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Autore: Exitium    09/04/2012    3 recensioni
Nei più infidi recessi di Alagaësia vi è nascosto un segreto,celato a tutti dall'oramai defunto Galbatorix,che cambierà le sorti del paese.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essere uscita dalla stanza, ed essersi guadagnata mille sguardi stupiti e increduli soprattutto dalla stessa Nasuada che non pensava che l’uovo si fosse potuto schiudere dinnanzi a lei (oltre l’ammirazione e la commozione del padre), era stata spedita ad Ellesmera per iniziare l’addestramento,seguita dai migliori maestri elfici.

Lì le avevano donato una spada appartenuta ad un elfo Cavaliere di Draghi; il suo nome era Fanon.La lama della sua arma era di un color azzurro cielo limpido e puro e così la pietra incastonata sul pomolo. L’elsa era finemente  intrecciata ed era colo argento chiarissimo,luminoso,così come la guardia che rappresentava due ali di drago spalancate. A lungo si era fermata ad ammirare la sua bellissima spada,contemplandone ogni minimo particolare.

L’addestramento che aveva seguito ad Ellesmera fu di base,molto semplice (come la informò la regina Arya) per prepararla al vero addestramento per Cavalieri che si sarebbe tenuto fuori da Alagaesia ,dove Eragon l’Ammazzatiranni  preparava le giovani reclute al difficile compito di Cavalieri di Draghi.

Principalmente le illustrarono le tecniche basilari per duellare,cose che si rivelarono molto utili per lei,essendo ignorante in materia e non avendo mai impugnato una spada in vita sua. La cosa più complicata fu imparare l’antica lingua che serviva per gli incantesimi: di solito veniva insegnata a fine addestramento,ma dato che lei era una mezzelfo decisero che potevano insegnargliela anche ora.

Nella Du Weldenvarden imparò moltissime cose,ma soprattutto ammirò la bellezza dei paesi elfici e degli stessi abitanti,la grazia con cui costruivano i loro edifici e l’armonia della loro vita in simbiosi con la natura.

Shadow cresceva a vista d’occhio e ciò metteva di buon umore Kristal:il drago non  faceva che volare per i cieli di Ellesmera,suscitando lo stupore degli elfi che amavano osservarlo mentre compiva difficili acrobazie aeree;la stessa Kristal era orgogliosa del suo fedele amico. Il momento più bello di tutti fu quando lo cavalcò la prima volta:non fu estremamente piacevole,infatti rimase con l’interno delle cosce pieno di graffi ed escoria ture per lungo tempo,ma l’emozione che si provava a guardare il mondo dall’alto era indescrivibile e così appagante che le fece dimenticare di quel dolore.

Sta arrivando qualcuno che ci cerca. Le comunicò nel pensiero il drago,mentre si allenava con la spada con Galador,il suo maestro.

Il messaggio fu una tale distrazione per lei che,dopo aver perso un colpo,si ritrovò la spada dell’avversario sulla giugulare. Madida di sudore e ansimante,osservava il suo maestro che la fulminava con lo sguardo.

-Dì al tuo drago che non ti deve distrarre mentre ci alleniamo.-disse Galador,con una nota severa nella voce.  

-te l’ho detto che quando lottiamo devi essere concentrata al massimo e creare una barriera nella mente che schermi i pensieri degli altri,altrimenti…-

-Shur'tugal! Shur'tugal!mi manda a chiamarti la regina Arya!- un elfo dalla corporatura esile e i lunghi capelli candidi intrecciati corse verso di loro,interrompendo la ramanzina di Galador.

L’elfo si teneva lo stomaco ansimando per la lunga corsa che aveva fatto per raggiungerli.

-devi andare dalla regina Arya…domani partirai.-disse,dopo pochi secondi che era lì.

Kristal lo osservò incuriosita,per poi annuire. Si congedò con il suo maestro e percorse le vie cittadine che conducevano al palazzo della regina,seguita a ruota dall’elfo messaggero.

Arrivati lui la condusse all’interno della lussuosa reggia,facendola entrare in una stanza piena di vetrate istoriate e un lungo tavolo rettangolare circondato di sedie.

Da una porta nella parete opposta entrò la regina,seguita da due serve che si tenevano a debita distanza dalla bellissima elfa.

Kristal e l’elfo si inchinarono,ma Arya fece loro cenno di alzarsi e,gentilmente,invitò tutte le persone presenti nella sala ad uscire per poter conversare da sola con Kristal. La regina si sedette a capotavola e invitò la ragazza a fare altrettanto;Kristal accettò di buon grado e si sedette di fianco a lei.

-il tuo addestramento qui si è concluso.Galador mi ha informato che hai imparato a sufficienza ciò che c’è da sapere e che potrai raggiungere l’Accademia dei Cavalieri già domani,onde evitare perdite di tempo.Sono sicura che tu sarai d’accordo con la nostra decisione. Verrai accompagnata da un elfo che sceglierò personalmente per aiutarti a superare i pericoli che potresti incontrare sulla strada.-

Kristal annuì,leggermente imbarazzata da quella vicinanza.

-grazie. Ehm,vorrei chiedervi un favore,maestà,se non sembro troppo esigente…potrebbe venire con me Galador-elda? Sarei onorata della sua presenza.-

Arya la guardò con un lieve sorriso che le incurvava gli angoli della bocca.

-glielo chiederò e ti farò sapere.Ora devi andare,è meglio che ti riposi:domani ti attende un lungo viaggio. Atra giilai un ilian tauthr ono un atra ono waìse skòlir fra i rauthr.-

Kristal,che in quella sosta ad Ellesmera aveva imparato l’antica lingua,riuscì perfettamente a tradurre l’augurio che Arya le aveva porto.

Che la fortuna e la felicità ti assistano e che tu possa essere protetta dalla sventura.

Un altro grazie uscì dalle labbra della giovane mezzelfo,prima che questa,dopo un frettoloso inchino,uscisse da palazzo.

--

Galador accettò la richiesta della sua allieva e,il mattino seguente,i due salirono in groppa ai rispettivi draghi e partirono per l’Accademia.

Il drago di Galador era enorme,di un color bronzo che riluceva ai raggi del sole e un aspetto saggio e antico,così come quello del suo Cavaliere.

Sarà un lungo viaggio. La mente di Shadow toccava con estrema delicatezza quella della ragazza.

Il drago blu sbuffò una voluta di fumo dalle narici,come a voler enfatizzare i suoi pensieri.

Ti capisco.Se sarai stanco ci fermeremo,te lo prometto.

Non sono un cucciolo che ha bisogno di fermarsi per riposare! Potrei attraversare tutta Alagaesia senza mai fermarmi. Piuttosto…è di te che bisogna preoccuparsi.

Kristal si lasciò sfuggire una lieve risata,accarezzando la testa di Shadow.

Ma certo,piccolo mio.

Continuarono a volare imperterriti e le distese di alberi sotto di loro si fecero sempre più rade,fino a lasciar posto a delle pianure desertiche: erano usciti dalla Du Weldenvarden.

Si fermarono poco,più che altro per far riprendere i draghi,impazienti com’erano di raggiungere la loro meta il prima possibile e,durante le soste,Galador non faceva che informarla su complicate formule dell’antica lingua che la ragazza apprendeva facilmente.

Un’esausta Kristal giaceva sul dorso di Shadow,mentre la notte ammantava tutto con il suo velo oscuro e punteggiava il cielo di milioni di minuscole stelle che,come occhi,osservavano il loro avanzare.

Era oramai la seconda notte che viaggiavano,ma solo lei pareva sentire il bisogno di una dormita;Galador non pareva avvertire  i segni della stanchezza e lo stesso valeva per i rispettivi draghi.

Un sonoro sbadigliò si levò dalla bocca della ragazza che,dopo pochi secondi,cadde addormentata cullata dal ritmo del volo.

 

--

La mattina seguente fu bruscamente svegliata dall’atterraggio di Shadow: la luce accecante del sole la costrinse a coprirsi gli occhi per qualche attimo,dopodiché guardò la meraviglia che aveva davanti.

Un enorme cancello di ferro battuto circondava un giardino immenso,forse grande quanto un intero paese:sicuramente era permeato da potenti incantesimi poiché,in caso d’attacco,non avrebbe retto neanche a un colpo nonostante il suo aspetto solido.

Le porte del recinto di ferro erano decorate con motivi floreali che si inerpicavano sulle colonne;all’interno,un sentiero costeggiato di vegetazione conduceva ad un edificio di candido marmo con mille torri ai lati,simile ad un castello,ma molto più grande,fatto apposta per ospitare Cavalieri e Draghi:erano arrivati all’Accademia.

Notò che delle figure alte e snelle li stavano raggiungendo,molto probabilmente per accoglierli.

Perché non mi hai svegliato prima,Shadow?

Dormivi così bene e anche Galador-elda ha concordato che ti avrebbe svegliato lui non appena fossimo arrivati;eri molto stanca.

Storse la bocca,come infastidita:sperava di non apparire troppo assonnata davanti  a chi sarebbe venuto a dar loro il benvenuto.

Smontò dal dorso del drago con un gemito:le gambe,poco abituate a camminare dato il lungo volo,erano indolenzite e tremavano.

Fece qualche passo,mentre anche il suo maestro scese dal possente drago.

In quel frangente un altro paio di draghi (uno verde oliva e un altro grigio) atterrarono lì vicino e i loro Cavalieri scesero poco dopo: il Cavaliere del drago verde era un nano dalla lunga barba piena di treccine e l’altro era un enorme Kull.

-spero ti troverai bene qui e che mi renderai orgoglioso di te.- mormorò l’anziano elfo,osservandola;Kristal sorrise imbarazzata,per poi annuire decisa.- ma certo,Ebrithil.-.

Le figure che avevano visto pochi attimi prima arrivarono al cancello.

Osservandole,la ragazza notò che al centro vi era un uomo dai capelli biondi,alto e muscoloso che poteva avere si e no tre anni più di lei;gli altri tre al seguito erano elfi.

L’uomo avanzò fino ad essere a poca distanza da lei e il suo maestro,fece correre lo sguardo sui tre nuovi arrivi e con un sorriso disse:- sono Eragon,il vostro nuovo maestro e questi sono gli elfi che mi aiuteranno nel compito di istruirvi a diventare un Cavaliere dei Draghi.- dopo di lui si presentarono gli altri tre elfi;solo di un (che si chiamava Blodgharm) aveva precedentemente sentito parlare ad Ellesmera.

Lo stupore dal viso di Kristal non riusciva a lasciar spazio ad una faccia normale: aver incontrato una persona così importante come Eragon le metteva ansia,ma non doveva mostrarsi debole ai loro occhi.

Con sguardo fiero rispose:-io sono Kristal e lui è il mio drago Shadow.Siamo entrambi onorati di incontrarvi e di ricevere un’istruzione da voi.- detto questo sorrise e permise anche agli altri due Cavalieri di presentarsi.

Dopo aver salutato Galador  li fecero entrare nell’enorme reggia e gli assegnarono una camera dove sia drago che Cavaliere potevano alloggiare e una grande finestra su una parete permetteva ai draghi di accedere all’esterno a loro piacimento.

Kris entrò nella sua camera accompagnata da Shadow,appoggiò le sue poche cose in un baule ai piedi del letto e si guardò attorno:oltre al letto e al baule vi era una scrivania  e una libreria con qualche libro.

E’ bello qui,non trovi? Domandò al drago.

Si,ma è ora che andiamo.Eragon vuole informarci sulle nostre lezioni.

Un lieve gemito uscì dalle labbra della ragazza che non avrebbe desiderato altro che una zuppa calda e un po’ di riposo;nonostante ciò uscì dalla stanza accompagnata dal drago e si incamminò nei corridoi del palazzo,cercando di rammentare dove fosse l’uscita.

Dopo essersi persa un paio di volte riuscì ad uscire dal castello.Una piccola folla era radunata davanti all’entrata mentre i draghi dei rispettivi padroni volavano nel cielo inseguendosi come in un gioco.

Shadow le lanciò uno sguardo supplichevole e la ragazza annuì con un sorriso:un secondo dopo il drago aveva spiccato un balzo e si era unito ai suoi simili.

Eragon stette per quasi un ora a parlare degli orari delle lezioni,delle modalità con cui dovevano seguire i corsi ed altre cose che la ragazza stette ad ascoltare con attenzione;in realtà non vedeva l’ora di iniziare.

-…ricordatevi che il vostro è il compito più importante di tutta Alagaesia,voi siete dei Cavalieri di Draghi e da voi dipende la vita di tutti i cittadini del paese;li difenderete fino all’ultimo,combatterete per la vostra patria e la vostra famiglia.Ricordatevi che..-

Un rombo assordante squarciò la quiete attorno a loro:subito gli sguardi si levarono sul cielo limpido di quella giornata;non erano stati i draghi a emettere quel suono così profondo o,almeno,non quelli presenti lì.

Lungo l’orizzonte una macchia rossa color rubino affiancata a una color viola intenso si avvicinavano a vista d’occhio:la ragazza osservava rapita la scena e,dopo qualche attimo,quei due draghi atterrarono lì,dinnanzi a loro,facendo sollevare un brusio totale lungo la folla e mormorii sconvolti.

Due cavalieri incappucciati scesero dal dorso dei possenti draghi:scoccando un’occhiata furtiva ad Eragon,notò che il Cavaliere aveva gli occhi sgranati e le labbra socchiuse,come se forse sorpreso da quell’arrivo inaspettato.

Il Cavaliere del drago rosso si tolse il cappuccio.

-perdonami Fratello,ma sai che amo annunciarmi come si deve.- un sorriso sghembo illuminò gli occhi azzurro ghiaccio dell’uomo.

-M…Murtagh.- riuscì a pronunciare Eragon,sconvolto.

 

ANGOLO SCRITTRICE.

Allora,ringrazio tutti voi! Chi mi ha recensito chi apprezza la mia storia o chi semplicemente ha dato un’occhiata ai miei capitoli:grazie!

Spero che la storia vi piaccia e vi intrighi,è l’unica che sono riuscita a portare avanti:scrivo molto,ma purtroppo sono spesso presa da blocchi che durano eternità hahaha :D Volevo aggiungere i significati dei nomi Fanon = bianco e Galador=signore degli alberi.

Comunque,vi lascio, un bacione!

  
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