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Autore: TheOnlyWay    11/04/2012    6 recensioni
Ho sempre pensato che i ragazzi fossero stupidi e insensibili. Poi ho conosciuto lui e ne ho avuto la conferma: sono dei completi idioti.
E non è colpa loro, probabilmente è una questione genetica, anche se in effetti dovrebbero iniziare a cercare una cura per questa stupidità dilagante.
Insomma, ci sarà pur qualcosa che si possa fare, per evitare che diano aria alla bocca, tanto per dimostrare che sono addirittura in grado di formulare un pensiero coerente.
Quando ho capito che Louis Tomlinson è un idiota?
Non mi ci è voluto molto, se devo essere sincera. È bastato che lo incontrassi nel corridoio, vicino al mio armadietto.
«Ciao, bambolina.»
Era il mio primo giorno nella nuova scuola e tutto ciò che desideravo era diventare invisibile. Essere al centro dell’attenzione non mi era mai piaciuto un granché: preferivo starmene sulle mie, parlare il tanto necessario e ignorare completamente tutto il resto. Louis aveva rovinato i miei piani, perché aveva catturato l’attenzione di tutti i presenti con due semplici parole.
Sorrideva, mentre dietro di lui quattro ragazzi osservavano la scena con particolare interesse. E poi si dice che sono le ragazze a girare in branco.
«Bambolina ci chiami tua sorella, idiota.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '"Like an Hurricane"'
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Chapter 2.
 
 
 
 
Decisamente perplessa, seguii Niall fuori dalla classe. Mi grattai una guancia, confusa. Ma cosa avevo fatto, di male? La lezione non era neanche iniziata, e già mi aveva sbattuto fuori. Quella sottospecie di donna doveva sentirsi parecchio male.
«Non avrà battuto chiodo.» mormorò Niall, incamminandosi verso il cortile interno della scuola.
«Che fai, non vieni?» si voltò e mi sorrise, semplicemente. Come se fossimo amici da chissà quanto tempo. Alzai le spalle, cercando di non pensare alle conseguenze di ciò che stavo per fare.
Mi affiancai a lui e in completo silenzio raggiungemmo il cortile. Niall si sedette sull’erba, con le gambe incrociate, e alzò il viso verso il sole, che quel giorno aveva deciso di intiepidire almeno un po’ l’aria di solito gelida.
«Non mi hai ancora detto come ti chiami.» disse, dopo qualche minuto di silenzio.
«Cassidy.» borbottai, ancora un po’ restia. Insomma, dovevo dire la verità: Niall non sembrava tanto male, ma sapere che andava in giro con quello aveva fatto nascere in me parecchi pregiudizi.
«Bel nome.» commentò, rivolgendomi un sorriso simpatico. Mio malgrado, mi ritrovai a ricambiare. Aveva un sorriso contagioso, Niall.
«Grazie.»
«Come mai ti sei trasferita a Doncaster?»
Non guardava più il cielo, fissava me e sembrava realmente interessato. Tuttavia non gli avrei certo raccontato i fatti miei. Non lo conoscevo e poi erano cose troppo personali. Non volevo dare a nessuno la possibilità di mettere in circolazione voci sul mio conto.
«Cambio domanda?» chiese, di fronte al mio silenzio risoluto.
Ancora una volta non risposi e Niall sembrò prenderlo come un assenso.
Passò i venti minuti successivi a tempestarmi di domande, alle quali risposi sinteticamente e non proprio volentieri. Non mi sentivo un granché a mio agio, con i ragazzi. Soprattutto con quelli di una certa “portata”, se così si poteva definire Niall.
Lui era conosciuto, nella scuola, e farmi vedere in sua compagnia avrebbe scatenato, probabilmente, una serie di pettegolezzi che non avevo voglia di sentire.
«E così vivi sola con tua madre.»
Alla fine, dopo averci girato intorno, aveva provato a capire qualcosa di più.
«Si.»
«E tuo padre?»
Non risposi, iniziando a fissare ostinatamente la punta delle mie vecchie converse.
Dovevo ammettere che Niall non era affatto male, per essere uno che frequentava quell’idiota. Era simpatico, e poi i suoi occhi azzurri erano sinceri. Mi sarebbe piaciuto averlo come amico, ma c’era qualcosa che mi bloccava.
Accolsi con sollievo il suono della campanella, che ci raggiunse forte e chiaro, nonostante fossimo nel cortile.
Niall sbuffò, poi si alzò e mi porse la mano per fare altrettanto. Forse si aspettava che rifiutassi, ma non lo feci.
«Che ne dici di sederti accanto a me, durante l’ora di matematica?» propose, mentre ci incamminavamo di nuovo verso la classe.
«Io… ecco…» tentennai. Dovevo dirgli di si?
Il suo sorriso speranzoso mi tolse ogni dubbio.
«E va bene.»
 
 
***
 
 
«Cass!»
Ero appena entrata in mensa, e mi stavo dirigendo verso la coda per ritirare il pranzo, anche se non avevo per niente fame.
Perciò mi guardai intorno, un po’ perplessa. Chi mi aveva chiamato?
«Ehi, Cass!» voltai lo sguardo a destra, e vidi Niall che sventolava la mano, facendomi segno di raggiungerlo. Inarcai un sopracciglio, incredula.
Ma faceva sul serio?
Se fosse stato da solo, probabilmente non avrei esitato neanche un attimo. Ma era con i suoi amici e non mi sembrava un idea brillante. Anche perché sentivo lo sguardo di uno di loro, lui, osservare ogni mio minimo movimento.
Alla fine Niall perse la pazienza e si diresse in gran carriera verso di me, sotto lo sguardo costernato di tutti i presenti e soprattutto dei suoi amici, che probabilmente non capivano cosa gli fosse preso.
«Quante storie.» borbottò, mentre mi afferrava per il polso e mi trascinava verso il loro tavolo. Ero un po’ riluttante, a dire la verità, ma non mi andava proprio di stare in compagnia di quei quattro. Niall era okay, ma loro…
In ogni caso era troppo tardi, perché Niall mi aveva già costretta a sedermi tra lui ed un ricciolino con gli occhi verdi, che si voltò completamente verso di me.
«Ragazzi, lei è Cassidy.» mi presentò.
«Cass, loro sono Harry, Zayn, Liam e Louis.» indicò rispettivamente il ricciolino con gli occhi verdi, un ragazzo con la pelle ambrata e gli occhi scuri, un biondino con gli occhi scuri – era biondo, o castano chiaro? Non capivo – e poi lui.
«Ciao, bambolina», sorrise, malizioso. Gli scoccai un’occhiataccia e decisi di ignorarlo. Forse, se avessi smesso di rispondergli, mi avrebbe lasciata in pace.
Sorrise di nuovo, divertito e iniziò a mangiare la sua fetta di pizza in tutta calma.
«Tu non mangi?»
Mi voltai verso Harry, che osservava con curiosità il vuoto davanti a me.
«Non ho fame.» mormorai, in imbarazzo. Continuavo a sentire gli sguardi di tutti quanti puntati addosso.
«Se vuoi puoi prendere qualcosa da me.» offrì Niall, guadagnandosi quattro occhiate totalmente sconcertate.
«Sicuro di sentirti bene?» chiese Liam.
«Vuoi che ti portiamo in ospedale?» propose Harry, sporgendosi in avanti per guardare meglio l’amico in faccia.
«La volete piantare?» si lamentò Niall, prima di scoppiare a ridere.
Io non fiatavo, perché non capivo proprio cosa ci fosse di tanto strano.
«Niall non rinuncia mai al cibo. Devi piacergli parecchio.» Zayn mi fece un occhiolino, divertito. Poi allungò il suo vassoio verso di me.
«Prendi quello che vuoi. Io non ho tanta fame. E poi non vorrei che Niall si sentisse male.» mi invitò.
Scossi lievemente la testa. «Grazie, Zayn. Ma proprio non mi và niente. Ho lo stomaco chiuso.»
«Sarà l’emozione.» Ancora una volta decisi di ignorare i commenti di Louis, che non se la prese affatto. Sembrava divertirsi un mondo.
«Posso chiedere una cosa?» domandai, improvvisamente curiosa.
«Spara.» disse Liam, mettendosi in posizione d’ascolto. Era dall’altra parte del tavolo, così si sporse in avanti.
«Mi è sembrato di capire che voi, qui a scuola, siete – come dire – piuttosto conosciuti. Mi sbaglio?». Magari la mia era stata solo un impressione.
A giudicare dai ghigni di soddisfazione che improvvisamente si dipinsero sui volti di tutti e cinque, capii di avere azzeccato in pieno.  
«No, non sbagli.» confermò Louis e, per una volta, mi sembrava serio.
Non so perché lo feci, ma scoppiai a ridere. Mi sembrava di essere finita in uno di quei maledettissimi telefilm per adolescenti. Mancava solo la Reginetta.
 
 
***
 
 
«Montgomery, tocca a te.»
Eravamo in palestra e l’insegnante aveva deciso di valutare le nostre capacità motorie, prima di stabilire le diverse attività che avremmo effettuato durante l’anno.
Sinceramente non capivo il senso di questa cosa, ma lasciai perdere.
Afferrai il pallone da pallavolo e mi posizionai alla fine del campo. Dovevamo semplicemente spedire la palla dall’altra parte della rete.
Palleggiai un paio di volte, poi lanciai la palla in aria, feci un piccolo salto e la colpii con forza. Osservai con soddisfazione la traiettoria seguita dalla palla, che andò a colpire l’angolo. Fosse stata una partita, avrei sicuramente fatto punto.
«Gran bel tiro, bambolina.» sussurrò qualcuno, vicino al mio orecchio. Mi voltai di scatto, spaventata, ritrovandomi a nemmeno dieci centimetri di distanza dal petto di Louis.
Era parecchio più alto di me, che raggiungevo a stento il metro e sessantacinque.
«Mi hai fatto prendere un colpo, idiota.» borbottai, facendo un passo indietro.
Lui ridacchiò. «Potrei offendermi, a furia di sentirmi chiamare così.»
«Basterebbe che tu la smettessi di chiamarmi bambolina, sai? Non capisco che bisogno ci sia di fare il figo», commentai, tranquilla.
Non avevo mai avuto problemi, nel dire quello che pensavo, così l’ultima frase mi era uscita di getto e Louis era rimasto decisamente spiazzato.
«Tomlinson! Possibile che non sei mai in classe?» il professor Brown sembrò accorgersi solo in quel momento della presenza di qualcuno estraneo alla classe. E, a giudicare dalla sua espressione seccata, Louis non gli stava per niente simpatico.
«La Collins vuole le chiavi del ripostiglio.» urlò Louis, di rimando. Poi mi fece un occhiolino e raggiunse l’insegnante. Sentii diversi commenti da parte di alcune delle mie compagne, ma non ci feci caso.
Poi Louis si voltò, prima di uscire dalla palestra.
«Ci vediamo, bambolina.» Tutti, e quando dico tutti intendo anche Brown, si voltarono verso di me, curiosi di sentire cosa avrei risposto.
«Nei tuoi sogni, idiota.»
Che razza di individuo: presuntuoso, egocentrico e assolutamente irritante; ecco com’era Louis Tomlinson.


***


Ecco qui il secondo capitolo! Che ve ne pare?
Volevo ringraziare b o o b e a r, Girl in Love e Shining31_ per aver commentato lo scorso capitolo! Spero che anche questo vi piaccia!
Inoltre ringrazio anche le 6 persone che hanno inserito la storia tra le seguite, e le 3 che l’hanno messa tra le preferite!

Grazie :D  
   
 
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