Un “grazie” inaspettato
Gaara era vivo e stava
bene.
Naruto aveva mantenuto
la sua promessa, aveva salvato suo fratello, ed era lui che Kankuro doveva
ringraziare…
Certo, era stata tutta
opera della vecchia Chiyo, ma il ninja della sabbia sapeva bene che se Naruto
non avesse deciso di usare il proprio chakra per riportare indietro Gaara
unendolo a quello dell’anziana donna, a quest’ora il paese della Sabbia si
sarebbe trovato privo del suo Kazekage.
Non c’era alcun dubbio:
Naruto era un ragazzo straordinario. Dopotutto, pensò Kankuro, i suoi rapporti
con Gaara erano migliorati proprio da quando suo fratello aveva avuto a che
fare con lui.
Il sole era sorto da
poco, ma era già caldo, e Kankuro si shermò gli occhi con una mano, cercando di
distinguere la figura che, poco lontana da lui, fissava l’orizzonte con aria
assorta.
Si trattava della
ragazza che accompagnava Naruto, e che in quel momento gli dava le spalle.
Sarebbero dovuti partire
tra breve, per fare ritorno al villaggio di Konoha, ma Kankuro sapeva che,
prima di allora, i ninja della Foglia avrebbero fatto un’ultima visita alla
tomba di Chiyo…
Dunque questa era
l’unica occasione che aveva per avvicinarsi a Sakura (o almeno pensava che così
si chiamasse) e ringraziare anche lei per quello che aveva fatto.
Il ragazzo si guardò
intorno: Temari si trovava in lontananza con Gaara, e c’erano anche Naruto e il
suo maestro. Gli sembrò anche di scorgere altre quattro figure – i rinforzi che
erano stati mandati al gruppo di Naruto – impegnate a discutere animatamente.
Nessuno badava a lui.
Kankuro si allontanò, e in breve raggiunse la ragazza che gli aveva salvato la
vita qualche giorno prima, pensando a come rompere il ghiaccio con lei e dirgli
quello che aveva in mente.
Sakura si voltò verso di
lui, gli occhi verdi dall’espressione lievemente sorpresa.
“Ah, sei tu,
Kankuro-san” disse la ragazza, meravigliandosi del fatto che non si trattasse
di Naruto. Di solito era così invadente…
“A quanto pare la vostra
missione è finita” commentò Kankuro con un sorriso, prima di spostare lo
sguardo sul deserto che si estendeva a perdita d’occhio davanti a loro.
Sakura abbassò gli
occhi, sembrando improvvisamente triste. Probabilmente stava pensando ancora
alla vecchia Chiyo. Quella ragazza era davvero sensibile, e parecchio, anche.
“Sì… è finita” disse
Sakura dopo qualche momento di silenzio. Non poteva fare a meno di chiedersi se
le cose sarebbero potute andare diversamente. L’aveva conosciuta da poco, ma le
era bastato per affezionarsi alla vecchia Chiyo. Le sarebbe mancata…
Si era allontanata dagli
altri per stare un po’ da sola…ma ora che Kankuro l’aveva raggiunta e sembrava
sul punto di dirle qualcosa d’importante, tanto valeva mostrarsi più allegra di
quanto in realtà non fosse.
“Vedo che le mie cure
hanno fatto effetto!” esclamò la giovane ninja voltandosi verso di lui, e
Kankuro annuì, contento del fatto che fosse stata lei ad aprirgli la strada per
quello che stava per dirle.
“Puoi dirlo. Non sono
mai stato così bene!” disse il jonin, e Sakura si chiese se fosse solo una sua
impressione o Kankuro fosse realmente in imbarazzo.
Il ragazzo stava
pensando a come aveva creduto di essere morto poco tempo prima… non avrebbe mai
dimenticato come nel buio aveva distinto una piccola figura che si chinava su
di lui per curarlo, come il dolore fosse svanito subito dopo regalandogli una
intensa sensazione di sollievo, mentre le sagome di coloro che lo circondavano
apparivano via via sempre più chiare…poi, lei gli aveva dato quella medicina…
“E’ incredibile come le
tue cure mi abbiano fatto guarire in fretta. Mi hai salvato la vita” disse il
giovane dal volto dipinto tornando alla realtà, e Sakura sorrise.
Non rimpiangeva
assolutamente di essere diventata l’apprendista di Tsunade.
“Ho fatto solo il mio
dovere… dopotutto, sono un ninja medico!” disse Sakura, mentre Kankuro
continuava a fissarla con in mente strani pensieri.
Aveva veramente un
bellissimo sorriso, quella ragazza…
Non aveva smesso di
pensare a lei da quando era tornato cosciente, e la consapevolezza che forse
non l’avrebbe rivista tanto presto, lo spingeva a guardarla con attenzione per
memorizzare ogni tratto del suo viso.
All’improvviso si rese
conto che c’era solo una cosa che doveva fare.
Sakura lo guardò
avvicinarsi a lei con occhi pieni di meraviglia, incapace di muoversi.
Il jonin sfiorò le
labbra di Sakura con le proprie, percepì il suo corpo che si irrigidiva, colto
totalmente alla sprovvista, quindi approfondì il contatto attirandola
leggermente a sè.
Dopo un attimo di smarrimento,
Sakura chiuse gli occhi. Era vero, non aveva mai avuto simili esperienze… e
soprattutto non si sarebbe mai aspettata qualcosa del genere da parte di
Kankuro… ma non poteva respingerlo.
Quel contatto improvviso
l’aveva spiazzata, però quella sensazione strana un po’ le piaceva, e cercò di
ricambiare al meglio il suo gesto.
“Sarà meglio raggiungere
gli altri,” disse Kankuro dopo qualche secondo quando si staccò da lei,
passandosi una mano tra i capelli castani e ribelli con uno dei suoi soliti sorrisi,
mentre Sakura, in preda a un vivo rossore, non riusciva ancora a credere a
quello che era appena successo.
“In fondo è stato il suo modo di dirmi grazie… per quanto
inaspettato” pensò tra sè e sè la giovane ninja mentre
s’incamminava verso gli altri.
“… però devo ammettere che in fondo non è stato tanto
male.”
FINE
**
Non so da dove mi sia venuta l’idea di scrivere
questa fic con un pairing insolito come KankuroXSakura, ma anche lui merita un
po’ di attenzione in più nel fandom di Naruto… e poi, sono solo io ad aver
pensato, dopo aver letto il volume 29 del manga, che Kankuro stia
incredibilmente meglio senza tutta quella roba sulla faccia e il cappuccio? *_*
Non sarà il massimo fisicamente, ma io trovo che ci
abbia guadagnato eccome!
Ho voluto dedicargli una piccola fic, sperando di
non averlo fatto troppo OOC insieme a Sakura… vi autorizzo a lanciarmi
pomodori, ortaggi e quant’altro!
A presto,
Lyla