Buon Natale, famiglia Cullen

Pov Carlisle

Da quando Rosalie s'è unita a noi, lei e Jasper avranno dormito al massimo un paio d'ore a notte. Li sento, dalla stanza accanto, mentre parlano ininterrottamente da ore e ore, senza tralasciare nemmeno un particolare di quello che hanno fatto mentre erano divisi.

Da quando è arrivata quella fatidica lettera ho capito subito che non avremmo mai potuto tenerli separati; a volte mi chiedo se non siano veramente fratelli, per certi versi sono così simili:entrambi molto intelligenti e maturi per la loro età ma con un comportamento, a volte, che li fa sembrare quasi dei bambini!Credo che lo facciano per avere, finalmente, un po' di quell'infanzia che gli è stata negata.

-Come mai sei sveglio a quest'ora?-mi chiede Esme, svegliandosi di colpo e interrompendo il flusso dei miei pensieri.

-Stavo pensando...-le rispondo.

-In piena notte?-mi chiede ancora.

-La notte porta consiglio no?-le rispondo.

-E a cosa staresti pensando quest'ora e completamente al buio?-mi chiede con voce assonnata e accendendo l'abat-jour.

-A chi veramente!...Stavo pensando a Jasper e Rosalie!-le rispondo.

-L'ultima volta che mi hai dato più o meno una risposta del genere ci siamo ritrovati con una figlia in più.-mi risponde sorridente.

-Non ti piacerebbe? Averne altri intendo!-le chiedo.

-Sinceramente per ora no, abbiamo appena conosciuto Rosalie e si può dire, praticamente, la stessa cosa di Jasper.Quando saranno più grandi e autonomi magari ne riparleremo.-mi confida.

-Io stavo scherzando, comunque adotteremo tutti i figli che vorrai.Da quando non siamo più solo tu ed io sei diversa, ti vedo finalmente felice-le confido, avvicinandomi a lei per baciarla.

Dopo svariati anni di tentativi andati a vuoto di avere un figlio biologico, il nostro matrimonio stava iniziando a vacillare.Non che non ci amassimo più (sono convinto che questo non potrà mai succedere!), ma, anche se non abbiamo mai voluto sapere di chi fosse la colpa di questa mancata gravidanza, era evidente che ognuno di noi, nel suo subconscio, se ne prendeva la colpa e così abbiamo iniziato a litigare sempre più spesso e a passare, anche intere giornate senza parlarci.

Dopo una delle tante litigate, decidemmo di stare separati per un po' e fu così che Esme se ne andò in Alaska da alcuni parenti; fu lì che incontrò la sua vecchia amica Carmen e la nostra vita cambiò per sempre.

Mia moglie tornò da quel viaggio profondamente cambiata, tornando ad essere la Esme sempre sorridente che avevo

sposato.Questa sua amica, anche lei casualmente in vacanza da quelle parti, è un'importante assistente sociale che, dopo aver parlato con mia moglie, le consigliò di adottare uno dei tanti bambini bisognosi d'affetto che ci sono nel mondo.

Le spiegò che anche lei lo aveva fatto, nonostante lei e il marito non avessero di questi problemi, dato che, prima di adottare due sorelline di origine bielorussa, ne avevano già avuta una biologica.

-Mi vedi felice perchè è quello che sono. Alla fine mi sarei rassegnata ad una vita senza figli, ma non credo che sarei mai riuscita ad essere veramente serena con me stessa.Sicuramente mi sarebbe comunque piaciuto vivere la nostra vita solo con te, ma ora mi sento più completa, è come se ora possa finalmente far uscire una parte di me che prima non potevo far uscire.-mi spiega.

-Quello che tu dici che non potevi far uscire è puro e semplice istinto materno, sei una madre favolosa, amore, e sarebbe stato un vero peccato che quelle due piccole pesti che stanno dormendo nella stanza accanto non potessero scoprirlo.-le spiego io.

-Anche tu sei un padre meraviglioso, vedo come Jasper pende dalle tue labbra, perfino mentre lo stai rimproverando. Ha una vera e propria adorazione per te!-mi dice.

-Io, invece, ho notato che Rosalie si sta legando molto a te!-le dico io.

-Devo proprio dire che è così e che questo mi fa immensamente piacere. Dopo qualche timore iniziale ora si sta lasciando andare ed è molto più disinvolta.Pensa che l'altro ieri non sapeva come spiegarmi che le servivano degli assorbenti e dopo qualche ora, invece, sembravamo già madre e figlia.Secondo me non manca molto perchè ci consideri la sua mamma ed il suo papà anche lei.-mi racconta.

-Beh...ormai è il 25 Dicembre, magari ci farà lo stesso regalo che ci ha fatto suo fratello lo scorso anno.-dico speranzoso.

-Forse è un po' troppo presto, ma mi sembra che stia bruciando le tappe rispetto a Jasper.-aggiunge.

-Credo che sia per il fatto che, in un certo senso, lui le ha spianato la strada.Vedendo Jasper così a proprio agio in veste di nostro figlio magari trova logico farlo pure lei.-aggiungo io.

-Comunque non potevamo desiderare due figli migliori di loro, oltretutto sono così desiderosi d'affetto che non hanno nessun problema a farsi abbracciare o coccolare davanti ad altre persone, nonostante non siano più dei bambini.Pensa che lei mie sorelle invidiano molto questo lato del rapporto mio e di Jasper.-mi dice orgogliosa.

-Non vedevi l'ora, vero, di far provare un po' di invidia anche tu alle tue sorelle! Dopo tutta quella che hai dovuto ingoiare tu in questi anni?-le chiedo.

-Certo e soprattutto a mia madre!Ti ricordi quando non era molto d'accordo sul fatto che ci portassimo in casa un ragazzino estraneo? Ora, invece, stravede anche lei per quel coccolone di Jasper e non vede l'ora di conoscere la sua prima nipote femmina.-mi risponde contenta.

-Shhh!!!-dico poi a Esme, mettendole un dito sulle labbra.

-Cosa c'è?-mi chiede un po' timorosa.

-Credo che qualcuno abbia voglia di farsi un po' coccolare prima di aprire i regali.-le dico, spegnendo la luce e iniziando a far finta di dormire, così come lei.

Nel buio della stanza sento i miei figli parlare sottovoce e mi viene da sorridere mentre loro sono convinti di dover far piano per non svegliarci.

-Ahi!-sento dire a Rosalie.

-Ufff! Rose fai piano!-la riprende Jasper.

-Faccio piano, ma non vedo niente e qui è pieno di spigoli.-si lamenta lei.

-Sei sempre la solita imbranata!-continua lui.

-Tanto hai detto che hanno il sonno pesante.-commenta lei.

-Ok, ma non vanno in coma e...-inizia a dire Jasper, prima che io, nel buio lo prenda e lo scaraventi sul letto insieme a me.

-Ah...beccati!-dico mentre Esme riaccende la luce.

-Ufff!!!!-sbuffa mio figlio, liberandosi dalla mia presa e avvicinandosi a sua madre.

Poco dopo afferro anche Rosalie e scaravento anche lei sul lettone insieme a noi, visto che era rimasta ai bordi del letto guardandoci divertita.

-E tu? Pensavi di farla franca eh?-le chiedo, mentre la faccio “atterrare” di peso addosso a Jasper.

-Rosalie ti consiglio di metterti a dieta, non sei più così leggera!-commenta lui.

-Questa me la paghi!-dice lei, ributtandosi su di lui e iniziando a fargli il solletico.

-Basta...basta...basta!-la implora il fratello.

Questa è la scena che mi immaginavo di vedere quando ho chiesto ad Esme di sposarmi: lei, io ed i nostri figli che ridiamo e scherziamo insieme nel lettone la mattina di Natale.

Non c'è niente di più bello che vedere i propri sogni realizzati e non credo che, per noi, ci sia un regalo migliore di questo.

Ecco qui il capitolo finale!!!!

So che vi aspettavate molto di più, ma queste storie sono nate come storie brevi con un inizio ed una fine nel giro di pochi capitoli, perciò non potevo andare oltre, visto tutte le longfic che ho in ballo. Ma vi assicuro che, quando meno ve lo aspettate,arriverà un altro seguito con i nostri protagonisti cresciuti e alle prese con i primi amori...

Baci e, per chi segue J&B, ci sentiamo prestissimo!!!!!!

Camy