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Autore: Chandy    14/04/2012    0 recensioni
Una giovane assistente universitaria indaga, insieme al suo compagno e al professore di storia, su omicidi avvenuti in modo insolito, che celano la rabbia di un'anima perduta.
Riuscirà Sarah a scoprire il motivo di questi accadimenti?
In mezzo a giornate cupe, soleggiate e apparentemente tranquille, in mezzo a persone che scompaiono, Sarah si troverà per le mani un pezzo di storia che ha dell'incredibile, differente da tutto ciò in cui ha, finora, creduto.
Per lei l'impossibile diverrà possibile...forse!
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La serata non si prospettava un granchè, nonostante la festa sembrasse prendere una piega abbastanza positiva.
Il fatto era che Sarah si stava annoiando e avrebbe voluto andarsene volentieri.
La proprietaria della casa le si avvicinò: era la classica signora ricca, ben vestita e con un'acconciatura di alta classe.

 "Allora signorina Larson, si sta divertendo?"
 "Oh, salve signora Edwards...sì sì, è una bella festa."  Sarah temeva che dal suo tono trapelasse il disagio che, lentamente, la stava inabissando.
 "Bene, allora non ha nulla in contrario se le presento mio marito."

A Sarah sembrò che la folla all'interno della sala si aprisse come le acque di Mosè: ed ecco...lui era là, sulla quarantina, alto circa un metro e settanta, moro e con occhi color del cielo; pareva quasi un uomo dai caratteri stereotipati, ma dallo sguardo così profondo che Sarah trasalì.

 "Buonasera signorina Larson, che piacere averla qui con noi; le piace la festa?"
 "Sì certo..come dicevo a sua moglie, mi piace molto l'ambiente e questa festa è molto...intrigante"  quella pausa diede la possibilità a Sarah di lasciarsi scappare una frecciatina seducente verso il suo interlocutore.
 "Quindi...ha intenzione di fermarsi ancora per un pò"  rispose lui restituendole lo sguardo ammiccante
 "Penso di sì...non voglio fare tardi però, domani mi aspetta una dura giornata di lavoro"
 "Di cosa si occupa signorina Larson?"
 "Lavoro all'università di Harvard come aiutante del professore di storia."
 "Mmm..lavoro interessante" nella sua voce Sarah intuì un leggero sarcasmo, tanto che il fascino che le aveva suscitato svanì.
 "Sì abbastanza interessante e a volte direi coinvolgente."
 "Sono felice per lei signorina, allora...beh, buon proseguimento e buon lavoro nel caso dovesse andarsene prima che la festa finisca."
 "Grazie mille signore, altrettanto".

Sarah si riamalgamò alla gente che nel frattempo non si era fermata, ma continuava a colloquiare animatamente, come in ogni festa che spesso le persone di quella "classe sociale" organizzavano.
Intanto, fuori dalla villa, a qualche metro di distanza, una carrozza sfrecciava a gran velocità, senza badare a cosa ci fosse dinanzi al suo cammino.
La nebbia era sempre più fitta e una persona in quel momento si trovava proprio nella traiettoria sbagliata. Non fece in tempo a scansarsi che venne travolta prima dai cavalli, poi dalla carrozza stessa e non ci fu nulla da fare.
L'indomani nel paese lo scompiglio regnava sovrano, non si sapeva cosa fosse successo, c'era solo un cadavere in mezzo alla strada. La polizia aveva già iniziato il sopralluogo e gli agenti si spostavano intorno all'isolato alla ricerca di indizi che potessero spiegare l'accaduto. Qualcosa indicò però al medico legale che l'uomo era stato travolto da cavalli, dato che aveva i segni dei ferri addosso e qualche segno di ruota sulla camicia.

 "Allora dottore a che ora è avvenuto il decesso?"
 "All'incirca verso mezzanotte"
 "E la morte è stata istantanea?"
 "Eh direi proprio di sì"
 "Okay vedremo cosa fare appena avrò tutti i referti dell'autopsia"

Nel frattempo Sarah si era svegliata e, seppure la sua testa non fosse proprio in forma, cercò i vestiti e uscì di casa diretta all'università.
La giornata era migliorata e lei si sentiva più in forma, pronta per affrontare un'altra delle ricerche del professore.

 "Salve prof."
 "Oh Sarah, ciao. Hai saputo?"  l'espressione del professore, un uomo sulla sessantina, era alquanto cambiata e il tono della voce era più concitato.
 "No cosa è successo?"  Sarah era talmente preoccupata, che non si rese conto di aver posato la borsa sulla scrivania del professore, stropicciandogli tutti i fogli.
 "Un uomo è stato investito...non si sa bene cosa sia accaduto veramente; sembra che sia stato calpestato da alcuni cavalli."
 "Cavalli?" Sarah non riusciva a capire.
 "Già...come se fossero legati a qualcosa come una carrozza o qualcosa di simile, un calesse...non si sa"

Il professore insegnava storia, ma si occupava di casi misteriosi e carichi di adrenalina, dove a volte la paura la faceva da padrona. Aveva avuto a che fare con mummie in Egitto, durante un viaggio che non era di lavoro, ma anche con omicidi, fossili e, soprattutto, con i fantasmi.

 "Lei pensa che ciò abbia a che fare con qualche entità obsoleta?"
 "Possibile...chi poteva essere così matto da girare all'impazzata per le vie del paese con una carrozza?"
 "Beh, siamo quasi ad halloween, magari voleva creare l'atmosfera"
 "Sarah..." - la rimproverò il professore - "Scusi era una battuta per sdrammatizzare" rispose lei.
 "Comunque, per ora non abbiamo elementi che ci permettano di capire cosa esattamente può esserci dietro tutto ciò, quindi non ci resta che continuare a svolgere i nostri ordinari compiti universitari".

I due presero fogli e libri per poi avviarsi verso l'uscita della stanza, alla volta di un'altra monotona giornata di lavoro in cattedra.
   
 
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