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Autore: MorwenGwen    13/04/2012    16 recensioni
-Lou hai mai pensato di abolire la regola?-,Louis posò rumorosamente i piatti che stava lavando nel lavandino,si girò lentamente verso di lei inghiottendo rumorosamente la saliva -Perchè questa domanda?- chiese con il terrore negli occhi -Era solo per sapere,alla fine non credo che...-
-No.- tagliò corto lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi prego di leggere questo capitolo in un momento di calma,senza fretta, è molto lungo ed importante dopo tutto questo percorso e credo che leggerlo in fretta, subito,spezzettato non renderebbe l'idea di tutto ciò che abbiamo realizzato insieme. Buona lettura.


Bessie alzò il volume dello stereo, non importandosene se il fratello volesse sentire la partita in santa pace, se volesse parlare o chiarire qualsiasi cosa con lei; in quel momento esisteva solo la musica e le parole che lei avrebbe dovuto dire da tempo. Abbassò il volume solo quando lo schermo del suo cellulare si illuminò visualizzando il nome "Harry", < Pronto? > rispose sorridendo inconsciamente al solo sapere che dall'altro lato un meraviglioso ragazzo le avrebbe risposto, < Bess stasera devo vederti, non ce la faccio senza di te ti giuro ci ho provato ma voglio stare con te. > quasi la supplicò lui e la rossa giurò che le iniziasserò a lacrimare gli occhi < Vuoi venire qui alle 9.30? > chiese osservando un attimo l'orologio < Mi va benissimo, ho il tempo che mi serve. > bisbigliò lui non chiarendo a cosa si riferisse alla rossa e riattaccò subito.
Harry afferrò il giaccone prima di uscire di casa;nonostante non fosse pomeriggio inoltrato tirava vento e così si strinse nel giubbotto: la casa della ragazza gli sembrava tremendamente lontana ma aveva bisogno del suo aiuto. Quando arrivò davanti alla casa color panna a due piani superò il giardino suonando in modo titubante il campanello, provò a trovare una qualsiasi scusa convincente per spiegare la sua presenza li ma ogni minima idea si vaporizzò appena la rossa gli aprì la porta mostrando un'espressione sorpresa quanto lui, < Vanessa... > soffiò lui a mò di saluto < Harry... > imitò lei, < Posso entrare? > chiese  e lei si spostò dall'uscio per farlo entrare.
Quella casa era stata sempre accogliente fin dall'inizio, le tonalità rosse e marroni, i quadri e i camini accuratamente disposti nella casa davano un'aria calda e confortevole all'ambiente e soprattutto Harry andava pazzo per il profumo di rose che si diffondeva in ogni camera; si accomodò sul divano a due piazze e quando la rossa gli si sedette di fronte lo incitò a parlare: < So che non è una tra le migliori situazioni ma tu... hai avuto per molto tempo a che fare con la famiglia Tomlinson... > cominciò il ragazzo torturandosi le mani e in evidente imbarazzo, Vanessa abbassò lo sguardo sperando che la coscienza non la mangiasse viva: dopo che Bessie l'aveva aggredita in quel modo aveva seriamente riflettuto sul fatto che effettivamente tutta la colpa fosse sua, < In ogni caso tu sei stata per tanto tempo vicino a Bessie e credo sia la persona più giusta per aiutarmi a sceglierle un regalo. Qualcosa di bello tipo una collana o un bracciale > la rossa sorrise istintivamente quando alzando lo sguardò notò gli occhi verdi di Harry cercare aiuto in una cosa così semplice per lei ma tremendamente complicata per un ragazzo come lui, annuì senza che le ponesse alcuna domanda: < Prendo la giacca e andiamo in gioielleria > gli sorrise per poi alzarsi e correre a prendere sciarpa e giubbotto.

Harry arricciò le labbra davanti alla vetrinetta della gioielleria: non gli piaceva nulla, erano tutte cose frivole, colorate, troppo appariscenti e Vanessa aveva confermato che Bessie non ne era il tipo. Un uomo sulla sessantina, con un adorabile camicia bianca con sopra un giacchettino grigio e i pantaloni alzati perfino più sopra della vita andò in loro aiuto: < Serve qualcosa? > chiese aggiustandosi i tondi occhiali da vista, < Stiamo cercando qualcosa di speciale, tipo regalo di anniversario ma non troppo eccentrico, una collana > parlò al suo posto Vanessa che aveva in poche parole assolutamene centrato il tipo di regalo memorabile che Harry le volesse fare, l'uomò chiese chiarimenti: < Per chi è il regalo? > < La mia fidanzata > disse senza paura Harry e la ragazza lo osservò con fare sorpreso: avrebbe voluto essere come lui, non preoccuparsi degli altri e amare Bessie(O Louis nel suo caso) senza problemi ma se avessero saputo del loro bacio li avrebbero uccisi, decapitati; l'anziano signore frugò tra i cassettini per poi rialzare la testa e sorridere tra se e se: < ragazzo come ti chiami? > < Harry > rispose prima di vedere l'uomo riscomparire alla ricerca di qualcosa nella sua bottega lì dietro. Quando tornò dai due ragazzi si presentò con una piccola scatolina blu: < E' una cosa che mi piace molto.. > cominciò il signore aprendo la scatolina e mostrano una catenella d'argento con all'estremità una scritta incastonata di brillanti che formava il nome "Harry", il riccio sorrise: era perfetta, < Credi che le possa piacere? > chiese compiaciuto l'uomo osservando il sorriso del ragazzo, quest'ultimo annuì convinto: < Senza alcun dubbio > .
Vanessa lasciò socchiusa la porta di casa e guardò l'amico: si rigirava nervosamente tra le mani la scatoletta blu. Lo chiamò un attimo in salotto e lo fece accomodare sulla poltrona, facendogli poggiare la scatoletta sul tavolino di cristallo: < Spero che tu possa passare due bellissimi giorni con Bessie, se non la vita. Mi spiace per tutti questi guai io... non volevo > cercò di giustificarsi ma il riccio scosse la testa: < E' normale sbagliare e non dovrei essere io a dirtelo visto che di sbagli ne ho fatti fin troppi ma oramai è successo, non posso dire di non essere arrabbiato ma ciò che è stato è stato. Tranquilla > e le accarezzò amichevolmente la guancia per poi alzarsi e uscire di fretta dalla casa dell'amica.Voleva correre il prima possibile dalla sua ragazza, godersi più tempo possibile con lei e dirle ogni secondo che l'amava e passare due giorni meravigliosi con lei ma quelle sue aspettative si sarebbero infrante la sera stessa.

Quando Louis a malincuore smise di parlarle,tenendo lo sguardo basso Bessie fece cadere disastrosamente un piatto per terra fissando la colonna portante del salotto; perchè le stava rovinando la vita? Si era presentato in camera sua con una piccola busta bianca, poggiandola sulla scrivania ed aspettando che lei l'aprisse autonomamente; non si sarebbe mai aspettata un'avviso di modifica prenotazione:
" Gentile signor Tomlinson la informiamo che per problemi con i voli nei seguenti giorni,la sua prenotazione come avvisatala via telefonica sarà anticipata al giorno precedente all'effettiva data di partenza da lei impostata. "
sarebbe dovuta partire il mattino successivo.
Louis le si avvicinò lentamente: < Bessie ascoltami...> < SPARISCI. > Ringhiò mentre sentiva le guance inumidirsi < Voglio solo dirti che> < Ho detto di sparire! > urlò questa volta accartocciando il pezzo di carta che aveva ancora in mano, < Non odiarmi > chiese in un sospiro il fratello, questa gli si avvicinò pericolosamente < Come posso non odiarti? Come posso non farlo Louis?? > gli chiese spintonandolo e battendo i pugni sul suo petto, mentre lui la lasciava sfogare accarezzandole di tanto in tanto i capelli e in quel momento il ragazzo si chiese: come riusciva ancora a guardarsi allo specchio dopo tutto questo?
Alle 9.00 di sera Louis si fiondò con ben poco entusiasmo verso la casa di Vanessa: perchè aveva lasciato senza così troppi problemi la sorella a casa da sola?La notte prima della partenza e per giunta raccontandole una bugia? Era uno schifoso verme ma non riusciva a fare a meno di quella ragazza dai lunghi capelli mossi e rossi della quale era perdutamente innamorato. Quando gli aprì la porta Louis si aprì in uno dei suoi migliori sorrisi, Vanessa era avvolta in un bellissimo e stretto tubino rosso fuoco che esaltava quello più chiaro dei suoi capelli, la ragazza notò lo sguardo di Louis che saettava da una cucitura del vestito all'altra: < Si lo so è troppo esagerato,non dovevo scegliere un colore del genere ma > cominciò a giustificarsi muovendosi nervosa sui tacchi ma il ragazzo le si avvicinò velocemente poggiando l'indice sulle sue carnose labbra ricoperte di un sottile velo di lucidalabbra < Sei bellissima > le sussurrò in risposta a tutto; il ragazzo avanzò premendo contro il corpo della rossa che arrivata a un certo punto tra un inciampo ed un altro si tolse i tacchi fino a sentire il contatto con il freddo muro del salone, < Noi non dovrem.. > cercò di resistere lei allontanandolo con una forza quasi nulla dal suo corpo < Noi non dovremmo parlare in un momento come questo > l'interruppe Louis sorridendole nella penombra della stanza, la baciò con trasporto, rendendo completamente nulla la distanza tra i loro corpi, Vanessa intrecciò le sue dita tra i suoi capelli ramati e su iniziativa del ragazzo gli circondò la vita con le gambe lasciandosi portare di sopra.
Louis la poggiò sul letto sfiorandole una guancia: < Come 3 anni fa.. > sussurrò lei in un sorriso sconsolato, era sbagliato e lo sapevano entrambi < Se non meglio > concluse lui baciandola e facendo scivolare le sue mani sotto il tubino che era oramai diventato un inutile pezzo di stoffa, fece scivolare giù la zip per poi farlo scivolare lentamente dallo snello corpo della ragazza che rabbrividì all'impatto con il piumone freddo in contrasto con il corpo del ragazzo bollente, < Giuro che non ti farò mai del male Lou > bisbigliò Vanessa mentre lui le lasciava degli umidi baci sul ventre < Mai più Van? > < Mai più. > e si lasciò andare tra le sue braccia.

< Pizza!! > urlò Harry fiondandosi nel salotto di casa Tomlinson mentre Bessie si apprestò con poca enfasi a chiudere la porta e a raggiungerlo sul divano, < E' la tua pizza preferita Bessie,l'ho trovata! Cioè non come quelle che fanno all'angolo della strada,sappiamo tutti che fanno schifo e poi sono sempre fredde quando arrivano così ho girato tutta la città ed ho trovato una pizzeria Italiana e non è lontana,cioè assaggiala Bessie giuro! > cominciò a parlare in modo logorroico come se fosse una fangirl della pizza il riccio ma si placò appena non vide nessuna interazione da parte della ragazza, < Bess? > le scosse una mano davanti agli occhi e il suo sguardo lentamente si posò su di lui, cominciò a torturarsi le rosee labbra e questo non prometteva mai nulla di buono < Harry... > cominciò ingoiando con difficoltà la saliva, se fosse finita soffocata forse sarebbe stato meglio, < Bess parla, mi sta venendo l'ansia > spezzò il silenzio Harry passandosi una mano tra i folti ricci <... Hanno anticipato la partenza... parto domani mattina alle 8.00... > alzò lo sguardo per incontrare quello di Harry: presentava delle sfumature di verde più intenso,segno che stava per piangere < Ti prego non fare così... > cercò di aiutarlo ma lui l'interruppe subito: < Mi stai lasciando qui per davvero Bess? Davvero? > la ragazza in risposta si circondò le ginocchia con le braccia scoppiando in un lento e silenzioso pianto < Non odiarmi Hazza > gli supplicò usando quel soprannome che non usavano dai tempi delle medie, Harry sorrise inconsapevolmente: < Come mi hai chiamato? > < Hazza. > alzò il viso la ragazza per rispondere, mostrando un piccolo sorriso, il ragazzo non riuscì a restare così distante da quella figura così fragile, che piangeva, con degli occhi così belli e un sorriso da togliere il fiato, così le si avvicinò velocemente mordendole le labbra e facendo giocare le loro lingue; le sbottonò la camicia e lei fece lo stesso con il suo amato maglioncino blu, fece scivolare le mani nei pantaloni neri della ragazza che rabbrividì al tocco delle sue fredde mani. In poco tempo rimasero entrambi in intimo, mentre Harry lasciava piccole chiazze umide sul corpo della rossa con dei piccoli baci, < Bess... > la richiamò mentre le toglieva l'ultimo pezzo di stoffa e faceva combaciare nuovamente i loro bacini, lo osservò con quei suoi bellissimi occhi < Ti amo > le sussurrò prima di entrare lentamente in lei soffocando i gemiti in un bacio, forse la cosa più innocente che ci fosse in quella situazione.
Una fitta luce riusciva a sorpassare le fessure della tapparella abbassata,colpendo in pieno volto la ragazza che si svegliò stringendo maggiormente gli occhi, si tirò sul col busto prima che il lenzuolo le scivolasse di dosso mostrandole la sua figura completamente nuda e con un balzo si ricoprì all'istante: non era sempre una bella visione svegliarsi senza nulla addosso e realizzare di aver dormito poco o quasi nulla; ripoggiò la testa sul cuscino osservando per un tempo interminabile quella meravigliosa figura che dormiva ancora a petto scoperto respirando con ritmo regolare, sentì il bisogno di accoccolarsi vicino al suo petto e provò a richiudere gli occhi sperando in un'altra bellissima mezz'oretta di sonno ma il suono stridulo della sveglia l'obbligò ad alzarsi e a spegnere il più in fretta possibile il cellulare. Il ragazzo si stiracchiò aprendo lentamente i suoi meravigliosi occhi verdi < Buongiorno > le sussurrò con la voce ancora impastata dal sonno, < Che ore sono? > continuò a chiedere alzandosi lentamente dal materasso < Le 6.15 > rispose in modo atono la ragazza ri-infilandosi la biancheria, provò ad alzarsi ma Harry le afferrò un polso rifacendola cadere sul letto: < Bess?... > chiese alzandole il mento per permettersi di guardarla negli occhi, stava piangendo di nuovo, era un routine oramai < Harry lasciami e vestiti,altrimenti faccio tardi per il volo > si liberò a malincuore dalla sua presa la ragazza raccogliendo il borsone e prendendo la prima cosa che le capitò a tiro; il riccio si alzo indossando i suoi boxer per poi circondare la ragazza in un forte abbraccio: < Ci sarò fino a quando non vedrò quell'aereo sparire dietro alle nuvole > le sussurrò più come un incoraggiamento a se stesso, la ragazza scosse la testa: < Tu non dovrai restare da nessuna parte, tu dovrai andare via e trovare una nuova ragazza, magari cercandone una che non vada via come me > rise cercando di cacciare via il cattivo umore < E tutti i nostri programmi Bess? > < Ci hanno distrutto il sogno prima che potessimo programmarne, Harry > gli ricordò < Ora smettiamola davvero, ti aspetto giù > si congedò scendendo di sotto la rossa.

Erano le 7.20 a.m, l'imbarco sarebbe stato effettuato alle 7.45; Bess si torturava una ciocca di capelli che fuoriusciva dal basco nero, posò lo sguardo sul riccio che non osava pronunciare parola: era una fottuta idiota,quel giorno si stava incazzando persino con lui per qualsiasi bacio o carezza senza neanche ricordarsi che se li sarebbe dovuti godere come gli ultimi momenti con lui, si sedette sulle sue gambe passando una mano tra i suoi ricci, profumavano, fece scivolare le sue labbra su quelle del ragazzo per poi premere con più forza e farzi spazio nella sua bocca; qualche genitore, bambino o anziano si soffermava osservandoli spazientito o magari scosso dalla situazione bisbigliando qualche "scostumati" o "fuori luogo" ma nessuno avrebbe parlato se avessero saputo cosa stavano passando; Harry si ricordò della preziosa scatolina per la sua ragazza e così frugò nelle tasche del suo giubbotto... non c'era, nononono era stato troppo premuroso verso quell'oggetto per potersi perdere, era sempre stato accuratamente sigillato nella tasca a cerniera del suo giaccone, o almeno fino all'arrivo a casa di Vanessa... ricordò di averlo poggiato sul tavolino di cristallo ma non di averlo ripreso, era troppo importante per lasciare che la sua ragazza partisse senza un regalo simile cazzo, < Torno subito! Resta qua! Bess giuro devo prendere una cosa! > si staccò da lei correndo verso l'uscita. L'aereporto era così grande, vasto e ogni taxi si riempiva in una frazione di secondo, quando una di quelle macchine gialle si fermò appena davanti alle striscie pedonali il riccio non si preoccupo di spintonare parecchia gente per precedere un giovane con circa 3 borsoni e chiudersi velocemente la porta accanto: < St. James's numero 53! > ordinò il ragazzo tenendo già in mano 50 sterline. Se inizialmente un taxi gli sembrò la via più facile e veloce -se non l'unica- per raggiungere la casa della ragazza ora sembrava un incubo, un incubo che si realizzava nell'immenso caos che si formava all'entrata in città e che collegava tutte le autostrade ma quando in lontanaza riuscì a scorgere la famosa casa color panna spalancò le porte del taxi lasciando tutte le 50 sterline al tipo che guidava quel catorcio per poi correre sui disastrati marciapiedi ancora non asfaltati di St. James's. Busso repentinamente alla porta senza ricevere risposta e francamente non sarebbe stata una fottuta porta ad impedirgli a quell'ora di prendere quella fottuta scatola; corse sul retro osservando per bene che nessuno nei paraggi lo scambiasse per un ladro psicopatico e aprì deciso la porta di servizio: era sempre stato consapevole che nonostante tutta la premura,maturità, diligenza che mostrava Vanessa, la memoria non era mai il suo forte e la porta di servizio rimaneva la maggior parte delle volte aperta, insomma un esplicito invito per qualsiasi ladro; entrò velocemente in salotto afferrando la scatolina blu ancora accuratamente chiusa; fece per incamminarsi verso il corridoio che dava alla porta di servizio ma un giaccone all'appendiabiti lo attirò: un giaccone marrone,lungo, quello che Harry aveva sempre definito "il giaccone da vecchio di Louis Tomlinson", aveva persino la spilletta a forma di ancora sul petto come quella di Louis, chiuse un attimo gli occhi a due fessure chiedendosi cosa ci facesse il giaccone di Louis a casa di Vanessa e soprattutto perchè un blackberry nero come quello di Louis era poggiato sul mobiletto vicino alla porta, salì lentamente le scale cercando di frenare quell'immensa voglia di correre nella camera della ragazza ma era già difficile spiegare cosa ci facesse a quell'ora in casa sua quindi si trattenne, procedette lentamente fino allo stipite, evitando di ripetere la scena avvenuta con Louis qualche giorno prima, sporse la testa oltre la porta: perchè Vanessa aveva due teste? E due corpi? Ed erano entrambi mezzi nudi?... Oh aspetta... < Non ci credo. > scosse furiosamente la testa Harry svegliando completamente i due ragazzi ancora in uno stato di dormiveglia < Che ci fai in casa mia? > sobbalzò Vanessa chiedendoglielo con voce stridula < Che ci fa Louis nel tuo letto? > ribattè il riccio < Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda > gli fece notare Louis stropicciandosi gli occhi < Sta zitto Tomlinson! Tua sorella sta partendo e tu ti scopi la tua ex ragazza mandando a puttane la regola! > gli urlò contro il ragazzo; calò un imbarazzante silenzio ben difficile da spezzare: Louis era comodamente seduto in un comodissimo letto ad una piazza e mezza con la ragazza dei suoi sogni, mentre sua sorella stava partendo e lasciando tutto solo per essersi innamorata come lui, era un mostro per davvero. Illuminò velocemente il display della sveglia: 7.35 < A che ora è l'imbarco? > chiese ri-indossando velocemente la biancheria Louis coprendosi con le coperte < 7. 45 > rispose il riccio con ancora tanto rancore nel tono di voce, Louis afferrò le chiavi della sua macchina lasciate sul comodino della camera da letto la notte prima per poi lanciarle verso Harry che in una presa di fortuna le afferrò: < Vai a riscaldare la macchina Styles! E vedi di farla ruggire! > < Ma queste frasi alla Fast And Furios maniera Tomlinson? > chiese aprendosi in un sorriso sghembo l'amico < Coglione vai! > lo spinse verso le scale il ragazzo dai capelli ramati.
Vanessa scivolò nel vialetto tenendosi saldamente alla maniglia della portiera della macchina per non cadere disastrosamente per terra, si aggiustò le estremità del vestito e si sedette accanto al guidatore che fu occupato da Louis, Harry si accomodò dietro battendo ritmicamente le dita sul vetrino dell'orologio. Louis parcheggiò davanti al vialetto di casa Horan: < Ed ora perchè cazzo ti fermi?> chiese sporgendosi verso i sedili posteriori Harry in preda all'ansia, < Idiota vuoi prendere si o no Niall e gli altri? > gli chiese ironicamente Louis aprendo prontamente la portiera appena vide tutti i ragazzi catapultarsi in macchina, < Coglione la gamba! > urlò Zayn spintonando Niall, < Sei un bisonte Malik! > fece in tutta risposta il biondo strngendosi verso il finestrino, < Se ci ferma la polizia sono cazzi > affermò Liam comodamente seduto sulle gambe di Zayn < Se ci ferma la polizia voi mi pagate la multa! > sentenziò con fare ovvio Louis mentre cominciava a  ripercorrere la strada; < E le ragazze? > chiese Niall accorgendosi di aver dimenticato la parte femminile del gruppo, < Ci raggiungono all'aereoporto sperando che riescano ad arrivare prima di noi fermando Bessie > spiego Louis senza staccare gli occhi dalla strada, < Hai deciso di farla rimanere?? > Chiese Liam cominciando a battere entusiasta le mani sulle cosce, < Si, visto che è stato il primo ad infrangere la regola > non riuscì a trattenersi Harry provando ancora tanto rancore, tutti i ragazzi ammassati dietro saettarono lo sguardo tra Harry e Louis che afferrò più saldamente il volante, Vanessa osservava incessantemente il paesaggio dal finestrino < Lou devi dirci qualcosa...? > chiese con voce flebile Malik chiudendo gli occhi a due fissure ed osservando l'amico tramite lo specchietto retrovisore, Louis prese un profondo respiro prima di guardare negli occhi la ragazza accanto a lui, questa annuì in modo insicuro dandogli la parola: < Io e Vanessa abbiamo deciso di rirpovarci...in tutti i sensi; siamo andati a letto insieme,ci siamo baciati ed Harry lo ha scoperto... ve lo avrei detto... > cercò di ripristinare la situazione ma Harry lo corresse: < Ce lo avresti detto dopo la partenza di Bessie, lavandotene le mani > < E' mia sorella! Non mi laverei mai le mani di lei! > alzò di un'ottava la voce lui e sentì le calde mani di Vanessa sfiorare la sua poggiata sul cambio marcia, si schiarì la vola sperando di ripristinare il suo iniziale e calmo tono di voce: < Bess è piccola Harry, siamo cresciuti senza genitori, l'ho portata via da una zia mezza drogata, a 15 anni rubavo per comprare qualcosa e solo dopo nostra zia ci ha intitolato la casa; ho passato troppi guai per vederla soffrire.. > raccontò Louis finendo in un sospiro < Louis, Bessie soffrirà molto di più se salirà su quell'aereo... > poggiò una mano sulla spalla dell'amico Liam < E io francamente non la farei mai soffrire > sentenziò Harry ri-intromettendosi nella discussione; in quella macchina si soffocava -in tutti i sensi- : mancava l'ossigeno e Zayn si dimenava alla ricerca di una scappatoia da quella trappola mortale, mentre Vanessa rimasta ancora in silenzio si sentiva morire dentro, avrebbe dovuto prendere la parola e dire ciò che sapeva e ciò che pensava ed era pronta a farlo a solo 5 minuti dalla'ereoporto, < Io volevo solo chiedere scusa a tutti voi, so di aver provocato tanti guai.. > cominciò la rossa osservando uno ad uno i suoi amici dallo specchietto retrovisore, furono quasi sorpresi di sentire la sua voce per la prima volta in tutto il tragitto < So di non essere una brava ragazza, ciò non vuol dire che io non sia buona. Non avrei mai pensato di creare tanti problemi in questo gruppo; siete sempre stati la mia famiglia > alzò gli estremi delle labbra in qualcosa che doveva assomigliare ad un sorriso, Niall annuì consapevole di cosa l'aveva portata ad unirsi a loro: aveva solo 13 anni quando decise di contattare gli assistenti sociali riferendo che sua madre la picchiava da quando ne aveva 9, la donna non aveva mai accettato serenamente il divorzio con il marito e così fu portata via di lì e per un paio di anni visse in una famiglia agiata. Quella ragazzina con le lentigini e i capelli rossi tuttavia non si era mai completamente integrata in quella famiglia: si sentiva sempre di troppo così tra ragazzi, sentiva di non essere nel posto giusto al momento giusto eppure l'avevano sempre aiutata; < Si, amo ancora Louis e l'ho sempre fatto, Bess per me è una sorella e tutto questo non sarebbe mai accaduto ma ora stiamo cercando di rimediare anche se in ritardo, Harry... > richiamò il riccio alla fine come se tutto quel discorso fosse rivolto a lui, chiedendo perdono per tutto ciò che stava patendo per un suo errore, per una sua sbandata in discoteca, Harry sorrise mostrando le sue adorabili fossette schiudendo le labbra per prendere parola ma Louis frenò bruscamente: < Louis che cazzo di patente hai?? > Chiese massaggiandosi la fronte Liam dopo aver sbattuto al sedile < Muovete quel fottuto culo! I voli sono stati già imbarcati, sono le 7.50! > urlò Louis mentre i ragazzi dietro si apprestavano a rotolare giù dalla macchina effetto domino
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Sentiva l'aria fredda a contatto con il suo viso, il petto si abbassava e alzava in modo irregolare mentre correva tra la gente, tra i bagagli cercando una liscia chioma rossastra; tutti i passeggieri si ammassavano verso le entrate dei voli, poteva essere troppo tardi lei forse era già entrata < Porca puttana! > urlò nel bel mezzo della folla stanco di correre senza una meta, qualche signora si voltò indignata verso di lui, una persona anziana gli diede del maleducato e qualche bambino lo osservò stranito non conoscendo quel vocabolo. Quando rialzò lo sguardo chiuse gli occhi a due fessure rendendo più nitida la sagoma di una ragazza dai capelli rossi che si accingeva a trascinare nella folla - che si ammassava per l'imbarco - la sua valigia, riprese a correre mentre sentiva i respiri farsi sempre più corti, quando le fu abbastanza vicino approfittò del momento nel quale gli dava le spalle per afferrarle un polso e tirarla via da lì, la ragazza cacciò un piccolo urlo stridolo presa alla sorpresa: < Harry! > disse esterefatta rendendo ancora più grandi i suoi occhi verdi < Si mi chiamo così > rispose accarezzandole la guancia < Mi spiace ma ho l'imbarco... > indicò la fila di persone < Ma l'imbarco sto cazzo Tomlinson! > le rise in faccia, la ragazza lo guardò torvo: no, non poteva aver bevuto alle 8 di mattina  < Harry hai bevuto? > chiese seriamente preoccupata sfiorandogli la fronte e aspettando una seria risposta, il ragazzo premette con forza le sue labbra su quelle di lei approfondendo il bacio e facendo giocare le loro lingue, passò una mano sotto la sua maglietta e la sentì rabbrividire mentre questa lo allontanava da lui: < Harry che cazzo ti sei fumato? Siamo in aereoporto! E io devo andarmene! > < Non hai capito?Bess rimani! Bess rimani qui,con me! C'è Louis e gli altri, rimani qui con noi è deciso! > le annunciò in preda all'enusiasmo gesticolando ed indicando delle figure indistinte lontane che dovevano rappresentare i loro amici, Bessie si osservò intorno: < Non mi prendi in giro? Harry giuramelo. > < Te lo giuro sulla cosa più importante che ho: tu. > le sorrise nuovamente prendendola in braccio, la ragazza attorcigliò le sue gambe intorno al suo bacino prendendogli il viso tra le mani e baciandoglielo continuamente < Ti amo, ti amo tanto > continuava ripetergli mentre un enorme sorriso le si stampò in faccia; il riccio le sorrise in risposta mentre teneva salda la presa, sentì la sua guancia inumidirsi di qualche lacrima della rossa e con estrema dolcezza, con un bacio racchiuse una lacrima che le scivolò sulle labbra carnose < Ti amo anche io piccola > le sussurrò all'orecchio poggiandola per terra e facendola rabbrividire.
Quando la ragazza toccò finalmente il suolo dopo aver baciato per un tempo inesorabile Harry, sentì una mano sfiorarle la spalla e si voltò per osservare il fratello sorriderle dolcemente, con un fare colpevole e impacciato come quando sapeva di aver fatto qualche disastro, lo osservò per poco tempo nelle movenze,nei modi di fare, o negli sguardi che lanciava da una parte all'altra aspettando che gli parlasse per poi fiondarsi tra le sue braccia e cominciare a singhiozzare e a piangere; strinse la sua maglietta forte sentendo la presa del fratello farsi più stretta e le sue labbra sulla sua testa < Ti vuoi calmare gallina che non sei altro? > le chiese con fare amorevole Louis, la ragazza gli tirò un leggero pugno all'altezza dello stomaco: < Taci coglione > lo rimproverò sorridendo per poi stringere tutti i ragazzi che aspettavano impazienti che la sceneggiata inisse. Bessie affondò il viso nel petto di Malik che le accarezzò dolcemente i capelli: < Scusa Malik... > sussurrò e sentì la sua stessa voce rimbombare nella gabbia toracica < E di che?Mi piacevi Tomlinson ma tutto ha una fine > la rassicurò cercando di non far seguire a nessuno dei presenti il loro discorso; quando furono tutti presenti,Taylor si schiarì la voce raggiungendo la sinistra di Liam: < Forse è il momento più adatto per chiarire qualche cosa... > cominciò grattandosi la nuca il ragazzo < Io e Taylor... stiamo "insieme" ufficialmente da quella sera in discoteca > continuò mimando le virgolette pronunciando la parola"insieme" < Sappiamo di aver sbagliato ma ci eravamo tenuti dentro tanti sentimenti per troppo tempo, mi spiace di avervi deluso > continuò la bionda saettando lo sguardo tra Bessie e Louis, < Fatemi capire: qua tutti si scopavano qualcuno del gruppo tranne noi due?? > chiese con voce più acuta del solito Sam indicando se stessa e Niall che era il più consapevole di ciò che gli accadesse intorno da tempo < A quanto pare si Sam, rimediamo? > e Niall le passò un braccio dietro le spalle < Non ti permettere Horan > lo allontanò con un balzo la ragazza ravvivandosi i ricci capelli e la risata di Harry arrivò chiara,pulita e melodiosa alle orecchie della ragazza: erano tanti giorni che non rideva così, < Bess, credo che tu debba sapere delle cose su me e Vanessa... > la richiamò il fratello mentre la ragazza rimase dietro, la sorella sorrise istintivamente e scosse la testa: < Credo di aver già capito, voi vi piacete ancora,come vi siete sempre piaciuti e come tutti ce ne siamo accorti e ti sei sentito in colpa perchè io tornavo da quella donna mezza fumata > sentenziò come se fosse la cosa più ovvia del mondo lasciandosi cingere i fianchi dal riccio, < Ora possiamo tornare a casa? Mi sono svegliato alle 6.00 per venire qua > chiese in uno sbadiglio poco contenuto Liam, cogliendo l'occasione per passare un braccio dietro al collo di Taylor < Si, direi che è ora di tornare a casa > Annuì Louis intrecciando la sua mano con quella della rossa, e i suoi occhi si illuminarono al solo sfiorarsi. L'ammucchiata di ragazzi uscì sollevando un allegro chiacchiericcio: uno di quelli che non si sentivano da tanto,di quelli dove tutti parlavano di tutto senza preoccuparsi di sfiorarsi o di nascondere qualcosa, quell'atmosfera che era mancata da 3 anni; Louis aprì la macchina e  tutti si apprestarono a trovare i posti più comodi, < Louis credi davvero che qui ci entreremo tutti? > chiese scettica Sam spostandosi una ciocca riccia sfuggita alla sua alta coda e posizionandola dietro l'orecchio, Louis corrugò un attimo le sopracciglia osservando la sua macchina: < Questa macchina ha sopportato di tutto! Dal cibo di Niall, ai peluche di Liam, ai trucchi di Taylor alle ragazze di Malik! > Zayn si girò velocemente verso l'amico fulminandolo con lo sguardo < Perchè mi metti sempre in mezzo? > chiese con fare retorico senza nascondere un ghigno divertito < Io non mi siedo su questi sedili se non so prima cosa ci ha fatto Malik qua sopra! > urlò Niall indicando i sedili in pelle ma nel fracasso dell'aereoporto nessuno si preoccupò di metterlo a tacere, < Un giorno lo scoprirai Horan! > gli rispose Zayn tirandolo dentro, Harry si ravvivò i ricci dopo essersi lasciato andare in una melodiosa ma contenuta risata: < Se non vi dispiace io e Bess andiamo in Taxi, non ci entriamo qui! > Louis osservò un secondo la sorella, la rossa sostenne a stento lo sguardo nonostante fosse tutto chiarito e nonostante tutti avessero avuto le loro colpe eppure aveva ancora un nodo in gola: aveva ancora paura che Louis avesse accettato la situazione solo per causa maggiore e la convivenza in quel caso non sarebbe stata del tutto rilassata, ma il fratello le sorrise amorevolmente annuendo con la testa scacciandole via qualsiasi dubbio e i due, nella folla dell'aereoporto, si allontanarono verso le macchine gialle stringendo la presa delle loro mani, come per paura di perdersi di nuovo.

Harry osservò la ragazza poggiare la fronte sul freddo finestrino osservare gli alberi sfrecciare velocemente e presentarsi solo come mosse macchie verdi fino a quando non fu momento di scendere. Bessie spostò i lunghi capelli rossi su una spalla, intrecciando le sue braccia intorno al collo di Harry, le accarezzò lentamente una gunacia sentendone l'estrema morbidezza, poi si toccò nuovamente le tasche del giubbotto come un'ora prima estraendo finalmente la scatoletta blu ed estraendo fuori la luccicante catena senza dire una parola: < E' per te > sentenziò lui mentre questa si spostava i capelli per permettergli di allarciargliela, la ragazza giocherellò con il ciondolo con il nome "Harry" come una bambina emozionata con il suo regalo di compleanno < Ti amo Harry > sussurrò dopo aver preso un profondo respiro e in quel momento il ragazzo realizzò cosa l'aveva resa così pensierosa tutto quel tempo < Ti amo davvero, mi è sempre difficile dirlo > continuò la ragazza, < Ti amo anche io Bess > rispose soffiando il suo caldo respiro sulle sue labbra e accarezzandogliele; quando la rossa allentò la presa dai suoi ricci dopo aver allontanato le loro labbra da quel lungo bacio gli rivolse la parola, restando fronte a fronte con lui mentre i ricci le solleticavano le guance: < Ci siamo solo noi e il resto Harry > il ragazzo scosse la testa < In realtà, siamo Tu,Io e il resto > rettificò lui, Bessie corrugò la fronte: < E io che ho detto? > Harry rise alla sua buffa espressione prima di darle un bacio sul piccolo naso all'insù, in quel momento gli sembrò di aver detto una cosa troppo chiara per essere spiegata < Vedi Tomlinson, prima di noi, vieni Tu, Tu per me vieni prima del resto > e le lasciò un innocente bacio a stampo dolce,delicato e lento sulle labbra mentre sentì una lacrima della ragazza bagnargli il volto.

Fine.


Eccoci, ommiodio sto per piangere ma mi trattengo.
Quando scrivo sono sempre molto presa,prima di dormire mi impersono in tanti personaggi ed è proprio prima di dormire che a volte riesco a fantasticare,a trovare l'ispirazione.
Sono felice di aver finito la FF,perchè potrò concentrarmi sulle nuove,sperando di regalarvi altre emozioni,
ma mi è seriamente difficile pensare che non dovrò più aggiornare i capitoli,rispondere ai commenti sulla coppia Bess-Malik e roba del genere
e sappiamo tutti che prima o poi,anzi,nel corso di qualche ora questa FF sparirà dalla prima pagina e lentamente tutti se la dimenticheranno ma non mi importa,
non mi preoccupa,perchè so che a quelle 90 persone che la seguono ho regalato tutto ciò che ero in grado di fare*ed ora vi regalerò di più con ciò che ho imparato*
e sono felice che siate rimasti fino alla fine, a tutti quindi grazie:
Grazie a chi recensiva
Grazie anche a chi semplicemente leggeva
Grazie a chi l'ha messa nelle preferite
Grazie a chi l'ha seguita
Grazie a chi mi ha dato tanti consigli
Grazie a chi mi faceva ridere
Grazie a chi è riuscito a cogliere il significato di tutto questo
Grazie a chi aspettava con impazienza il continuo
Grazie a chi ha capito il mio modo di scrivere
Grazie a chi è rimasto con Bess e i ragazzi fino alla fine.


Credo che Grazie sia la parola giusta,è tutto ciò che posso dire a tutti voi per tutto ciò che avete fatto.
  
Spero che vi rimanga nel cuore tutto questo,e che vi rimanga nel cuore tutto ciò che magari sono riuscita a trasmettervi.
 
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*Questa inceve è la nuova FF,spero di non deludervi mai*
 
Con tanto amore:Melany.
 
   
 
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