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Autore: _LostinLove    13/04/2012    0 recensioni
Ciao, mi chiamo Marta e questa storia narra un sogno che ho fatto. Parla di me, i one direction e due carissime amiche. In realtà i one direction non saranno molto importanti qui, sono più importanti le due ragazze che mi fanno ridere ogni volta che le penso. Sarà una storia breve e non vi toglierà tanto tempo. se volete leggerla, ve ne sarò grata :)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sognare Con Voi A Milano E' Più Facile'
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" E ccoci qua splendori.",  disse Morgana aprendo di colpo la porta di casa. Nicole si gettò dentro come se fosse lei la propretaria mentre io mi intrufolai con calma, sussurrando un "Permesso?" e cercando di non farmi notare. non c'era nessuno in casa, credo, ma comunque non mi sentivo molto a mio agio. Avevo cambiato così tanti paesaggi che ero così in confusione. "Cos'hai detto?", chiese di nuovo Morgana. le sorrisi.
"Nulla ..", borbottai piano. Lei mi diede un buffetto sulla spalla. Nessuno di noi tre riusciva a smettere di sorridere. Era tutto così perfetto. Ci eravamo incontrare. Poi Nicole, tra le risate, scappò via da noi e corse lungo un corridoio. Morgana la seguì trascinandosi dietro lo zaino. Io rimasi inpiantata davanti alla porta ancora chiusa mentre fissavo la casa. Non sapevo se dovevo seguirle, oppure restare ad aspettare. Mi guardai attorno osservando per bene i quadri, il divano, e la cucina. Era proprio una bella casa. Sentivo Morgana e Nicole ridere. Poi una porta si aprì di colpo e ne uscì un ragazzo. Mi squadrò per un secondo e poi mi sorrise.
"Ciao.", disse avermi superato e aver chiuso la porta.
"Ciao.", sussurrai io. Il ragazzo era alto quanto me, con i capelli mmarroni e gli occhi color cioccolata. erano stupendi.
"Sei amica di mia sorella?", chiese.
"Sì, è di là assieme a Nicole.", balbettai mentre lui andava al frigo e si prendeva una lattina di cola.
"Ne vuoi?", chiese porgendomene un'altra.
"Ehm, no grazie. Sono a posto così.", mentii. In realtà avevo la gola secca, la bocca impastata e stavo morendo di caldo.
"Devi andare da loro?", chiese poi e il suo sorriso si allargò quando i nostri sguardi si incrociarono.
"Credo di sì.", in realtà non stavo capendo nulla.
"Bene, vai fino alla fine del corriodio, poi giri a destra e alla seconda porta a sinistra sei in camera di Morgana."
"Grazie ...", stavo per chiamarlo per nome, ma mi tratteni dal farlo. Sarebbe stato strano che io sapessi come si chiamava, e che sapevo in realtà alcune cose di lui. Perchè capitava spesso che Morgana ne parlasse ed era buffo sentire quanto lo prendesse in giro dicendoci che lo chiamva con nomignoli strani. Ogni volta io ridevo, ma un po' mi sentivo gelosa: anche io avrei voluto avere un fratello. Gli sorrisi e seguii le sue indicazioni. Subito dopo aver girato a destra mi bloccai, mi guardai indietro e vidi che lui si stava sorseggiando la bevanda e mi guardava. Alzai le spalle cercando di fargli capire che mi ero già persa. Lui si pulì la bocca con la manica della maglietta e scoppiò a ridere. Quindi lasciò la lattina sul tavolo e mi venne incontro.
"Ho detto seconda porta a sinistra.", disse e mi spinse da dietro, appoggiando le mani sui fianchi. cominciai a ridere perchè ero davvero una sciocca. Mi lasciò davanti alla porta dove c'era scritto in grande "Morghy" su un foglio di carta appesso con scoach(?). "Eccoti qua .. scusa, il nome?"
"Marta.", sussurrai piano. mi sorrise.
"io sono Mauro."
"Lo so.", dissi piano e mentre entravo nella camera speravo che si fosse tolto dalla faccia quella espressione da ebete.

" E ora cosa facciamo? ", chiese Nicole sistemando i piatti nel lavabo. Le passai le mie posate e quando sistemammo tutta la tavola, sembrava che non ci fossimo mai entrate.
" Non lo so, sai? ", chiesi. infondo erano loro quelle che dovevano portarmi su e giù per Milano, io non sapevo nulla.
" E se facciamo un po' di giri? Tipo a Via Torino e andiamo al Duomo? ", chiese Morgana.
" Non ho la più pallida idea di cosa sia questa via. ", dissi e scoppiai a ridere.
" Ma Marta, non sai proprio nulla! ", dissero le due in coro e poi risero anche loro.
" Potreste smetterla di ridere? Vorrei vedere i Simpson! ", ci sgridò Mauro dal salotto, alzando la testa dalla televisione per guardarci. Morgana gli fece la linguaccia, mentre io e Nicole cominciammo a ridere più forte.
" Adesso ce ne andiamo, cazzo." , ruppe il silenzio poi Morgana e prese il suo giubbotto. Uscimmo di ca sa e lasciammo Mauro da solo. "Prendiamo il bus?", chiese mentre camminavamo v erso la fermata in stazione.
" Certo. ", dissi sorridendo. Avevo portato con me il taccuino e una borsetta, per fortuna, con dentro abbastanza soldi. Ero certa che non li avrei spesi ma era meglio tenere le cose preziose strette a sè. nel taccuino, in una tasca nascosta, c'era anche il biglietto del concerto. salimmo sul primo bus, verso il centro mentre quelle due scimmie continuavano a parlare. ripensai all'emozione quando mia sorella era tornata a casa sventolandomi il biglietto sotto il naso, quando avevo urlato di felicità. avevo già detto che era tutto perfetto? beh, lo ripeto: andava tutto benissimo.
" Ci sei? dobbiamo scendere. ", mi richiamò Nicole prendendomi la manica della maglietta.
" Uh, grazie. Mi ero distratta. ", dissi. "Questa città è così bella." 
"Sì, ben per te. Per noi è un po' una noia. Hai portato la macchina fotografica?", chiese poi appena scendemmo. Annuii, ci prendemmo tutte e tre sotto braccio e cominciammo a camminare verso il Duomo. Lo avevo sempre visto solo in foto, o per video. E ora che ci ero davanti, mi sembrava ancora più maestoso e bello che mai. Ero appassionata di architettura, un pochino. Mi piaceva da impazzire l'arte e sopratutto quella moderna. Ma il Duomo era stupendo. Morgana mi trascinò verso un gelataio che si era fermato con una bancarella per strada e ci comprammo una pallina di gelato a testa.
"Eccomi, a Milano. E se non ci credete, guardate il Duomo.", dissi alla macchina fotografica. Poi mi spostai e feci vedere la chiesa che, imponente, si innanzava dietro di me. Alla mia destra Nicole, e alla mia sinistra Morgana, continuavano a fare faccie stupide e ridevano. io cercavo di essere seria, ma continuavo a sbagliare di parlare e finivo con fare versacci e smorfie. la gente si girava per guardarci, mentre noi ce ne stavamo sedute sugli scalini. "Allora, loro sono le mie due amiche. La koala nicole, e il panda morgana.", scoppiammo a ridere.
"lei è il topo.", dissero in coro poi, e tornammo a ridere. eravamo così spensierate, eccitate e felici. tutto allo stesso tempo. non riuscivamo a contenerci e continuavamo a dire stupidaggini. terminammo il video dopo una mezz'oretta e poi, sgracendoci le gambe, ci dirigemmo verso Via Torino. volevano farmi vedere i negozi più cool, ovvero quelli che costavano di più.
"Wow, che fighe quelle ballerine.", dissi avvicinandomi ad una vetrina. mi ero talmente avvicnata che avrei fatto di meno a spiaccicarci al faccia sul vetro, ma per gentilezza mi ero limitata a guardare con aria sognante le scarpe. la comessa mi guardò ridendo e poi si voltò. "cos'aveva da ridere quella?", chiesi.
"non so, sarà perchè sembravi un idiota.", disse Nicole.
"Ah be.. grazie mille! solo che sono bellissime.", dissi mentre morgana mi prendeva per mano e mi portava via. mi voltai un ultima volta a guardare quelle ballerine stupende. camminammo ancora per un bel po', tanto c'erano tantissimi negozi, finchè non mi fermai davanti ad uno. guardai un prezzo e poi scoppiai a ridere. molti i guardarono indignati, altri incuriositi, tra questi anche le mie amiche.
"cosa c'è?", chiese una.
"maddai, come si può?", dissi tra le risate. i clienti dentro il negozio si stavano infastidendo quindi decisi di allontanarmi mentre le due scimmie che mi accompagnavano guardavano cosa non andava alla vetrina e sui prodotti esposti. "insomma, non ha senso: se vuoi comprarti un taccuino, poi ci devi fare il mutuo qui.", scoppiammo tutte e tre a ridere.
"e ora..", disse Morgana fermandosi davanti ad un negozio. c'era una enorme scritta con il nome "abercrombie e fitch". "foto con un modello.", disse e ridacchio.
"con chi, scusami?", domandai ma le due mi trascinarono dentro e mi ritrovai presto davanti a una coda. davanti a noi c'erano dei modelli a torso nudo che si facevano fotografare gratuitamente. erano tutti proprio molto fighi. "e adesso?", chiesi.
"chi scegli?", chiese Nicole.
"mi sembra di essere al supermercato.", scoppiai a ridere. poi decisi per il moro e dopo aver atteso la fila ci facemmo fare la foto. quando uscimmo ero mezza sconvolta, avevo fatto una foto con loro e un modello. cioè, non capitava mica ogni giorno un ragazzo piuttosto figo che entrava in una tua foto a torso nudo. risi appena salimmo sul bus verso al casa di nicole.
"cosa c'è ora?", chiese lei.
"è una cosa buffa. non l'avevo mia fatta.", dissi. loro due si guardarono negli occhi e sorrisero.

"E adesso mangiamo!", disse la madre di Nicole servendoci un piatto di piadina ognuno. La rigraziai e ci sedemmo a tavola. Ci stavamo tutti e stavamo mangiando avidamente. Quando finimmo aiutati la madre a prendere i piatti mentre Nicole e Morgana fuggirono in camera a prepararsi per la twitcam. il padre di nicole andò in soggiorno col giornale in mano. "grazie marta, sei gentile."
"di nulla.", dissi e le sorrisi. poi andai verso al camera di Nicole e quando entrai avevano già comicniato a parlare. "e aspettarmi?", chiesi e chiusi la porta., loro risero.
"no, avevamo fretta.", disse morgana.
"ma guarda che sono io l'ospite qui.", mi lamentai e poi mi sedetti affianco a loro. mi sorrisero e poi salutai la webam.
"ecco, lei è marta. è da tipo .. uhm, un anno e mezzo che ci aspettavamo?"
"sì, nicole. troppo tempo.", sorrisi. cominciammo a rispondere alle domande che comparivano sul display a mitriallietta e ogni volta ridevamo perchè ci chiedevano di raccontare come ci eravamo incontrare, e cosa avevamo fatto. alla fine, verso le dieci e mezza, avevamo tutte e tre la gola secca e non la finivamo di ridere. sembrava che anche chi ci guardava si divertisse, e a me sembrava una vera soddisfazione. non sapevo veramente perchè, forse era colpo di morgana e nicole che mi stringeva in un abbraccio enorme o che la sera dopo avrei visto i One Direction al concerto. ma c'era una cosa che dopo tutto mi lasciava ancora più eccitata, amavo le due mie amiche con tutto il mio cuore ma ce ne era un'altra, povera ragazza del sud, che mi avrebbe aspettato fino alla fine. sapeva che avrei fatto lo stesso. e mentre ridevo mi accorsi che lei mi stava vedendo, perchè ci aveva appena lasciato un messaggio dolcissimo. "Ehy, Benedetta. COme stai?", chiesi interrompendo un po' il gioco che avevano iniziato le due, cercando di indovinare qualcosa delle nostre "viewers".
"Bene e tu? Domani ci incontreremo, lo sai, vero?", lessi il suo messaggio ad alta voce e morgana mi baciò sulla guancia.
"Voglio conoscerla, è divertente.", disse poi.
"è bellissima Benedetta.", aggiunsi. poi scoppiai a ridere. "voglio vederti anche io.", passammo un po' a risponderle e poi suonò il mio cellulare. dovetti uscire dalla camera perchè era mia madre, ed era curiosa di sapere com'era andata, poichè in tutta la giornata le avevo mandato solo un messaggio per avvisarla che ero arrivata in tempo alla stazione.
"E allora, tutto bene?", chiese poi.
"Sì, sono tutti grandiosi qua. e poi Milano è magnifica, sai?"
"Ci credo, tesoro. hai ringraziato i genitori di Nicole per me e papà?"
"Certo mamma, almeno una cinquantina di volte."
"fai la brava."
"lo sono.", poi scoppiammo a ridere.
"mi manchi già", disse poi.
"aaaw, mamma. dai, sono solo altri due giorni."
"ma tu sei la mia piccolina."
"okay, basta. abbiamo capito, no?"
"sei acida.", grugnì e io risi.
"ti voglio bene anche io mamma. ci sentiamo domani mattina?"
"certo tesoro. buona notte."
"notte anche a te.", poi chiusi la telefonata e scoppiai a piangere. per mia fortuna ero in bagno. piangevo perchè ero triste, volevot roppo bene a mia madre. e lei a me. ogni volta che ci separavamo era una fitta al cuore. tra di noi c'era qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto togleire. quell'amore materno che ti resta dentro. nonostante tutto la tenevo sempre vicina nel cuore, l'unico luogo dove lei potesse stare al sicuro. mi asciugai le lacrime, aspettai che gli occhi non fossero più rossi e uscii. tornai in camera e feci come se non fosse successo nulla. dopo una decina di minuti fummo costrette a chiudere e subito arrivò la madre di morgana.
"ciao mamma.", disse lei abbracciandola.
"vuoi un caffè?", chiese la madre di nicole e l'altra si scusò di fretta, dicendo che il figlio era in macchina. "ma fallo entrare, staranno con le ragazze. beviamoci un caffè, è da tanto che non parliamo."
"hai ragione, sai? Morgana, va' a chiamare tuo fratello.", disse lei e togliendosi il cappotto entrò in cucina. io sorrisi gentilmente e mi dileguai in salotto con nicole, mentre suo padre se ne era già andato in camera. dopo una manciata di minuti comparvero entrambi. io scoppiai a ridere a vedere Mauro perchè aveva un giubbotto nero ma sotto aveva solo una camicietta leggera e stava non poco congelando. Nicole si trattene stringendosi la maglietta attorno alla bocca senza farsi notare.
"Ciao gente."; disse lui gettandosi con la grazia di un elefante in cristalleria sul divano. gli sorrisi come per rispondergli ma subito tornai a parlare con le altre due. lui si mise le cuffie alle orecchie e cominciò a sentire musica. ogni tanto una di noi tre si voltava a vedere cosa faceva, ma era sempre lì, a mimare le parole con la bocca. ad un certo punto Nicole fu costretta a cercare qualcosa in frigo, e morgana fu richiamata dalla madre per non ricordo quale motivo. ero seduta sul divano, da sola con Mauro. e mi sentivo in forte imbarazzo. "come stai?", mi chiese dopo essersi tolto una cuffietta.
"bene,e tu?"
"Mi sono divertito questa sera."
"quoto.", lui mi sorrise mostrandomi la fila di denti piccoli, perfetti e bianchissimi. "cosa ascolti?", dissi poi per interropmere il silenzio che era calato. mi chiesi dove erano finite le due, che sembravano parlare divertite con le loro madri.
" una canzone a caso." , rispose.
" oh, io odio la riproduzione causale. va' sempre a finire che vado avanti finchè non trovo uan canzone che mi piace. ", annuì e scoppiammo a ridere. "posso?"; chiesi indicando la cuffietta. 
"certo.", me la porse e io la indossai. sentiva una canzone molto bella, a me piaceva. mi ricordava l'estate, le risate e il sole che scalda la pelle quando ti abbronzi. era "Replay" di Iyaz. la ascoltai un po' e cominciai a canticchiarla. poi gli sorrisi.
"ti piace il rap?", chiesi.
"Sì, direi di sì. e a te?"
"sì, ascolto da quando ero più piccola Eminem. ma preferisco in assoluto il Pop."
"Ah ...", mormorò. scoppiai a ridere.
"direi che non è proprio il tuo genere.", dissi tra le risate. e mentre cercavo di smettere comparvero nicole e morgana che dopo averci visto si guardarono perplesse.
"marta, io devo andare.", disse morg.
"oh, okay.", mi alzai e andai ad abbracciarla. lei mi strinse, e dopo una manciata di secondi era già fuori di casa. la guardavo dalla finestra e continuavo a salutarla con la mano. sapevo che la amttina dopo l'avrei rivista, ma già volevo correre da lei e strignerla di nuovo. quando salì in macchina mi salutò e mi sorrise. "andiamo a dormire?", chiesi quando ero già in pigiama, seduta per terra mentre la nicole cercava senza successo di staccarsi da twitter.
"sìsì, ora ..", borbottò rispondendo per l'ennesima volta ad un tweet.
"nicole? vorrei dormire io.", sbuffai.
"e dormi.", disse e rise.
"nicole, è quasi mezzanotte.. e io con la luce accesa non riesco a dormire."
"gne gne. chiudi gli occhi. ci riuscirai.", mi infilai sotto le coperte e strizzai gli occhi ma la luce del display era troppo forte. quindi mi alzai, le presi il computer portatile di mano, le chiusi internet e lo spensi. mentre lei si dimenava per ridarglielo ormai era già chiuso e lo appoggiai sul tavolo.
"ora, dormiamo.", dissi e mi gettai di nuovo nel letto. nicole mi fece la linguaggio e si coricò pure lei. "notte bellissima."
"notte splendore. a domani mattina.", sorrisi e poi mi addormentai sognando cosa mi avrebbe aspettato il giorno dopo. avevo così tante idee e pensieri che mi stupii di riuscire ad addormentarmi con tale facilità, ma la stanchezza prese il soppravvento e non mi costò poco riuscire ad andare nel mondo nei sogni. ma forse ci ero già ...

***AUTRICE***
Et voilà! tre giorni per partorire questo capitolo, mannaggia! comunque, spero vi piaccia. chiedo perdono per l'altra storia, ma scriverò al più presto il nuovo capitolo. giurin giurello (?)
un bacione principesse mie, e principi. e vi ricordo che questa FF non è scritta per nulla. è per ricordavi di continuare a sognare e credere nelle vostre speranze e nei sogni. se avete talenti sfruttateli, non lasciateli lì. ve li hanno dato per farvi qualcosa. siete nati per essere qualcuno.
  
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