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Autore: Yli_x    09/04/2012    2 recensioni
Sentivo il suo respiro sfiorarmi il collo lentamente insieme alle sue mani che mi toccavano i fianchi.
Un innata voglia di baciarlo quasi si impossesso di me.
Lentamente spostai il mio sguardo di ghiaccio nei suoi occhi del medesimo colore per cercare di capire ..
Capire cosa provava in quel momento .. e se come me era confuso.
- Non crederaì sul serio che ti baci ? - dissi fissandolo.
- Io credo che lo farai ..
- E cosa te lo fa credere?
- I tuoi occhi .. il tuo viso .. il tuo cuore ... Fabiola so che tu vuoi quello che voglio io.
- No, è qui che ti sbagli ... Io non vorro mai quello che vuoi tu .. - dissi prima di sciogliermi dalle sue braccia.
Sul serio volevo quello che voleva lui?
Beh forse si o forse no .. so soltanto che in quel momento tutte le ostilità che c'erano con lui erano svanite lasciando spazzio a un qualcosa che il mio cuore non credeva possibile riuscire a provare per lui .. Lui che con un solo sguardo mi ha cambiata .. Probabilmente per sempre..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ma WTF? 

 
Una cosa che amavo di quella città?
L’aria,il profumo di fiori a prima mattina, il canto soave degli uccellini, l’assenza di macchine e di autobus, la musica che rimbombava per i corridoi e in ultimo amavo lui, o meglio amavo i suoi occhi che riuscivano a racchiudere quello che adoravo di più in un solo sguardo.
Questi erano i miei assurdi pensieri quando , una volta che mi fui voltata, vidi il proprietario della mano posata sulla mia spalla.
- Ciao Fabiola. – mi disse lui sedendosi al mio fianco.
- Ciao Louis. – dissi svegliandomi da quello stato di trans e girandomi verso gli altri.
- Ma prego accomodatevi pure, non chiedete, fate come volete. – disse Aurora.
- Ehi zuccherino oggi hai mangiato yogurt andato a male per caso? – chiese Harry con un enorme sorriso che faceva evidenziare le sue fossette.
- Non rompere Styles. – disse lei continuando a mangiare.
- Oggi mangiate il cibo della mensa? Niente Nando’s ? – chiesi io.
- E già oggi niente Nando’s. – rispose Liam cominciando a mangiare.
Durante il pranzo con la coda dell’occhio non potevo fare a meno di osservare Louis, era così perfetto ma i suoi modi di fare mi infastidivano e non di poco.
- Fabiola come mai così silenziosa? – mi chiese Liam con un sorriso.
In contemporanea a quella domanda alzai lo sguardo e incrociai gli occhi di Zayn. Lui mi sorrise timidamente prima di calare lo sguardo.
- Nulla, ragazzi vi dispiace se vado in stanza? Sono un po’ stanca e non riesco a tenere gli occhi aperti. – dissi alzandomi.
- No, non preoccuparti Fabiola. Ci vediamo questa sera? – mi chiese Niall.
- Questa sera? – chiesi un po’ confusa.
- Si, quasi tutte le sere ci raduniamo nella stanza di Louis per passare un po’ di tempo insieme, venite anche voi vero? – chiese il biondino con faccia da cucciolo.
- Va bene a che ora? – disse Aurora al mio posto guardandomi con un sorrisino bastardo.
- Alle nove, subito dopo la cena – disse il biondino rivolto alla mia amica.
- Va bene io vado in stanza, ciao. – dissi alzandomi del tutto e andando verso la mia stanza.
Mentre stavo per varcare la porta che mi avrebbe portato in cortile mi senti prendere la mano e un po’ spaventata mi girai.
- Ma che cavolo ci fai tu qui? Non stavi pranzando? – chiesi con il cuore letteralmente in gola.
- Naah mi annoiavo di stare a tavola. E tu perché vai in stanza? Non mi sembra che tu abbia tutto questo sonno. – ma che diavolo ora mi leggeva anche nel pensiero?
- Volevo starmene sola Louis, non scocciare.
- Wow la tua dolcezza mi sorprende sempre di più. – disse sorridendo.
- Comunque sia io me ne torno in stanza e tu ora giri i tacchi e te ne torni dentro e se proprio ti annoi vatti a fare un giro, basta che mi stai lontano. – dissi cercando di essere più acida possibile.
- Calma piccola, puoi inacidirti quando vuoi ma non ti liberi così facilmente di me. Mi piace girarti attorno. – disse mettendosi di fronte a me in modo da fermare la mia “corsa” verso la stanza. – e mi piace il modo in cui mi guardi – disse avvicinando il suo volto pericolosamente al mio.
- Cosa vuoi dire, non capisco? – chiesi con il cuore che ormai aveva deciso di abbandonarmi.
- Mi guardi come incantata, come se dai miei occhi dipenda il tuo mondo. Che credevi che non me ne sarei accorto. – disse con voce bassa ormai a cinque centimetri dalla mia bocca. – ma devo ammetterlo,  questa cosa mi piace un casino. – disse sfiorando il suo naso al mio e facendomi percepire il suo respiro delicato.
Mi mancava l’aria mentre la sua mano si spostava sul mio viso e dolcemente mi spostava una ciocca di capelli. Quando ormai riuscivo a percepire il   sapore delle sue labbra lo vidi sorridere e allontanarsi bruscamente da me.
Si mise le mani in tasca e comincio a camminare lasciandomi lì come una statua di marmo.
- Beh allora ci vediamo questa sera Fabiola. Mi raccomando riposati. – mi disse girandosi verso di me e facendomi un occhiolino.
Lo guardai ancora sconvolta e solo quando riuscì a riprendermi diventai totalmente rossa dalla rabbia e vedendolo allontanarsi mi venne spontaneo dare uno strillo in modo che lui sentisse chiaro e tondo:
- Ti odio Louis Tomlinson. – lui si fermo di scatto e si giro verso di me con uno dei sui soliti sorrisini stampato sul volto.
- Ne sei convinta? – mi chiese divertito.
- Più della mia stessa vita.
- Beh, allora in questo caso ricordati una cosa: è la convinzione che frega le persone. Di nuovo ciao Fabiola. – disse girando per una strada e sparendo dal mio arco visivo.
Ero un idiota, una vera e colossale idiota. Ma non ero nulla in confronto alla stupidità di quel ragazzo.
Dopo essere rimasta altri cinque minuti ferma in quel punto girai i tacchi e me ne andai verso la mia stanza totalmente scombussolata.
Quando raggiunsi la mia stanza mi buttai a capofitto nel mio letto affondando la mia faccia nel cuscino lanciando un urletto isterico.
La rabbia mi nasceva dentro, non tanto per il comportamento di Louis o per il suo gesto totalmente bastardo , ma per il fatto che non riuscivo a togliermi l’immagine dei suoi occhi così vicini ai miei, non riuscivo a dimenticare il profumo di menta del suo respiro e non riuscivo a dimenticare quanto in quel momento mi sarebbe piaciuto baciarlo.
O insomma quando decidevo di darci un taglio?
Sbuffai sonoramente e mi misi a pancia in su sul letto fissando il soffitto non so per quanto tempo.


- Turnaround, every now and then I get a
little bit lonely and you’re never coming around
Turnaround, Every now and then I get a
little bit tired of listening to the….

- Pronto. – dissi afferrando il cellulare che aveva cominciato a squillare facendo rimbombare nella mia mente quella odiosa suoneria che mi aveva impostato Aurora.
Me l’aveva messa per dispetto, dato che io non sapevo come si cambiava, e aveva scelto proprio quella per due motivi: 1) perché io odiavo quella canzone e 2) perché quella era la versione in qui cantavano i suoi cinque amori.
- Ehi amore mio ho un urgenza .. vieni in stanza? – bene parli del diavolo ed ecco che spuntano le corna.
- Aurora che problema? – chiesi scocciata.
- Non riesco ad aggiustarmi i capelli, sembro un incrocio tra un pavone e una scimmia … ti prego vieni? – chiese con la voce da cucciola.
- Sto arrivando, cinque minuti e sono da te. Ah, a proposito che ore sono? – chiesi alzandomi e infilandomi le scarpe.
- Le sette amore, perché? – cavolo ero stata tutto questo tempo ferma a fissare il soffitto? WOW.
- Nulla, arrivo more. – dissi staccando e prendendo le chiavi della stanza.
Mentre andavo nella sua stanza pensavo al motivo per cui avesse così urgenza di far venire i suoi capelli bene, non è una ragazza che si importa molto di queste cose, almeno che non debba uscire o andare da .. qualche … parte … O CAZZO!
Solo in quel momento mi ricordai “dell’appuntamento” preso con i ragazzi.
Io non potevo andarci, non dopo quello che era successo con Louis.
O mio dio ed ora? Cosa avrei fatto?
Bene c’era una sola soluzione in quel momento, la più drastica e efficace … la fuga.

 
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