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Autore: gaya tomlinson    09/04/2012    0 recensioni
Gaya è una ragazza londinese di 17 anni, vive con la madre Elizabeth da quando è nata e il padre non l'ha quasi mai più rivisto. Ha due migliori amiche italiane, Elisabetta e Anna, con cui è particolarmente legata. Inizialmente la vita le risulta monotona e l'unica cosa che riesce a farla andare avanti è il desiderio di incontrare i suoi idoli, ma poi le cose inizieranno man mano a cambiare, fin quando una nuova e inaspettata amicizia non stravolgerà le cose.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Everything is possible.

06. Different points of view.


Quella sera, ognuno per motivi personali o diversi, poteva dire di essere stato felice anche solo per un'ora, perché sulle labbra dei nove ragazzi erano spuntati dei sorrisi sinceri che sarebbero stati destinati a durare.



Come ovvio che fosse, quella sera, Lottie e Gaya ebbero una bella discussione: i toni erano pacifici ma gli argomenti piccanti, sia da una parte che dall'altra. Il pensiero di Louis in quella stessa casa, nella stanza di fronte a quella in cui dormiva, la faceva impazzire e così l'amica se la rideva di gusto ma non appena l'altra iniziava a parlare della sua presunta cotta il buon umore si 'affievoliva' facendo spazio all'imbarazzo. Era costantemente un tira e molla tanto che non si sarebbero stupite se qualcuno fosse venuto da loro per sgridarle, vista l'ora.
Quelle due rimasero sveglie, insomma, fino alle due di notte, per poi crollare prima Lottie e solo una buona mezz'ora dopo Gaya. In realtà, questa, vedendo l'amica con gli occhi chiusi e il respiro regolare, si era messa distesa sulla schiena a fissare l'alto soffitto e a pensare all'ultimo mese: sì, perché poteva dire che era stato quello più intenso di tutta la sua vita; c'erano state troppe cose, tutte belle finora, e sperava continuassero.
Per Elisabetta e Anna, comunque, la situazione fu pressocché simile visto che non riuscirono a non parlare per almeno tre quarti del tempo in cui rimasero sveglie di Zayn ed Harry: era come se quei due le avessero portate dentro un tunnel senza uscita, il che non era particolarrmente incoraggiante.
Il giorno dopo, intorno alle sette e mezza, gli occhi di Gaya si aprirono di scatto dopo un incubo che le aveva messo particolare ansia. Stando attenta a non svegliare Lottie, la quale con il proprio sonno profondo sembrava fare finta di nulla, si alzò lentamente dal letto a una piazza e mezza per farsi una coda e uscire dalla stanza. Con il cellulare prontamente in mano, di Domenica, non si sarebbe aspettata nessuno sveglio a quell'ora, in particolare il silenzio che c'era le dava quest'idea ma nel momento in cui entrò nella cucina, facendo sempre molta attenzione a muoversi, vi trovò Louis seduto al tavolo che sembrava sonnecchiare. Quello spettacolo la intenerì, così, in punta di piedi, si avvicinò al frigorifero per prendere una bottiglia d'acqua ma grazie alla sua innata eleganza finì per scivolare e sbattere il ginocchio per terra. 'Cazzo..' pensò accennando pure ad alta voce alla parola ma in quel momento notò Louis muoversi e sperò che non l'avesse sentita.

Gaya: Caz..
Louis: Eh?
Gaya: Oh, ehm, nulla!
Louis: Ma.. Gaya?
Gaya: ..Sì?
Louis: Come mai sveglia a quest'ora? E come mai sei a terra?
Gaya: Ho fatto un incubo e sono scivolata.

Diciamo che non c'era nulla di meglio che iniziare una conversazione alle sette di Domenica mattina con il ragazzo che ti piace nonché membro della più famosa band anglo-irlandese con una parolaccia, decisamente. Gaya, mentre parlava, cercava di tenere il capo basso in modo da nascondere e evidenti guance diventate adesso un po' rossastre; per quanto si sforzasse di fare 'attenzione' in quelle occasioni era raro che non andasse palesemente in fiamme.
D'altro canto, Louis, si era addormentato sul tavolo con un'espressione di beautitudine e nel momento in cui sentì qualcuno parlare si risvegliò bruscamente, trovando l'amica di sua sorella per terra che si stringeva le gambe al petto. Senza pensarci due volte questo, che era più in una sorta di dormiveglia quindi già abbastanza 'coscente', si abbassò per controllare che ella stesse abbastanza bene.

Louis: Ma che hai combinato?
Gaya: Io? Nulla.
Louis: E io odio le carote, certo.
Gaya: In un universo parallelo è così.
Louis: Ma sulla Terra no.
Gaya: Dettagli.
Louis: Aspetta, vediamo che cosa ti sei fatta.
Gaya: Ah, fa male!

Non che il ragazzo fosse un medico provetto ma chiunque avrebbe messo un po' d'attenzione nell'alzare una ragazza che era appena scivolata, invece lui la fece mettere in piedi di scatto, provocandole così un piccolo urlo di dolore nel punto in cui aveva sbattuto per terra. Adesso Gaya era seduta sulla sedia dove prima dormiva quasi l'altro e si stava alzando i pantaloni del pigiama per vedere cosa si era fatta, trovando così il ginocchio particolarmente arrossat e gonfio, oltre che con qualche taglietto e un po' di sangue. Prontamente il ragazzo andò in bagno a prendere ciò che serviva per aiutarla e non appena ritornò in cucina con il disinfettante, un po' di cotone idrofilo e della garza, Gaya lo guardò perplessa.

Gaya: Io che mi faccio medicare da Louis Tomlinson?
Louis: Sì, se non vuoi che ti porti in ospedale.
Gaya: Fanc..
Gaya: Cosa?
Gaya: Etciù!

Considerando la grandiosa abilità di Gaya per dissimulare le sue brutte figure la situazione non sembrava molto incoraggiante. Louis, prendendo una sedia per mettersi di fronte a lei, le fece lentamente alzare la gamba e dopo avere bagnato il cotone idrofilo con un po' di alcool iniziò a tamponare la ferita sul suo ginocchio, provocando così le occhiataccie e le urla di Gaya. Era un mistero come ancora Lottie non si fosse svegliata, in ogni caso, dopo che Louis le fasciò il ginocchio, ritornò zoppicando in camera dell'amica seguita dalle risatine soffocate di lui. Non ci pensò due volte a buttarsi sul letto e di conseguenza su Lottie in modo da svegliarla bruscamente gridando 'Buongiorno ragazza!' beccandosi uno scappellotto sulla testa. Mentre si mise a sedere mormorando anche un 'ahi' di tanto in tanto Gaya le raccontò cos'era successo pochi minuti fa e Lottie, di tutta risposta, inziò a fare piccole battutine piccanti che, infondo, all'amica piacevano, sotto sotto.


Elisabetta si svegliò stranamente prima della sua amica. Lentamente aprì gli occhi, trovandosi sul bordo del letto e in procinto di cadere, forse proprio per questo lanciando un piccolo lamento si spostò, finendo per sedersi con le gambe incrociate. Con gli occhi semi aperti e la mente un po' confusa cercò a tentoni il cellulare sotto al cuscino e nel momento in cui lo prese, vedendo che non c'era nessun messaggio, si collegò su Twittah. Non appena entrò nel proprio account vide la bacheca piena di messaggi sui One Direction&Co. e la cosa la fece sorridere, tanto da scrivere 'BEST CONCERT AND NIGHT EVER!'. Nemmeno qualche minuto dopo, vide che qualcuno le aveva risposto e il nome di chi l'aveva appena menzionata era proprio Harry Styles, che le aveva risposto con un 'I know honey(Lo so tesoro).'.

Elisabetta: Oh cazzo, Harry Edward Styles mi ha scritto su Twitter!
Anna: Cosa? Ma che ore sono Ely? Pensa a dormire e sogna, va'.
Elisabetta: Anna non sto scherzando.
Anna: E nemmeno io.
Elisabetta: Dannazione, leggi qua!

Adesso che la mente di Anna era poco più legata alla realtà che alle braccia di Morfeo prese il cellulare dalle mani dell'amica e nel momento in cui fissò il suo tweet e quello di Harry rimase letteralmente scioccata, sorpresa e perplessa allo stesso tempo.

Elisabetta: Vedi? Pff.
Anna: E ti ha risposto dopo nemmeno cinque minuti!
Elisabetta: Lo so, oddio, lalalalaaaaa.

I loro discorsi, in un momento come quello, risultavano uguali a quelli dei bambini di due anni che sapevano pronunciare appena qualche verso. Sì, sembravano due stupide ma, diciamocelo, chi non si sarebbe comportato così dopo che il tuo idolo ti aveva riaccompagnato a casa la sera prima e risposto ad un tuo tweet nemmeno dopo cinque minuti?
Dopo che Anna era vagamente riuscita a calmare Elisabetta e il suo essere stranamente logorroica si vestirono con dei semplici jeans, una maglietta a mezze maniche e un leggero golfino sopra. Scesero poi in cucina a fare colazione insieme ai genitori di Anna e, non appena finirono, uscirono di casa precipitandosi al bar in cui avevano appuntamento per quell'ora con Lottie e Gaya. Quelle due tardarono un po', a dir la verità, forse per la caduta di Gaya, forse per il sonno di Lottie, le altre due amiche erano un po' spazientite e non appena le videro stavano per andarle a 'sgridare' ma quando notarono la prima zoppicare un po' si preoccuparono abbastanza.

Lottie: Ehi ragazze!
Anna ed Elisabetta: Ciao!
Elisabetta: Sì, ma cosa ti è successo Gà?
Gaya: ...Sono inciampata.
Anna: E come?
Gaya: Nulla di grave, tranquille.
Lottie: L'ha aiutata Louis.
Anna ed Elisabetta: Ahhhh!
Anna: Potevi dirlo prima!
Gaya: Tu zitta mai, eh?
Lottie: Che ho detto di male?
Elisabetta: Che stupida, ahahah.

Un bel modo di salutarsi e darsi il buongiorno, no? Quando finirono quella breve chiacchierata entrarono nel bar e vennero accolte da un delizioso odore di caffè e di tutti i suoi aromi. Sedendosi ad uno dei tanti tavoli vuoti per quell'ora iniziarono a parlare del più e del meno, come se non si vedessero da chissà quanto tempo mentre invece era appena passata una sola notte. Nel momento in cui si avvicinò loro la cameriera Gaya ordinò, come sempre, un cappuccino con molto zucchero e una piccola ciambella al forno, Lottie ed Elisabetta una pizzetta e Anna una treccina con gocce di cioccolato: sì, ci andavano tutte molto leggere di prima mattina effettivamente.
Finorono in poco tempo quella ricca colazione e così, dividendosi il conto, uscirono dal bar per farsi un giro lungo le solite vie. Non avevano grandi programmi per quel giorno e siccome si sarebbero tutte e quattro trovate a non far nulla decisero di andare a pranzo da Lottie, dove ci sarebbero stati sicuramente anche altre persone. Per quasi due ore rimasero nel viale dello shopping più ambito di Londra e solo quando le gambe e i piedi di tutte e quattro iniziarono a fare un po' male decisero di ritornare a casa per riposarsi un po'. Casa di Lottie era un po' lontana e nonostante il loro corpo reclamasse urgentemente un comodo divano si sforzarono di non accasciarsi a terra e farsi trascinare da qualcuno. La porta dell'abitazione finalmente si aprì e Gaya non perse tempo di togliersi le ballerine, che le avevano tristemente segnato i piedi, per andarsi a buttare sul divano. Le stanze sembravano vuote così anche Anna corse sopra l'amica e in un batter d'occhio Gaya si ritrovò sommersa da quelle tre scalmanate.
Finalmente si fece ora di pranzo e, pigre com'erano, decisero di far cucinare qualcosa alla padrona di casa. In men che non si dica si ritrovarono tutte e tre sedute al tavolo della cucina, sembrando delle bambine in attesa della pappa e così, appena Lottie distribuì ciò che aveva preparato, iniziò a ridere sebbene le altre non capissero a pieno il motivo. Non era da loro mangiare in modo civile e come tutte le persone educate così c'era chi si affogava, chi iniziava a ridere trascinando facilmente le altre e chi invece si limitava a fissare in silenzio. Mentre succedeva tutto ciò qualcuno bussò alla porta e, gridando Anna, Lottie ed Elisabetta all'unisono un 'Io no!', Gaya fu costretta ad alzarsi e andare alla porta, trovandosi davanti cinque bei ragazzi. Dopo quasi un mese di vederseli comparire all'improvviso non rimaneva più a bocca aperte e occhi spalancati, sebbene il suo cuore provasse sempre le stesse identiche emozioni. Non dando loro nemmeno il tempo di salutarsi li portò in cucina e, ben presto, riprese a mangiare mentre altre risate stavano per scoppiare dentro di lei.

Louis: Buongiorno, eh!
Gaya, Anna, Elisabetta e Lottie: Giorno, giorno.
Zayn: Non ci state calcolando per dello stupido cibo.
Niall: Ehi, non trattare male il cibo.
Elisabetta: Appunto, potrebbe offendersi.
Niall: E' molto suscettibile, ricordalo.
Liam: Sì, certo, e io non ho paura dei cucchiai.
Gaya: Ma oggi siete tutti al contrario? Louis odia le carote, tu non hai paura dei cucchiai, ci manca solo che Harry si vuole tagliare i capelli.
Harry: I miei ricci non si toccano!
Gaya: Ero sarcastica, idiota.
Harry: ..Io specificavo.
Gaya: Certo.
Louis: Ahahah quei ricci sono miei. In ogni caso, vi va di andare a vedere un film, dopo?
Anna: Che tipo?
Louis: Horror, Thriller, qualcosa del genere.
Gaya: Solo se qualcuno si mette accanto a me perché io ho paura..
Elisabetta e Lottie: Sei una cagasotto, ahahah!
Gaya: Nessuno ha chiesto la vostra opinione.
Niall: Ahahahahahah va bene, dai.
Gaya: Allora okay.
Zayn: Appena finite di mangiare andiamo allora, ahahah.
Gaya: Smettetela di sfottere, che palle, ahah..

Così facendo le ragazze finirono di mangiare circa ventiminuti dopo e appena terminarono di truccarsi, nonostante il divieto degli altri, uscirono di casa. A causa di Gaya e Louis, i due logorroici del gruppo, non ci fu nemmeno un momento in cui rimasero tutti zitti e quando arrivarono di fronte al cinema la prima, Elisabetta e Niall si precipitarono ad andare a comprare tre pacchi enormi di popcorn. Appena i biglietti furono pronti, e pagati gentilmente dai ragazzi, entrarono in sala, disponendosi nell'ordine Liam, Anna, Zayn, Niall, Gaya, Louis, Lottie, Elisabetta ed Harry. Ogni tre persone a partire da Liam avevano del cibo, in modo da 'dividerlo' in parti uguali, nonostante quello di Gaya, Niall e Louis finì particolarmente velocemente.
Come promesso il film era un terribile horror tanto che per Gaya non ci fu momento in cui stringeva la mano di Niall e nascondeva il viso nella sua spalla provocando le risate soffocate di questo, che però non era poi così coraggioso, tanto che anche lui di tanto in tanto si copriva gli occhi. Ella non si avvicinò a Louis, sebbene lui di tanto in tanto le lanciava qualche piccola occhiata fugace. Anna ed Elisabetta erano quelle totalmente meno spaventate di tutti, tanto che si guardavano il film in totale tranquillità e facevano addirittura qualche battuta, beccandosi i pop corn di Gaya in testa. Zayn osava a volte nascondersi davanti alla sua mano fingendosi di aggiustarsi i capelli pur di non vedere alcune scene e Harry faceva finta di scuotere i ricci per fissare Elisabetta. Tutti i ragazzi, come le ragazze, osavano comunque scambiarsi qualche occhiata, eccetto il biondo e la bruna che, per gran parte del film, si erano appropriarti dei pop corn in modo da metterli davanti agli occhi, per parlottare e mangiare.
Alla fine del primo tempo erano tutti leggermente provati ma non si lasciarono sopraffare dall'inconscio, tanto da riuscire a finire il film ed uscire con le gambe leggermente tremanti. Niall e Gaya erano ancora a braccetto e, non avendo praticamente visto il film, erano i più tranquilli; Louis e Anna invece stavano accanto, parlando accuratamente di alcune scene che erano sembrate ad entrambi un po' strane anche se girate bene. Appena furono fuori dal cinema Gaya si scusò e, fingendo di andare a fare una telefonata, si allontanò, seguita sfortunatamente, forse, da Zayn. Come ovvio che fosse la ragazza uscì dalla tasca una sigaretta e un accendino e, senza guardare l'amico, l'accese, ispirando silenziosamente e con gli occhi chiusi: immaginava che ben presto gli sarebbe toccato dirlo ma non le andava, non ancora almeno.

Zayn: Sai che prima o poi lo sapranno?
Gaya: Sì, ma non è il momento.

Dette quelle parole entrambi rimasero in un silenzio fatto solo dai loro respiri e il fumo che usciva dalle loro labbra visto che anche Zayn aveva appena acceso la sua 'passione'. Entrambi si scambiarono, però, dei piccoli sorrisi complici, che volevano fare intendere che, infondo, si capivano, e ognuno avrebbe rispettato le decisioni dell'altro. Proprio mentre Gaya stava finendo la sigaretta Liam si avvicinò a loro, considerando che mancavano da un po', ma questa se ne accorse e in tempo record buttò la sigaretta che stava fumando per sputare via il fumo e regalare al castano un sorriso. Zayn, che non si era accorto di nulla, continuava beatamente a fumare e alla domanda di Liam sul perché lei puzzasse di fumo, Gaya rispose che aveva abbracciato Zayn. La spiegazione non soddisfò particolarmente il ragazzo ma pur di non rovinare la bella giornata decise di annuire e riportarla dal gruppo.
Tutti e nove ritornarono a casa dopo poco ma Elisabetta, Anna e Gaya dovettero tornare ognuna a casa propria, così, prendendo strade diverse, si abbracciarono tutti e si salutarono 'per bene'. La prima, durante il tragitto, aveva una strana espressione pensierosa e alla domanda delle altre due su cosa avesse si limitò a rispondere che era stanca di camminare così lasciarono perdere, pur sapendo che c'era qualcosa sotto.


L'indomani mattina si svegliarono tutte abbastanza in orario e dopo essersi preparate per andare a scuola, si incontrarono nella solita piazzetta per chiacchierare come sempre un po'. Poco dopo però suonò sfortuntamente quella dannata campana, così da interrompere i loro discorsi e portarle tutte quante in classi diverse. Gaya aveva educazione fisica, Elisabetta matematica, Anna arte e Lottie storia: un bel toccasana di prima mattina toccava a tutte, già.
Quando Anna entrò in classe si sedette come sempre al terzo banco, fila a sinistra, aspettando qualche compagna in modo da non doversi annoiare durante tutta l'ora. Stranamente, però, le si sedette vicino una ragazza dalla carnagione scura, i capelli abbastanza mossi e lunghi fin poco sotto le spalle di colore castano scuroe con degli occhi grandi e di un colore misto al marrone e al nero che davano un piccolo senso di profondità, tanto che Anna rimase un po' sorpresa da questa sconosciuta che, per fortuna, prontamente si presentò. Si chiamava Silvia ed era stata bocciata l'anno prima così aveva appena deciso di iscriversi all'Istituto, aveva origini per metà italiane (il che spiegava il suo nome e l'accento) e la materia della prima ora era la sua passione. A dirla tutta sembrava abbastanza simpatica e presto entrambe entrarono in gran confidenza, sebbene fosse appena un'ora che si conoscessero; sembravano quasi Gaya e Lottie la prima volta che si erano conosciute.




if you want know more..
Considerando che pochi e nessuno leggono questa fanfiction direi che ho aggiornato con un po' di ritardo, eheh. Il problema è che avevo poca ispirazione per creare qualcosa di geniale (...) e poco tempo per scrivere, il che mi ha portato a rimandare costantemente.
Però, grazie ad un'amica, ho ritrovato lo 'spirito da scrittrice', lol, così da riprendere la storia. Non so sinceramente se vi piaccia o meno ma mi sono impegnata, quindi in quel caso accettate il mio umile sforzo.
Ah, vorrei inoltre pubblicizzare una Ziam fatta da questa mia amica, BooBearStylinson, eccola: Boy when I'm looking at you I can never be brave, è stupenda, vi giuro. E inoltre avevamo pensato di scrivere, sempre io e lei, un'altra fanfiction, forse una Zarry. Bo, ci penseremo.
Ringrazio i lettori clandestini e quelle sante quattro-cinque persone che seguono la storia, aw.
Detto ciò vi saluto, adieau. xx
  
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