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Autore: cescapadfoot    12/04/2012    19 recensioni
"And I will love you, baby, always!
And I'll be there forever and a day, always!
I'll be there 'till the stars don't shine,
'till the Heavens burst and the words don't rhyme
And I know when I die,
You'll be on my mind,
And I'll love you, always!"
[Jon Bon Jovi_ALWAYS]
Lily e James: i Malandrini, le amiche, la guerra, i primi veri amori...e l'inizio della storia d'amore tra i genitori di Harry Potter.
[personaggi e pairing: Lily Evans/James Potter, Sirius Black/Dorcas Meadowes, Remus Lupin/Marlene McKinnon, Frank Paciock/Alice Prewett, Mary MacDonald, Peter Minus, Lord Voldemort, Mangiamorte, Silente, l'Ordine della Fenice]
(storia modificata e corretta)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'We will live to fight another day [James Potter/Lily Evans]'
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Tanti auguri a te, tanti auguri a te,
Tanti auguri Daphne91, aliaslamiagemeproprioeterozigoooteeeeeeeeeee....
Tanti auguri
AAAA... TEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!
Buon compleannico, mia piccola pazzoide!!!! ;)















Non sapeva dov’era; vedeva tutto buio attorno a sé e sentiva anche un forte dolore al ventre. Anzi no: il dolore era in tutto il corpo. Si sentiva debole e spossato e aveva anche un forte cerchio che gli stringeva la testa.
 
 

James, svegliati…

 

Sentiva che qualcuno lo chiamava, ma da molto distante, quasi fosse un’eco...
 
 

Ti prego, James…non morire!

 

Quella voce singhiozzava, riusciva a sentire delle lacrime che gli piovevano sul viso.
Sentì la voce chiamarlo un’ultima volta, sempre più fiocamente, mentre si aggiungevano altre voci che non riuscì a riconoscere.
Alla fine, non sentì più niente, perse la cognizione di ogni cosa…
Poco dopo…
O tanto tempo dopo…
Non lo sapeva nemmeno lui; l’unica cosa che sapeva era che aveva un gran mal di testa.
- James…
Una voce a lui famigliare ora lo chiamava ancora.
- James…
A questa se n’era aggiunta un’altra. Sentì le palpebre che si stavano alzando.
Quando le aprì, vide tutto sbiadito e dovette sbatterle un paio di volte prima che gli oggetti e le persone attorno a lui prendessero dei contorni ben definiti.
- James…
- Mamma…
La voce gli suonava roca perfino alle sue stesse orecchie.
- Tesoro, stai bene?
James tastò il comodino per trovare gli occhiali e sentì il mal di testa diminuire leggermente.
Dorea Potter era vicino al suo letto, vicino ad un Sirius nervoso.
- Come ti senti?- chiese Sirius, preoccupato e pallido.
- Come spiaccicato da un Troll.- rispose James con una smorfia.- Da quanto sono qui?
- Due giorni.- disse Dorea.- Eravamo molto preoccupati.
James guardò meglio la faccia di sua madre: era pallida e tirata e dagli occhi si notava che aveva pianto a lungo.
- Per fortuna, stai meglio ora.- disse Dorea, baciandogli la fronte.- Vado a chiamare Madama Chips.
Dorea si allontanò, mentre James cercò di ricordare cos’era successo: Mangiamorte a Hogsmeade, Voldemort, quel duello…Lily.
James impallidì: Lily.
Dov’era?
Stava bene?
Ma soprattutto…era viva?
- Sirius, dov’è Lily?- chiese James.
Sirius si schiarì la voce ma non parlò e non lo guardò.
- Siriu, allora?- incalzò James.
Sirius si schiarì ancora la voce e borbottò, sempre senza guardarlo:
- Beh…lei…
- Sirius, cazzo, guardami!- sbottò James, perdendo la pazienza.
Sirius alzò lo sguardo e disse con voce rotta:
- Lei e Dorcas sono in coma.
James sbiancò immediatamente.
- Che cosa?- mormorò il ragazzo, sconvolto.
Sirius sospirò, poi disse:
- Per Madama Chips sono i postumi della tortura che hanno subito; ha detto che siccome sono state torturate solo per un paio d’ore probabilmente non avranno nessun problema a livello fisico o mentale. Ma non sa quando si sveglieranno; potrebbero volerci settimane, o mesi...o molto di più.
James sbiancò: Lily in quello stato? Non poteva essere vero.
- James!
- Stai bene?
Remus e Peter erano appena arrivati con Marlene e Mary, ed erano tutti e quattro preoccupati.
James annuì appena e in quel momento apparve Madama Chips.
- Largo, per favore; devo visitarlo.- disse l’infermiera in tono deciso.
James si sottopose passivamente alla visita medica e la donna gli disse:
- Sei stato fortunato, Potter; la maledizione che ti ha lanciato Tu-Sai-Chi l’hai presa di striscio, quindi potrai stare qua solo per stanotte. Il Quidditch, per una settimana, te lo devi scordare.
Il ragazzo annuì, senza ascoltare e per gli altri questo era un chiaro sintomo che la sua testa era altrove; e l’altrove era Lily.
- Madama Chips, posso vedere Lily?- chiese James, mentre faceva davanti all’infermiera una prova per camminare; non aveva problemi di deambulazione, per fortuna.
C’era qualcosa nel tono sofferto del ragazzo che doveva aver smosso qualcosa nella donna, perché annuì senza dire niente e si voltò subito dopo aver finito la visita.
- È la prima volta che vedo Madama Chips commossa.- commentò Mary, cercando di alleggerire la tensione.- Anzi no, la seconda: la prima è stato ieri quando ha visto Sirius e…
Mary s’interruppe, ma Sirius non disse niente e si limitò a scrollare le spalle.
- È di qua.- disse Marlene con voce ora un po’ tremula.- Vieni.  
James seguì Marlene insieme agli altri verso la fine dell’infermeria; durante il tragitto chiese:
- E Frank e Alice?
- Sono da Neville.- rispose Marlene.- Voldemort l’ha colpito con una maledizione e non si è ancora svegliato; non si sa nemmeno se…
Marlene s’interruppe, poi disse:
- Anche loro due hanno affrontato Voldemort; noi siamo stati intrappolati dentro al pub di Madama Rosmerta, ma siamo riusciti a ribellarci.
James annuì e si perse nei suoi pensieri. Come avrebbe trovato Lily? Era davvero pronto a vederla in quello stato?
Arrivarono alla fine dell’infermeria, dove c’erano due letti circondati da due tendine.  James vide Sirius disporsi di fronte a quello vicino alla finestra, serio e muto; capì che lì c’era Dorcas. Fece un respiro profondo e si avvicinò al letto.
Lily sembrava addormentata profondamente, se non fosse stato per il pallore innaturale della sua pelle e i vari tagli sul braccio; su quello destro c’era incisa la parola “Mezzosangue”. Il respiro era appena percettibile; se non fosse stato per il petto che si alzava e si abbassava piano, James l'avrebbe scambiata per una statua. Le lentiggini risaltavano di più nel pallore, così come i capelli, che le coprivano una piccolissima parte del viso.
James le scostò quella ciocca dal volto, sentendosi morire dentro: non l’aveva protetta, non aveva fatto abbastanza…
Si sentiva un verme per quel che le era successo: avrebbe dovuto evitare di fare gli allenamenti e stare con lei; magari non sarebbe successo niente…
- James, non è colpa tua.
James vide Remus vicino a sé, che lo guardava preoccupato.
- E tu che ne sai?- gli chiese James, cercando di controllare quella rabbia che, inspiegabilmente, stava salendo.- Tu c’eri?
- No; ma credimi, sarebbe quello che ora ti direbbe…
- Non so cosa mi direbbe ora Lily, perché è in coma!- urlò James, arrabbiato e disperato.- Tu sai cosa vuol dire, essere costretti a starsene immobili mentre la persona che ami viene torturata? Ho provato a ribellarmi, ma inutilmente e per questo mi sento un verme! Io e Sirius siamo stati costretti a vedere mentre le torturavano, mentre Rabastan minacciava di stuprare Dorcas e mentre Greyback desiderava di uccidere Lily dopo la tortura!
- James, eravate prigionieri.- mormorò Remus.- Tu e Sirius non siete…
- No, io sono responsabile!- sbottò James.- Ho messo gli allenamenti prima di lei, e non avrei dovuto farlo! Forse non sarebbe mai stata catturata e torturata, e forse a quest’ora…
James respirò a fondo per calmarsi, le mani che gli tremavano dalla rabbia.
- Se non ce la fa, la mia vita non avrebbe più senso.- disse James.
- James, non dire queste cose…- gli disse Marlene.
- È la verità.- replicò James in tono duro.- Lei è stata il motivo per cui ho cercato ogni giorno di migliorare; senza di lei, io sarei…
- A metà…- concluse per lui Sirius, venuto ad ascoltare lo sfogo di James.
James lo guardò stupito e vide Siriu sorridergli amaramente.
- L’avevo detto, a Remus, che non avrebbe avuto senso riciclare quel discorso che aveva fatto a me ieri.- commentò Sirius.- Ho urlato anche io, e devo dire peggio di te, perché…
Sirius s’interruppe.
James capì: erano fratelli e si capivano al volo; e soprattutto, erano sulla stessa barca: anche lui si sentiva in colpa per non aver fatto di più.
Il ragazzo si ricordò della testardaggine di Lily nel voler affrontare Voldemort con lui.
Così avevano sfidato Voldemort due volte; la prima volta l’anno precedente e la seconda pochi giorni fa. E stavolta Lily aveva rischiato di rimetterci la vita.
La guardò ancora, immersa in quel torpore comatoso che lo innervosiva, il petto di lei che si alzava e si abbassava appena e le prese la mano, calda; possibile che il calore di Lily fosse rimasto, nonostante il coma?

Quella notte fece molta fatica a dormire; non riusciva a togliersi dalla testa tutte quelle immagini: il ghigno sadico di Voldemort, Bellatrix che torturava Dorcas in quel modo, Lily che si contorceva a terra, Sirius piegato dai pugni, Lily in quello stato comatoso…
James non ce la fece più: si alzò e in silenzio si diresse da lei.
Diede anche un’occhiata a Dorcas e vide Sirius seduto su una sedia di plastica, la testa sulle braccia incrociate appoggiate al letto dove la ragazza giaceva senza svegliarsi, stringendole una mano; non riuscì a capire se si era assopito o se stesse piangendo in silenzio. Alla fine li lasciò soli e si diresse da Lily.
James si mise seduto praticamente sul cuscino, in modo da essere vicino al volto di Lily, senza schiacciarle i capelli.
La sentì respirare piano e appena percettibilmente, il viso illuminato fiocamente da quel minuscolo quarto di luna che dominava in cielo.
James non smise di osservarla un momento; era bella anche così, nonostante la situazione critica in cui era: la pelle pallida risaltava le lentiggini e il rosso dei suoi capelli, mentre l’espressione del viso era totalmente rilassata.
- Lily, mi dispiace…- mormorò James, sfiorandole delicatamente la fronte con le labbra.- Mi dispiace per quello che è successo; spero tu possa perdonarmi.
Continuò a guardarla, perdendosi in ogni singolo dettaglio su di lei, ascoltando il respiro lievissimo, sperando vanamente di vedere le palpebre alzarsi e quegli occhi verdi che lui adorava illuminarsi, sperando vanamente di sentire ancora la sua voce; ma l’unica cosa che sentiva era il calore che il suo corpo continuava ad emanare, testimoniato dalla mano che James continuava a stringere. Con l’altra mano James le sfiorò dolcemente il viso; passò le sue dita sulla fronte, sulle labbra, su ogni lentiggine. Le accarezzò i capelli, passandoli fra le sue dita varie volte.
In quel momento, James ebbe migliaia di rimpianti: di non aver spostato gli allenamenti, di non averla raggiunta in tempo a Hogsmeade, di non averle detto ancora altre volte che l’amava, quanto adorava quando lo sgridava, lo prendeva in giro o lo coccolava…
Gli sembrò di essere un naufrago in mare aperto senza mezzi per orientarsi.
Alla fine, si asciugò le lacrime che gli stavano per uscire dagli occhi e si distese accanto a lei, con una sola, fragile speranza: che la sua Lily si risvegliasse presto.

*.*


Dal giorno in cui fu dimesso, James cercò di concentrarsi sulla sua vita normale da studente; studiava al massimo per cercare di estraniarsi anche solo per un breve istante dal proprio dolore, mentre il pomeriggio lo passava in infermeria accanto a una Lily ancora in coma.
A fare compagnia a lui e ad un Sirius taciturno e triste furono i Malandrini, le ragazze e Frank e Alice. Veniva anche Dorea, che ormai si era affezionata a Lily e Dorcas, appena le era possibile e a volte con alcuni membri dell’Ordine; quelli che venivano spesso erano i due fratelli Prewett, mentre Malocchio era venuto due volte. Altri visitatori fissi erano Andromeda Black, a volte da sola mentre altre volte era accompagnata dal marito e dalla figlia, e Joe Hurlington, lo zio di Dorcas.
James cercò di stare vicino sia a Sirius che a Frank, preoccupato per il fratello che non si rimetteva ma anzi peggiorava. Erano tutti coesi più che mai a darsi conforto e a supportarsi, si davano tutti il cambio per poter stare ora con Lily, ora con Dorcas, ora con Neville, che aveva cominciato a mostrare qualche debole e sporadico segno di miglioramento, anche se non si era ancora svegliato.
Passò in questo modo una settimana e venne la luna piena; James e Sirius fecero ovviamente il possibile per tenere compagnia a Remus insieme a Peter.
Per James fu un modo per evitare di pensare troppo a quella situazione triste e desolante; correre per la foresta e dimenticare per un po’ i suoi problemi. Ma quando passò davanti a quella radura dove aveva fatto l’amore con Lily il pomeriggio del suo compleanno non potè ignorare quella stretta al cuore. Quando ritornò rimase come al solito accanto a lei, che ancora non si risvegliava.
James si ricordò di quando Lily gli aveva raccontato una fiaba Babbana, La bella addormentata, dove la protagonista cadeva in un lungo sonno dopo essersi punta con il fuso di un arcolaio a causa di una maledizione di una strega cattiva e si risvegliava da quel letargo grazie al bacio del vero amore di un principe; avrebbe voluto che anche in quel caso accadesse il risveglio, che bastasse un suo bacio per risvegliarla. Ma tutto quello che poteva fare era aspettare.
Anche i primi giorni di quella settimana scivolarono lenti e senza sosta.
Madama Chips aveva detto a James e Sirius che appena avessero cambiato posizione, quello stato comatoso in cui si trovavano le due ragazze avrebbe cominciato a svanire; e il giorno dopo la luna piena Dorcas aveva cambiato posizione. Questo rinfrancò tutti quanti: c’era ancora speranza.
Ma ciò che infuriava di più James erano i Serpeverde: anche se non commentavano ciò che era accaduto, nei loro occhi covava l'apprezzamento per ciò che Voldemort aveva fatto. Ma la rabbia era soprattutto per Piton: sapere che lui era in quella cerchia di futuri Mangiamorte che disprezzavano persone come la sua ex migliore amica gli faceva salire la collera a mille. Ma non poteva sapere che in realtà Piton andava ogni notte nella Stanza delle Necessità a piangere; e il giovane Serpeverde si chiedeva ogni notte se quelle lacrime erano mai abbastanza...

*.*


Venne il mercoledì di quella settimana.
James era impegnato con il tema di Pozioni e a pensare alla reazione che avrebbe avuto Lily nel constatare che aveva già perso una settimana di scuola e che avrebbe perso con tutta probabilità anche quella odierna; sarebbe stata nervosa e nevrastenica, ma almeno sarebbe stata viva come la amava lui.
La penna d’oca gli sfuggì dalle mani e cadde sul pavimento; il ragazzo sbuffò infastidito e si chinò a raccoglierla. Stava per rialzarsi, quando si bloccò, lo sguardo al pavimento; aveva sentito un lieve fruscio. James ascoltò il suo cuore battere a mille contro la sua cassa toracica e non osò alzare lo sguardo. E se si era sbagliato?
Alla fine, il suo coraggio da Grifondoro prevalse e alzò lentamente lo sguardo, mentre l’ombra di un sorriso apparve finalmente sul suo volto: Lily aveva cambiato posizione.
Sentì dei passi e vide Mary.
- Allora?
- Ha cambiato posizione.
Mary tirò un sospiro di sollievo e gli disse in tono fiducioso:
- Vedrai, si sveglierà e si riprenderà presto.
- Lo spero…- disse James.
Mary gli sorrise e si allontanò per informare Madama Chips, che venne immediatamente a controllare il polso di Lily e il suo respiro.
- Il respiro si sta regolarizzando.- disse Madama Chips.- Non posso dire con esattezza quando si sveglierà, ma non dovrebbe volerci molto tempo; se vogliamo essere ottimisti, potrebbe svegliarsi in pochi giorni.
James annuì e ringraziò l’infermiera, che si allontanò a controllare Neville, ancora stazionario; il ragazzo si sporse verso Lily e le mormorò all’orecchio:
- Coraggio, amore. Ce l’hai quasi fatta…
In quel momento si sentì Marlene gridare:
- Dov’è Sirius?!
Si sentì la porta del bagno aprirsi e Sirius chiedere ansiosamente:
- Che c’è?
- Dorcas si sta svegliando!
James vide Sirius passare davanti al letto di Lily, il volto teso.
- Torno subito…- mormorò James a Lily, mentre sentiva la voce di Marlene ridere dalla felicità e chiamare urlando Alice e Frank.
Mise subito in borsa il tema di Pozioni, tappò la boccetta d’inchiostro e, dopo aver aperto e rinchiuso le tendine che circondavano il letto di Lily si diresse verso quello di Dorcas; lì davanti vide un Remus sorridente che gli disse:
- Si è svegliata…
James sporse la testa e vide Dorcas abbracciata a Sirius, la testa sulla spalla del ragazzo, che si stava lentamente rilassando per il sollievo.
Si sentì un rumore di passi affrettati e appena si voltarono videro Alice chiedere concitata:
- Allora?
- Si è svegliata.- rispose James.
- E Lily?
- Ha cambiato posizione.
Alice scoppiò in lacrime e singhiozzò sonoramente dalla felicità, mentre Mary le dava pacche sulla spalla per calmarla.
Dopo aver lasciato altri cinque minuti di intimità, andarono tutti da Dorcas, che in quel momento si stava baciando con Sirius. Nel vedere la scena, Alice scoppiò di nuovo in singhiozzi.
Dorcas si staccò e le disse in tono rassicurante:
- Alice, tranquilla! Sono viva!
La voce era ancora un po’ debole, ma sembrava stare meglio.
Prima che qualcun altro potesse dire o fare qualcosa apparve Madama Chips, imbronciata.
- Insomma, possibile che debba essere sempre l’ultima a sapere come stanno i miei pazienti?- li rimproverò l’infermiera.- Fuori tutti, che la devo visitare! Tornate fra cinque minuti!
- Ma…- provò a replicare debolmente Dorcas.
- Niente “ma”, signorina Meadowes. Fuori tutti!
Cinque lunghi - per Sirius - minuti dopo erano tutti di nuovo accanto a Dorcas, ranicchiata nuovamente fra le braccia di Sirius.
- Lily?- chiese Dorcas a James appena ebbe ascoltato il resoconto di tutto ciò che era successo a Hogsmeade.
- È in coma anche lei, ma ha cambiato posizione poco fa.- rispose James.- Dovrebbe svegliarsi in poco tempo.

*.*


- Continuare a fissarla per ore non velocizzerà il suo risveglio.
- Per me sì.
Dorea sorrise; era venuta a trovare James e Sirius insieme alla cugina di quest’ultimo, Andromeda, che stava letteralmente stritolando il povero Felpato dalla preoccupazione e dalla felicità e progendo a Dorcas le sue scuse per via di Bellatrix. In quel momento era seduta accanto al figlio, mentre di fronte a loro c’era Alice.
Erano passati due giorni dal risveglio di Dorcas.
- Si sa niente di Neville, Alice?- chiese Dorea.
- Si era svegliato, ieri, e faceva fatica a parlare.- rispose Alice, seria.- Oggi è ripiombato in quello stato di coma e Silente e Madama Chips hanno chiamato dei Medimaghi del San Mungo.
Poco dopo James andò in bagno; si guardò allo specchio e constatò dal suo aspetto che aveva passato momenti migliori: era un po’ pallido e stava cominciando a spuntargli un’ombra di barba che quella sera avrebbe dovuto rasare.
Sospirò pesantemente: quell’attesa si stava rivelando molto snervante e metteva a dura prova la sua poca pazienza.
Quando uscì sentì Alice urlare:
- James, corri!
James affrettò il passo verso una Alice sorridente che gli stava dicendo:
- Ci siamo…
Il ragazzo corse veloce e vide sua madre china su Lily.
- Chiamala…- gli disse concitata Dorea, quando vide il figlio accanto a lei.
James si chinò su Lily, le palpebre della ragazza che tremavano e le mani che stringevano convulsamente il lenzuolo bianco, cercando di trattenere le lacrime che proprio ora volevano uscire.
- Lily…ti prego, amore, svegliati…












 
 
 
 
 
 
 
 

NOTE: lo so, sono sadica fino alla fine! ma tranquilli: nel prossimo non ci sono casini...più o meno; giuro!!!!!
piccola nota di servizio, ovvero spoiler necessario: per quanto riguarda Voldemort...insomma, quando i signori Evans sono morti i nostri due piccioncini non ci hanno praticamente duellato contro, quindi ritengo questa sfida e la prima sfida avuta a Hogsmeade durante il loro sesto anno le prime due volte che hanno affrontato zio Voldy; la terza sfida comparirà nel sequel.
per il resto, che altro devo dire? a voi l'ardua sentenza...
aspetto le vostre recensioni, ciao :)
  
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