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Autore: Fiore del deserto    15/04/2012    3 recensioni
Ritenuto colpevole per aver infastidito una mortale per secondi fini egoistici, Jareth viene punito dalla cugina Kassandra, la quale lancerà un incantesimo su tutto il regno. Per spezzarlo, Jareth, in compagnia di Sarah, avrà tredici ore di tempo per superare il dedalo, forse sufficienti per imparare la via del'umiltà; ma non sarà semplice, dato che al posto del Labirinto vi sono cinque porte che Jareth e Sarah dovranno superare senza il minimo errore!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
E siamo proprio arrivati quasi alla fine della storia.
Di solito sono molto veloce a pubblicare le storie, ma questa volta ho avuto dei disagi che non mi hanno permesso di poter continuare. Ma alla fine, eccoci qua! Spero che abbiate continuato a leggere e ad apprezzare questa storiella :) Un saluto a tutti quelli che mi hanno sostenuto! Un abbraccio a Piso93 (che non sento da un po’ X3), Devilcancy e a Jo_The Ripper!
 
- Non è giusto! – sussurrava Sarah mentre le lacrime le scorrevano a fiotti, imperlandole il viso.
Kassandra mostrava il corpo senza vita del povero Jareth; sebbene passato a miglior vita, era comunque rimasto bellissimo, in tutta la sua grazia e il suo fascino sinistro. Forse la morte, il sonno eterno gli aveva donato un pizzico di dolcezza in più. Era proprio grazioso. Pareva dolcemente addormentato tra le forti braccia della cugina
- Perché? – disse Sarah a denti stretti, in lacrime – Non doveva finire così! –
- E’ stato lui a chiederlo! – spiegò Kassandra; tutti si stupirono da quella risposta, e rimasero pietrificati quando la regina aggiunse, dapprima rivolgendosi a Hoggle, Ludo e Sir Didymus e poi a Sarah  – Ha chiesto lui di sacrificarsi, in cambio della vostra salvezza e della tua, bambina! –
A quelle parole, Hoggle, Ludo e Sir Didymus provarono una profonda colpa, lo sguardo basso. Silenzio totale. Ma Sarah non tacque
- Jareth... Sei uno stupido! – Sarah si morse le labbra a sangue
- Datti una controllata, bambina! – la rimproverò in tono calmo Kassandra
 - STAI ZITTA! – gridò Sarah, tra lo stupore generale, increduli a come Sarah si rivolgesse alla regina; ma a lei parve non importare nulla – È TUTTA COLPA TUA! – gridava tra un singhiozzo e l’altro – SE TU NON AVESSI COINVOLTO JARETH IN QUESTO ASSURDO GIOCO, A QUEST’ORA NON AVREMMO NESSUN MORTO DA PIANGERE... E JARETH SAREBBE ANCORA TRA NOI!-
Kassandra poggiò per terra con delicatezza il corpo di Jareth e si avvicinò a Sarah
- Bada a te, bambina! Non usare questo tono con me! –
- ... E tutto questo per cosa? – continuò Sarah - Per uno stupido gioco? –
Kassandra schiaffeggiò Sarah, facendola zittire
- NON DIPINGERMI COME UN MOSTRO, BAMBINA! – le urlò la regina, poi continuò con tono più moderato – Ti ricordo che Jareth era anche mio cugino! Non è stato facile per me accettare la sua richiesta! –
Sarah si massaggiava la guancia colpita
- I...Io... – balbettò, ma Kassandra la interruppe
-Capisco perfettamente il tuo dolore, bambina! Te lo ripeto, non è stato facile per me accettare la sua richiesta dato che era mio cugino! Ma sappi che lo ha fatto per i tuoi amici... Anzi, prima di tutto lo ha fatto pensando a TE! – l’ultima parola, Kassandra la sottolineò pienamente – Quando la creatura del lago ti aveva trascinato in acqua, portandoti sempre più vicina alla morte, Jareth aveva notato i tuoi occhi colmi di terrore. Oppresso dalla colpa, aveva deciso di salvarti con ogni mezzo, non esitando a darti la propria vita! –
- Ma perché? – piangeva Sarah – Perché doveva proprio sacrificarsi? Non ha pensato al mio dolore? Al dolore per i suoi sudditi? Il suo regno ora è senza un re... –
- Ha preferito – aggiunse Kassandra andando verso Jareth, carezzandogli il volto – che tutti voi lo avreste pianto per una sola volta, continuando a vivere. In particolare, bambina... Sappi che lui non avrebbe mai voluto vederti morta, causando dolore ai tuoi amici, i tuoi cari! Sapeva di essere solo, più solo di te! Non fare in modo che la sua morte sia stata vana! – una leggera lacrima cadde sul volto di Kassandra, lei l’asciugò all’istante. Vide Sarah piangere amaramente. Hoggle le si avvicinò
- Sarah, ascolta la regina Kassandra. Jareth non avrebbe mai voluto vederti così! Lo sappiamo che è difficile, ma devi essere forte! –
- Orsù, Milady! – aggiunse Sir Didymus - Rendi così omaggio al nobile Jareth, in modo da far capire che voi foste grata pel gesto da egli compito per voi! –
Ludo poggiò l’enorme mano tra i capelli di Sarah, uggiolando insieme ad Ambrosian
- Sarah – aggiunse Gudule – coraggio! Vai da Jareth e porgigli il tuo ultimo saluto! –
Sarah abbracciò i suoi amici e si diresse verso il suo Jareth. Con lo sguardo, chiese il permesso a Kassandra
- Vai pure, bambina! – le disse gentilmente Kassandra. Sarah si inginocchiò di fronte al fae. Solo allora si rese conto di provare qualcosa di molto forte per lui. Si strusse per questo. Come si poteva morire, si disse, per una persona che all’inizio non provava nulla di reciproco?
Carezzò dolcemente la guancia, i capelli del fae.
Un profondo dolore la colpì al cuore, le ferì profondamente l’anima.
Lui aveva fatto di tutto per lei, e lei non gli aveva mai detto “grazie”.
Nemmeno quando lui tentò di convincerla della sua veridicità nella Porta della Sfiducia.
Niente...
Era sempre stata sgarbata con lui.
La colpa e il dolore erano troppo forti.
Istintivamente, lo abbracciò con tutte le sue forze, bagnando gli il collo di lacrime; portò il viso di Jareth al suo
- Jareth... perdonami! – singhiozzava lacerando i cuori dei presenti – Perdonami! E’ tutta colpa mia! Perdonami! –
Piangeva Sarah.
Voleva consumare le sue lacrime sul corpo del fae.
Kassandra non sopportò più tale strazio. Poggiò una mano sulla spalla di Sarah, la quale badava a piangere sul suo Jareth
- Avrei voluto conoscerti in un momento diverso... – disse Kassandra -... magari migliore, bambina! Torna a casa –
Alla parola “casa”, Sarah si voltò di scatto
- Cosa? E i miei amici... –
- E’ meglio così, piccina! Ti è concesso salutarli... – disse solenne Kassandra. Gli amici non tardarono ad avvicinarsi a Sarah, non ritenendo giusto che lei si allontanasse da Jareth.
Sarah si rivolse alla vecchia Gudule
- Addio, Gudule! E grazie per essere stata gentile con noi! –
- Sii forte, piccina! – disse la vecchia stringendole le mani.
Ludo le porse la mano
- Addio, Shara... –
- Addio, Ludo...! - Sarah lo abbracciò, inumidendo il suo pelo di gocce di sofferenza
- Se avessi bisogno di noi, Milady... – disse Sir Didymus asciugandosi le lacrime, mentre Ambrosian uggiolava
- Avrò sempre bisogno di voi... – disse Sarah abbracciandolo  – Ve l’avevo detto tre anni fa! Avrò sempre bisogno di voi! Sempre! Addio, Sir Didymus...! Addio, Ambrosian...! – diede un buffetto ad Ambrosian.
Hoggle non ebbe il coraggio di aggiungere parole
- Hoggle.. – esclamò Sarah
- Non abbracciarmi... – disse soltanto – Non mi piacciono gli addii, Sarah! – si asciugò una lacrima.
Sarah ignorò le sue parole e lo abbracciò stretto comunque
- No, Sarah! – obiettò Hoggle, mentre le lacrime gli scorrevano, ma poi ricambiò l’abbraccio anche lui
- Addio, Hoggle! Mi mancherete tutti quanti! Non vi dimenticherò mai! – disse Sarah
- Neanche noi ci dimenticheremo di te! – disse Hoggle.
Kassandra le si avvicinò
- Bene... Ora puoi tornare a casa... Addio, bambina!–
- Addio, Kassandra...! – la salutòlei.
Sarah osservò Jareth un ultima volta, gli carezzò il viso un’ultima volta.
Il corpo di Sarah si illuminò per poi sparire sottoforma di polvere si stelle.
 
ABOVERGROUND
 
Si ritrovò sdraiata sopra il sofà della stanzetta di Toby.
 Si svegliò, avvertì un brutto mal di testa. Ad accoglierla c’era proprio il suo fratellino.
Era sveglio.
La osservava curioso.
Sarah non ci fece molto caso.
Si alzò dal sofà e guardò la finestra.
Ripensò subito a Jareth.
Quanta tristezza, quanto dolore...
E quanta collera...
Un’altra goccia le cadde dall’occhio
- Bacino! – esclamò Toby
- Cosa? – Sarah si meravigliò dalla richiesta del fratellino, non gli aveva mai chiesto una cosa del genere
- Bacino! – implorò il piccolo
- Vuoi un bacino, Toby? – Sarah pensò giustamente che non era giusto prendersela col bambino. Andò da lui per baciarlo
 - No, no! – la bloccò il piccolo mettendole le mani al viso - Io a te! Io bacino a Sarah! –
Sarah restò di sasso!
Era la primissima volta che Toby voleva baciarla
- Come hai detto, Toby? –
- Sarah triste! Io do bacino! – continuò Toby
Lei rimase colpita da tale frase.
Si chinò verso il bambino, permettendogli di baciarla.
Toby le abbracciò il collo e la baciò teneramente sulla guancia.
Sarah era così felice di tale gesto che prese in braccio il bambino e lo abbracciò con tenerezza.
 
 
 
Anche se era molto stanca, Sarah non era riuscita a prendere sonno.
Le emozioni erano state davvero troppo per lei.
Aveva bagnato tutto il cuscino di lacrime e ormai era impossibile dormirvi.
Aveva gli occhi gonfi.
Maledizione quanto le mancava!
Ogni cosa le portava alla mente il suo adorato Jareth.
E tutto ciò che era successo...
Era solo colpa sua...
Si alzò.
Accese l’abat-jour e si guardò allo specchio.
Il troppo piangere l’aveva abbruttita, ma questo non contava.
A cosa le serviva la bellezza se non poteva più attrarre la creatura che tanto desiderava?
Pensò la prima volta che lo vide.
La volta in cui le si presentò nella stanza dei suoi genitori in tutta la sua bellezza sinistra.
Il loro primo ballo.
La sua “dichiarazione”.
Emise un gemito.
Tentò di versare un’altra lacrima
- Non lo farei se fossi in te! – esclamò una voce spirituale.
Sarah sgranò gli occhi e lasciò cadere il coltellino per terra e si guardò intorno.
Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille
- Jareth! Jareth, dove sei? – quasi implorò Sarah
- Sarah... – continuò la voce – E’ così che mi ripaghi dopo quello che ho fatto per te? –
- Jareth, ti prego, fatti vedere... – scongiurò Sarah; sentì qualcuno afferrarle la mano destra e subito si girò
- Jareth! – esclamò lei
- E’ questo che merito? – chiese Jareth con voce flebile
- Jareth... io...! Mi dispiace... – quasi pianse Sarah, magari avesse avuto ancora qualche lacrima
- Sarah, Sarah, Sarah! – disse lui con un sorriso scherzoso – Non imparerai mai, vero? -
Sarah ignorò la presa in giro e provò a buttarsi tra le braccia del fae.
Lo strinse più forte che poteva.
Non l’avrebbe mai più lasciato andare.
Jareth l’abbracciò con tutto l’amore che aveva da offrirle.
Aspirò il dolce profumo dei suoi capelli scuri.
Quanto aveva desiderato quel momento...!
I due restarono incollati in quel meraviglioso abbraccio per un paio di minuti, assaporando ogni momento.
Quando lei chiese spiegazioni, nel viso di Jareth nacque un sorriso diverso dal solito
- Girati Sarah! Guarda lì...- le indicò qualcosa, o qualcuno, alle sue spalle.
Non appena si voltò, Sarah vide sé stessa, tra le coperte, che si girava in continuazione
- Jareth? Cosa significa? – chiese lei un po’ impaurita
- E’ solo un sogno, mia preziosa. Niente di più! – spiegò il fae – Ora, infatti, il tuo corpicino sta dormendo, ma la tua anima è sempre sveglia. Ma se il tuo corpo si sveglierà... poof! io sparirò insieme ai tuoi sogni! –
- Questo vuol dire che...? –
- Stai solo sognando, mia preziosa! E ogni volta che lo farai, io ci sarò! – Jareth mise una mano sulla guancia di lei – Te l’avevo promesso, Sarah! Non ti lascerò mai da sola! Mi rammarico molto di vederti così in pena per me...! –
- E’ una tua magia, Jareth? – Sarah carezzò dolcemente la mano del fae
-No, mia preziosa... – spiegò Jareth – E’ un dono che mi ha offerto Kassandra! –
- Cosa? – si stupì lei
- Vedi, Sarah... – spiegò il sidhe – La sfida di Kassandra era una prova per vedere se prima o poi sarei giunto alla via dell’umiltà. E ci sono riuscito sacrificando la mia vita in cambio della tua e della salvezza dei tuoi amici. Dopo che ti ha riportato nel tuo mondo, Kassandra parlò con me, o meglio, con la mia anima... Lei è molto potente con la magia, riesce ad arrivare fino a questo punto... Mi disse che il mio gesto era stato così nobile, degno di un re, che non poteva fare a meno di offrirmi una possibilità: il mio spirito sarebbe vagato nel mondo della persona degna di me, ed io ho accettato...! –
Sarah era colma di gioia. Allora, infondo, Kassandra non era poi così cattiva.
Si buttò di nuovo tra le braccia di Jareth
- Mi basta anche vederti solo in sogno, o come stato di coscienza, pur di averti vicino, Jareth! Ora so di amarti! Ora so che non potrei mai vivere senza di te! –
A quelle parole, Jareth afferrò con delicatezza il mento della ragazza, portando le labbra di lei sulle proprie. Un bacio fiabesco. Lei, la mortale che era riuscita a conquistare e sciogliere il cuore del re di Goblin.
Chi meglio di lei avrebbe potuto diventare la sua regina?
Era un sogno, è vero, ma Sarah avrebbe voluto che non fosse mai terminato...
Improvvisamente, la stanza si illuminò...
I due si staccarono dal bacio...
Sarah sussultò e Jareth la tenne stretta, rassicurandola, senza dire una parola...
La luce si affievolì e Sarah si trovò in un enorme sala di un grande castello, ovviamente, non del suo mondo...!
  
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