Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: msclairee    11/04/2012    0 recensioni
Verso l'una si ritrovarono di fronte al Duomo e improvvisamente accadde la cosa più assurda che le ragazze potessero immaginare...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap. 8

 

«Nialler è qui!» urlò il biondino, di ritorno dall'Irlanda il lunedì mattina. Louis, ancora addormentato, mugugnò qualcosa e nascose la testa sotto il cuscino. «Eddai Tommo, non è da te essere così giù! Insomma, sei il nostro giullare, dovresti essere tu a spronare noi, non il contrario. Inoltre sei bello, ricco e famoso e di ragazze ne trovi a bizzeffe se esci di qui». Non si sa ancora se siano state le parole e la schiettezza di Horan, o se dopo giorni e giorni di depressione Louis abbia semplicemente deciso di rimettere in moto il cervello, fatto sta che senza dire una parola si alzò di scatto, si buttò in doccia, e dopo aver indossato una delle sue magliette a righe con un cardigan blu e i pantaloni beige - rigorosamente arrotolati alle caviglie - scese le scale di casa e seguì il biondino in centro. Rimasero fuori tutta la mattina, anche grazie al fatto che per la maggior parte del tempo erano stati fermati dalle fan.

Era incredibile come, quasi magicamente, Louis fosse uscito da quello stato di abbattimento; Niall infatti non era totalmente convinto che stesse bene e inviò - senza farsi notare - un SMS ad Harry per aggiornarlo sulla situazione.

Harry aveva appena lasciato Charlotte di fronte scuola e si stava dirigendo verso l'hotel nel quale doveva passare quel lunedì notte, essendo i genitori della ragazza sulla via del ritorno. Lasciò il bagaglio sopra il letto, chiuse la porta della stanza d'albergo e uscì nuovamente, per passeggiare per la città lagunare mentre aspettava la fidanzata. Si sedette in un bar sperando di ingannare il tempo, ma esso non sembrava passare mai. Improvvisamente il telefono vibrò e nello schermo comparve il nome di Charlie: "Mi manchi". Nel volto del ragazzo comparve un enorme sorriso e si affrettò a rispondere. Pochi minuti dopo, un altro messaggio; convinto che fosse la fidanzata, Harry non guardò nemmeno il mittente e solo quando lesse "Lou si è alzato all'improvviso ed è uscito per Londra con me. Sembra stare bene, ma io non ne sono totalmente convinto. Tu come stai?" si accorse che l'SMS era di Niall. "Fingi di credergli, appena torno gli faccio sputare il rospo! Io sto bene, domani ti racconto tutto".

 

«Domani sera gioca il Chelsea, che ne dici se io, te e Hazza andiamo allo stadio?» Louis era decisamente TROPPO euforico, ma Niall decise di seguire il consiglio di Harry e accettò la proposta, in fin dei conti era our sempre una partita di calcio! I due tornarono a casa Stylinson e assieme a Liam, che nel frattempo li aveva raggiunti, passarono il resto della giornata davanti alla play-station cantando di tanto in tanto «giusto per allenare la voce», come diceva sempre Tommo.

 

«Finalmente! Sembrava che la ricreazione non arrivasse più!» Charlotte era ormai spazientita, voleva assolutamente uscire da quella prigione e tornare dal suo ragazzo. «Ti aspetta fuori scuola?» le chiese allora Margherita con un tono scherzoso, ma quando l'amica le diede una risposta affermativa si lasciò sopraffare dal romanticismo - le si erano letteralmente illuminati gli occhi - e si lasciò uscire un «Awww» che Charlie trovò molto dolce. Passarono i successivi dieci minuti a parlare di Harry e poi ritornarono in classe per l'ora di matematica. La mora era talmente impaziente di uscire e odiava così tanto quella materia che per poco non si mise a piangere davanti a tutti. Fortunatamente un'ora è un breve lasso di tempo e a mezzogiorno - nemmeno il tempo che la campanella finisse di suonare - si catapultò fuori e trovò Harry proprio davanti a lei, appoggiato al grande cancello dell'entrata. «Bella scuola, magari la mia avesse avuto la vista sul mare», alle spalle del cantante infatti si estendeva un'enorme distesa di acqua blu, che brillava sotto i raggi del sole. Charlotte non riuscì a trattenersi e lo abbracciò forte, proprio lì davanti all'istituto, ma lasciò quasi subito la presa perché temeva di essere stata notata da alcuni compagni di classe che uscivano in quel momento; Harry capì subito che cosa stesse passando per la testa della ragazza e cercò di tranquillizzarla con un «Ho il cappuccio, non hanno visto niente». Lei sorrise, ben lieta del fatto che lui notasse ogni sua mossa.

Purtroppo per loro, il pomeriggio non passò così lentamente come la mattina e in un baleno si erano fatte le 10. «Mamma, sono Charlotte. Io e Rebecca stiamo ancora studiando, quindi mi fermo qui stanotte, ci vediamo domani», riattaccò prima che la madre potesse replicare e si lasciò accogliere dalle braccia di Harry, che la aspettava nel letto. «Dove eravamo rimasti l'altra sera?»

 

Annie aveva deciso di non andare a scuola quella mattina - in fin dei conti erano le ultime ore che poteva passare con Zayn - e si era finta malata di fronte ai genitori. Verso le 8, quando sia la madre che il padre di lei erano andati al lavoro, Zayn suonò alla porta, «Come hai fatto a trovarmi?!» «Ti ricordo che ieri siamo passati qui davanti e mi hai perfettamente indicato il campanello di casa tua. Sei proprio sbadata, eh!» «Che cosa?!» «Ah già, eri ubriaca», Zayn scoppiò a ridere veramente di gusto ricordando la scena del giorno precedente. «Non ero ubriaca, ero solo allegra!» ribatté lei con un tono a metà fra l'ironico e il serio. «Va bene, va bene, come vuoi tu! Allora, mi fai entrare o devo restare qui in piedi ancora per molto?» il ragazzo entrò nell'abitazione e porse un sacchettino bianco ad Annie «Stavolta le ho portate io le brioches!».

Restarono in casa tutta la giornata - la bionda temeva che i suoi genitori chiamassero e non la trovassero -, uscendo solamente per fumare qualche sigaretta.

«Alle 7 rientra mia madre». Erano le 6.30, e sebbene Annie non volesse salutare Zayn, era costretta a farlo e non sapeva come. «Mi mancherai moltissimo», il moro prese in mano la situazione e la abbracciò forte, «Anche tu, Malik». Non resistettero più e le loro labbra si toccarono, proprio come era successo a Milano; fu un bacio lungo e passionale e molto sentito da entrambe le parti, e fu l'arrivederci che Annie aveva sperato fin dal momento in cui Zayn era arrivato a Roma.

Non appena il ragazzo si chiuse la porta alle spalle e si incamminò verso l'hotel, Annie salì in camera sua e scoppiò in un fragoroso pianto. Le sue erano lacrime a metà fra la tristezza e la gioia: era ancora incredula riguardo a quanto accaduto, ma era successo, e capì soltanto di voler passare il resto dei suoi giorni con Zayn Malik. 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: msclairee