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Autore: delilaah    12/04/2012    15 recensioni
Prima vera e autentica storia scritta da me che pubblico su EFP. E coincide anche con la mia prima ff sugli One Direction.
Ognuno di loro sarà protagonista all'interno della storia anche se in maniera molto diversa l'uno dall'altro. Non ci saranno favoritismi per un personaggio in particolare, o almeno è quello che cercherò di evitare, e spero che possiate immedesimarvi il più possibile nella storia, nei dialoghi e soprattutto nei sentimenti descritti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter fifteen: 
The taste of your lips is making my brain delirious. 


«Si, allora.. Se io fossi stata attenta a lezione probabilmente mi ricorderei qualcosa adesso. Ma no, devo sempre perdermi su altre cose.» Borbottò Julie fra se, mentre girava e rigirava le pagine del suo libro. In quel preciso momento, mentre batteva il tempo sul tavolo con la punta della matita e si affannava a capire qualcosa di quei pochi paragrafi, avrebbe voluto mandare tutto in tanta malora e bruciare tutto quello che si trovava davanti a lei che fosse fatto di carta.
 «Ehi, non morire d’ansia eh.»
Julie sbuffò e si fermo per qualche istante, con lo sguardo perso. «Ciao Ebony. Come stai?»
«Mmh, non male. Tu? E’ da un po’ che non sono aggiornata.»
«Scusami, ma non ci voglio più uscire con quelli. Piuttosto starò a casa tutte le sere della mia vita.»
Ebony strinse forte il bicchiere di cappuccino per asporto che teneva fra le mani, e alzò le spalle. «Comprensibile, lo sai che sono dalla tua parte. Ma non era per te. Era uno stupido scherzo, Julie, non volevano farti del male.»
«In ogni caso io ho preso uno fottuto spavento.»
Julie esitò qualche istante prima di continuare il discorso. Non sapeva bene come affrontare l’altra parte della storia. Lei non era mai stata una di quelle persone dirette, anzi, amava prenderla larga per arrivare al punto della questione.
«Quindi..»
«Julie, non lo dico a nessuno, tranquilla. Non so chi sia quel ragazzo, ma mi sembrava affidabile e ha detto che ti conosceva. Spero non sia stato un problema.»
«Oh.. No, nessun problema. Solo che mi aspettavo una tua chiamata, per vedere se in qualche modo ero eventualmente arrivata a casa sana e salva.»
«Scusami, colpa mia. E’ che.. Boh, mi sono persa per strada. Ero abbastanza incazzata con i ragazzi e volevo allo stesso tempo passare una bella serata. Ho pensato fossi in buone mani, mi dispiace.»
«Non preoccuparti, tanto prima o dopo avrei dovuto affrontarlo comunque, perciò..»
Ebony si lasciò scappare un sorriso, realizzando che forse da quel suo “errore” era nato qualcosa di più. Non conosceva i dettagli, e la curiosità la stava uccidendo.
«Allora non era un’impressione. Ti piace, quel tipo. Lui ti piace!»
«Non ha importanza. Non conta
Julie abbassò di nuovo il capo e riprese a scrivere, nonostante l’amica davanti a lei stesse aspettando di avere altre spiegazioni. Ma lei non aveva niente da aggiungere. Era tutto chiaro nella sua testa, era quello l’importante.
Mentre continuava a comporre un piccolo schema sul paragrafo appena letto, sentì in lontananza il cameriere al bancone prendere un’ordinazione. Purtroppo non riusciva a concentrarsi e le sue orecchie stavano origliando pressoché tutto ciò che la stava circondando.
Un frappuccino e un macchiatone freddo, tutto da asporto: era questa l’ordinazione.
Julie si voltò e osservò la ragazza con la coda dell’occhio, mentre lei pagava davanti alla cassa. Era magra, alta, a tratti aggraziata ma forse un po’ smorfiosa, posata, attraente, nel complesso decisamente bella.
«Scusami, mi ripeti l’ordine dei nomi sui bicchieri, per favore?» Le chiese il cameriere, mentre incastrava i due bicchieri nell’apposito contenitore.
«Il frappuccino è per Louis, il macchiatone è per Eleanor.» Gli rispose lei, sorridendo.
Julie deglutì rumorosamente.
Lasciò trascorrere numerosi secondi restando immobile, senza nemmeno muovere un muscolo. Avrebbe potuto giurare che per un istante il mondo intorno a lei si fosse fermato, quasi come la stesse costringendo a seguire quell’unica scena che le si presentava davanti.
Le bruciava. Le bruciava dentro. Era come se avesse un vuoto che non riusciva a colmare e che la faceva sentire svuotata del tutto. Non sapeva dire se era l’accoppiata dei due nomi, oppure il modo in cui lei aveva pronunciato il suo nome, oppure il pensiero che di li a poco si sarebbero incontrati e baciati. Ma lei era li, a pochi passi da lei. Fiera, decisa, soddisfatta.
«Julie, ohi? Che ti prende?»
Julie ritornò in se e spalancò gli occhi, voltandosi per guardare la ragazza che faceva gli ultimi passi verso la porta e usciva con la sua ordinazione fra le mani.
«Niente.»
«Chi è quella? La conosci?»
«No, non la conosco. E non voglio nemmeno conoscerla.» Rispose poi, chiudendo il discorso e fingendo un sorriso.
 
«Gusto preferito di gelato!» Esclamò Harry, mentre camminava per la strada mano nella mano con Alisha.
«Mmm, punto tuo. Tu sai il mio ma io non so il tuo.» Bofonchiò lei, mentre rimaneva un po’ amareggiata. Perché tra loro due era così: conoscersi e riscoprirsi a vicenda. E a loro piaceva farlo usando qualche stupido gioco perché, come diceva sempre Harry, quello che perde ha sempre una piccola penitenza da scontare.
«Il mio è vaniglia- nocciola. Il tuo...»
«Amarena!» Esclamò Alisha sicura, «Amarena, Logan!»
«Il gelataio mi prenderà per ebete ma fa nulla, vada per quello!»
Alisha strinse le spalle e sfoggiò un sorriso compiaciuto, consapevole e ingenuo allo stesso tempo. Le piaceva il contatto delle loro mani. Sentiva le dita di Harry che accarezzavano e si intrecciavano dolcemente alle sue, alternando strette più forti a strette più deboli.
In quel preciso istante pensò che quella era la prima volta che prendeva per mano un ragazzo dopo l’incidente. Poi realizzò che, probabilmente, quello era il ricordo che si sarebbe portata avanti per tutta la vita, avendo dimenticato il vero e proprio ‘primo ricordo’ insieme alle altre cose. Questo pensiero le strappò un sorriso smarrito, e Harry colse subito quel gesto.
«Perché sorridi così?»
«Niente, era solo una stupidaggine.»
Harry si sentiva bene, sereno, spensierato. Di fianco a lui c’era la sua ragazza che sorrideva, probabilmente dopo aver pensato ad una cosa poco casta oppure ad una vera stupidata, e in ogni caso, quel sorriso lo faceva stare bene. Camminava per strada libero, senza preoccupazioni.
«Harry
Da dietro, una voce femminile estranea ruppe il silenzio che si era creato fra i due e il ragazzo si voltò, intimorito.
«No, mi spiace. Hai sbagliato persona.» Rispose lui, cercando di sembrare tranquillo e inasprendo di un poco il tono della voce.
Ti prego, fa che non mi riconoscano, ti prego, implorava fra se in continuazione.
«Oh, che strano. E’ che assomigli un sacco a Styles! Evidentemente non è ancora tornato in città. Beh scusaci, come non detto!» Gli rispose la ragazza, tenendo una certa distanza fra loro e facendo retro front.
«Logan, chi è Styles?»
Alisha sembrava una bambina smarrita. Quel nome non le diceva niente, non le faceva affiorare nessun ricordo, ma forse l’aveva già sentito. Ma dove?
«Non lo so.» Rispose lui, un po’ agitato, «Evidentemente mi hanno scambiato per qualche loro amico, ma io non le conosco.»
«Eppure mi dice qualcosa..»
«Ma sì, fa nulla. Si sono semplicemente sbagliate!» Incalzò il ragazzo, soffocando un’abbondante dose di panico.
Cosa avrebbe dovuto fare? Ammettere che era lui e buttare sotto sopra tutto il mondo di Alisha che lo aveva sempre conosciuto come Logan? Perché, poi. Lui stava così bene con lei, gli piaceva così tanto starle attorno. Perché rovinare tutto?
La ragazza si fermò e si piazzò davanti a lui, prendendogli anche l’altra mano e stringendola forte. Socchiudendo un po’ gli occhi fece aderire la punta del suo naso a quello di Harry e poi scoppiò in una risata infantile.
«Quando lo prendiamo il gelato insieme, allora?»
«Domani!» Rispose lui convinto, «O forse dopo domani. Devo sentire se i miei amici sanno qualcosa per il lavoro.»
«Lavori con i tuoi amici?» Chiese poi lei, fissandolo dritto negli occhi.
Prima di rispondere, Harry le annuì e si fermo per qualche istante a guardarla. Poi, come aveva fatto in precedenza lei, le sfiorò la punta del naso.
«Già. E’ la cosa più bella che esista! Loro sono i migliori, in tutto.»
«Me li farai conoscere un giorno, spero.»
«Certo! Però prima, se permetti, vorrei conoscere per bene prima te.» Le rispose, lasciandole intuire qualcosa che andava ben oltre al semplice passeggiare o al prendersi per mano.
 «Cos’è, stai dicendo che vorresti baciarmi, Logan Collins
«Credo proprio di si, Alisha Stevenson.»
La ragazza chiuse le spalle e strizzò gli occhi, elettrizzata. Non le piaceva condurre il gioco e aveva aspettato che Harry facesse il primo passo fin dall’inizio. Doveva comunque ammettere che Harry si era dimostrato scaltro. Dannatamente scaltro.
Harry si avvicinò a lei e le stampò un leggero bacio sul collo, prima di dirigersi verso la bocca. Alisha sentiva il suo respiro caldo sulla pelle, ed era come se in un solo secondo si fossero risvegliate in lei un milione di diverse sensazioni.
Non appena le labbra si toccarono, Harry le cinse la vita e la trascinò a se, quasi per non farla scappare più.
Finalmente era sua.
Dio solo sapeva per quanto tempo aveva bramato e desiderato quelle labbra, ed ora, in quel preciso momento, erano sue. 




“A moment, a love, a dream, a laugh
a moment, a love, a dream, a laugh.
Just stay there cause I’ll be comin over
and while our bloods still young,
it’s so young it runs
and we won’t stop until it’s over,
won’t stop to surrender”

Sweet Disposition – The Temper Trap

 



Salve a tutti! Rieccomi con un capitolo molto acclamato. Prima tappa importante per una delle nostre OTP: l'Halisha kiss. Come molti di voi sanno, se non tutti, Harry non è il mio "preferito" perciò spero davvero di essere riuscita a fare un buon lavoro. Ci ho messo del mio, ho cercato le parole e le dinamiche giuste, spero che piaccia! 
D'ora in poi, molto frequentemente, compariranno delle canzoni alla fine di ogni capitolo. Non è una fissazione mia, ma è un consiglio che vi do. Molto spesso le canzoni che inserisco sono quelle che mi hanno dato l'ispirazione/idea per il capitolo e le scene, per cui il mio inserirle è più che altro una cosa per voi per capire a cosa mi riferisco e a come l'ho pensato. 
Dopo tutta questa pappardella (che potevo risparmiarmi, lo so) vi ringrazio infinitamente e vi dico che tornerò presto. Il blocco è quasi in via di risoluzione e i prossimi 3/4 capitoli saranno decisivi! Farò del mio meglio :) 
Grazie ancora a tutti.
Giuls x

 
  
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