Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: DiannaHananel    12/04/2012    3 recensioni
Una guerra che va avanti dalla notte dei tempi, forse sin dalla creazione della razza umana. Quando Dio e il suo braccio destro, l'angelo Lucifero, discussero, quest'ultimo decise di abbandonare il Regno dei Cieli e fondare un nuovo regno nei meandri della terra. Alcuni angeli decisero di seguirlo, sperando in una maggiore libertà ed indipendenza sulla terra. Quando però scesero sulla terra scoprirono che stavano cambiando: l'alone di luce che li avvolgeva costantemente si tramutò in oscurità, le loro grandi ali bianche vennero sostituite con delle ali nere e anche il loro carattere cambiò radicalmente, lasciando posto alla fame di potere. Inoltre scoprirono di essere costretti a nutrirsi di sangue umano per sopravvivere.
Gli angeli rimasti fedeli al regno Superiore combattono fin d'allora questi esseri, detti Demoni, e li combatteranno finché una delle due fazioni non si estingui completamente.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo si avvicinò lentamente le mani in tasca e un sorriso stampato in volto. Gli occhi color ghiaccio scintillavano di una luce strana, emanando una calma quasi pericolosa. Era alto e slanciato ma sotto la maglietta i muscoli si tendevano e seguendo la linea marcata dell’addome mi sentii invadere da un brivido di eccitazione. I capelli neri erano scossi dal vento e ricadevano disordinatamente sugli occhi. Avvicinandosi riuscii a sentire il profumo della sua pelle, un odore di menta mischiato con l’odore del mare d’inverno, caldo e burrascoso. Era un profumo travolgente, passionale. Solo quando arrivò nel raggio di dieci metri percepii un lieve odore, come di sigaro. Era leggerissimo, nel complesso piacevole, e per sentirlo bisognava fare molta attenzione ma era un segno inconfondibile. Lo guardai meglio in viso, i lineamenti precisi, la pelle chiara, i capelli del colore della notte più oscura, il corpo perfetto.
Come avevo fatto a non accorgermene?
Demone.

Mi irrigidii e sfoderai uno dei miei sorrisi migliori, anche lui si era accorto di chi ero e aveva rallentato la sua camminata fino a fermarsi del tutto, a pochi metri di distanza. Il ragazzo sfoderò un ghigno.
- Avrei preferito cenare invece di trovare te, angelo. -
- Dispiaciuta della tua delusione. –
Il ghigno si trasformò in un lieve sorriso.
- Forse non sono così deluso. Come ti chiami angelo? -  
- Che ti importa, demone? – domandai fredda.
- Dovrò sapere chi sto per uccidere no? –
- Vorrei proprio vederti mentre ci provi. – ribattei ridendo.
- Sei troppo sicura di te, ragazza, forse dovresti ridimensionare il tuo ego. Non sai chi sono io, cosa posso fare. –
Sorrisi alzandomi e camminai lentamente intorno a lui, osservandolo dalla testa ai piedi.
- Ah no? Vesti bene, sei sicuro di te e calmo. Moderi le tue emozioni, riesci a dominarle, sei padrone dei tuoi istinti e non mi hai attaccato subito. Sei di alto rango e non sei giovane. Hai intorno ai 500 anni, forse. Sei appena tornato da uno scontro o un allenamento. Questa linea rossa – sussurrai vicino al suo orecchio sfiorando con un dito il segno ancora fresco di una ferita appena rimarginata – è un segno evidente che ho ragione. Ho sbagliato qualcosa? – chiesi sorridendo e tornando a sedere sulla panchina. Era stato immobile, senza muoversi anche mentre sussurravo alle sue spalle. Si era fidato di me.
Un sorriso affiorò sul suo viso, lo vidi abbassare momentaneamente gli occhi e senza accorgermene mi ritrovai ad un centimetro dal suo viso, guardandolo negli occhi freddi come il ghiaccio mentre mi bloccava con le braccia tese ai lati delle mie spalle.
- Acuto senso d’osservazione. Ma io starei attenta con le parole. – sussurrò, il respiro caldo sulle mie labbra dischiuse. Sentii il mio cuore perdere un battito, trattenni il fiato e lui se ne accorse, perché sorrise e fece per avvicinarsi alle mie labbra per poi allontanarsi improvvisamente.
Mi ero fatta dominare dal gioco di seduzione, che forse, avevo iniziato io stessa. Non ero mai stata così maliziosa con nessuno, ma lui.
I suoi occhi.
I muscoli tesi delle sue braccia.
I suoi capelli neri.
Le sue labbra.
Volevo sedurlo.

Mi alzai con rabbia, quella non ero io.
- Me ne vado. Non sono in vena di stare a discutere con te. – dissi con veemenza allontanandomi da lui. La mia pelle era bollente, lui sorrise, perfettamente consapevole dell’effetto che mi aveva provocato.
- Mi piaci. Non sei il solito angelo, noioso. Potremmo rivederci… come hai detto di chiamarti? -
- Non l’ho detto. Mi chiamo Imogean, e no. Non penso di volerti rincontrare. – dissi glaciale.
- Piacere di averti conosciuto, Imogean, sono Gregori. Solamente il fato dirà se ci dovremmo incontrare di nuovo. – disse con un piccolo inchino ed un sorrisetto.
Non gli risposi, ero già voltata. Con uno schiocco delle dita scomparvi.
Non avrei resistito un altro minuto alla sua presenza.

Mi ritrovai nelle mie stanze, confusa più che mai.
Dannazione, era un demone! E Samuel… io amavo Samuel.
   




Note:
Aspetto tante recensioni, positive ma soprattutto negative, opinioni e commenti ! Tutto pur di migliorare. Grazie a tutti ! :) Ps: ringrazio tanto tanto MidnightSun, che ha fatto la mia prima recensione!
  
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