco a dirle di no, e così mi lascio trascinare fino al piccolo giardinetto sul retro.  Saltella allegramente fino alla panchina, si ci siede poggiandoci sopra anche i piedi e stringendo le ginocchia al petto, e mi guarda in attesa che la raggiunga. Con passo lento, arrivo lì anche io e mi siedo accanto a lei. So che dovrei dire qualcosa, ma in fondo non mi importa. È stata Ashley a portarmi qui, se ha qualcosa da dirmi che faccia pure.

Ashley

"Bella giornata oggi, vero? Sicuramente meglio stare qui fuori che in classe a seguire la lezione di italiano!" Oh mio dio, con tante cose al mondo ho parlato del tempo. Del tempo. Quanti anni abbiamo, ottanta?! Sono una frana! Mi guarda, accenna un sorriso, ma non risponde. Vorrei tanto abbracciarlo, stringerlo forte… Sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e lascio ricadere la mano sulla panchina. Pessima mossa. Ovviamente, con tutto lo spazio disponibile, la mia mano doveva capitare esattamente accanto alla sua, sfiorandola. Alex abbassa lo sguardo, e immediatamente si gira dall'altra parte. Mi sembra di vedere un velo di rossore sul suo viso, ma probabilmente lo sto solo immaginando. Il mio è in fiamme, di questo sono certa. E sono sicura anche che i battiti del mio cuore siano facilmente audibili, in questo terribile silenzio imbarazzato che si è creato. Lui si alza, mi da' le spalle e dice: "è meglio se torniamo in classe."
"mh-mh.. arrivo!" provo a improvvisare un sorriso, ma dubito che il risultato sia stato abbastanza convincente. Il tragitto fino alla classe è silenzioso, e appena entriamo la prof -quanto la odio!- ci rimprovera, chiedendoci dove fossimo stati fino a quel momento.

"Scusate prof, abbiamo incontrato il professore di matematica nel corridoio e si è fermato a dirci delle cose.." provo a giustificarci, stringendomi nelle spalle e facendo del mio meglio per parlare con un tono dolce e remissivo. Per fortuna, nonostante tutto il mio odio per lei, le sto molto simpatica e così anche Alex, quindi ci manda al nostro posto senza tante storie.
Non so come comportarmi.