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Autore: Origin753    14/04/2012    3 recensioni
Tutti gli outtakes, gli scarti, le scene tagliate perchè troppo demenziali o OOC, i "Behind the chapter" della Fan Fiction The Austen Resort.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Questa è la versione originaria "così come è venuta" del cap. 15, poi cestinata su consiglio della Beta. E' comunque simile a quella pubblicata. Vedete voi se vi va di leggerla. Sono stata molto indecisa se pubblicarla o no, ma cancellarla del tutto mi dispiaceva e per tenerla così nel pc...

Cooomunque....Il nuovo capitolo della storia vera e propria arriverà verso la metà della settimana: è quasi pronto (se passa l'esame della Beta!!), devo solo decidere fino a che punto farlo arrivare per poi attaccare con quello dopo. ^^

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- Gio! Svegliati..
È tardissimo - esclamò Elisabetta con gli occhi ancora pesanti di sonno e la bocca impastata, dopo aver guardato la sveglia.

-Tra un po' chiude persino il ristorante...-

La sorella mugugnò qualcosa di incomprensibile che si rivelò essere la frase di protesta: - Facciamo colazione al bar e restiamo a dormire ancora un po'. -

- Ma quanto abbiamo dormito?! - disse Elisabetta subito in piedi - Anche se è più corretto dire quando non abbiamo dormito...-

Avevano infatti passato quasi tutta la notte in bianco. La sbronza di Lidia era stata più seria del previsto, era stata davvero male e era stata necessaria una certa assistenza che Caterina non aveva potuto darle dal momento che era piuttosto brilla anche lei.

Dice il detto "chi non beve in compagnia è un ladro e una spia" e le sorelle Benetti non avevano bevuto da sole: anche Isabella e Giovanni si erano ubriacati e strisciando sul pavimento, in lacrime e strilli, si erano avvinghiati alle ginocchia di Elisabetta e Giovanna per supplicarle di non dire niente ai loro genitori.

Fu così che Elisabetta e Giovanna si trovarono a dover fare da infermiere a quattro adolescenti sbronzi, con il solo aiuto di Caterina Morlandi, unica dello Junior Culb ad esser rimasta sobria.

- Lilly, ma come fai ad essere sempre così scattante al mattino? Anche quando dormi poco...-

- Avanti dormigliona! Alzati! È persino il compleanno di papà! Oggi sarà un grande giorno! A quest'ora saranno già tutti in spiaggia: tutte le pettegole si staranno chiedendo dove siamo finite, Caroline avrà già tentato due o tre assalti a William ai quali non ho potuto assistere e Charlie avrà già fatto il bagno. Forse a quest'ora forse sta riemergendo dall'oceano come Poseidone, con il caldo sole alle spalle che illumina la sua possente figura e il corpo imperlato da brillanti gocce d'acqua e...cloruro di sodio. -

Per tutta risposta le arrivò una cuscinata che prontamente schivò.

Per convincere definitivamente Giovanna ad alzarsi (che nel frattempo si era rintanata sotto al lenzuolo) Elisabetta scostò le tende per far entrare luce: - Guarda che giornata...di m****! -

La delusione fu enorme.

Non pioveva, ma il cielo era coperto da grosse nuvole grigie e il sole si intravvedeva a malapena. Il vento soffiava forte, molto più degli altri giorni.

In spiaggia la bandierina rossa sventolava impetuosamente sulla cima dell'asta; le onde erano alte e in mare non c'erano che surfisti.

Sull'ascensore [N.B. Che giustamente non c'è perchè il viallggio è organizzato in bungalows e non in un unico corpo centrale...XD] per scendere al ristorante le due ragazze restarono in silenzio. Deluse e preoccupate. Era chiaro che se il mare non si fosse calmato non ci sarebbe stata nessuna gita in barca/gommone quel pomeriggio. Giovanna, appoggiata alla parete, fissava il soffitto cercando di rassegnarsi all'idea.

Elisabetta, piuttosto irritata, malediceva in silenzio la sfortuna; ma non era fatta per il cattivo umore così, prima che le porte dell'ascensore si aprissero, aveva già ritrovato brio e fiducia: se anche la gita fosse saltata questo non avrebbe impedito a Charles e a sua sorella di stare un po' di tempo insieme, da soli. E poi c'era sempre la famosa cena! Doveva proprio ringraziare William, la sera prima non c'era stata l'occasione.

 

Nell'entrare al ristorante, Elisabetta e Giovanna incrociarono Caterina al tavolo delle bevande calde e fredde a far rifornimento d'acqua.

- Come stai, Cate? - Chiese subito Giovanna.

Caterina era piuttosto pallida, ma a parte gli occhi cerchiati e un po' arrossati aveva un buon aspetto.

Rispose che aveva un po' di mal di testa, ma che tutto sommato stava bene.

Il ristorante era semivuoto e le due sorelle individuarono subito Lidia, Isabella e Giovanni.

Sedevano al tavolo mogi mogi, circondati da caraffe d'acqua da mezzo litro.

Indossavano tutti un paio di occhiali da sole grandi e neri, modello diva, che rendevano molto difficile decifrare l'effettivo stato di salute.

- E il trio di mosche Tzè tzè là in fondo si sono riprese? - chiese Elisabetta.

Caterina rispose di sì e che appena finito di mangiar qualcosa Lidia era intenzionata a raggiungere il resto della famiglia che era già in spiaggia. Mentre Isabella e Giovanni sarebbero tornati in camera a dormire con la scusa del brutto tempo e di un'indigestione, per non farsi scoprire dai genitori.

- grz, ragazze! Siete delle vere amike! Mamma c ucciderebbe se lo venixe a sapere. -

Elisabetta disse che comunque non ci voleva un medico per capire che avevano bevuto non poco.

Caterina e Giovanni potevano anche cavarsela, ma su Isabella e Lidia gli effetti erano piuttosto evidenti. Almeno senza occhiali da sole.

- Papà se ne accorgerà di certo. Non è così stupido. -

- Beh tu intanto non fare la spia, Lilly, per favore. Siamo riuscite a convincere persino Maria a non dire niente. - disse Caterina

- Già! Non ti ci mettere tu a far la guasta feste! - biascicò Lidia, mandando giù un bicchiere d'acqua.

- "Guasta feste"?! Hai vomitato per quasi tutta la notte, non hai lasciato dormire in pace me, Giovanna, Maria e probabilmente metà ospiti del nostro corridoio e sarei io se facessi la spia a rovinarti la "festa"? Passare ore in bagno a tirar su l'anima e alzarsi con un'emicrania assurda...Sai che divertimento! -

- Prima di star male ci siamo divertite da matti! Non sai che ridere! Senz'alcool non ci si diverte! E io voglio divertirmi. Ho 16 anni se non lo faccio adesso quando lo farò?! E poi non venirmi a far la predica. Ti ho visto bere ieri sera... -

- Due dita di Cocktail. Due. -

- e io due dita di vodka alla fragola. - ribatté Lidia.

- Sì! verticali! 2 dita verticali per ognuno dei 10 bicchieri. Non raccontar balle perché tanto non ci credo. Non reggi bene l'alcool, anche se dovresti essere piuttosto abituata, ma la sbronza di ieri sera è stata epica. -

Giovanna cercò di calmare gli animi e Lidia si appellò subito alla sorella: - Gio! Lilly, mi maltratta...! -

- Cosa!? Ma se ti ho assistito tutta notte! È questo il ringraziamento? -

- Lidia, Lilly ha ragione. Solo sbaglia nei modi: Lilly, sei troppo dura. Sono certa che questa nottata è servita da lezione e non lo faranno più. -

- Fino al prossimo weekend in discoteca. - pensò Elisabetta, ma non disse nulla per non riaccendere la discussione.

Lidia e Caterina promisero; Giovanna si impegnò a non dir nulla ed Elisabetta fece lo stesso, ma volle saperne di più.

- Ma come diavolo avete fatto a ridurvi così?! -

- Saremo anche in un'isola deserta, ma non è tanto difficile procurarsi un po' d'alcool. Abbiamo le nostre fonti. -

- Sì è visto...! Capisco che non sia difficile farsi offrire da qualcuno un bicchiere o due, ma tirarsi nere in quel modo...-

- Io non ero tanto sbronza. -

- Cate! Ma se ti ho detto di curare un attimo Lidia, mentre davo un'occhiata a Isabella, torno 3 minuti dopo e ti vedo mezza svestita in corridoio che la trascini per le gambe...! -

- Avevo caldo!...E lei non stava ferma...era scappata dalla camera... - cercò di giustificarsi Caterina.

- Ora capisco perché ho il sedere tutto ammaccato! - piagnucolò Lidia.

- Menomale ke la mia amora era sobria. Cs avrei ftt senza di lei!? M ha tenuto i capelli mentre vomitavo per tutto il tempo! -

Giovanni sghignazzò. Aveva bevuto molto anche lui, ma reggeva bene l'alcool. Tra i quattro era il più in sé.

- E t nn ridere!! ke se aspettavo da te ero morta. Invece ke aiutarmi flirtavi! -

- Beh con tre infermiere gnokke! -

Isabella mollò una gomitata al fratello - Piantala di fare il kafone! -

Poi si scusò con Elisabetta e Giovanna: - Nn dategli retta. Si sa che gli uomini sn sempre cs, a loro interexa solo l'aspetto fisico. -

- Era un complimento! - si difese Giovanni. - Cxxxo! Che sexy che eri con quel vestito! - disse rivolta ad Elisabetta.

- Onorata di ricevere un complimento così vivo e sentito...- rispose lei ironica. - Ma non c'è bisogno di ricordarmelo, ieri sera me l'hai già fatto presente diverse volte. -

- Fatica sprecata con Lilly. Lasciala perdere... - commentò Caterina.

- Perché? Sei fidanzata? -

- No, ma è acida come un limone. - biascicò Lidia.

- È un peccato, davvero..cxxxo! All'iniziò non ti avevo guardata bene, ma cxxxo, alla seconda occhiata migliori! ..Hai da fare stasera? -

Elisabetta si alzò da tavolo disgustata.

 

In spiaggia la signora Benetti se ne stava seduta sul lettino avvolta in un asciugamano per il freddo, tutta rannicchiata e intirizzita.

Quando vide arrivare le sue figlie si animò, finalmente aveva qualcuno con cui parlare; era davvero stanca di fare puzzle enigmistici.

Le sue amiche non c'erano, la spiaggia era semi-deserta e Maria non era di gran compagnia.

- E dov'è papà? Dobbiamo fargli gli auguri! - chiesero le ragazze.

- Ha detto che sarebbe andato a fare una lunga passeggiata, di non preoccuparsi. È via da un bel po'. -

Giovanna ed Elisabetta decisero di provare ad andargli incontro.

Non aveva senso star lì sedute tutta la mattina con la loro madre che leggeva ad alta voce le definizioni dei cruciverba, Maria che rispondeva prontamente come ad un quiz televisivo e Lidia e Caterina che facevano finta di recepire quello che veniva loro detto.

Si fecero indicare la direzione in cui era andato il loro padre e iniziarono a partirono.

- Secondo te come si sono procurate tutta quella roba? -

Disse ad un tratto Elisabetta.

Giovanna disse che non ne aveva idea.

- Ci sono 4 bar. Sappiamo per certo che non hanno bevuto a quello dove eravamo noi o le avremmo viste. Rimangono i bar delle due piscine e quello dell'anfiteatro. Cosa mettono il braccialetto di riconoscimento per i minori di 18 anni a fare se poi servono comunque alcool? -

- Magari qualcuno gliele ha offerto. -

- Chi? I ragazzi del loro gruppo sono tutti minorenni. Che io sappia non hanno molti contatti con maggiorenni tranne gli animatori e noi di famiglia.... Ho provato a chiedere a Caterina, quell'altra ragazzina amica loro, ma dice che non sa nulla. - disse Elisabetta.

- Infatti era al nostro bar ieri sera. Ha ballato con l'animatore del loro gruppo quasi tutta la sera. Non ho capito bene cosa è successo, ma forse hanno addirittura litigato. -

- Ti riferisci alla scena madre da Grande Fratello con Isabella che scoppia in lacrime in corridoio e urla addosso alla poverina: "credevo foxi mia amika e invece t strusci tt la sera con il primo ke paxa e m lasci da sola, io nn lo avrei mai fatto!!" E pochi minuti dopo abbracci e moine per scusarsi. -

- Menomale che hanno fatto pace. - commentò Giovanna.

- Non sono molto d'accordo. Caterina sembra una brava ragazza, ma è troppo ingenua e influenzabile. Temo che Isabella la rovini. -

- Perché? Non ti sta simpatica Isabella? A me piace. -

- Quando mai!? - Pensò Elisabetta. Cambiò argomento.
 

   
 
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