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Autore: c_underwater    10/04/2012    1 recensioni
Chia è tornata! MUAHAHAH :D Ok no ._.
Finalmente sono riuscita a sfornare qualcosa sui cinque coglioni *°* Non la reputo una gran bella storia, anzi, non mi piace molto, perché ovviamente quando ho in mente una cosa poi quando la scrivo è completamente diversa. Comunque ci ho provato, e spero che a voi piaccia :)
Accenni alla trama, dunque. Bonnie incontra casualmente cinque ragazzi, capisce che non può vivere senza di loro e si innamora follemente di uno. Ovviamente il loro amore è ostacolato da ostacoli (?), gelosie ed inganni. Sembrerebbe una trama pressoché perfetta, ma ovviamente il mio genio ha rovinato tutto D:
Ripeto, non ne sono molto convinta, tiratemi su di morale, ovviamente le critiche sono ben accette xxx
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I don’t know what it is
 
Scaraventai l’ultima bracciata di vestiti sporchi accanto alla lavatrice e mi inginocchiai sulle piastrelle fredde, allungandomi nella nicchia dove tenevano i detersivi.
Non che fare la lavatrice fosse una delle mie mansioni domestiche preferite; anzi. Diciamo che più che altro me l’avevano appioppata. Avevamo deciso di dividerci i compiti sorteggiando, ma non ero del tutto sicura che c’entrassero il fato o la sorte con quella suddivisione: guarda caso a me era capitato lavare i piatti, i bagni e rifare i letti, oltre alla lavatrice, mentre per esempio Zayn doveva solo ricordarsi di chiudere a chiave la porta prima di andare a dormire. E sinceramente schifavo abbastanza i miei compiti, non si può mai sapere cosa può capitare con cinque ragazzi in casa. Comunque mi stava bene. Era un piccolo prezzo da pagare per l’ospitalità che mi davano. [Quanta ingenuità LOL NDA]
Svitai il tappo dell’ammorbidente e guardai il liquido fluire nel cassettino bianco, riempiendomi le narici di quel buon odore. Alla fine non è che servisse a molto tutto il detersivo che versavo, quei ragazzi si mettevano litri di profumo. Il più buono ce l’aveva Liam. Era un piacere stare nella stessa stanza con lui, e poi era un ragazzo veramente adorabile.
I miei pensieri furono interrotti all’improvviso dall’ingresso di Zayn nella stanza. Stava canticchiando una canzone.
« Ciao, sorella. Cosa si mangia per pranzo? »
« Ti ricordo che l’addetto alla cucina è Niall, fratello. Guarda caso. »
Scoppiò a ridere.
« Effettivamente non penso che la suddivisione dei compiti sia stata regolare. »
« Proprio tu lo dici? Sei sicuro di poterti ricordare tutto quello che devi fare? Non è che hai bisogno di un promemoria? »
« Ah-ha. Tu, piuttosto. Hai bisogno di una mano? » aprì la dispensa e agguantò un pacchetto di crackers.
Diceva sul serio?
« No, grazie, preferisco gestirmela da sola. »
« Okay. Fai dof’è Nia’? »
Gli scoccai un’occhiata disgustata e gli rubai un pezzo di cracker.
« Non lo so, ma spero che sia andato a fare la spesa. »
 
« Niall » esordì Zayn accasciandosi sullo schienale della sedia e massaggiandosi lo stomaco pieno, « posso adottarti? »
Niall ridacchiò.
« Allora » fece Liam sparecchiando, « oggi vi andrebbe di fare un giro nei dintorni di Londra? »
« Andiamo al luna park » gridò Niall in preda a chissà quale istinto infantile.
Non ci volle molto a farci convincere e dopo pranzo eravamo tutti in macchina.
Essendo il più grande, Louis era alla guida; arrivammo a Londra in un tempo decisamente minore rispetto agli standard.
Al luna park eravamo praticamente i più grandi. Eravamo circondati da masse di bambini sovreccitati e mamme isteriche, e rischiavo una crisi di nervi. Zayn mi rivolse un’occhiata tranquillizzante e mi sciolsi in un sorriso. Eravamo lì per divertirci, d’altronde. Louis sembrò leggermi nel pensiero, mi prese per le spalle e mi avvicinò le labbra all’orecchio.
« Ora ci divertiamo, Bi. » Avevano preso a chiamarmi Bi, e la cosa mi divertiva. « Ti porto in un posticino carino. »
« Cosa intendi con “posticino carino”? » chiesi; poi, vedendo che mirava ad un enorme scivolo, iniziai ad arretrare, e lui si ritrovò a tirarmi per una mano.
« Oh no, Louis, no, ti prego. Ho paura delle altezze… Louis… non sto scherzando! »
In qualche modo riuscì a spingermi sulle scalette di ferro e a quel punto eravamo bloccati in mezzo ai bambini.
« Se non vuoi ritrovarti a cantare come un istrice investito da un’auto, portami giù. »
« È ora di affrontare le tue paure, Bonnie » disse con aria da vecchio saggio cinese. Gli mancavano solo una tazza di tè fumante e un lungo tatuaggio di un dragone.
Liberandomi dall’immagine raccapricciante lo guardai negli occhi azzurri. Speravo che almeno mi avrebbe accompagnato nella scivolata, e invece no. Quando arrivò il mio turno mi premette delicatamente tra le scapole per farmi avanzare, e quando, tremante, riuscii a sedermi, mi spinse giù.
Lo insultai mentalmente e mi feci prendere dai brividi della velocità, mentre chiudevo gli occhi per non guardare giù. Non emisi neanche uno strillo: se avessi aperto la bocca, avrei vomitato. Mi abbracciai le ginocchia, attendendo la fine della tortura. Quello scivolo non era poi tanto alto, ma quando non mi trovavo con i piedi per terra non ci capivo più nulla. Poi finalmente – non era passato più di qualche secondo – arrivò la fine dello scivolo.
Ringraziai tutti gli dei dell’Olimpo e aprii gli occhi. Sperai di non aver consumato troppo la suola delle scarpe nel tentativo di frenare la scivolata.
Liam mi sfiorò il gomito e mi fece sedere su una panchina di legno vicino al carretto dello zucchero filato. Mi tremavano le ginocchia.
« Dov’è quell’idiota? »
Sentii ridere Harry e Louis dietro di me, e appoggiai la testa alla spalla di Liam.
« Grazie per non aver riso. »
« Ti ho visto impaurita. »
« Ho paura delle altezze da quando ero piccola. L’unica cosa che non mi spaventa sono le montagne russe. »
Purtroppo per me tutti quanti mi sentirono, così ci incamminammo verso l’altra ala del parco.
Harry non sorrideva più e si rifiutò di salire con noi sui vagoncini rossi.
Mi sentii subito in colpa. Avevo l’impressione ormai da giorni che Harry ce l’avesse con me, e avevo paura che non volesse stare con noi perché c’ero io. Chiusi gli occhi anche sulle montagne russe. Non avevo poi così tanta voglia di divertirmi. Davvero stavo rovinando l’amicizia dei ragazzi? Harry mi odiava così tanto?
Finito il giro notai che Harry si era tranquillizzato e partecipò addirittura spontaneamente ad un torneo salti su un enorme tappeto elastico con Louis e Niall.
Mentre li guardavamo saltare da uno spiazzo d’erba, chiesi a Liam del comportamento di Harry.
« Arrabbiato con te? » Liam scoppiò a ridere. Sembrava tranquillo. « Ma è ridicolo! Harry ha semplicemente paura delle montagne russe. »

VAS HAPPENIN'?
Ok, è una merda ç_ç 
Avevo bisogno di un capitolo di passaggio(?) D:
E poi il titolo non c'entra molto, comuuunque.
Grazie lo stesso per le recensioni, fiete belliffime. :3
Giuro che i prossimi capitoli saranno un po' meglio. e.e
#love

  
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