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Autore: Dragonfly_7    12/04/2012    2 recensioni
La storia di una ragazza che ha perso la fiducia in se stessa, o che forse non l'ha mai avuta, ma che non lo ha mai dato a vedere. Dovrà prendere molte decisioni, e arriverà il momento in cui, stanca, si renderà conto di ciò che ha fatto a se stessa e cercherà di rimediare.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Giallo!
- Blu!
- Giallo!
- Blu!
- Harry ora basta! Decido io! E ho scelto giallo!
, iniziavo a perdere la pazienza, ma non saremmo di certo sforati in una litigata. Era una di quelle decisioni prese già dal principio, alle quali però qualcuno decide di opporsi tanto per dire la sua. Ecco, Harry stava solo infastidendomi.
- Ma blu fa tutto un altro effetto!
, continuava ad insistere lui.
- Non vorrei intromettermi in questa discussione alquanto inutile, a mio parere, ma la parete è sua e dovrebbe poter decidere lei, non credi?
, disse una voce accogliente proveniente dalla mia scrivania. Io ed Harry ci eravamo seduti sul letto ormai, mentre proseguivamo col dibattito.
- Infatti, la tua opinione non conta Zayn, sei di parte.
, concluse il riccio. La discussione ruotava intorno al fatto che avevo deciso di fare un disegno sulla parete sul quale poi posizionare tutte le foto che avevo. Non mi piacevano più sparse senza una logica precisa su quel muro. Tanto avrei ricambiato prima o poi, mi piacevano i cambiamenti. E dato che avevo deciso anche di farmi lasciare un autografo sulla parete da ognuno di loro poi, Harry ritenne necessario dare la sua opinione. Ed eccoci a discutere con quale colore fosse meglio, secondo lui, dipingere il mio disegno. Da sottolineare mio!
- Mi è venuta un'idea. Userò il blu e po...
- Lo sapevo! Ho sempre ragione!
, mi interruppe tutto euforico, mentre iniziava già a saltellare.
- Lasciami finire scemotto! Dicevo...userò il blu e al centro passerò una striscia più stretta di giallo. Non ammetto repliche!
, quella fu la mia sentenza, che venne anche ben accolta per fortuna. Iniziammo a staccare tutte le foto, erano davvero tante. Alcune nemmeno le ricordavo più. Ne trovai un paio con Erica, altre con Simone che Zayn mise da parte. Non mi disturbava la cosa, lo avrei fatto io altrimenti, e vedergli un filo di gelosia in viso mi faceva sentire importante per lui. La parete vuota dava più luce alla stanza, ma mi dava la sensazione di vuoto. Mi rimproveravano sempre tutti che avevo troppe cose, ma quelle erano le mie cose, il mio ordine, la mia vita! Ero io! Complicata, incasinata, piena di emozioni costruite piano piano una sull'altra. Non mi piaceva essere minimalista e mi piaceva osservare e curare i dettagli. Iniziai col mio disegno che già avevo progettato su carta. Con molta facilità lo rifeci su quel muro bianco.
Mentre aspettavamo che "il blu" asciugasse, arrivarono anche Liam e Niall. Evidentemente aveva cominciato a piovere, perché quando entrarono erano bagnati. Gli diedi un asciugamani per potersi asciugare e poi raggiunsero gli altri in camera mia. Io intanto andai a preparare del caffè e una tazza di tè per me, e Liam. Lui mi aveva sempre fatto compagnia col tè, il caffè gli sapeva troppo amaro diceva. Guardai dalla finestra e notai un uomo che correva sotto la pioggia mentre falliva nel tentativo di riparasi dall'acqua con un giornale in testa. Almeno ci aveva provato, anche se così si era bagnato comunque e non poteva più leggere il giornale. Mi misi a ridere quando lo vidi inciampare nello scalino del marciapiede. Continuavo ad osservare il battersi delle gocce sull'asfalto, sulla mia auto, su quella di Niall. Era bello vedere che le mezze stagioni ancora esistessero. L'inverno e l'estate sono sempre così rigidi, portano sempre tristezza all'inizio dell'uno e alla fine dell'altro, mentre l'autunno e la primavera mi hanno sempre resa più frizzante. La primavera era la mia stagione preferita in assoluto, perché l'aria inizia a riscaldare gli animi facendo sbocciare ogni fiore su prati e alberi. Perfino le città si colorano, divenendo così più accoglienti. La gente si agita nell'attesa dell'estate e ad ogni raggio di sole in più si nota un sorriso in più per le strade. Vi è sobrietà nell'aria, ecco cosa accade.
Due braccia mi cinsero per i fianchi facendomi tornare alla realtà. Fuori ancora pioveva. Nulla a che fare con la primavera. Il suo profumo, però, era fresco, e lo avrei riconosciuto anche in mezzo ad una folla. Mi lasciai cadere fra le sue braccia mentre aspettavo che l'acqua per il tè si riscaldasse.
- Hai lavato i capelli oggi?
, mi chiese. Lo sentii annusare come un cagnolino sulla mia testa. Era più alto di me quindi non aveva problemi ad arrivarci.
- Sì, questa mattina, perché?
- Profumano. Ma tu profumi sempre. La tua pelle ha un odore, hmmm, come dire, di fiori freschi.
, scoppiai a ridere a quella definizione, che mi riportò immediatamente a quello che avevo pensato pochi minuti prima sulle stagioni. Lui allora mi girò di scatto e mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso. Gli piaceva provocarmi, e sapeva che a me non piaceva cedere. Finivamo sempre col ritrovarci uno sopra l'altro alla fine.
- E tu profumi di..oh..caffè!
, dissi io voltandomi perché il caffè era pronto.
- Caffè? È un complimento?
, mi rispose interrogativo., scoppiai di nuovo a ridere e gli mostrai che il caffè era pronto. Mi regalò uno di quei sorrisi sghembi che adoravo. Mi afferrò di nuovo per i fianchi tirandomi violentemente verso di sé questa volta. Mi guardava divertito. Sapeva di aver già vinto, infatti, non esitai a prendergli il viso fra le mani, regalandoci così un bacio intenso e voglioso. Ma possibile che quel ragazzo mi attirava a sé come fossimo calamite?! Bastava uno sguardo ed ero sua più di quanto già non lo fossi. Mi stringeva a sé mentre con le mani iniziava già a percorrere le curve del mio corpo. Io avevo portato le mie mani sul suo petto. Stavo andando in iperventilazione credo. Per fortuna il bollitore fischiò ed io scattai di colpo per spegnere tutto, compreso il fuoco che s'era acceso in me. Zayn mi guardava ridendo. Io non ci trovavo nulla di divertente in tutto ciò. Respiravo come se fossi appena tornata da una corsa, con l'affanno. Quando mi prendeva così, dimenticavo di far funzionare i polmoni.
Una volta pronto anche il tè, presi lo zucchero e portai tutto su un vassoio. Il mio ragazzo invece di aiutarmi se ne stava dietro di me ancora divertito dall'accaduto. Io sbuffai solamente. I ragazzi stavano guardando e commentando le foto, invece. Vedendoli così mi venne voglia di fare altre foto, così presi la mia macchina fotografica e iniziai a scattare. Fu un vero divertimento, perché cominciarono col fare mille smorfie e mille posizioni diverse. Presero dei cappelli che avevo appeso alla porta, e con i tè in mano incrociavano le gambe ed alzavano il mignolo. Harry poi volle fare la striscia gialla e mi pregò di lasciarlo dipingere. Acconsentii, anche se gli stavo col fiato sul collo. Un solo errore e lo avrei sbranato. Fortunatamente si concentrò e il risultato più che bello era fantastico! Eravamo fieri di noi onestamente, infatti, iniziammo a vantarci facendo strane pirouette. Poi improvvisamente mi venne in mente di controllare quando il corso di ballo ricominciasse. Me ne ero completamente dimenticata. Non mi ero persa nulla. Meno male. Iniziava proprio quella settimana, quindi avevo tempo per ripassare qualche passo anche se non ce n'era affatto bisogno.
Quando fu asciutto anche "il giallo", diedi a tutti la possibilità di scegliere un colore per fare l'autografo, ma tutti vollero farlo in nero. Ognuno lasciò anche una dedica con tanto di cuoricini e "xx" accanto. Erano così dolci mentre lo facevano. Feci le ultime foto e andai immediatamente a stamparle; poi Niall mi aiutò a ritagliarle.
- Come va?
, mi chiese mentre giravo il foglio per tagliare un angolo perfetto.
- Bene, anzi no, benissimo.
, dissi io regalandogli uno dei miei sorrisi più sinceri.
- È passato un po' di tempo da quando è ricomparso... Non ne hai più voluto parlare. Ti va?
, mi disse mentre inclinava la testa guardandomi come per capire la mia espressione. Vidi gli altri voltarsi verso noi due che eravamo seduti a terra fra pezzetti di carta e fotografie. Erano tutti in attesa di una qualsiasi reazione.
-
Sono passate circa due settimane per la precisione. Lo hanno trovato. Non era un qualsiasi uomo che io e Zayn avevamo scambiato per Andrea, come ha insinuato certa gente. Ma come si permette poi? Io non so! Lo hanno rinchiuso lontano da qui. Mi hanno assicurato che non potrà più dare fastidio in nessun posto in nessun caso. All'inizio stentavo ad uscire tranquillamente di casa, ma ora non ho più problemi., dissi continuando a fissare la fotografia che avevo tra le mani. Ritraeva proprio me e Zayn che ci scambiavamo un sorriso. Era dolce. L'avrei messa sotto la sua dedica. Loro se ne stavano lì, a fissarmi in silenzio. Sapevano che mi infastidiva sentirmi osservata. Perché non parlavano? Dov'era finita la loro curiosità? Poi iniziarono a scambiarsi strani cenni di intesa che io non capivo, cosa che iniziava ad irritarmi ancora di più.
- Beh, allora?
, dissi io rompendo quel silenzio assordante che si era creato in un attimo.
- Allora puoi di nuovo ricominciare a venire al negozio.
, mi disse Niall raggiante. Era questo dunque il punto in cui voleva andare a parare? Sì, perché mi avevano praticamente vietato di riprendere a lavorare con loro, perché dicevano che non ero pronta. Forse avevano ragione, ma io non ce la facevo più a stare tutti i giorni rinchiusa in casa. Mi sentivo in gabbia. Ero libera e non allo stesso tempo. A volte piangevo, perché non potevo avere una vita normale come chiunque altro. Perfino Zayn non voleva che attraversassi la strada per raggiungerlo a casa sua, e come se non bastasse la madre gli dava pure ragione, mettendomi così contro anche mia mamma. Alla fine io che sarei dovuta essere la vittima, mi ribellavo per non essere trattata come tale. Era pur sempre vero però che io da quel giorno portavo con me in borsa sempre due bombolette spray al peperoncino. Prevenire è sempre meglio che curare. Comunque sia, la notizia che i miei amici mi avevano appena dato mi rese letteralmente felice. Saltai dalla gioia addosso a Niall, cosa che ci fece cadere entrambi all'indietro. Poi come il solito scimmione, Harry ci saltò soprà e si aggiunse anche il resto della banda. Povero Niall! Cercavo di non pesare troppo su di lui, ma con tre maschiacci sopra di me era difficile proteggerlo. Insomma, quel pomeriggio passò così, tra uno scherzo e l'altro, come sempre. I ragazzi infatti se ne andarono presto, lasciandomi sola con Zayn. Ero sdraiata sul mio letto ed osservavo la parete nuova, bellissima, proprio perfetta! Lui era lì, seduto a terra con le braccia conserte appoggiate sul letto che mi guardava. Me ne accorsi solo dopo un po'.
- Prometti una cosa?
, gli chiesi con gli occhi fissi su quella nostra foto. Era semplicemente...noi!
- Hmmm, cosa?
, disse lui quasi incerto sul fidarsi. Sapeva che avrei potuto chiedergli anche l'impossibile, ne ero capace.
- Prometti di non lasciarmi mai.
, dissi io portando lo sguardo sul suo viso ora, osservando la sua espressione. Vidi un sorriso aprirsi molto spontaneamente. Quei suoi lineamenti erano semplicemente perfetti. Mi sembrava di vivere in un sogno a volte. Lui era troppo per me, troppo bello, troppo tutto. Io ero una semplice ragazza. Quando gli facevo quei discorsi, non faceva che ripetermi che per lui valeva lo stessa logica. Si era alzato e si era venuto a sdraiare su di me, avvicinando le sue labbra alle mie, ma facendole solamente sfiorare.
- Solo se mi prometti una cosa anche tu
, sussurrò con quella sua voce da fare impazzire chiunque. Sentivo il cuore lentamente accelerare i battiti, e lo percepì anche lui. Una risatina gli sfuggì. Sentii il sangue affluire lentamente, avevo improvvisamente caldo e sapevo di essere arrossita. Ero leggermente in imbarazzo e lui sicuramente se ne accorse, ma non volli rendermi troppo impacciata.
- Non lo so
, risposi. Lui sapeva essere più tremendo di me a volte, molto di più. Non c'era da fidarsi in casi come questi.
- Se non prometti non prometto.
, rispose mentre formava una linea con la punta del naso sul mio collo. Brividi mi percorrevano la schiena. Mi morsi le labbra. Quanto ancora avrei potuto resistere? Tentai di alzare le mani quasi per spingerlo via, ma mi fermò prima ancora che potessi sollevarle, tenendomi così incatenata sotto la sua forza. Sbuffai.
- Prometto!

- Voglio avere un figlio da te!, a quelle parole sentii solo gioia colmarmi il petto. Solo pochi secondi dopo realizzai la sua richiesta. Cambiai totalmente espressione.
- Cosa?!
, dissi alzando di qualche ottava la mia voce.
- Hai promesso
, disse lui divertito. Speravo davvero che scherzasse. Ovvio che scherzasse, non poteva dire sul serio, come poteva! Cercavo di convincermi da sola, eppure non ci riuscivo. Lui non mi mollava.
- Potresti riformulare la domanda Zayn? Però, più preciso questa volta grazie.
- Ma certo. Voglio fare un figlio con te. Il prima possibile. Anche ora se non mi svieni.
, mi guardava pronunciando quelle parole con serietà, tanta serietà. Ero senza parole. Avevo promesso. Ma che razza di promessa era quella?! Era certamente uno dei suoi soliti scherzi, ne ero certo, o quasi.
- Ti prego, dimmi che stai scherzando, non è divertente Zayn. Per la miseria non ridere! Ma ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo???
, dissi quasi urlando. Lui lasciò libero un polso per portare un dito sulla mia bocca.
- Shhh. Lucy, tranquilla. Non è uno scherzo, cerca di calmarti un attimo...
- Ma come faccio a stare tranquilla. Anzi no, tu come fai a stare tranqu...aspetta un attimo. Ne hai già parlato con gli altri vero? Lo hai fatto dì la verità!
, me lo sentivo, succedeva sempre così.
- Non posso mentirti. Sì, lo sanno, e sono addirittura d'accordo. Non vedono l'ora di vederti col pancione e di diventare zii.
, sprizzava di gioia. Loro avevano già programmato tutto, bisognava solo mettere incinta la tipa qua. Cercai di sedermi per razionalizzare un attimo. Lui mi stava davvero chiedendo di diventare madre. Ero pronta a un simile passo io? E i miei come l'avrebbero presa? E dove saremmo andati a vivere? Sicuramente avevano pensato già a tutto. Lo guardai, mentre il suo sguardo si era fatto un po' triste. È come se stesse percependo le mie emozioni, i miei pensieri, dando già per certo un mio rifiuto. Come dargli torto. Mi chiedeva davvero tanto.
- Zayn
, i suoi occhi saettarono nei miei.
- Sì?
- Se nasce femmina come la chiamiamo?
, lo vidi scattare su di me e riempirmi di baci ovunque. Era amore, era puro, vero amore! Lui era lì che mi abbracciava forte a sé lasciando che il suono dei suoi battiti si confondesse con le lacrime di felicità che mi bagnavano il viso.

Oh Lucy you will never feel lost again, you will only love for ever and ever...




Carissime lettrici e carissimi lettori. Questa è stata la mia prima storia che scritto e mi ha fatto un immenso piacere saperla così letta. Purtroppo come per ogni cosa c'è una fine anche per la storia. Questo era l'ultimo capitolo, ma vi garantisco che ci saranno novità. Non solo perchè ho già un'altra storia da raccontarvi, ma perchè molto probabilmente (vi lascio un po' sulle spine ;) ) ci sarà una contonuazione di questa storia. Spero davvero tanto che abbiate gradito e che continuerete a seguirmi. Un bacione forte forte a tutti e un grande ringraziamento ancora una volta.
A presto!
WithloveLù.

   
 
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