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Autore: Kallia Starsshine    11/04/2012    2 recensioni
Notte da cuori infranti, come una ballata di Adam Lambert… Pesante come Sleepwalker, eppure frivola e impalpabile, eterea ed evanescente come Broken open… e con il protagonista in preda al dolore più antico e più entusiasmante del mondo, che ti fa chiedere ancora e poi cedere al masochismo della disperazione: la pena d’amore…
Phoenix ha voglia di buttarsi via, a quella festa ci era andato per stordirsi e magari rimorchiare... o sbattersi a sangue con qualcuno...
Kevin si trova allo stesso party, accompagnato, ma da una compagnia che non dovrebbe essere... una donna
Kevin è il grande amore di Phoenix, Phoenix lo è stato per Kevin?
Non sempre le cose sono come sembrano, men che meno in una notte sfuggente come una ballata di Adam Lambert
NOTE: questa fiction è totalmente original, ispirata dalla canzone di Adam Lambert Broken Open, ma da essa e dal personaggio del cantante totalmente indipendente.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Broken Open (background music)

by Isidrinne



Siamo all'epilogo, al finale sofferto di questa storia, qundi non voglio annoiarvi con chiacchiere inutili, e vi lascio i miei soliti tre baci e un
Have a nice reading! :) 

Feeling 4

< Ma anche un destino sa ribellarsi alla notte… in una notte di strane alchimie che spezza sogni e risana ferite… >

«Adesso basta, tutti e due!!»

Non posso più permettergli di dilaniarsi l’anima a vicenda come stanno facendo… Voglio troppo bene a Kevin, da quando era un mocciosetto biondo che mi scodinzolava dietro impedendomi di avere una vita sociale perché sua madre aveva tenuto a balia la mia la quale si sentiva per questo in obbligo di un favore…

E di riflesso ho imparato a volere bene anche a Phoenix, quando Kevin se ne è innamorato, ho voluto e ancora voglio bene a  questo essere rozzo e emotivamente immaturo, pieno di ipotesi e di parentesi, di cui nessuna verificata o chiusa, ma che risponde al solo nome di amore per il mio cucciolo e che, fosse per nient’altro che per questo, meritava e merita tuttora ogni bene al mondo…

«Non ce la fai a parlare, Kevin? Lascia che lo faccia io per te, allora! Ma non me lo impedire più, non impedire a te stesso di versare le uniche lacrime che potrebbero salvarti il cuore!»

«Quello che è successo a Kevin è doloroso oltre il pensabile… Lo è già per un uomo tra virgolette ‘normale’, ma chi può riuscire veramente anche solo ad immaginare cosa voglia dire per un ragazzo che ama un altro ragazzo non riuscire più ad avere un’erezione?»

Un’… erezione?

«Dopo il risveglio dal coma, Kevin sembrava aver perso sensibilità dalla vita in giù, ma con tenacia e un lungo periodo di riabilitazione è riuscito a riottenere l’uso delle gambe… L’unica funzionalità che ancora oggi non è riuscito a recuperare è quella sessuale… Per lui è stato un colpo tremendo realizzare che erano state danneggiate anche le terminazioni nervose dei suoi organi genitali e che quindi nessuna stimolazione di alcun genere poteva procurargli piacere…»

Oddio, Kev!

«… Ma la cosa in assoluto per lui più straziante è stata pensare di non poter più soddisfare te a letto… Ogni pensiero era per te, quando cercava un modo per farsi dimenticare da te…»

Farsi dimenticare da me… Voleva che io lo lasciassi perché non avrei più potuto…

«Sapevo quanta importanza avesse il sesso per te… »

La voce di Kevin, rotta dal pianto… mi sta spezzando il cuore...

«… e il pensiero che non avrei mai più potuto renderti completamente uomo insieme a me  mi stava facendo impazzire… Ho pensato più volte di togliermi la vita, e se non fosse stato per Beverly, l’avrei davvero fatta finita…»

Mi volto a guardare la donna di cui ho pensato così tanto male… Adesso mi sento un verme: in realtà è una buona amica, lo è stata e lo è tuttora per Kevin e vuole esserlo anche per me…

«Allora…» le chiedo indicando il suo abbigliamento…

Beverly annuisce «Già!… È stato Kevin ad implorarmi di conciarmi così per rendere credibile il fatto che fosse sempre stato etero e che ti avesse preso in giro… Mio Dio,  sembro una puttana, vero?…»

Bé, non posso fare altro che annuire: il gusto di Kevin è sempre stato impeccabile, ma se decideva di essere volgare e kitsch, non aveva rivali neanche in quel campo..

«Te lo assicuro, Phoenix, avrei voluto parlartene, ma lui mi ha fatto giurare di non farlo… E mi ha inchiodato assumendomi come psicanalista, che tra l’altro è il mio lavoro… quindi, anche il rapporto medico-paziente me lo ha impedito…»

Mi giro verso Kevin, che non ha ancora il coraggio di guardarmi. Allungo la mano e la distanza che ci separa, fisicamente breve, ma di anni luce fra le nostre due anime, in un batter d’occhio evapora come ghiaccio sotto il sole del deserto…

«Phoenix, no… Io…»

Io cosa??!

«Kevin, ti prego…»

Lo attiro a me, delicatamente, e il suo corpo che trema lievemente contro il mio mi conferma nuovamente che quello che c’è stato fra noi è stato tutt’altro che un miraggio inconsistente…

«Phoenix, sono io che prego te… Non rendermi le cose più difficili…»

«Non ho mai voluto farlo, lo sai, ma tu… Non hai idea di come mi sono sentito quando mi hai sbattuto in faccia che i due anni passati insieme erano solo una presa in giro…»

Oh Phoenix!

Vorrei implorare il tuo perdono, ma con che faccia posso chiedertelo…

Eppure sentire di nuovo il calore del tuo abbraccio, il tuo cuore battere impetuoso, il tuo sapore sulle labbra bagnate del tuo sudore…

«Phoenix, sono felice di poter stare di nuovo fra le tue braccia, ma non posso tornare con te… Lo capisci?… Sarebbe atroce per te e umiliante per me… perdonami ti prego, ma non posso…»

«Pulcino…»

In quel nomignolo cerco di mettere tutta la dolcezza che riesco a trovare… e tutta la determinazione di voler comprendere i sentimenti del mio unico tesoro… Uno sforzo sovrumano? Sì, per uno come me, fondamentalmente egoista e poco sensibile, ma lui vale centomila volte lo sforzo di ingoiare dei rospi...

«In questo momento mi interessa soltanto come stai… Quel bastardo ha avuto quello che si merita, ma tu? Ce la farai a superarlo? Sei sicuro di riuscirci da solo?»

Mf… Tipico della mia fenice nera andare su tutte le furie contro chi ha minacciato chi gli sta a cuore, e subito dopo diventare un agnellino preoccupato per la sorte di chi ama…

Questo suo aspetto così istrionico e pronto a sdrammatizzare ogni avvenimento, ma capace di gettarsi a capofitto con caparbietà e determinazione contro ogni avversità in modo pragmatico me lo rende ancora più caro…

«Non me lo far ripetere, ti prego…» gli imploro a fior di labbra…

Non mi costringere a dirti che sarà Beverly ad aiutarmi, lo so io e lo sai anche tu che ti fa star male l’idea che sia una donna ad occuparsi del tuo amore al posto tuo…

«So a cosa stai pensando, pulcino… Che sto male al pensiero che sia lei a prendersi cura di te… Sai cosa invece?… Non mi disturba per niente l’idea… non più, ti giuro! Mi preoccupa soltanto che tu ti riprenda al più presto e bene da tutto questo, e lei ti può aiutare… Ho capito che ci tiene a te, e visto che ha accettato di vestirsi in questo modo osceno deve tenerci anche parecchio…anche se è femmina dalla nascita...»

Sorrido: il mio solito pagliaccio… Non ti smentisci mai Phoenix… Sei cambiato poco in questi ultimi tempi, ma davvero in meglio…

«Voglio solo che il resto di questa notte lo passiamo insieme… Poi ti dirò addio, farò come vuoi tu, ti giuro… Ma questa notte, per favore, passala con me…»

Con te? Oh, Dio!

«Io… Phoenix, per favore… E non chiamarmi più pulcino!»

«Lo prendo come un sì» affermo senza un minimo di esitazione…

Mi guardi speranzoso, come mai ti ho visto fare prima in nessuna circostanza… Come faccio a dirti di no?

Annuisco senza aprire bocca.

«Grazie, p… Kevin… Non sai quanto conta per me…»

O forse sì, lo sa davvero… Quel suo sguardo, dolcissimo mentre si lascia ricondurre nel locale, verso la zona dei separé, per potercene stare un po’ in pace, mi fa capire tante cose…

Ero sempre stato protettivo nei suoi confronti, proprio perché il suo sguardo così dolce, quasi impaurito, mi faceva pensare che fra noi due fosse lui quello bisognoso di cura e protezione… 

Come mi sbagliavo, invece…

In una situazione così angosciante era riuscito a trovare la determinazione di rinunciare all’unico vero sollievo che il suo cuore volesse avere, allontanandolo da sé per non vederlo in lacrime…

Il vero debole fra noi sono sempre stato io, un me stesso egoista e presuntuoso, spaccone e insensibile, pieno di dubbi che mascheravo con l’aggressività di finte certezze, come quella che costruisci in palestra foderandoti il cervello con strati e strati di muscoli e spedendo in vacanza l’intelligenza e quel poco di umiltà che potrebbero evitarti batoste di troppo, e desideroso soltanto di conferme da chi avevo vicino, ma del tutto incapace di esprimere questo bisogno con civiltà e educazione…

Infantile e capriccioso com’ero, e pessimo ascoltatore di qualunque critica, da ovunque venisse, io da Kevin, nonostante tenga tuttora a lui più che a me stesso, esigevo sempre assoluta fedeltà e rispetto incondizionato delle mie idee, senza preoccuparmi più di tanto di ciò che pensava realmente, irritandomi e mettendo il muso quando qualcuno, anche lui, provava a ragionare con me.

E Kevin in tutto questo, mai una volta nei due anni della nostra convivenza, i più felici della mia vita, mi ha fatto pesare la mia immaturità, c’è sempre stato, comunque, e ovunque stava al mio fianco discreto e disposto a perdonarmi ogni mio capriccio, ogni mia mancanza di rispetto…

«Ti ho fatto tanto male, tesoro mio… E per il mio egoismo superficiale e stupido ti ho costretto a un sacrificio così tremendo… Sono un verme schifoso, non merito una felicità simile…»

Non riesco a risponderti, Phoenix, amore  mio… Io di male te ne ho fatto di più in due giorni di quanto ne abbia potuto fare tu a me in due anni…

Eppure riesci ancora a guardarmi con quello sguardo innamorato perso che avevi la prima volta che ci siamo detti ti amo… Il giorno in cui le nostre lingue si sono trovate per la prima volta e quando i nostri corpi si sono conosciuti…

«Che c’è, Kevin… Kev?»

Lo guardo preoccupato: un’ombra ha velato i suoi stupendi occhi azzurri…

«Ti sei accorto che ho cambiato espressione… Che novità!»

Ah! Me la merito tutta questa frecciata: prima d’ora non mi era mai capitato di accorgermi di una cosa così sottile come il cambiamento di un’espressione…

All’improvviso, anche considerando la posizione che aveva assunto, con il braccio intorno alla vita di Kevin e le gambe intorno alle sue, Phoenix capisce perché l’espressione del suo ragazzo è di colpo cambiata rabbuiandosi.

E comprende anche che da quel momento in poi anche un semplice bacio avrebbe trasmesso solo umiliazione, senso di impotenza, e frustrazione al cuore di Kevin, e non tutto l’amore che Phoenix non ha mai smesso di provare per lui…

«Ora ho capito… Stando insieme ci faremmo solo del male, pur non volendolo… Sarebbe inevitabile che io voglia coccolarti come è altrettanto inevitabile che tu ti intristisca e io ci rimanga male di conseguenza…»

Kevin annuisce puntando due occhi sconsolati in quelli al limite del pianto di Phoenix.

Forse senza questa notte, nessuno dei due avrebbe compreso quanto e come le loro vite fossero cambiate e quanto fosse necessaria la separazione per conservare la purezza del loro sentimento…

O forse l’avrebbero capito lo stesso, ma con molto più rimpianto, amarezza e disincanto…

E alla fine di questa notte, come una gru che rimane fedele per la vita, la stupenda fenice nera rinata dalle ceneri di un passato acerbo, fa una promessa al suo uccello del paradiso prima di dirgli addio «Non cercherò nessun altro… mai..», suggellata con un tenero bacio sulla fronte del suo amato Kevin.

Ma anche l’uccello del paradiso sa, in cuor suo, che non si avvicinerà più alla nera fenice, ma continuerà a vegliare sul suo volo, volando più in alto, più distante, ma sempre vicino, come le piume del loro acchiappasogni.

                                            < I don't want you to go
                                            Don't wanna see you back out in the cold
                                            Air you're breathing out fills you with gray
                                            Don't run away, find me >

Final freetalk:

E così siamo arrivati alla fine... Per me il finale ideale, pieno di tensione emotiva, perché la vita regala delusioni oltre che felicità...

Voi che ne pensate?

  
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