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Autore: One dream__    12/04/2012    0 recensioni
. In quel momento mi sembrava che tutto il mondo mi stesse crollando addosso... possibile che dovevo innamorarmi proprio di lui?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La festa era stata posticipata e nessuno ci aveva avvisate! Harry, siccome non si aspettava assolutamente di trovarci lì, girava per casa completamente nudo, come era suo solito fare. Ci vide e io e Bri ci pietrificammo per la vergogna! Cavolo che stupide!! Dovevamo scappare e invece rimanemmo lì a fissarlo. Lui corse a prendere un asciugamano e venne da noi.
“Cosa ci fate qui? Nessuno vi ha avvisate che la festa è stata posticipata?” Volevo rispondergli  ‘Se ci vedi qui no! Altrimenti non saremmo venute!’, ma me ne uscii con un semplicissimo “NO”; volevo andarmene subito perché avevo fatto una figuraccia, e con gli occhi imploravo Bri, ma lei non capì e si mise a parlare con Harry! Che testa dura! Dopo 10 minuti, finalmente finirono e quando entrammo nella macchina di Bri, le chiesi cosa si erano detti perché per tutto il tempo ero stata insieme al fratello di Harry, Louis. Eravamo ottimi amici, era praticamente il mio migliore amico, ma da quando io e Harry ci lasciammo, non ci vedevamo poi così  tanto spesso, perché sapeva che se vedevo suo fratello stavo male..
Comunque, Bri mi disse che avevano parlato della festa e di me: quando me lo disse le rivolsi uno sguardo agghiacciante! Come si era permessa di parlare di me?! “
Ma sei impazzita?! E cosa vi siete detti?” la guardavo come se avesse commesso un crimine
 “Niente, mi ha detto che un po’ gli manchi e gli dispiace di averti tradito… Farebbe qualsiasi cose per tornare indietro… Secondo me è sincero!”
“ Si come no! E’ sincero come la strega di Biancaneve quando le da la mela! E’ uno stronzo e non cambierà mai. Mettitelo in quella testolina. Comunque dai, ora che facciamo? Vuoi venire a casa mia o andiamo a fare shopping?” ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere perché avevamo pensato la stessa cosa.
“SHOPPIIIIING!! Ahahaahah”.
Dopo aver svuotato tutti  negozi di NY, mi accompagnò a casa. Credevo che di sorprese quel giorno ne avevo avute abbastanza, ma mi sbagliavo… Quando entrai, vidi mio padre seduto sul sofa e Camille seduta accanto a lui. Entrambi erano in silenzio. Cattivo segno. Mio padre e Camille non stanno mai in silenzio quando ci sono io. Quando stanno zitti, vuol dire che qualcosa non va. Mi rivolsero uno sguardo come per dire che avevano ricevuto una lettera da scuola dove diceva che i miei voti erano peggiorati, ma per fortuna non fu così.
“April, io e Camille dobbiamo dirti una cosa… Il capo oggi mi ha convocato nel suo studio e ha deciso di affidarmi quel lavoro a Philadelphia..tra una settimana ci trasferiamo.”
 Per un momento mi mancò il respiro; non riuscivo a capire se era uno scherzo, se stessi sognando o se era la cruda realtà. Sapete quando ricevete quelle notizia e vi sembra che vi crolli il mondo addosso? Ecco, io provai quella stessa sensazione e i due se ne accorsero. Bloccai papà prima che iniziasse a parlare; “
Papà, una settimana?! A Philadelphia! No, io non ci vengo!! Non voglio andarmene da NY e lasciando Bri, i miei amici, la mia squadra! No!!”
Quell’arrogante di Camille subito prese parte alla conversazione tra papà e me
“April, a Philadelphia ci sono ottime scuole, farai subito amicizia e poi sicuramente ti prenderanno nella squadra delle cheerleader.”
Che rabbia! La odio quando si intromette in cose che non la riguardano!
“Camille, è una conversazione tra me e papà! Tu non c’entri! Papà scusa, ma me ne vado nella mia stanza!”. Quando arrivai mi distesi sul letto; avevo solo voglia di piangere, però chiamai Bri perché avevo bisogno di sentire la sua voce rassicurante.
 “Pronto?”
“ Ciao Bri, sono io…” dissi con voce spezzata dal pianto.
“April! Perché piangi?! Cosa è successo?” subito mi chiese allarmanta, sentendo la mia voce.
“Bri, tra una settimana mi trasferisco… Non voglio! Non voglio lasciarti!”.
Quasi urlavo, volevo reprimere tutta quella rabbia che avevo, ma non ci riuscii e mi sfogai con lei.
 “COSA?! TRA UNA SETTIMANA?! MA TUO PADRE è IMPAZZITO? UN PO’ DI PREAVVISO NO EH?!”. Ecco cosa mi piace di lei: mi capisce sempre!
 “Bri aiutami… devo fare qualcosa… Posso venire da te invece che andare a Philadelphia! Hai 18 anni, posso stare con una maggiorenne!”dissi, cercando una minima speranza di salvezza.
 “April, per me va bene, ma non so se per tuo padre è ok…”. Non mi sembrava molto convinta, ma forse era solo perché l’avevo presa alla sprovvista.
 “Tuo padre? Secondo te dice si?”.
“Mio padre? Lui non c’è mai! In questa casa si può dire che ci abito solo io!” disse ridendo.
 “Mmm ok… Avviso papà. Fammi gli auguri!”.
 Scesi giù e andai da papà. Stava seduto comodo sul divano, discutendo con Camille.
 “April, no…”. Non lo feci finire di parlare e incominciai.
 “Zitto papà! Fai parlare me. Che ne dici se tu vai a Philadelphia e io sto con Bri? Dai!! Lei è maggiorenne e poi c’è il papà!”
“ April tu sei pazza! Non posso lasciarti vivere con degli sconosciuti! Non se ne parla!”. Nel suo tono sembrava che mi avesse preso per pazza.
 “Ma papà..”
 “No April! Basta!” ormai era irremovibile la sua desicione.
“Papà ma almeno facciamo una provaaa! E Poi sono stata da Bri molte volte! Una volta anche per 2 settimane!”
“April, ci devo pensare…”.
 Già quel ci devo pensare mi stava bene. Conoscendo papà, la cosa era fatta, ma comunque dovevo aspettare domani. Quella fu la notte più lunga della mia vita. Quando mi svegliai, andai subito in cucina dove sapevo di trovarlo seduto a bere il suo caffe.
“Papà allora? Posso?”
“April, ci ho pensato molto e… ok, però devo parlare con John, il padre di Bri.”
“Ok papà, vado subito.”.
 Andai a prendere il telefono e chiamai Bri dicendo che per papà andava bene, ma voleva parlare con John. Papà parlò con lui e il papà di Bri disse che andava benissimo,  tanto si fidava di Bri e di me.
Arrivò il giorno tanto atteso: la partenza di papà e il mio trasferimento da Bri. Io odio gli addii, ma dovevo salutare papà. Inutile dire che fu un addio pieno di pianti, perché era ovvio. Quando papà si allontanò mi voltai verso Brì, con la gioia che mi sprizzava da tutti i pori.
“Bri, la nostra vita insieme incomincia ADESSO!!”
  
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