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Autore: unbroken_    10/04/2012    39 recensioni
Ellie Gray odiava con tutta sè stessa Harry Styles. Non aveva mai conosciuto una persona tanto egoista, antipatica, egocentrica e sfacciata. Al contrario della migliore amica Julie Morrison cotta follemente di Zayn Malik, l'impenetrabile ragazzo del Bronx.
Desiderio di notorietà da una parte, desiderio di solitudine dall'altra.
Un segreto che nessuno vorrebbe per sè, soldi, errori, pentimenti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                    Capitolo 6

                                                                                                Shit,you were in Europe!       

    


Ellie si tolse gli auricolari per rispondere alla chiamata di Julie, che ,solo in quel momento se ne rese conto, aveva già chiamato tre volte.
- Ciao,Ju.- la salutò mettendo in pausa la musica.
- Ciao bella...- 
Ellie incrociò le gambe sedendosi sul letto mentre cercava di capire se fosse stata una sua impressione o davvero la voce di Julie trapelava tristezza.
- E' successo qualcosa per caso? -
Ebbe la sensazione che Julie avesse accennato a un sorriso all'altro capo del telefono.
- Niente...Ti va di passare più tardi?-
- Non posso,mi dispiace. Devo and...- iniziò scocciata ma le si illuminò il volto quando collegò i due inviti. - Aspetta! Se vengo da te non potrò più uscire con Louis perchè..-
- Frena,frena,frena. Uscire con Louis? -
- Sì,ehm...no. Cioè tra un pò dovremmo andare a prendere un caffè insieme ma è più importante assistere la mia migliore amica che non è riuscita a farmi credere che davvero non è successo niente.-
- Oh,no. Non ti preoccupare proprio. Avrai tempo per assistermi. Oggi vai da Louis, che sia chiaro.- dichiarò Julie.
- Almeno c'ho provato...- sospirò Ellie strappando una breve risata all'amica.
- Buon divertimento! Poi mi racconterai tutto...-
- Ovviamente.- la precedette Ellie.
- Brava, hai capito. Dove vi vedete?- chiese Julie cercando di concentrarsi sul discorso.
- Il bar a pochi metri dalla scuola...credo. Comunque sia io vado lì. Se c'è bene se non c...-
- Ellie. C'è. Mettiti l'anima in pace, tesoro mio. Figurati se Louis non si fa trovare.-
- Perchè distruggi tutte le mie speranze?- piagnucolò Ellie scherzando.
Sentì finalmente una vera e propria risata da parte di Julie e ne fu sollevata.
- Finalmente la tua voce non ricorda quella di Niall quando gli si nega uno spuntino.-
- Niall, buona idea. Non è uscito con Liam quindi dovrebbe essere libero.- le ultime parole le arrivarono in lontananza, evidentemente Julie aveva pensato ad alta voce.
- Per cosa?-
- Beh, dato che tu sarai nelle mani di Louis per le prossime tre ore e a me non va di stare sola con...di stare sola, faccio venire Niall.-
- Però non chiederglielo troppo tardi. Corri il rischio che vada in letargo.- scherzò Ellie, anche se effettivamente era stato un vero avviso.
- A proposito, che ore sono?- chiese dopo essersi resa conto che nella sua stanza mancava un orologio a muro.
- Cinque meno un quarto.-
Ellie chiuse gli occhi e si lasciò cadere con la schiena sul materasso sbuffando.
- Credi che sia presto per andare dal caffè?-
- Al limite il contrario. Muoviti su.-
- Augurami buona fortuna.- ironizzò Ellie accarezzando le lenzuola con un braccio.
- Niente figli prima dei trenta, mi raccomando.-
- Ciao,eh.-
- Ti voglio bene!- squittì Julie per poi staccare.
- Anch'io.- bofonchiò Ellie allontanando il cellulare dall'orecchio.
Lo lanciò con poco interesse qualche centimetro più in là sul letto e si tirò su.
Raccolse le Converse da terra, tenendole con due dita e si diresse in bagno per darsi un'aggiustata prima di uscire.
Dopo essersi resa abbastanza presentabile, tornò in camera per prendere il Blackberry e senza preoccuparsi della borsa, accessorio che preferiva evitare, scese le scale diretta al portoncino di casa. Chiudendosi la porta alle spalle trattenne un secondo in più la mano sulla maniglia, il tempo di tirare un sospiro di incoraggiamento e poi si avviò.
Il bar non era molto lontano da casa per cui preferì andare a piedi, ci avrebbe impiegato una decina di minuti circa.
La strada era semi-deserta. C'erano giusto un paio di persone sul marciapiede opposto. In particolare un signore catturò la sua attenzione. Basso, due terzi della faccia erano occupati da degli incolti baffoni grigi e se non fosse stato per qualche ciuffo si poteva definire calvo. Camminava con le mani giunte dietro la schiena come per tenere in equilibrio l'enorme pancione che ,aiutato dal doppio mento, oscurava il collo.
Ellie si trattenne dal ridergli in faccia quando le rivolse un'occhiata scontrosa.
Il sorriso le morì sulle labbra non appena notò la seconda figura.
Una donna alta e bionda lo superò svoltando velocemente all'angolo.
Non era sicura ma le era sembrato di riconoscere Afelia...Amelia...Am...,in pratica la troia svedese che causò il divorzio dei suoi genitori con il conseguente totale abbandono da parte del padre.
Rallentò il passo fissando il punto in cui era sparita.
Non poteva essere lei. L'aveva vista di sfuggita, di sicuro erano stati i capelli cotonati, i tacchi vertiginosi o la cinquanta di seno a farla imbrogliare.
Oltretutto, secondo le parole della madre, subito dopo la separazione erano partiti insieme per l'Europa, lasciandosi tutto alle spalle. Lasciandosi loro alle spalle. Non poteva trovarsi a New York.
E comunque l'unica volta che Ellie l'aveva vista di persona era da piccolissima, quando una sera la mamma non era in casa e il padre ne approfittò per farsi tenere compagnia dalla bionda, eclissando totalmente il fatto che lei, figlia di tre anni, era nella camera affianco e se non fosse scappata sotto le coperte avrebbe potuto assistere a una scena che l'avrebbe traumatizzata a vita. Per qualche anno aveva creduto che stessero guardando un film dell'orrore davvero, davvero spaventoso.
Le venne la nausea al ricordo.
No. Non poteva essere lei. Anche perchè se non era finita in galera per l'omicidio di Styles di certo non avrebbe riservato altrettanta pietà per lei.
Scosse la testa convincendosi che era stata una svista.
Una semplice svista si ripeté, accelerando il passo verso il bar.
I tavolini all’aperto erano tutti vuoti tranne uno, occupato da un ragazzo seduto di spalle.
Quando gli arrivò a pochi metri di distanza, Louis si girò e ,realizzato che era Ellie, fece per alzarsi tutto sorridente.
- Stà seduto.- lo bloccò lei, poggiandogli una mano sulla spalla.
- Sissignora.- disse imitando il saluto militare con un fare scherzoso.
- Cretino...- lo apostrofò Ellie tra sè e sè alzando gli occhi al cielo, mentre si sedeva di fronte a Louis.
- Pronta per bere il caffè più buono della tua vita?- esultò spostando il peso in avanti sulle braccia poggiate sul tavolino.
- Pronto a ricevere una bella lavata di faccia nel caso faccia schifo?- rispose lei imitando la sua posizione.
Lui la guardò un paio di secondi negli occhi poi ,sorridendo, si ritrasse per chiamare la cameriera che passava in quel momento.
- Due caffè...-
- Uno. Uno solo,grazie.- lo corresse Ellie, rivolgendosi alla ragazza che senza il bisogno di segnare l'ordinazione volse subito loro le spalle.
- Non ho diritto anch'io a un po’ di caffeina?- le chiese guardandola confuso.
- Sono io che non lo prendo, quello è per te.-
Louis assunse prima l'espressione di chi sta riflettendo, raro nel suo caso, poi quella di chi vuole ammaliare con un semplice sguardo, al contrario per niente raro nel suo caso.
- Quindi nonostante non ti vada il caffè sei venuta lo stesso. Per me.-
- Prendilo come il culmine di un disperato bisogno di uscire di casa.- disse seria ma senza riuscire a cancellare il sorrisetto presuntuoso di Louis.
- Sei qui nient'altro che per incontrarmi. In più nel mio mondo questo si definisce appuntamento.-
- Nel tuo mondo  inoltre qualunque essere con le tette si definisce scopabile. Quindi direi che le visioni del tuo mondo si sbagliano spesso.-  replicò Ellie inarcando leggermente le sopracciglia.
- Non qualunque. Tu no.- assunse la posizione di prima con il peso spostato verso Ellie. Sul 'tu no' aveva abbassato la voce, usando un tono più profondo.
- Non sono scopabile?-
Certo, non erano domande tipiche di Ellie, ma se serviva a smontare tutta la presunzione di Louis quello ed altro.
Preso alla sprovvista, il ragazzo indugiò prima di rispondere ma alla fine ne sparò una degna di lui.
- Sì,certo che lo sei...,cioè al....-
- Altrimenti non saresti qui.-  qualcun altro terminò la frase al suo posto. Ellie si girò di scatto nella direzione di quella voce rendendosi conto di essere a mezzo metro di distanza da Harry, che  si stava avvicinando al loro tavolino con un’aria fin troppo gioiosa.
Guardò immediatamente Louis, accusandolo con lo sguardo di non averle detto che avrebbero avuto visite, ma notò la sua stessa confusione.
- Non vi disturbo,no?- esultò Harry, ruotando con un gesto della mano una sedia vuota per poi sedersi a gambe divaricate.
- Certo che…-
- sì.  – concluse acido Louis.
Harry ne rise di gusto. – Era un appuntamento? Mi deludi,Lou. Di solito non ti limiti a un bar all’aperto,poi. -
- Non è un appuntamento.- sottolineò Ellie seccata dall’intervento di Styles.
- Allora non ho interrotto niente di importante.- disse rivolgendole un sorriso di sfida.
- Che sei venuto a fare?- lo rimproverò Louis, per la prima volta senza nessun genere di sorriso.
Harry sostenne qualche secondo di troppo lo sguardo di Ellie poi dedicò la sua attenzione all’amico.
- Sono venuto a fare compagnia al mio migliore amico.- esclamò agitando le mani per far sembrare la cosa eccitante.
Ellie credette di aver sentito il frinire di una cavalletta…in un film ci sarebbe stato alla perfezione.
- Non fare il coglione e dimmi che vuoi.-
- Come siamo scontrosi oggi.-
- Harry.- lo richiamò Ellie.
- Si,dolcezza?-
- Primo. Chiamami ancora così e il caffè che è appena arrivato potrà risultare un’ottima doccia. Secondo. O ti muovi a dire che diamine sei venuto a fare o il caffè risulterà senz’altro un’ottima doccia.-
Harry sorrise e si rivolse a Louis,che lo guardava truce. –E’ proprio cari…-
- Non ti conviene. Piuttosto se fossi in te prenderei in considerazione quello che ho detto. - lo interruppe Ellie.
- In effetti non mi andrebbe anche un caffè in testa.- la stuzzicò ricordando il sabato scorso.
Ellie ricambiò con un sorriso falso allo stato puro, ma con un pizzico di soddisfazione. Poi notando che Louis saettava lo sguardo da lei a Harry con le sopracciglia leggermente aggrottate, alzò di poco una spalla come per dirgli ‘Lascialo perdere, è un cretino.’  riferita a Harry.
- Comunque sia,Lou, ero andato a casa tua ma non c’eri e poi non ho capito bene cosa sia successo con Daisy e Phoebe ma tua madre mi ha mandato a dirti che devi andare da loro,subito.- spiegò Harry, calcando sul subito.
- Stai scherzando?-
- Non mi permetterei mai di interrompere la vostra uscita per uno scherzo.-  recitò il riccio, facendo il finto dispiaciuto.
Louis non ebbe il tempo di ribattere che fu costretto a rispondere al cellulare. Probabilmente era davvero la madre, poiché si alzò con poca grazia allontanandosi dal loro tavolino.
- L’ha presa un po’ male, non trovi anche tu?- le chiese Harry, ma dall’espressione soddisfatta che gli si era dipinta in volto di certo non si aspettava una risposta.
Ellie si limitò a rivolgergli un’occhiataccia, mentre allontanava la sedia dal tavolo,pronta ad alzarsi.
Si bloccò all’istante quando sentì che Louis si era fermato dietro di lei.
- Mi sa che il tempo perso lo recupereremo un’altra volta. A presto Ellie.- le aveva sussurrato vicino l’orecchio prima di andarsene definitivamente, senza rivolgere neanche uno sguardo all’amico.
- Grande…- bofonchiò Ellie tra sé e sé. Si alzò di scatto dalla sedia allontanandosi, riservando a Harry le stesse attenzioni di Louis, cioè niente.
Sbuffando si avviò verso il marciapiede diretta a casa. Fece pochi passi che si sentì afferrare il polso.
- Ehi,aspetta.-
Ellie si girò scocciata, riconoscendo la voce di Harry.
- Che c’è ancora?-
- E’ arrivato il caffè.- le fece notare con un cenno della mano verso la cameriera che evidentemente aspettava di essere pagata.
Ellie cercò i soldi nella tasca del jeans con la speranza di non averli tirati fuori dopo scuola.
Borbottò qualcosa tra sé e sé continuando quell’inutile ricerca. Tralasciando che il caffè era per Louis e non per lei, non voleva che pagasse Harry.
- Non hai intenzione di berlo?- le chiese lui con un tono divertito interrompendo la sua tortura alle tasche.
- E neanche di pagarlo…- sbuffò Ellie rivolgendo uno sguardo alla cameriera che si stava spazientendo, poi rendendosi conto di aver pensato ad alta voce si corresse subito.- Cioè, non che non voglia pagarlo  però…- inspirò e tirò fuori tutto d’un fiato nella speranza che Harry la prendesse bene. – Louis non ha fatto in tempo a bere il caffè io devo aver dimenticato di prendere i soldi dalla scrivania prima di uscire e se non si paga subito quella cameriera rischiamo che ci rincorra per tutto il Paese in cerca di una mancia…-
-Tutto chiaro. Non solo se ne va, ti lascia anche il conto pagare. Louis non ne farà mai una giusta.- lo apostrofò, ma con il sorriso sulle labbra il ché significava che gliene importasse ben poco degli errori dell’amico.  
- Quindi paghi tu?- azzardò Ellie.
- Cert…-
- Grazie, te li restituirò.- lo interruppe riconoscente tirando un sospiro di sollievo.
- No,non ce n’è bisogno. Mi basta che esci con me stasera.-
- Dirò alla cameriera che le porto i soldi tra una mezz’ora…- concluse seccata avviandosi in direzione della ragazza. Meglio tornare a casa,prendere i soldi su quella stupida scrivania,tornare al bar e il tutto a piedi , piuttosto che passare un’intera serata con Harry Styles.
Lo sentì ridere prima che le si parasse davanti bloccandole il passaggio.
 -Almeno una passeggiata al parco me la concedi?-
Le era finito decisamente troppo vicino al viso.
Ellie fece un passo indietro guardandolo seccata.
5 minuti al parco così te lo levi di torno, si può fare.
- D’accordo.-
- Prometti.-
- Mi prendi in giro? Che bisogno c’è di promettere?- sbuffò Ellie che già non ne poteva di più di stare a sentire alle chiacchiere stupide di Harry-ti-conquisterò-con-uno-sguardo.
- Prometti.- ripeté lui scandendo bene ogni lettera.
- Dio,Styles…Prometto,ok? Ora muoviti e paga.- sentenziò Ellie indicando la cameriera che si era comodamente appostata al tavolino,decisa a non mollare.
Harry le voltò le spalle soddisfatto ed Ellie notò che il volto della ragazza si illuminò vedendo chi le si stesse avvicinando. Si alzò all’istante sistemandosi il grembiulino e i capelli.
Il sorriso che le si formò quando Harry le rivolse la parola arrivava da un orecchio all’altro.
Ellie non aveva idea di cosa le stesse dicendo Styles per farle quell’effetto ma, chissà perché, aveva l’impressione che non fosse niente di lontanamente vicino al ‘pagare il caffè’.
Appoggiò la schiena al muretto dietro di lei e si portò le braccia conserte al petto.
Batteva ritmicamente il piede sull’asfalto per sfogare l’impazienza.
Tanto vale che vi ritirate un attimo inbagno
Tornò a guardare nella direzione di quei due con la speranza che avessero finito di chiacchierare.  
Assottigliò gli occhi come per mettere bene a fuoco quello che stesse vedendo.
Harry sfilò la penna che teneva raccolti i capelli della cameriera e si fece porgere la mano.
Ellie notò che le rivolse uno sguardo di sottecchi sorridendo malizioso prima di scrivere delle cifre sul polso della ragazza che lo guardava letteralmente incantata.
Poi le restituì la penna e la salutò accennando a un inchino.
Ma guarda questo… pensò disgustata guardandolo tornare da lei con un bellissimo sorriso dipinto in volto ma un’aria fin troppo trionfante.
- Le hai appena dato il tuo numero?- chiese giusto per essere certa di non esserselo inventato.
- Gelosa?-
- Hai pagato con il tuo numero?- replicò Ellie ignorando la sua provocazione.
- Pensandoci bene non ho mai l’ho ricordato a memoria…-
- Era addirittura finto?- le uscì sottoforma di domanda ma la risposta era più che ovvia.
- Diciamo che è probabile che non abbia azzeccato tutte le cifre ma l’importante è averla pagata,no?- chiese retorico accennando a un sorrisetto che gli fece comparire una fossetta.
Poi le circondò le spalle con un braccio e proseguì –E ora andia…-
- Eh,no. Aspetta.- lo bloccò, liberandosi dalla sua presa per guardarlo negli occhi.
- Se hai…pagato il caffè con un numero di cellulare oltretutto falso, io non devo restituirti un bel niente.- terminò incrociando le braccia.
- Mi devi una passeggiata,invece.- le ricordò avvicinandosi al suo viso senza smettere di sorridere.
- Non sono in debito con te.- replicò Ellie facendo un passo indietro.
- Però hai promesso, ricordi?-
Ellie non rispose subito poiché rimase a guardarlo interdetta.
Adesso si spiegava perché aveva insistito a farsi promettere che avrebbero fatto una passeggiata insieme prima di allontanarsi per la ‘truffa’ con il caffè.
Sapeva che Ellie non avrebbe mai acconsentito in caso contrario.
- Sei un fottuto manipolatore.- lo apostrofò seccata assottigliando gli occhi.
- Lo prendo come un complimento.- sorrise fiero di sé portandosi le mani nelle tasche del pantalone e iniziando a camminare.
Ellie lo seguì con lo sguardo e sbuffando andò al suo fianco a braccia conserte.
Se ogni volta che sto con lui deve andare a finire che mi ritrovo Styles tra i piedi,Louis può stare certo che ‘il tempo perso’ lo recupererà sognando.
Erano stati così belli e tranquilli i primi quattro anni di liceo senza aver dovuto mai rivolgere la parola a quei due, perché  il quinto non stava andando così?
Perché Harry Styles e Louis Tomlinson non erano rimasti al loro posto?
Ellie era sicura che fossero i tipi a cui piacesse il divertimento facile e soprattutto subito.
Perché perdere tanto tempo con lei? Per quale perfido, ignobile, crudele, malsano e stupido motivo?
Sospirò pensando che almeno di Harry se ne sarebbe liberata con quella passeggiata.
- Hai intenzione di tenere quel broncio per sempre?- chiese divertito mentre apriva in basso cancelletto di metallo tendendo un braccio verso l’interno del parco invitandola ad entrare.
- Almeno finchè non ti convince a lasciarmi in pace.-  lo superò senza cambiare espressione.
Pessima mossa. Mai lasciarsi il cacciatore alle spalle.
- Non ti è bastato l’avviso dell’altra sera per capire che non sarà tanto facile tenermi lontano?- le aveva mormorato da dietro posandole le mani sui fianchi.
Ellie deglutì visibilmente a disagio prima di girarsi tenendolo a distanza con un braccio.
- Riesco a sentirti anche se non mi stai tanto vicino.-
- Altrimenti rischi di svenirmi tra le braccia? In effetti non sarebbe male come ipotesi.- la provocò facendo un passo in avanti.
Ellie istintivamente lo ostacolò poggiandogli una mano sul petto.
Il desiderio di strozzarlo non era mai stato tanto forte quanto in quegli ultimi due minuti.
La mano era anche vicina al collo quindi le sarebbe bastato un piccolo gesto per…
No,Ellie. Trattieni i tuoi istinti omicidi.
Scosse leggermente la testa guardando dritta di fronte a sé e notando di avere ancora la mano sul petto di Harry la retrasse all’istante.
Alzò di poco lo sguardo e solo in quel momento si rese conto di quanto fosse alto il ragazzo.
Tanto alto e bello quanto coglione.
- Mantieni le distanze.- lo rimproverò Ellie cercando di mantenere un tono deciso.
Sul viso di Harry comparve un sorriso malizioso con le conseguenti fossette che oscurò chinando leggermente il capo.
Scosse la testa e rialzandola si sistemò i capelli da un lato con un gesto della mano.
Ellie corrugò leggermente la fronte constatando che in quel modo assomigliasse parecchio a un cane.
Notando la sua espressione Harry inarcò entrambe le sopracciglia divertito – Che c’è?-
- Mi ricordi tanto un cane…- mormorò dando involontariamente voce ai propri pensieri.
- Un cane?- ripetè divertito.
- Eh?- si mordicchiò l’interno guancia facendo la finta tonta.
- Hai detto che ti sembro un cane.- la guardò interrogativo.
- No!- rise per finta – Ho detto che quella tipa nella borsa ha un cane…ridicolo,no?- inventò non appena scorse con lo sguardo una signora che camminava qualche metro più in là ,non riuscendo però a trattenere una risatina nervosa.
Harry si girò lentamente ,sempre più confuso, nella direzione indicata a caso da Ellie, che non essendo più sotto lo sguardo del ragazzo, lasciò cadere la testa in avanti coprendosi la faccia con un mano.
Che.figura.di.merda.
- La stessa tipa che si sta sbracciando nella nostra direzione?-
Ellie alzò di scatto lo sguardo e sgranò gli occhi realizzando che Harry non stesse ricambiando la presa per il culo sulla ‘signora con il cane in borsa’.
Quella tipa bionda stava correndo verso di lei con un sorriso da ebete stampato in faccia che ricordava tanto Joker, solo con più trucco.
Agitava le braccia per mantenersi in equilibrio sul percorso sterrato ma senza rallentare.
Ellie poteva sentire i lamenti del topo…cioè del chiwawa che veniva sballottato nella borsa. Se fosse caduto non le sarebbe dispiaciuto più di tanto.
Se avesse potuto la mascella le avrebbe toccato terra appena riconobbe la bionda.
Era la troia. Quella troia che aveva creduto di vedere prima di arrivare al bar.
Era davvero lei, Ellie aveva visto giusto.
Ma che ci faceva in America? Che ci faceva a New York? Proprio a Manhattan, proprio in quel parco?
Perché le correva incontro come se si conoscessero da una vita?
Che cazzo voleva da lei?
L’espressione scioccata di Ellie fu sostituita da una di disgusto.
Il seno della bionda era enormemente rifatto e non si smuoveva di un millimetro nonostante la corsa.
- La conosci per caso?- le chiese Harry riportandola alla realtà.
- Temo di sì.-
- Chi è?-
- Una potenziale bomba nucleare…- mormorò Ellie senza pensarci.
Se le fossero esplose le tette il silicone avrebbe di sicuro distrutto tutto, la quantità per farlo c’era.
Ellie si girò lentamente verso Harry e lo guardò negli occhi con un velo di preoccupazione.
Se c’era la troia doveva esserci anche il padre.


                             



HI,EVERYONE
YEEEAH. NON SONO PASSATE NEANCHE DUE SETTIMANE.shdajkhdsa
Scusate,ma provate a capirmi….io e il tempismo siamo praticamente in guerra.
MA IO VINCERO’. lol
No,sul serio. Mi sto impegnando a non far passare un’intera era geologica prima di aggiornare e sono migliorata,dai. #ammettetelo çwç
Comunque non mi sarebbe dispiaciuto lasciare a marcire questo capitolo dato che non mi convince molto.- tanto per cambiare.
MA HO UNA COSA IMPORTANTE DA DIRVI E CHE MI PREOCCUPA PARECCHIO.e.e
In questo capitolo non ci sono Julie e Zayn e scusate ma non sono proprio riuscita a inserirli. So che come coppia piace a parecchi di voi (dhjksahakGRAZIE) e spero che nonostante non ci siano in questo capitolo non ci sia un calo di ‘attenzioni’.
-Sarà una preoccupazione cretina ma…..non è che Ellie e Harry vi scocciano,no? D:
Spero comunque che vi sia piaciuto e VI PREGO, DITEMI CHE NE PENSATE.
In ogni caso il prossimo capitolo si concentrerà su Julie e Zayn. c’:

Ora,non posso far altro che ringraziare tutte le ragazze che mi hanno recensito il capitolo precedente e chi ha messo la storia tra le preferite-ricordate-seguite. Siete magnifiche.hdjaskh
E anche le ragazze che mi danno ‘sostegno’ su Twitter. E’ bello sapere che a qualcuno interessa davvero quello che scrivo.
Facciamo finta che sia domenica e accettate i miei auguri per Pasqua anche se in ritardo,vabè te pareva..

MI FATE SAPERE CHE NE PENSATE,PER FAVORE?
CI TERREI PARECCHIO.

 
TA-TA-TA-TA PUBBLICITA'
Everything about you.YOU.
My best friend's brother
You Changed My Life.



 

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 Un bacione,
MsStylinson

 


 

   
 
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