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Autore: _Elisewin_    13/04/2012    1 recensioni
"Nel frattempo, al tavolo dei Serpeverde, due occhi color del ghiaccio la stavano guardando girandosi tra le mani un coltello. Draco Malfoy era molto arrabbiato con Hermione. Non le aveva obbedito. (...)"
Affinchè un cuore smetta di sanguinare quanto tempo occorre? Quanto tempo occorre che le ferite dell'anima guariscono completamente? Cosa può essere successo a Draco&Hermione? Come regirà Draco al segreto di Hermione volutamente taciuto?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringrazio sempre coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite e ricordate.

Ringrazio anche coloro che hanno recensito e che a poco a poco si immedesimano nei protagonisti. Grazie, Grazie, Grazie =)!

Ricordo, che I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà della signora J.K.Rowling!

Buona Lettura!

 

Capitolo 2

 

“Le mie mani sono forti, ma le mie ginocchia erano troppo deboli,
Stai tra le tue braccia senza cadere,
Ma c’è un lato di te che non ho mai conosciuto, non ho mai conosciuto.
Tutte le cose che dici che non sono mai, non sono mai state reali,
Ed i giochi a cui giochi, tu vincerai sempre.”

(Adele, Set Fire To The Rain)

 

 

Il viaggio verso Hogwarts fu il più pesante che avesse potuto mai fare in quei sette anni. Interminabile.

Si era completamente estraniata. La tensione della carrozza in cui stava insieme ai suoi amici si poteva avvertire perfino sulla pelle.

Tutti cercavano di distrarla ma invano.

Hermione era completamente persa in un altro mondo.

Come aveva potuto perdere il controllo in quel modo? Come aveva potuto dare la soddisfazione a quell’uomo di sentirsi piegata in due.

Chi era lui per poterla ferire e scalfire in quel modo?

Ma cosa più importante, ora che i due Lord Malfoy erano venuti a conoscenza di Lizzie, cosa si sarebbe dovuta aspettare? Draco avrebbe riconosciuto la bambina?

Mille domande si affacciavano nella sua mente.

Era esausta.

Non ce la faceva più.

È proprio vero il detto, che quando meno te lo aspetti, accadono le cose più impensabili.

Certo, il fatto che il padre prima o poi scoprisse dell’esistenza della figlia, non è una cosa affatto impensabile, ma avrebbe preferito che ciò accadesse tra un paio di anni.

Si dice spesso “Ogni cosa a suo tempo” ma per lei  il tempo invece era improvvisamente accelerato.

Ma la verità è una soltanto.

Spesso si è fermata a riflettere, dopo il parto, cosa realmente volesse.

Cioè le persone si pongono domande come: perché viviamo? Cosa c’è dopo la morte? Ho fatto la scelta giusta? Che devo fare? Cosa sto combinando nella mia vita? Sono soddisfatta o no? Domande su domande e risposte che risultano essere poche e a volte buone o insufficienti.

Ma la domanda che si poneva Hermione non era il fatto se aveva fatto bene o no a tenere la bambina, anzi quella è stata la scelta più saggia che abbia mai potuto fare, ma si domandava se avesse fatto bene a dichiarare la presenza di Lizzie al padre.

Draco … oddio che le avrebbe fatto? In quei tre mesi di vita non se ne è mai curato, anche perché non sapeva niente della sua esistenza, ma, quando ha avuto la possibilità di scegliere cosa fare insieme di quel piccolo essere che vi era nella sua pancia, lui si è tirato indietro, lui non si sarebbe sporcato le mani per una Mezzosangue.

E alla fine di ogni pensiero, la morale  è sempre la stessa, pensare alla vita della figlia e garantirle un futuro … con o senza la benevolenza del padre biologico.

Sì l’importante era la salute della piccola.

Nel frattempo che Hermione si ridestava dai suoi pensieri, la carrozza, si fermò all’ingresso dei cancelli della scuola. Scese velocemente e si girò a guardare i suoi amici per rivolgere un piccolo sorriso che stava a significare “sto bene tranquilli” … ma in realtà, dietro quel sorriso, Hermione voleva solamente urlare.

Come sempre si diressero direttamente nella Sala Grande dove un tripudio di colori regnava sovrano.

Si sedette al solito posto di fronte al tavolo Serpeverde e potè notare Blaise Zabini che la osservava intensamente.

Blaise… l’unica persona di quel covo di serpi di cui forse qualcuno poteva fidarsi e di cui sembrava essere dotato di una degna intelligenza.

Quanto sapeva Blaise di lei e Draco?  Aveva paura a rispondersi e si vergognava.

Blaise Zabini la stava guardando in un modo che la faceva sentire… nuda.

Si guardarono negli occhi quasi come potessero leggersi.

Ma Zabini su di lei avrebbe avuto molto di cui leggere nella sua anima.

Distolse ad un tratto il suo sguardo alla vista dell’arrivo di Draco.

Lì fu la fine.

Si accorse di come Blaise continuava a guardarla e si accorse di come Draco guardasse Blaise… cos’era geloso? No, più che altro credeva che volesse marcare il territorio.

Come se ce ne fosse stato bisogno.

Lei non aveva nessunissima voglia di ripetere esperienze poco piacevoli.

Come al solito il Preside Silente stava augurando un buon anno scolastico a tutti quanti, e come sempre, ripeteva alcuni concetti come: “Non dovete sostare più di tanto sulle scale poiché a loro piace cambiare”, oppure, “Vi è vietato andare al terzo piano”, o ancora, “Non violate il coprifuoco ecc ecc…”.

Hogwarts… era la sua seconda casa e tra un paio d’anni sarebbe stata la seconda casa di Lizzie.

Su almeno questo, dubbi e ripensamenti, non dovevano esserci.

Lizzie… chissà cosa stava combinando la piccola furbacchiona.

“Hey Herm, allora che fai ti unisci a noi stasera?”  in tutto quel tempo, tra un boccone e l’altro, non si era accorta di essersi nuovamente estraniata dai discorsi dei suoi amici.

“Mh? Cosa Ron? Perdonami ma ero distratta”

“Oh bè me ne ero accorto sai?” le rispose Ron dandole un leggero buffetto sul naso

“Oooo daaaai… comunque di qualsiasi cosa si tratti la mia risposta è… SI! Una volta ogni tanto le regole si possono trasgredire”

“Non ci credo, che fine ha fatto la ragazza ligia al dovere?” disse Ginny facendo una finta faccia scandalizzata che fece ridere il gruppo

“Bè cari miei ogni tanto bisogna cambiare no?E allora, in alto i calici di succo di zucca e brindiamo a questo nuovo anno scolastico” e così prese la caraffa contenente il succo di zucca e lo versò nei rispettivi calici dei suoi amici. Fatto questo alzarono tutti i calici e gridarono “al nuovo anno scolastico!” e risero… e la risata di Hermione era finalmente tornata spontanea dopo tanto tempo.

 

Nel frattempo, al tavolo dei Serpeverde, due occhi color del ghiaccio la stavano guardando girandosi tra le mani un coltello.

Draco Malfoy era molto arrabbiato con Hermione.

Non le aveva obbedito.

Aveva partorito un Malfoy non voluto e per di più femmina.

C’era una sola cosa da fare.

Riconoscere la bambina almeno nel mondo babbano ma non nel mondo magico, e tenerla nascosta il più possibile.

Un Malfoy Mezzosangue non si era mai visto e sentito.

Aveva macchiato il nome della famiglia portandosi a letto… lei ma, l’aveva fatto solamente per punirla.

La voleva punire per il solo fatto di esserci, per il solo fatto di essere sempre in competizione con la scuola, per il solo fatto che non lo guardava come guardava un qualsiasi altro ragazzo,per il fatto di non riuscire a zittirla in qualche modo e alla fine… alla fine aveva trovato un modo per farla sua per un po’.

Un modo non pulito vero, ma per lui, quel modo era tutto.

Ora grazie a quel modo si era ritrovato padre  … lui non voleva essere padre a diciassette anni.

Lui non voleva essere padre perché costretto.

Lui non voleva essere padre di una Mezzosangue.

Lui non voleva essere padre. Punto.

Ed ora eccola lì di fronte a lui, il suo Pomo della Discordia , che si dilettava a dispensare consigli e sorrisi a destra e manca.

Da adesso in poi, lei Hermione Jane Granger, aveva ufficialmente rovinato la vita a lui, Draco Lucius Malfoy e lui un giorno, un giorno non troppo lontano dalla sua mente, le avrebbe rivolto il ben servito.

Ciò che tu hai fatto a me mia cara, io lo farò a te. Preparati Granger i giochi sono appena iniziati” sussurrò Draco con voce affilata e infilzò lentamente il coltello nel centro esatto della mela rossa dividendola in due.

 



 

  
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