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Autore: ferao    14/04/2012    6 recensioni
La storia di Ted e Andromeda in cinque capitoli.
*
Sentiva su di sé lo sguardo infuocato di Bellatrix, ma per la prima volta non le importò della sua disapprovazione: che valore aveva il suo disprezzo per lui, se quel “Sanguemarcio” era stato così gentile con lei? Cosa importava?
- Io… ti ringrazio tanto, io…
- Di nulla, Andromeda - la interruppe lui subito, sorridendo di nuovo in quel modo così gentile. - E se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiedi di Ted Tonks e arriverò in un baleno.
- Non avrà bisogno di nulla: ci sarò io con lei - ringhiò Bellatrix, feroce. Ted la guardò di nuovo con una freddezza che stonava con la gentilezza di poco prima; fece poi una smorfia e si allontanò in silenzio.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Il silenzio 




“È con enorme dolore che informiamo i nostri ascoltatori dell’assassinio di Ted Tonks…”

La radio parla, ma Andromeda non ascolta. Non può.
Perché dovrebbe stare a sentire quelle sciocchezze?
Sì, sciocchezze. Fantasie di ragazzini che non sanno cosa dicono. Persone senza niente di meglio da fare, nella vita, che spargere menzogne come sementi.
 

“… dell’assassinio di Ted Tonks…”
Stupidi, stupidi ragazzini. È ovvio che mentono, che si sbagliano, che… insomma, che diavolo vogliono saperne, loro? Perché Andromeda dovrebbe credere alle loro parole?
Lei… lo saprebbe, se fosse vero. Lo sentirebbe, se davvero Ted fosse…
Ma non lo è. Non lo è. Non è vero.
 

“… dell’assassinio di…”
Ted è sempre stato una parte di lei. Come una mano, un braccio. Se ci staccano una mano ce ne accorgiamo, no? Lo sentiamo, lo sappiamo. Quindi, se davvero le avessero portato via Ted lei lo sentirebbe.
È logico, è ovvio.
 

“… Ted Tonks…”
Non è vero, non è vero.
Perché se fosse vero nulla avrebbe più senso. La vita stessa sarebbe completamente inutile, vacua, priva di valore.
Ogni singolo respiro, ogni ticchettio d’orologio, ogni movimento del sangue sarebbero privi di una qualsiasi ragione. E non può finire così.
Non può.
Sarebbe come dare ragione a Bella, a sua madre, a tutti quelli che dicevano che non sarebbe mai stata felice accanto a un Sanguemarcio. A tutti coloro che le hanno sputato veleno addosso nel corso degli anni, additandola come una traditrice, augurandole infelicità eterna.
Non è giusto. Non può finire così. Andromeda si rifiuta di dare a tutti loro questa soddisfazione: non la piegheranno mai, non la vedranno mai soffrire, perché lei si è scelta la propria strada e non le importa di quello che dicono, perché…
 

“È con enorme dolore…”
Perché, perché è successo? Perché?
Davvero erano destinati a questo, fin dal principio? Davvero la loro vita insieme, iniziata con uno stupido fazzoletto, doveva terminare con un annuncio alla radio?
Era solo per questo che si erano amati, ribellati, trovati, scelti? Era tutto per arrivare a questo giorno?
Come può finire davvero così?
 
“… l’assassinio di…”
Senza rendersene conto, Andromeda inizia a piangere.
Piange per se stessa, per Ted, per ogni istante che è stato sottratto loro. Piange per un’intera vita insieme che non tornerà più, che è finita con un abbraccio troppo frettoloso per potersi chiamare addio.
Piange perché metà della sua anima se n’è andata, svanita in un nulla sconosciuto.
Piange perché – maledizione – alla fine chi odiava lei e suo marito ha prevalso.
Li hanno separati, li hanno condannati alla fine peggiore: la lontananza. Hanno vinto, hanno avuto ragione del loro amore, della loro vita, del loro legame; e se anche perdessero la guerra – ma quando? Come? – in questa battaglia hanno comunque trionfato.
Hanno vinto.
E ora ad Andromeda non rimane che piangere tutte le lacrime che può; se non altro, non sente il silenzio cui è condannata per gli anni a venire.
 
 
 
 
“… Ted Tonks.”
Dopo quel nome, cade il silenzio. Per sempre.
 














... sniff...
... sono sempre più convinta che Andromeda sia stato il personaggio più maltrattato di tutta la serie.
Ecco il quinto momento: l'annuncio alla radio della morte di Ted. Cavolo, è crudele concludere in questo modo una storia. Fa malissimo.

Comunque.
Vi ringrazio di avermi seguita fin qui, cari lettori. Alla prossima, spero con qualcosa di più allegro.
Un abbraccio a tutti,
Fera.
   
 
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