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Autore: Pieces of meg    12/04/2012    1 recensioni
«Non ti amo più Harry» dissi, con un tono anche fin troppo convincente, sforzandomi di trattenere le lacrime.
«Non ti scorderò mai, Megan Carver» sussurò con voce flebile, prima di stamparmi un leggero bacio sulle labbra e di scappare via.
Si sbagliava, lasciarlo andare non mi avrebbe fatto scampare dal dolore,pensai, prima che la pioggia che scendeva lenta si mischiasse alle lacrime che solcavano il mio volto.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Harry
« Non azzardarti a dire niente! » esclamò mia sorella con tono furioso, sbattendo il portone di casa. Ghignai malvagiamente assieme ai ragazzi. Inutile dire che l’esito della partita era stato negativo per mia sorella: un tre a zero secco, con i parziali distanziati da un grande intervallo di punti a favore della squadra di Megan.
« Dai Allie, cosa vuoi che sia, sei soltanto stata battuta dalla squadra di Meg »esclamai, con tono provocatorio , vedendola assumere un colorito tendente al colore del fuoco.
« Battuta? Andiamo Hazza, ma abbiamo visto la stessa partita? Io direi che è stata STRACCIATA» disse Matty, suscitando una risata generale. Oh meglio, una risata da parte di noi ragazzi. Gli occhi di mia sorella divennero due fessure e , prima di imboccare le scale per recarsi a dormire, ci augurò con tono molto gentile la buonanotte.
« Andate a fare in culo teste di cazzo, spero che mentre attraversiate le strada veniate investiti da un camion! Ci vediamo domani mattina rompicoglioni. » Scoppiammo nuovamente tutti a ridere, e poco dopo io e gli altri dei one direction salutammo Matty, che doveva andare a casa, con un “Ci vediamo domani!”
Già, perché domani mattina gli One Direction avrebbero tenuto un concerto nel grande auditorium del liceo statale di Holmes Chapel, quell’immenso auditorium dove era cominciato tutto.
 
 
 
 « E che cazzo, ma perché a scuola mia non c’erano questo tipo di ragazze?! » esclamò Zayn, intento ad osservare un gruppetto di cheerleaders che stava attraversando l’enorme pazziale davanti alla scuola.
«Me le sono fatte tutte e tre» dissi al mio amico, strizzandogli l’occhio. Mi battè un cinque, con sguardo ammirato.
Sul viso di Allison si stampò una smorfia di ribrezzo. Lei le cheerleaders non le aveva mai sopportate. E oserei dire, anche viceversa. Solitamente, tra quest’ultime vi erano le ragazze più popolari della scuola; tranne che ad Holmes Chapel. Qua erano solo un gruppetto di ochette finte come una barbie, mentre il primato di popolarità andava senza ombra di dubbio a mia sorella, e alla ragazza con gli occhi color fumo che in questo momento si stava dirigendo nella nostra direzione. I lunghi capelli mossi raccolti in una semplice coda disordinata, con alcune ciocche ribelli che le ricadevano morbide sulle spalle, i pantaloncini di jeans attillati corti, forse troppo corti per l’ambiente in cui gli indossava, la t-shirt bianca in un tessuto che traspariva leggermente con su scritto “Do it for yourself”, gli stivaletti marroni e la borsa blu che le aveva regalato mia sorella qualche Natale fa. Le cuffiette alle orecchie, collegate al suo blackberry nero. Come ogni volta che la vedevo, il cuore fece una, forse due, anche tre capriole nel mio petto, mentre un sorrisetto ad ebete mi si stampava in volto.
«Ehi Megan!» urlò Matty, facendo comparire un ampio sorriso sul volto della ragazza, che con ampi passi  azzerò la distanza che rimaneva tra di noi ed essa.
« Mckibben! » disse, stampando un bacio sulla guancia del ragazzo.
«Ciao Harry» esclamò, girandosi verso di me. Molto probabilmente diventai paonazzo, poiché vidi Louis dare una gomitata a Niall con un sorrisetto sul volto. Mi limitai a farle un lieve cenno a mò di saluto con il capo. Il suo sguardo si posò poi su Allison, che si stava guardando attorno. Megan stava per dire qualcosa, ma vedendo la reazione di mia sorella non lo fece. Si morse nervosamente il labbro, segno che era a disagio.
«Bhè, io vado dentro, si sta facendo tardi. Ciao a tutti » disse, con una leggera nota amara nella voce. Fece per andarsene, ma poi si rigirò di scatto.
«Scusatemi, mi sono scordata di presentarmi! Io sono Megan» disse, rivolta ai componenti della mia band sorridendo.
«Ahhh, tranquilla! » disse Louis, facendo una smorfia come a dire “lascia stare”
«Noi sappiamo tutto di te: il tuo colore preferito, il tuo cibo preferito, il tuo film preferito » disse il mio amico, tenendo il conto con le dita di ciò che stava dicendo.
«Sai, Harry è abbastanza monotono, parla solo di te » disse, guardandomi sarcasticamente. Ok, adesso ero davvero diventato paonazzo. L’istinto di ucciderlo c’era, ma fu bloccato sul nascere dalla risata cristallina della ragazza, accompagnata dall’annuire del suo capo.
«Okay, adesso vado seriamente!Ciaao» disse, sorridendo a tutti, soffermandosi leggermente con lo sguardo su di me, per poi incamminarsi all’interno .
«Meg, aspettami, vengo con te! » disse Matty,prima di abbassarsi verso mia sorella.
«Smettila di fare l’orgogliosa del cazzo, ci state male tutte e due, lo sai perfettamente» le sussurrò, prima di raggiungere Megan all’interno della scuola.
Al suono di quelle parole gli occhi di Allison si fecero leggermente lucidi. Ma fu solo un attimo, dopo il quale si stampò un enorme sorriso con cui ci salutò. Aspettai che mia sorella fosse entrata all’interno dell’edificio, prima di tirare un lungo sospiro.
«Allora Tomlinson, sei pronto a dire addio al costume da carota che tieni accuratamente riposto nell’armadio della nostra stanza ad x-factor?  » dissi, con tono più che convincente, tanto che il corpo di Louis fu percorso da un brivido di terrore.
«Non oseresti mai!» esclamò, guardandomi con occhi pieni di terrore.
«Oh si invece» dissi,prima di unirmi alle risate dei miei amici.
 
Aspettammo dieci minuti dopo il suono della campanella, prima di dirigerci all’interno dell’edificio. I corridoi erano deserti, e mancavano ancora due ore prima dell’inizio della nostra esibizione.
Così proposi ai ragazzi di accompagnarmi a salutare la mia vecchia classe. Accettarono con felicità, così , dopo aver visto che la quinta A in quel momento si trovava nell’aula 2b, al corso di musica, ci dirigemmo verso essa.
Appena vidi l’aula in lontananza, un gran sorriso mi si dipinse in volto. 
Lì era dove avevo avuto il mio primo approccio con il canto, dove avevo realizzato cosa volevo diventare realmente da grande.
Le vetrate percorrevano un gran pezzo del muro, facendo vedere cosa accadeva all’interno della stanza. Ma al suo interno, non si poteva vedere chi osservava da fuori. Era la cosa che più adoravo di quella stanza. Mi avvicinai lentamente alle vetrate, facendo cenno ai ragazzi di seguirmi, confidandoli il segreto di quelle finestre.
Con grande rammarico vidì che seduta alla cattedra vi era un anziana professoressa, il cui volto era solcato da spesse rughe. Non c’era più la signorina Pieper, quella giovane donna che aveva fatto approcciare  me e il resto della classe alla musica, insegnandoci, pian piano, ad amarla e a comprenderla più di quanto un normale adolescente faccia. La vecchia donna che stava seduta al suo posto stava sfogliando svogliatamente il registro, quando la vidi sussurrare qualcosa. Vidi l’espressioni serrate che erano scolpite sul viso di molti miei ex compagni rilassarsi, mentre una ragazza dai capelli biondi si alzava da uno degli ultimi banchi per raggiungere la cattedra. Anche se di spalle, riconobbi subito chi era. Mi decisi a bussare alla porta blu scuro e, udendo un “avanti” la apri, affacciandomi leggermente con un sorriso dipinto in volto.
 
 
 
 
 
 
Nel prossimo capitolo.

«Megan, ho bisogno che tu mi risponda sinceramente. Tu mi ami ancora? » dissi, guardando la ragazza che mi faceva battere il cuore da ben tre anni con un luccichio di speranza nei miei occhi.
Mi guardò, con gli occhi leggermente lucidi e non smettendola di torturarsi le mani. Poi, con un colpo deciso, si allontano alcune ciocche ribelli dal volto, emettendo un lungo sospiro. Era bella, bella da togliere il fiato, anche con la coda completamente arruffata e il trucco completamente sbavato. Era così bella che sentivo il mio cuore rimbombarmi nel petto ad ogni singolo movimento o respiro che emettesse. E fu proprio in quel momento, seduto su quella panchina,  che finalmente capìì quello che avrei dovuto comprendere un anno fa. Non importava ciò che lei avrebbe risposto, non importava se mi avrebbe riso in faccia dandomi dello stupido illuso o se mi sarebbe saltata in collo baciandomi dolcemente. Qualunque sarebbe stata la sua risposta, io avrei lottato per riaverla, avrei fatto qualsiasi purchè tornasse con me. Qualsiasi cosa per la ragazza il cui nome era sempre stato pronunciato insieme al mio, tutto d’un fiato: HarryeMegan, MeganeHarry. Come se fossimo una cosa sola.
 
 
 
Spazio Autrice
Sono tooornata! In questa settimana mi è mancata davvero l’ispirazione, infatti non sono per niente soddisfatta di come è venuto questo capitolo:\
Ma vabè, bando alle ciance, spero che vi piaccia e che recensiate:)
Un Bacione a tutte!
p.s Ho scritto un pezzo del prossimo capitolo, non so neanche io perché, so solo che mi andava, e che spero che vi piaccia:)
  
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